Le cronache di Jotunheim

Con rammarico volevo informare i miei lettori che mi è stato, e lo è tuttora, praticamente impossibile continuare la stesura di questa lunga storia, nonché sequel de "Frida-la runa di Loki", e dato che per mancanza di tempo (motivo il lavoro) non sono in grado di proseguire con i capitoli ben scritti e sviluppati ho deciso di revisionare tutti gli appunti del resto della storia e pubblicarli in un unico riassunto, giusto per dare la possibilità a chi ha letto la saga fino al capitolo 22 di sapere tutto sul finale.

Vi chiedo perdono per non essere riuscita a portare a termine questa storia che mi sta tanto a cuore, spero che questo capitolo vi basti e sia di vostro gradimento.

Grazie per avermi letto ❤️

***

Subito dopo gli eventi del capitolo precedente Loki adocchia Amaltea, adesso più sicura di sé e svampita, dopo la notte romantica con l'affascinante Ykaar. Per via di questi nuovi comportamenti il dio del caos rivede in Amaltea la bellezza della sua giovane Frida, e si invaghisce follemente di lei perché la ragazza è davvero somigliante a Frida.
Amaltea si rende conto delle attenzioni sgradite da parte di Loki, e fa di tutto per evitare quelle avance non richieste. Per paura di provocare dissapori e problemi decide di non raccontare nulla ai genitori, nemmeno alla sorella Atali o a Ykaar stesso, sempre più legato di lei.

Frida però non è così ingenua. Nonostante l'incantesimo d'amore di cui Loki l'ha fatta vittima si accorge che lui insiste con la figlia, e li coglie da soli in biblioteca per puro caso. Loki accarezza lievemente i capelli chiari di Amaltea, che è con le spalle al muro e rigida da capo a piedi, provando a star lontano dall'altezza insistente di Loki. Frida interviene immediatamente; spintona Loki lontano dalla figlia e le dice di andare da Axel. Quando lei e Loki rimangono soli Frida lo schiaffeggia inorridita, minacciandolo di non avvicinarsi mai più a sua figlia e ringhiandogli «Non pensare che perché Axel ti ami non sia capace di ucciderti per una cosa del genere.» riferito appunto alla loro nuova relazione poliamorosa.
Frida decide di non dire nulla ad Axel, altrimenti avrebbe provato ad ammazzare Loki finendo lui stesso ucciso dai poteri del gigante di ghiaccio. Loki ha uno strano atteggiamento, quasi catatonico e insensibile nonostante le pesanti accuse di Frida. È come se lui stesso non si rendesse conto della gravità delle proprie azioni. Offeso, però, la sera stessa riunisce tutti gli ospiti nella sala delle cerimonie del palazzo ed annuncia, finalmente, una data per la tanto attesa incoronazione di Ardesia.

La storia segreta tra Amaltea e Ykaar prosegue appassionatamente. I giorni che precedono la sontuosa incoronazione sono, per il gruppo di giovani (Atali, Amaltea, Ykaar e Ardesia) giorni spensierati di festa e divertimenti.

Una sera, dopo la deliziosa cena, tutti i ragazzi si riuniscono attorno ad un enorme camino nella pietra, e parlano con confidenza. Sembra che siano tutti sinceramente felici e legati. Persino la rivalità tra Atali e Ardesia pare essere smorzata, le sorelle ora sono più legate e parlano di argomenti profondi.

La scena è la seguente: Amaltea è abbracciata a Ykaar e chiede ad Ardesia se si sente pronta per la tanto attesa incoronazione. L'impenetrabile albina si lascia andare, e come qualsiasi altra adolescente si apre confessando le sue paure. Atali, che è seduta accanto a lei, si addolcisce e le stringe una mano sorridendole.

