Lady Loki
ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO E' RICCO DI CONTENUTI PER ADULTI. CHIEDO SCUSA QUALORA AVESSI ESAGERATO. BUONA LETTURA.
«L'amore è come un pugnale...»
Frida lo guardò insinuarsi tra le pellicce, le sue grandi mani azzurre strinsero le calde pelli come se fossero le carni di lei.
«Ma...» mormorò Loki con malizia reggendosi ai piedi del letto con le braccia. Axel respirava con fatica sentendosi nervoso ed impaziente.
«La passione ha una lama ancor più acuminata, e chi non vorrebbe lasciarsi trafiggere da un'arma talmente calda?»
Nel dirlo Loki si mise in ginocchio in mezzo ai due coniugi. La schiena dritta ed il bacino in avanti in posizione volgare ed estremamente provocatoria. Seduti ai lati del letto con il viso sollevato al cospetto del dio del caos Frida ed Axel rimanevano in silenzio e in attesa. Loki aveva il petto nudo coi capelli neri e rossi sciolti che gli coprivano i capezzoli turgidi dal freddo. Poco a poco la sua pelle ritornò rosea per la caloria.
Frida, famelica, pose lo sguardo sul cavallo gonfio dei pantaloni del re. Axel invece perse ogni pensiero nei boccoli morbidi e nei gesti femminei.
«Voi volete sentir pulsare quella lunghezza dentro di voi?» domandò simulando angoscia, voltandosi a guardare il volto entrambi.
Era successo tutto a ritroso, causa degli incantesimi d'amore scagliati da Loki. Dopo aver fatto il bagno con Frida ed aver dato voce al primo coito di quella giornata, il re di Jǫtunheimr, e l'umana si erano spostati in camera di lei per rilassarsi e chiacchierare piacevolmente di arte e ricordi. Quando aprirono la pesante porta della camera si trovarono di fronte Axel, tornato dalla sua battuta di caccia con i fratelli Laufeyson.
L'umo era a torso nudo, le spalle ampie ed il petto e l'addome scurito dalla folta peluria nera. Si voltò verso di loro tenendo tra le mani la camicia di seta lucidissima; aveva ancora i capelli bruni bagnati così come la folta barba dai riflessi rossicci.
Frida si sentì in enorme imbarazzo, specialmente perché si trovava in compagnia di Loki. Non la disturbò affatto il pensiero di aver appena tradito il marito con il suo vecchio amante. Loki invece aveva mostrato la sua bella faccia senza nascondere neanche una ruga tirata per il sesso fatto in vasca.
Tra di loro ci fu un silenzio lievemente imbarazzato, Loki non avrebbe voluto trovare Axel lì ma quella era la sua prima occasione per plagiare i due ospiti e testare una volta per tutte l'incantesimo.
Uno di loro era di troppo come un sogno in un sogno. Ma Loki, che di sogni ne sapeva molto, modellò con abilità i desideri proibiti dell'uomo e della donna presenti.
«Tu cosa desideri?» gli domandò Frida sfilandosi lentamente l'abito dal petto. La presenza nel letto di entrambi i suoi uomini riaccese in lei l'eccitazione.
Loki sorrise sbottonando la cinghia dei suoi pantaloni. La sua erezione grossa e vistosa fu appena liberata. «La carne.»
Per tutti quegli anni Loki non si era mai concesso la compagnia di nessuno, né di sesso femminile né maschile. Reietto e solitario nelle proprie brame maligne non era riuscito a tradire neppure col pensiero la sua Frida, lei che invece aveva senza dubbio un affiatato legame con suo marito.
I primi anni dalla nascita alla prima infanzia di Ardesia Loki si era completamente allontanato dai piaceri fisici. Per fortuna badare alla sua bambina distoglieva per la maggior parte del tempo le sensazioni di solitudine e rimorso nell'aver lasciato Frida e Atali, per lui quella bambina era stata una vera e propria benedizione, nonostante fosse idea di una maledizione.
