capitolo 1

Atene

"Professore, ha bisogno?" Chiedo distrattamente, "abbiamo un problema" sospiro, "che ha combinato Paula stavolta?" Chiedo irritata, "Sei distante Atene" mi alzo in piedi di scatto, "il mio fidanzato è morto  tre settimane fa, come dovrei essere sentiamo".
Silenzio.
"Anche io ho perso un fratello" roteo gli occhi, "ognuno reagisce a modo suo" rispondo impassibile, "quale sarebbe il problema?" Lui sospira, "Tokyo sta tornando, sto riunendo la banda" sbarro gli occhi, "COSA?!" urlo, "ti spiegherò tutto più tardi, ma ora dobbiamo andare" lo seguo confusa.

"Tokyo?!" Esclamo, "in carne ed ossa" la abbraccio forte, "sono felice di rivederti" le sorrido, "anche io" "Professore!" Mi volto, "Denver!" "Atene!" Mi imita, abbraccia Tokyo e poi me, "e questo piccoletto?" Scherzo toccando il nasino del bambino che Monica tiene fra le braccia, "ciao Monica" le bacio le guance, "PROFESSORE!" ci voltiamo tutti, "Helsinki non è più divertente, Helsinki!" Si buttano in acqua, mi sporgo, "Nairobi!" Urlo dalla barca, "nessuno mi abbraccia?" Le salto addosso, "Atene, mi sei mancata" "anche tu" sorrido ad Helsinki, "bene, adesso andiamo" annuncia il professore.

Siamo seduti tutti a tavola, "Berlino?" Chiede improvvisamente Nairobi, guardo un secondo il Professore, scuoto la testa, "no..." Sussurra Nairobi, "mi dispiace tanto" alzo le spalle e metto in bocca un pezzo di carne, "acqua passata" mento, "ma la domanda è: perché siamo qui?" Domanda Denver, "hanno catturato Rio" ci voltiamo tutti verso Tokyo, "come?!" Esclamiamo all'unisono, "ma, come hanno fatto?" Chiedo, "telefoni satellitari" ammette in un sussurro, "avevamo detto niente telefoni!" Esclama Nairobi, "Tokyo ha fatto un errore, vi ho riunito qui per salvare Rio" Denver scatta in piedi, "TU CI HAI FATTO VENIRE QUI CON UN BAMBINO PICCOLO PER PROPORCI UN'ALTRA DELLE TUE FOLLIE?!" Urla, sussulto, "dobbiamo salvarlo..." Sussurra Tokyo, "Tokyo perché?" Chiedo delusa, abbassa lo sguardo, non risponde.

"Quando ognuno di noi ha fatto un errore, gli altri erano subito pronti a salvarlo, la banda era lì" scandisce il Professore, "e adesso, Rio ha bisogno di noi" ci guardiamo un attimo, abbasso lo sguardo, oh fanculo, "io ci sto" esclamo decisa.

"Anche io" si aggiunge Nairobi, "se vai tu, vado io" sorrido ad Helsinki, "e va bene, ci sto anche io" sospira Denver, vedo Tokyo sorridere debolmente, le faccio un cenno della testa, "lo salverò telo prometto" le sussurro, "grazie" risponde nel mio stesso tono, "bene, adesso posso dirlo?" Roteo gli occhi, "se ci tieni" "siamo tornati" annuncia Nairobi con tono di sfida.

"Aspetta Atene, tu no" mi volto verso il Professore, "cosa?!" Esclamo scattando in piedi, "oh Dio no..." Sussurro, "oh ti prego" impreco, "è fuori discussione" sbuffo, "qualcuno mi spiega che sta succedendo?" Mi volto verso Tokyo, "direi che è chiaro, il Professore non vuole fami entrare nel piano" sibilo guardandolo, "sai perfettamente che non puoi" roteo gli occhi, "smettila con questa messa in scena, sto bene!" "Ho detto no!" "Mi stai prendendo per il culo?!" Alzo la voce, "no, è deciso" "e allora perché mi hai fatta venire qui?!" "Volevo farti salutare i membri della banda, ma tu rimani qui" sbatto una mano sul tavolo, "fa come vuoi" entro dentro sbattendo forte la porta.

                                    ***

Sento bussare alla porta, non alzo nemmeno la testa dal cuscino, "è aperto" borbotto con voce impastata, "Hey..." "Che c'è?" "Forse parleremo meglio se levi la testa dal cuscino che dici?" Sbuffo, "dimmi" lei si siede sul letto, "perché il Professore ti vuole fuori dal piano?" Chiede pacata, "lunga storia" alzo le spalle, "ci beviamo su?" Scherza con una bottiglia di tequila in mano, "no grazie non mi va" rispondo monotona, "strano, vabbè, dai sono io, a me puoi dire tutto!" "Tokyo, è complicato okay? E non mi va di parlarne, se il Professore non mi vuole nel suo piano, mi rassegnerò" spiego irritata, "dai, senza di te non sarà la stessa cosa, è per Berlino?" Abbasso lo sguardo, "no" rispondo secca, "Tokyo, vai a dormire" "non mene andrò finché non mi dirai che succede" incrocia le braccia davanti al petto, roteo gli occhi, "bene, allora dormirai sul pavimento" mi metto sotto le coperte e mi giro su un fianco, dandole le spalle.
"Eddai, non sarai mica incinta?" Sto in silenzio, "no!" Esclama, "vattene Tokyo" la intimo, "stai scherzando? Non puoi dirmi una cosa del genere e aspettarti che stia zitta!" Mi metto a sedere, "veramente io non ti ho detto proprio niente" sputo acida, "cosa non ti è chiaro della frase non mi va di parlarne?" "Vabbè, adesso lo so, voglio i dettagli" sbuffo, "cosa dovrei dirti sentiamo" incrocio le braccia, "non so, qualsiasi cosa!" "Tipo?" La intimo, "da quanto lo sai?" Sospiro, "dalla morte di Berlino" "perché non lo hai detto a nessuno?" "L'ho detto al Professore, mi sembrava giusto che lo sapesse, insomma lui era suo fratello" c'è una pausa, "e, cosa vuoi fare?" Azzarda, "tenerlo ovviamente" mi sdraio a pancia in su e lei mi imita, "questo bambino è l'unica cosa che mi rimane di lui, magari avrà i suoi occhi, o il suo sorriso, e quando lo guarderò penserò ai momenti felici vissuti con Berlino, capisci?"mi guarda, "certo che capisco" mi sorride, "cazzo sono zia e non melo hai detto! Sono profondamente indignata" scherza, mi metto a ridere, "comunque io voglio fare parte di questo piano, era il piano di Berlino, era il suo progetto, e voglio farne parte, anche a costo di prendere a calci in culo il Professore, e poi, sono incinta non invalida!" Ridiamo, "beh, congratulazioni?" "Grazie?" La imito, "scommetto 50 euro che convinco il Professore" "va bene, se dice di no ci guadagno, sicura?" "Sicura, avrò i miei 50 euro, fidati di me".

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