Ma è proprio in quel momento che Loki irrompe nella stanza con ira, spaventando tutti i ragazzi e trasformando con un incantesimo Amaltea in una sirena. La sua folle rabbia è stata scaturita da un litigio avuto con Frida, che non riesce a fidarsi più di lui per via dell'evidente innamoramento per la figlia.
Quindi Loki entra in scena e trasforma Amaltea in sirena. Tutti quanti sono attoniti e terrorizzati, Atali quasi cerca di aggredire Loki pur di proteggere la sorella, ma Ardesia la trattiene e la protegge. Ykaar prende la bellissima sirena tra le braccia e corre a cercare una fonte d'acqua in cui immergerla. Frida lo segue per star accanto alla figlia, rivolgendo a Loki uno sguardo così pieno di ira da farlo tremare. La fissazione di Loki per Amaltea è però soltanto un capriccio passeggere e insulso, provocato dal meschino demone che lo infesta.

E qui si giunge al punto cruciale di tutta la storia:
Loki è posseduto da Morwen, il demone del caos, l'essenza del male, una forma talmente pura di malie che si credeva fosse più forte di Sturt. Da bambino Loki aveva già avuto a che fare con questo spirito, lui stesso era sempre stato il caos, difatti quel demone aveva risieduto in lui e soltanto grazie alla magia di Frigga era stato in grado di liberarsene. Tutto ciò che ha fatto sin dall'inizio della storia è stato in realtà opera di Morwen, che sta consumando Loki giorno dopo giorno.

Se finalmente tutti erano riusciti a trovare armonia ora nel sontuoso palazzo la tensione è nell'aria. Ykaar è affranto per Amaltea e va spesso da lei, che sta nel sotterraneo in cui c'è la pozza incantata fatta con un pezzo di sole. In quell'ambiente idilliaco i due giovani innamorati parlano e straparlano finché la distanza tra di loro si accorcia e si concedono l'una all'altro con sfrenata passione. Ykaar riesce a far l'amore con Ardesia nonostante lei adesso sia una sirena, scoprendo assieme a lei quel nuovo tipo di piacere.

Se le cose tra Ykaar e Amaltea vanno di bene in meglio tra Frida ed Axel corre una forte crisi. Frida si sente sola e disperata, e va spesso dalla bellissima sirena Amaltea, brava ascoltatrice, parlando con lei di come vanno le cose a palazzo e di star cercando un modo, assieme ad Ardesia, di farla tornare normale attraverso un incantesimo. Stranamente Ardesia si è affezionata al resto della sua famiglia, e fa di tutto per cercare di aiutare le due sorelle e la madre. Purtroppo devono cavarsela da sole per aiutare Amaltea perché Loki non ha nessuna intenzione di trasformarla di nuovo in umana.

Travolta da questo fiume di eventi e problemi Frida è irrequieta, allontanatasi sia dal marito che da Loki preferisce contare soltanto su se stessa e tenere al sicuro le tre figlie. Le cose precipitano in maniera definitiva quando Frida trova Axel e Loki fare sesso da soli, nonostante quello che l'ingannatore aveva fatto ad Amalatea. La scoperta la sciocca, è disperata, ma ciò che ha visto di nascosto le sembra davvero impossibile da credere, e quindi decide di indagare, rovistando tra gli oggetti personali di Loki. Va nella sua stanza di nascosto e lì trova il libro degli incantesimi, su cui è scritto l'incantesimo d'attrazione fatto su Axel. Loki aveva segnato la pagina con un orecchione. Frida riesce a tradurlo a grandi linee conoscendo abbastanza bene le rune, e scopre con orrore la verità.

Guidata dalla collera e dalla tristezza si precipita da Loki per dirgli di aver scoperto l'inganno. I due, faccia a faccia in una grande sala, litigano furiosamente. Questo è un estratto;

