capitolo 13

Tokyo

Flashback

Entro il camera del Professore arrabbiata, "perché Rio è fuori dal piano?" Esclamo inviperita, "allora?" "Non sono tenuto a darti spiegazioni ma, credo che non sia pronto" "ti sbagli" "ne sei sicura? Lavori con lui da mesi, e sai che la sua personalità è contraddistinta da una profonda, immaturità, non si rende conto, di quello che stiamo per fare, lá fuori i proiettili sono veri, non ci sono vite in più come nei videogiochi" "Rio sa perfettamente quello che fa" alzo la voce, "la responsabilità è mia e non voglio avere a che fare con un bambino, gli darò dei soldi per il lavoro ma lo voglio fuori dal progetto" "Rio è il migliore nel suo campo, e lo sai, per questo lo hai scelto, è un maledetto genio!, E il fatto è che i geni sono rari, tu ti credi un esempio di maturità? Dimmi, ti consideri una persona normale? Credi sia normale riporre le camicie per colore?" Esclamo indiancando gli abiti sul suo letto, "ma ti sei visto? Chi ti compra i vestiti? Tua zia? Santa Gertrude? E quello?" Prendo in mano un oggetto sulla sua mensola, "sono origami è una tecnica milienaria, per favore" "uhhh, perché che succede sennò? Temi che possa rovinare i tuoi pupazzetti di carta?" C'è una pausa, "che differenza c'è, tra questo, e giocare ai videogiochi?" Lo ripone sulla mensola, "mi dispiace, ma questa decisione non spetta a te" stringo i pugni, "si invece, se Rio sene va non contare su di me, neanche io sono necessariamente matura" "bene, forse in ognuno di noi c'è una parte di immaturità, e questo, fa si che ognuno di noi sia un po'..." "Speciale" continuo, "diciamo diverso" " e magari non è un impedimento" "chissà, magari è un pregio" "può darsi" "lo è sicuramente" annuisce, "però non dirlo a me, dillo a lui, è qui dietro la porta" lo abbraccia, "grazie professore, non tene pentirai, telo prometto" alzo le braccia con un sorrisetto di vittoria, esco dalla stanza, sussurrando un "grazie".

Adesso

Nella Zecca, Rio è ancora addormentato su un divano.
"Bada a lui" ordina Berlino a Nairobi, "io non sono qui per fare da infermiera a nessuno, ne per sopportare i discorsetti di nessuno, ne per fare terapie di merda! Prima ho dovuto tenere la bocca chiusa per non creare ulteriori problemi al gruppo".

"è un dettaglio, preoccupati dei tuoi compagni" "sai cosa mi preoccupa sul serio? Il Professore Berlino, lui non c'è, ci sei solo tu, ma è lui che ha ideato tutto questo!" "È proprio perché è lui che ha ideato tutto questo che il suo piano è perfetto, e noi continueremo a seguirlo, passo dopo passo, senza che accada niente che lui non abbia previsto!"

"Tu hai già fatto qualcosa di non previsto! Ti sei liberato di Tokyo!" "Tokyo avrà la sua parte se si comporta bene, e non racconta niente" "ma che cazzo dici! La sua parte l'avrebbe avuta se l'avessero presa! Non se la buttavi fuori come un cane come hai fatto tu mandandola in pasto ai leoni! Incazzata com'è sai cosa avrà già fatto?! Avrà raccontato tutto!".

"Farò una nota per la cassetta dei suggerimenti, ma sfortunatamente come hai visto con Rio, non ti servirà a niente, questo, È UN PATRIARCATO!" pausa, "che cosa significa?" "Significa che qui comando io!" "E se non vuoi finire come Rio o Tokyo, ti consiglio di darti una calmata".
Esce.

Intanto, Tenda della polizia

Sospiro, "sa, io e lei ci assomigliamo" inizio, "non credo che la mia vita sia appassionante come la tua" sorrido beffarda.

"no, non lo credo neanch'io, ma non deve essere facile portare la gonna nella polizia,come non lo è in una banda di rapinatori, siamo poche, ed è per questo che siamo obbligate a sfoderare gli artigli continuamente, dico bene? È estenuante no?".

"Silene, tu mi stai facendo perdere tempo, e così stai mandando all'aria ogni possibilità di sconto di pena, ogni minuto che perdi, ti costa un anno, ascolta, adesso sei, giovane, e bella, e ogni cosa è al suo posto, tra 12 anni, starai ancora bene, forse con qualche ruga interessante, ma se uscirai dal carcere dopo 24 anni, sarai entrata nel mondo della menopausa, e questa, deve essere una vera seccatura giusto Prieto?".