Dopo qualche tempo però la trasgressione del suo demone aveva preso il sopravvento, e con essa anche i desideri più perversi.
No, Loki non avrebbe più fatto visita a Frida in sogno come quando avevano concepito la bambina albina. E no, Laufeyson non avrebbe nemmeno toccato altra persona che non fosse Frida, la sua sola e unica.
Così iniziò a ricordarla sviscerando le sue memorie più profonde nascoste nella corteccia del suo cervello. Riportò alla luce la consistenza dei capelli di Frida tra le sue mani, e il sapore leggero del suo collo morbido. Le piccole mani affusolate spesso fredde e la pressione con cui, sfrontata, stringeva l'erezione di lui. Loki catturò ogni dettaglio, persino il sapore inebriante delle acque di Frida per creare un ricordo visibile agli occhi e non alla mente. Con la magia creò, un piccolo particolare alla volta, l'intera persona di Frida. Nuda e bella, anzi bellissima, con suoi capelli lunghi e ricci e qualche piccolo tatuaggio sulla pelle ancora pura. Il fisico minuto e adulto, le mani perfette, le clavicole sporgenti e le costole che si intravedevano nella fisicità asciutta. Loki la materializzava nelle buie notti di solitudine, l'ologramma magico faceva da unica luce nella stanza che quasi sembrava un ascensione divina. Si affidava a quella bellezza lontana con tutta la tenerezza che gli rimaneva in corpo e sollecitava il suo piacere nel solitario autoerotismo. La maggior parte delle volte si soddisfaceva nel suo corpo originario di uomo, ma quando si sentiva più incline al desiderio diveniva donna, arrivando a superare dei limiti di piacere impossibili da raggiungere nel suo genere maschile.
Nella solitudine tutto era concesso.
Sfiorò con le nocche di una mano il mento di Frida che gli si avvicinò alla ricerca di un contatto tra le loro labbra. Loki non sentiva tutta quella adrenalina da anni. Si scostò di colpo negando un bacio alla sua diletta impaziente, e rivolse l'attenzione ad Axel. Lui nascondeva l'eccitazione con una coperta sul bacino, e Loki, da ottimo manipolatore, pensò già a cosa fare per comandare quell'insulso umano. Dopotutto non gli dispiaceva così tanto godere della compagnia di un uomo, aveva bei ricordi del bordello ad Asgard e sarebbe presto stata una bella esperienza da ripetere.
«Non sei mai stato con un uomo?» domandò Loki ad Axel, passandogli la punta delle dita lungo tutto il braccio nudo, con una carezza veloce che gli mise i brividi.
Axel deglutì, persino Frida riusciva a sentire il rumore dei battiti del suo cuore; «No.»
«Sarò gentile.» Loki gli mormorò agli spigoli delle labbra, baciandolo con voracità, senza esitare. Axel rimase dapprima impietrito ma, godendo di quella lingua tentatrice, strinse con le mani calde le spalle larghe di Loki spingendo d'istinto il bacino vero di lui.
Solamente la vista di quella scena fece bagnare Frida, che non si sentì per niente esclusa. Gattonò vicino ai due e prese a baciare prima il collo di uno e poi quello dell'altro, passando entrambe le mani sui corpo di Loki ed Axel. Erano così diversi eppure, tra le linee dei suoi palmi, emanavano la stessa energia travolgente.
La gola gelida di Loki era avvolta da una collana violacea di ecchimosi, i segni indelebili della causa della sua ultima morte. Anche se era tornato in vita per mano di Thurisaz i segni del brutale assassinio di Thanos sarebbero rimasti per sempre sul suo corpo terreno. Un promemoria crudele e doloroso.
Frida baciò con più delicatezza i segni delle dita del titano sul collo del dio, somigliando alla Maddalena che baciava i piedi trafitti di Cristo.
Sorrise pensando a quel dio comune sulla sua terra, tornando a mordere il marito, con la collana magica tra i denti.