"Un gelido colpo sul viso la travolse, la testa girò rovinosamente dolendo assieme al pulsare della guancia gelata poggiata sul pavimento. Un forte schiaffo inaspettato da parte di Loki l'aveva gettata in terra. Frida era sconvolta, la paura e la disperazione la colsero. Sgranò gli occhi pensando che forse quell'uomo non era mai stato ciò che aveva da sempre immaginato. Le forti mani di Laufeyson la afferrarono per la vita, scaraventandola ancora per terra, questa stavolta il corpo minuto di Frida percorse una distanza maggiore. Lei si tirò su con i gomiti, vedendo avanzare difronte a se la sagoma del suo aguzzino, appagato e minaccioso. Loki le strinse violentemente l'avambraccio, Frida urlò a squarcia gola al contatto brutale con quella morsa, che per la prima volta la stava ferendo. La pelle di Frida sotto la mano di Loki era arrossata e pulsante di dolore.
«Loki lasciami!» strillò cercando di scavare dentro la sua anima, e di tirar fuori da lui almeno un briciolo di buon senso. Ancora una volta Loki la sollevò di peso, come fosse una bambola di pezza, e la lanciò via, a pochi centimetri da lui, facendole sbattere la schiena sul duro pavimento. Frida ansimò, sollevando la testa, rendendosi conto di essere tra le gambe di Loki, che la guardò dall'alto in basso con le mani sui fianchi ed un sorriso maligno.
«Sai chi è il vero mostro? Tu, piccola storpia; tu, che hai dato alla luce due figlie senza nemmeno affrontare un vero parto fatto di sangue, tu che hai le ossa e gli organi erosi dal tuo stesso corpo, tu che non puoi nemmeno inginocchiarti dinanzi al tuo sovrano.» quelle parole le fecero più male delle botte. L'avevano lasciata senza fiato e con gli occhi lucidi, pronta a singhiozzare. Loki si piegò alla sua altezza, sussurrandole: «Sei penosa.»
Fu come se il cuore le fosse stato strappato dal petto e divorato da un mostro selvaggio; non era certo la prima volta che sentiva quelle parole, spesso se le ripeteva da sola quando era assorta nei propri pensieri, ma sentirle dire da Loki, dalla persona che più aveva amato, era la cosa più straziante che potesse mai sopportare. Si lasciò scivolare via dalle gambe di Loki, mettendosi in piedi e asciugando il sangue che usciva dalle sue labbra spaccate, non curandosi che lì davanti ci fosse Loki, di ciò che avrebbe potuto fare per liberare Axel o le sue figlie. In quel momento non le importava. Voleva solo tornare a casa e non vederlo mai più. Voltò le spalle e camminò verso l'uscita, soltanto il rumore dei suoi passi e della debole risatina di Loki furono udibili. Frida tirò su col naso parecchie volte per trattenere le lacrime, e prima di abbandonarlo si voltò, guardando un ultima volta l'uomo che in fondo non poteva negare di amare ancora, ma che aveva perduto.
«Se le cose stanno così sparisci per sempre dalla mia vita, a questo punto non ho bisogno di te, non ho bisogno di un demonio senz'anima.»
Quella frase fece scattare qualcosa dentro la mente del dio del caos, qualcosa che lo riportò alla realtà, che lo fece tornare alla sua forma umana e non più da gigante di ghiaccio. Loki tremò sotto shock e spaesato. Si rese conto di tutto ciò che aveva fatto, che aveva detto, e non riusciva davvero a capacitarsene. L'unica persona che lo avesse mai amato lo aveva maledetto. La stessa meravigliosa ragazza che aveva detto di essersi innamorata di quel demone adesso lo detestava. Loki la chiamò, tentando di trattenerla. Le corse dietro mentre Frida scappava claudicante verso la tormenta. Ignorò il gelo e la voce di Loki, voleva soltanto immergersi nell'oceano da cui era venuta e tornare a Midgard.
«Frida!» urlò Loki cercando di raggiungerla, ma la midgardiana continuò a correre senza voltarsi, il suo viso rigato da gelide lacrime. [...]"

Nel capitolo successivo Frida trova riparo dai fratelli di Loki che la riportano a palazzo. Tutti vedono le ferite su Frida, e confessando le botte ricevute da Loki davanti a tutti Axel non ci vede più dalla rabbia e inizia a picchiare Loki. Laufeyson è immobile, non osa nemmeno difendersi perché il senso di colpa lo dilania e la disperazione per la possessione lo fa crollare. Lui sa di essere posseduto da Morwen ma nemmeno la sua magia è in grado di scacciarlo via dal suo corpo.

Travolta dal caos di quella rissa Atali corre dalla sorella sirena per raccontarle tutto e chiedere aiuto. Anche Amaltea era impaziente di vederla perché Ykaar ha scoperto qualcosa di sconvolgente.