"Lo so da sua madre, mi riferisco ad aver perso delle cose importanti, qualcosa che è profondamente tuo, che è svanito per sempre, la tua vita" mi metto a ridere, "ispettore, lei sul serio mi vede in un giardino, a badare ad una famiglia, e a cambiare pannolini? Per favore"

"ascolta, ti dò un'altra possibilità prima di chiamare il giudice, ma è l'ultima, per te arriverà, la custodia cautelare, e perderai le attenuanti per collaborazione e pentimento, che sommate, fanno dai 10, ai 12 anni di vita, perciò rifletti attentamente prima di decidere, lo vuoi un consiglio?" Mi sporgo, "certo" sussurro, "pensa ad un posto che ti piace, a un momento della tua vita in cui sei stata felice, fai un respiro profondo, e rifletti".

Intanto, Zecca (Atene)

Rio apre gli occhi lentamente, è confuso, ma cosciente, "torna a dormire" dice Nairobi al suo fianco, "come potrei dormire, non faccio che sognare Tokyo" "Tokyo è una figlia di puttana, sai che ha fatto con l'unica illusione che avevo nella vita? Mela ha sputata in faccia, e sai quale è la cosa peggiore? Che ha ragione, ha ragione" si mette a piangere,"e ora non so che farmene dei soldi" singhiozza, "magari, non ora, però, tra qualche anno, andrai a trovare tuo figlio e gli dirai tutto, che sei sua madre".

"Hey Rio, tutto ok?" Chiedo entrando nella stanza, "non voglio vederti, vattene!" Si alza di scatto, "oh ma dai! Sei stato tu ad appoggiare la decisione ti Tokyo, la situazione vi è sfuggita di mano, lei ha avuto solo ciò che meritava, ha quasi ucciso Berlino" lui mi guarda inviperito

"ah sì? Lo dici per proteggere il tuo amato Berlino? Proprio tu che giudichi tutti eh Atene?!" Mi avvicino, "eh no signorino, qui le regole non le fai tu, tu non hai fatto niente, sei solo andato dietro alle decisioni di Tokyo, come un cagnolino, e queste sono le conseguenze, ammetti i tuoi sbagli e cresci un po'!" Mi sporgo verso di lui

"ah e dimenticavo, se osi anche solo ad accennare che io giudico le persone, ti taglio la gola, e sai perché? Perché per tutta la vita sono sempre stata sottomessa da tutti, e adesso mi sono rotta i coglioni, quindi sta buono ragazzino, o ti faccio fuori, così siamo sicuri che non rivedrai mai più la tua amata Tokyo, e come ha detto il Professore, questa è una partita a scacchi, e a volte per vincere bisogna sacrificare uno dei pezzi".

Tokyo, Tenda della Polizia

Sono ancora seduta su quella maledettissima sedia, e non ho intenzione di parlare.
Mi limito a sbuffare.
Si mette di nuovo davanti a me, e aridanchetela.

"Dimmi una cosa, mantieni il silenzio su tutti, o solo su Hannibal Cortès?" Ha toccato quel tasto la bastarda, "sembrate, molto innamorati in queste foto" mi mostra le immagini della visita al museo, "e se ti dicessi 2 al prezzo di 1?" Mi metto a ridere, "tipo Happy Haward?" "Lo stesso accordo che offro a te, vale anche per lui, attenuanti pentimento e collaborazione" la fisso di nuovo.

"no, è impossibile, con i nostri reati passeremo più di una vita in carcere, nessun giudice può concederci questo, tanto melo lei" sputo acida, "non so cosa ti abbiano raccontato, ma se tu ti penti, collabori, e ci aiuti a salvare le vite di 50 persone, ti assicuro che qualunque giudice sarà più che generoso" "Hannibal Cortès non ha commesso reati di sangue, sarebbe fuori dopo 5 anni" ancora, ma che c'entra lui adesso? "Credo, che sia meglio di fare la fine del tuo vecchio ragazzo, non trovi?" La fulmino con lo sguardo, mi mostra una sua foto, ma rimango in silenzio, ancora una volta.