La verità è la seguente: Ardesia è stata resa cattiva sin da bambina proprio da Loki posseduto. Le è stato inculcato da lui il profondo desiderio di vendetta per i fratelli morti durante il ragnarok, e dunque il suo ruolo era compiere il volere del padre uccidendo Atali, in modo tale da non avere altri eredi ed essere l'unica regina erede di Laufeyson. Tramortita dalla notizia Atali chiede consiglio alla sorella minore, che le suggerisce di liberare Loki dal demone. Per fare ciò deve compiere un'impresa che molti anni addietro compì anche sua madre: attraversare Hel e liberare le anime di tutti i figli morti di Loki. Soltanto la loro potente magia, concentrata in unico rituale, sarebbe riuscita ad esorcizzare Loki. Atali piange, ha molta paura. Amaltea le stringe le mani, poggia i gomiti sulla riva della conca in cui fluttua con la lunga e perlacea coda da sirena, e con ostinazione la incoraggia; «La mamma ci ha insegnato a non avere mai paura. Tu, Atali, il coraggio ce l'hai nel sangue. Sei una semidea, figlia di una cosa tanto potente come la mamma e indistruttibile come Loki. Puoi farcela, puoi attraversare l'inferno e salvare tutti.»

Atali è motivata dalle parole della sorella. Annuisce e si ricompone. Sa che può farcela. Sorridendo afferma che partirà immediatamente per Hel. Complice, Byelist la preleva, nascondendo a tutti quanti quel piano escogitati in fretta e furia, e facendo un lungo viaggio a cavallo in mezzo al gelo conduce la ragazza davanti ad una minuscola grotta. Raccomanda ad Atali le stesse istruzioni che Thor diede a Frida, ed abbracciando la giovane nipote per infonderle coraggio la lascia scendere negli inferi attraverso quel passaggio claustrofobico.

Il suo viaggio è a dir poco terrificante; Hel, come potevano ricordare sia Frida che Loki, è un luogo avvolto dalle tenebre e pullulante di lamenti strazianti. Atali perde facilmente l'orientamento, dimenticando persino i consigli di Byelist. Il tocco di una presenza nella totale oscurità la fa uscire di senno; inizia a correre a casaccio alla ricerca di una via d'uscita, mentre i corridoi si stringono come fossero quelli delle catacombe. Atali inciampa, affannata e tremante di paura, ed è con quella casualità che incontra il primo figlio di Loki; il possente stallone ad otto zampe, Sleipnir. L'animale è pacato e letargico, in evidente stato di sofferenza. Atali gli si avvicina tremante, toccandogli appena il collo. L'animale altissimo e putrescente nitrisce senza attaccarla. Atali recita una preghiera in runico, che aveva imparato a memoria da Byelist. Così l'anima del destriero si desta per essere afferrata dal fratello di Loki, che l'attende nel regno dei vivi. Non prima di dissolversi e rigenerarsi in forma terrena a Jotunheim, Sleipnir afferra tra le fauci il braccio di Atali lasciandole impressa sulla pelle una runa. Essendo una semidea Atali non patisce il dolore lancinante delle rune come un qualsiasi midgardiano, e così inizia la sua collezione di rune. Ogni fratello gliene lascia una in dono riempiendole il braccio.

Sleipnir: EHWAZ ()
La diciannovesima runa che significa "cavallo", ed è dunque associata a questo animale legato al sole e -nelle valenze negative- alla morte e al regno degli inferi. Sleipnir ha tutte le rune incise sui denti e questo gli permette di comunicare con tutti i mondi, in particolare con quello dei morti.

Il secondo incontro di Atali è col titanico serpente:

Jormungand: LAGUZ ()
Laguz è il mare, l'oceano immenso e sconfinato, come quello in cui il serpente risiedeva avvolgendo il mondo. La ventunesima runa ha una chiara associazione all'ascesa agli inferi.