Zecca di Stato (Atene)

"COME VA OSTAGGI? DORMITE BENE PENSANDO AL VOSTRO MILIONE? CONTINUATE A SOGNARE, PERCHÉ NESSUNO VELO DARÀ, È UNA BUGIA! COME È UNA BUGIA CHE HANNO LIBERATO I VOSTRI COMPAGNI, QUELLI CHE HANNO DECISO DI ANDARE VIA, SONO RINCHIUSI QUI, DUE PIANI SOTTO DI VOI!, ERA UNA STRATEGIA, PER FARVI STARE BUONI COME AGNELLINI, E FARVI LAVORARE PER NOI, MA, CON IL SORRISO, PERCHÉ QUI DOVETE ESSERE SEMPRE, SORRIDENTI!".

nessuno aveva mai visto Rio in quello stato, mentre puntava un fucile a Berlino con gli occhi ignettati di sangue, "NON È COSÌ? SIGNOR ANDRÈS DEFONNOIÓSÂ? NON VOGLIAMO FACCE TRISTI VERO?" "allora hai finito?" "E NON USCIREMO DAL TUNNEL CHE STATE SCAVANDO, NOOO, USCIREMO DA QUELLO CHE PORTA DIRETTAMENTE ALLA CAMERA BLINDATA!".

lo butto a terra con un calcio, "quello che hai fatto è alto tradimento Rio, imperdonabile, Helsinki,portalo via".
C'è silenzio.

"Hai fatto male a parlare a ostaggi Rio" Helsinki gli lega i polsi, "VOLETE SBATTERMI FUORI COME TOKYO? SU UN CARRELLO, PERCHÉ NON INTENDO STARE ZITTO!".

"Di Tokyo mi fido, ma tu sei solo, un ragazzino, che peccato, guarda che paradosso, anzi, Tokyo starà zitta per proteggere lui, ma purtroppo tu sei destinato a scomparire prima che sene accorga".

addento una mela con noncuranza e faccio l'occhiolino al nostro prigioniero "cosa vuoi fare, eh?" "Quello che mi hai chiesto gridando, giustiziarti" tira fuori una pistola, "è chiaro che hai perso la testa, non posso lasciarti andare via, ma non posso nemmeno farti rimanere, quello che hai fatto e detto agli ostaggi ha confermato la tua condanna, e non mi tremerà il polso" "veramente un po' si, mi tremerà" aggiunge rivolgendosi ai sintomi della malattia, ma Rio non sembra avere paura, "quello che è più importante, è affrontare la morte con umorismo".

A chi fa cose prive di senso, non è che non interessino le conseguenze, no, ci interessano tanto quanto agli altri, è solo che riusciamo a vederle solo quando è troppo tardi, ci accorgiamo di queste conseguenze solo quando le abbiamo sotto gli occhi.

"Vuoi dire le tue ultime volontà?" "Puoi imparare dai tuoi errori e smettere di essere una merda" "ah mamma mia Helsinki, il ragazzo è appena diventato una persona matura" "BERLINO" la voce squillante di Nairobi lo fa bloccare, scocco una freccia sopra la sua testa, sorrido beffarda, "che cavolo fai?" "Abbassa quell'arma" ringhia Denver affianco a lei, ma lui non abbassa l'arma, fino a quando, il telefono squilla.
Lui chiude gli occhi.

Il telefono squilla a vuoto, il Professore è terrorizzato, spara, ma colpisce il muro.Rip cade in ginocchio piangendo, Denver lo abbraccia per tranquillizzarlo.

Tenda della Polizia (Tokyo)

"Molto bene, hai scelto, male, ma hai scelto, portatela via.

Ora era tutto molto chiaro, mi vedevo al processo, in carcere, e sapevo che l'ispettore aveva ragione, che non valeva la pena sacrificarsi per un piano che era già fallito.
Per il piano del Professore, infondo,anche lui mi aveva ingannata, urlo il suo nome con le lacrime agli occhi, adesso l'ispettore sa il suo vero nome.

Per colpa mia.
E il Professore, lo seppe, e rispose con tutta tranquillità, ma una frase mi colpì, "sono un uomo fortunato".
"Allora, cosa hai da dirci?" " Mi hanno mandato a darle un messaggio di persona, là dentro abbiamo una bomba all'idrogeno da 17 megatoni, la faremo esplodere domani, a mezzogiorno, vorrei parlare con un sacerdote, dovrei confessarmi" dico in una risata, mi portano via.

Zecca

"Chiamata di controllo" inizia il Professore, "qui tutto liscio come la seta".

"Come la seta? E perché Tokyo viene interrogata dalla polizia? E come mai sei stato sul punto, di giustiziare Rio? Berlino che stai facendo".

Un colpo alla testa gli fa perdere i sensi, Nairobi prende la cornetta.

"Professore, Berlino è fuori gioco, quindi a partire da ora, sono io al comando, inizia il MATRIARCATO.

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