Le ore passano, Atali è sempre più stanca ma carica di grinta e adrenalina. Il terzo ad essere liberato è il possente lupo nero;

Fenrir: TEIWAZ ()
La diciassettesima runa è quella del Dio Thyr. Il più ardito e coraggioso, da cui deriva l'espressione "gagliardo come Thyr" per colui che non ha nessuna paura. Fatto sta che Thyr è monco di una mano poiché proprio il terribile Fenrir con un preciso colpo di zanne lo mutilò tenendo l'arto come pegno. Teiwaz è la runa di potenza, è la vittoria della luce sulle oscure potenze del caos.

Proseguendo verso il pozzo delle anime Atali incontra finalmente la temuta regina, colei che aveva cercato persino di dominare Asgard, Hela. Le menzogne e gli incantesimi di Odino avevano da sempre insabbiato le vere origini di quei mostri, figli di Loki e non suoi. Frida aveva scoperto la verità, e Loki in quegli anni non aveva fatto altro che ricomporre i ricordi lontani come tasselli di un mosaico. Atali non ha mezzi per combattere la spaventosa sorella. Il suo aspetto è raccapricciante, il corpo di Hela è bianco e completamente nudo, ricoperto di scarnificazioni di incantesimi runici. Il capo baldo, gli occhi nerissimi e il viso paralizzato in un'espressione impenetrabile. Nel pieno delle difficoltà Atali viene aiutata da uno spirito stranamente cosciente e vivido. Si tratta proprio del dio Thyr, il più coraggioso, colui che aveva perso una mano tra le fauci di Fenny. Insieme riescono ad affrontare Hela, che attraverso un processo doloroso finalmente torna ad essere la bellissima donna di un tempo, non più con i lunghi capelli neri come quelli di Loki, ma con una bionda chioma setosa. Con un delicato gesto della mano anche lei regala alla piccola sorella la sua runa.

Hela: DAGAZ ()
La runa di luce che domina le tenebre, è un'impresa condotta vigorosamente a termine, è la Vittoria e l'Assoluto.

Prima di tornare alla vita Hela le dà dei consigli, la incoraggia e la ringrazia calorosamente, confessando le che loro padre Loki è stato posseduto perché Frida aveva tolto e gettato l'anello di ossidiana magico creato da Frigga.
Atali prosegue la sua valorosa missione affiancata dall'emblematico Thyr. I due si tengono compagnia, arginando la loro terribile solitudine.

Vali è il penultimo figlio di Loki a cui Atali dona la vita. Lui ed il gemello appartenevano ad un passato molto doloroso, lontano secoli dall'esistenza di Loki. Lui li aveva concepiti per errore con Sygin, una povera giovane innamorata follemente di lui. Loki non aveva mai ricambiato quei sentimenti opprimenti, ma dopo la morte di Thurisaz si era completamente lasciato andare, e Sygin aveva proprio approfittato della fragilità del giovanissimo Loki. La ragazza dai capelli rossi era rimasta incinta di due gemelli, Narvi e Vali. Loki non aveva mai accettato di sposarla perché troppo giovane, all'epoca era appena adolescente, e Sygin non si era mai data pace.
All'età di quattordici anni Narvi venne sbranato da suo fratello Vali, trasformato dagli déi in lupo. Fu Sygin stessa ad uccidere il figlio assassino per la folle disperazione. Loki, devastato già dalla perdita di Thurisaz che non aveva ancora superato, decise di punire l'omicida dei suoi eredi, e con le interiora di Narvi Sygin venne legata in una grotta e data in sacrificio ad mostro.
Loki non aveva mai raccontato di Sygin e dei gemelli a Frida perchè aveva sempre odiato quella donna, e in qualche modo anche i gemelli che aveva concepito con inganno e abuso.

Atali trova rannicchiato il nevrotico ragazzo, vagamente somigliante a Loki, un sentore di lui era nel taglio degli occhi chiari, per il resto il ragazzo doveva essere identico alla madre. Capelli rossi e pelle lentigginosa. Lui non combatte, piange solamente per il senso di colpa nei confronti del fratello da lui sbranato. Con dolcezza Atali lo aiuta, così lui le tatua l'ennesima runa;

Vali: KENAZ ()
Questa runa racchiude in sé l'idea della corruzione e della vita (rinascita) dopo la morte fisica, di un qualcosa che rimane inalterato su altri piani di esistenza più sottili dopo che il corpo si è fatto cenere o trasmutato. Questa runa ha anche una forte connessione con la divinità di Loki, ed è anche runa di malattia e di azioni funeste.

Per liberare l'ultimo figlio, il gemello vittima del fratricidio, Atali e Thyr devono unire tutte le loro forze e combattere lo spirito maligno di Sygin. Il mostruoso spettro, urlante e aggressivo, tenta di proteggere in ogni modo l'anima innocente di Narvi. Dopo un intenso combattimento Sygin viene sconfitta, e Atali raggiunge finalmente Narvi. Proprio lui è la perfetta copia di Loki, sembra davvero la sua versione adolescente.

Narvi: SOWULO ()
È la runa degli Elfi della Luce, la potenza invisibile che l'Edda chiama liósáfar, più belli del sole e luminosi come l'aurora.

Mentre Atali è ad Hel ci sono problemi pure a palazzo. Loki si mostra completamente folle e posseduto, alternando momenti di aggressività a brevissimi attimi di lucidità in cui rimane in silenzio e immobile, stremato. Preoccupata per suo padre, l'unica figura genitoriale che riconosce, anche Ardesia torna ad essere ostile e cattiva.

Frida però non si fa sottomettere, e grazie all'aiuto dei fratelli di Loki e di Axel (venuto al corrente dell'incantesimo di cui è vittima) riesce a combattere e catturare il povero folle Loki. Questo non fa altro che provocare maggiormente la rabbia di Ardesia, che usa la sua potente magia per combatte. Frida non la teme, mettendosi a tu per tu con la figlia, pronta persino a morire. Ardesia si controlla, la minaccia soltanto e sparisce in solitudine a riflettere.

Loki viene messo in catene in una grotta dai suoi stessi fratelli, proprio come era scritto nella profezia del suo destino. Un serpente è posto sopra la sua testa ed il veleno cola goccia dopo goccia sul suo viso deturpato. Frida non può ignorare quel martirio, e nonostante tutto quello che Loki le ha fatto decide comunque di assisterlo e aiutarlo come avrebbe dovuto fare Sygin; con un piatto d'argento raccoglie il veleno per non farlo piovere sul dio degli inganni. Al gelo letale di quella grotta i due innamorati dannati trascorrono molto tempo da soli. Quando Loki manifesta momenti di lucidità ne approfitta per parlare faticosamente con Frida. Loki le chiede perdono sussurrandolo senza sosta, lei però rimane in silenzio sorreggendo stanca il piatto. Loki continua a parlare, raccontando il modo in cui sin da bambina aveva plagiato Ardesia, mettendola contro la sorella maggiore. L'invito all'incoronazione era chiaramente tutta una bugia, il demone aveva sempre agito attraverso Loki manipolando Ardesia per arrivare al suo intento, quello di uccidere Atali, per lui una grande fonte di magia e minaccia. Quindi gli avvertimenti da parte di Frigga attraverso la profezia a Balder erano stati autentici. Se Frida non fosse andata a Jotunheim il demone dentro Loki avrebbe trovato un altro modo per arrivare ad Atali ed ucciderla. Ardesia invece nasce come tentativo di aiuto, un segnale disperato per Frida da parte di Loki, un simbolo d'amore e purezza. In vena di confessioni il povero Loki continua a parlare alla muta Frida, dicendole anche dell'incantesimo d'amore lanciato, oltre che su Axel, anche su di lei. Frida, ferita ancora una volta dall'ennesimo tradimento, serra le labbra con dolore e allontana per un momento il recipiente, lasciando che il veleno coli in faccia a Loki, mentre lei -stanca e sotto shock- lo lascia e si dirige da Ykaar. Da lui si fa tagliare tutti i lunghissimi capelli ormai arruffati e impregnati dall'odore insopportabile di quel veleno.

Nel frattempo Atali ha liberato tutti i figli di Loki grazie anche all'aiuto di Thyr, che racconta di trovarsi lì ad Hel per errore, dato che è morto da vero guerriero. Nel suo cammino verso l'uscita Atali, quasi alla fine del suo incredibile viaggio, si trova faccia a faccia con il demone Morwen che ancora possiede Loki. Atali è spacciata ora, non ha via di scampo da Hel, ed il demone la strappa via da Thyr torturandola con scenari di terrore. Atali è perseguitata nell'oscurità e corre senza sosta in un inferno infinito, la preda indifesa di un mostro altissimo e orripilante.

Alla fine di tutto la fatica di quel viaggio sembra essere stata vana, la resurrezione dei figli di Loki non è abbastanza.

Nei capitoli successivi ricompaiono anche Axel e Amaleta ancora trasformata in sirena, tutti quanti sono disperati per Atali intrappolata ad Hel. Frida aveva creduto con tutta se stessa che le gesta della figlia sarebbero state vittoriose, ma adesso che Atali non riesce a tornare da lei abbandona definitivamente Loki alla sua punizione e piange, inginocchiata davanti a quel piccolo pozzo nel terreno innevato che avrebbe dovuto essere l'uscita da Hel.

Ardesia, calmata da Frida e un po' tornata in se, dopo aver scoperto che per tutto questo tempo suo padre ha agito in quel modo per colpa della possessione, prova un'enorme senso di tristezza e pena nei confronti di sua madre e di sua sorella maggiore. In fondo ama entrambe perché sono la sua famiglia. Raccogliendo tutte le sue forze utilizza la sua poderosa magia, insegnatale dal potente Loki, riuscendo così a salvare Atali da Hel. Le due sorelle, quella pura dai capelli bianchi ricoperta di neve, e l'altra sporca di fuliggine e con i capelli neri, si abbracciano forte. In fine anche Ardesia aggiunge una runa al braccio di Atali.

Ardesia: INGUZ ()
Inguz è una runa di sacerdotizio e ben si addice a colui che attraversa -come la stella di Orione che tramonta con il sole- le acque infere di Laguz per riapparire alla luce divina quando il ciclo sarà compiuto.

In conclusione Ardesia libera Atali e le da la grazia di diventare una valkiria, perché avendo padroneggiato finalmente la sua potente magia ha il potere di creare valkirie come un tempo faceva Odino. Atali sta bene, Amaltea ritorna in forma umana sempre grazie ad un incantesimo di Ardesia. Frida e Axel sono sciolti dall'incantesimo d'amore di Loki e lui, Laufeyson, finalmente libero da ogni demonio, viene tolto dalle catene e soccorso dai suoi stessi fratelli. Purtroppo per colpa del veleno ormai è cieco da un occhio (che gli è diventato bianco), i suoi capelli per metà neri e rossi decide di tagliarli, portandoli nuovamente all'altezza delle spalle, completamente neri.

Conclusioni...

•Atali è diventata una valkiria e con il suo nuovo potere conduce l'anima di Thyr nel Vhalalla. Tra loro due inizia un forte interessamento, possibile soltanto nel Vhalalla. Atali va a vivere su "la nuova Asgard" con Valkiria, e le due lavorano insieme.

•Amaltea torna sulla terra con i suoi genitori e porta con se anche l'amato Ykaar. Pure lui trova casa alla nuova asgard, mentre tutti i figli resuscitati di Loki rimangono a Jotuneim.

•Ardesia decide di seguire Frida su Midgard, incoragita da Loki. Padre e figlia affrontano un difficilissimo distacco, salutandosi stretti e commossi. Loki la lascia andare desiderando una vita migliore per la figlia tanto amata.

•Frida ha il cuore a pezzi, soprattutto per dover definitivamente dire addio a Loki. Mentre lo saluta gli propone, ironicamente, di venire con loro e vivere tutti insieme nella sua casa al mare. Ma Loki le dice che adesso è importante che finalmente pensi agli altri suoi figli, lì a Jotunheim, e che l'ha amata e l'amerà per sempre. Lui e Frida si abbracciano e piangono, Loki ha un'aspetto molto deperito per tutto quello che ha passato e Frida lo guarda come se fosse davvero soltando lui l'amore della sua vita.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top