Con le mani non riuscì a star ferma. Mentre i due uomini godevano di quel bacio lungo ed appassionato Frida -in ginocchio tra di loro- accarezzò le erezioni di entrambi.
Aprì gli occhi e mugugnò di soddisfazione nel vedere l'amore affiatato dei bellissimi uomini che lei amava. E come sfondo ai loro profili in frenetico movimento ecco le anime, spettacolo che solamente Frida era in grado di osservare. Rosse e gonfie, come le nuvole cariche di tempesta che tuonano e si illuminano di fulmini.
Frida si sentì mancare il respiro dinanzi all'unione rara delle anime, ma aveva assistito ad una simile bellezza, e le mani di Loki ed Axel la stavano cercando con così tanta disperazione...
Fece buon uso della carne e della pelle nuda, sia con se stessa che con i due. Non si preoccupò di tenere a bada i grandi seni e di lasciare le gambe esposte ai duplici sfregamenti.
«Non lesinare sui baci e adoprati nel piacere.» le mormorò Loki all'orecchio spingendole la testa verso la bocca di Axel.
Nel preludio dunque ci furono attimi selvaggi e arrangiati, a tratti persino impacciati. Solo Loki aveva fatto sesso con più di un solo partner, e fu infatti lui a guidare gli amanti affamati di piacere.
I vestiti vennero persino strappati di dosso, le lenzuola ricaddero in terra ed il grande letto matrimoniale fu sfatto in maniera fastidiosa.
Frida si ritrovò a cavallo di Axel sdraiato sulla schiena. Dietro di lei, sollevato sulle ginocchia tra le gambe di Axel, Loki. Frida lasciò che la lunghezza del marito entrasse al suo interno, godendo con urla di liberazione.
Axel le stringeva i fianchi, Loki invece da dietro le serrò le mani sui seni. Uno la spingeva verso il basso, l'altro indietro. Frida provò a raggiungere il membro di entrambi, non riuscendo più a distinguere ad un certo punto chi dei due la stesse dominando.
Strillava forte, l'inerzia da entrambe le parti maschili aumentò ed tutti e due riuscirono a penetrare Frida contemporaneamente. Lei colava di caldo piacere, aperta dai due.
Ma quella danza durò poco, Loki decise di togliere il fiato ai suoi compagni.
Trascinò Frida con sicurezza, allontanandola da Axel. I due mostrarono disappunto, ma con il viso paonazzo sfidarono il dio a fare la prossima mossa.
Loki avvolse una mano al collo di Frida. Le strinse piano la gola, e presto vide il sorriso malizioso di lei mostrargli apprezzamento. Frida sentiva il respiro rallentare, facendo fatica a nutrirsi di ossigeno persino con le labbra aperte. La pressione della stretta le tappò le orecchie, il sangue stava pulsando nei timpani e sulle guance.
Loki la baciò gettandole la lingua in fondo alla bocca. Poi la abbandonò di colpo, volutamente. Tirò Axel per la nuca e scese sul suo petto sudato. Gli respirò pesantemente sui capezzoli turgidi, tirando fuori la punta della lingua bagnata per torturarlo con un tocco leggerissimo sulla parte più sensibile.
Li morse entrambi con bramosia, Axel su una spalla e Frida appena sopra la clavicola.
Gustò i loro volti alterati dalla smania e dalla potente magia, e non riuscì a evitare di toccarsi il cazzo per un momento tanto si sentiva eccitato.
Aveva fatto un vero e proprio capolavoro.
Frida seduta a sinistra, Axel a destra, seguirono attentamente i movimenti di Loki aspettando un minimo segnale.
Lei divaricò le gambe poggiandosi con la schiena alla spalliera del letto mentre Axel prese a masturbarla con quattro dita. Loki si aggiunse alla mischia, infilando anche lui altre due dita nel canale di Frida, avvolgendo con la mano libera l'erezione pulsante di Axel. Ci sputò sopra per inumidirla, e poi lo accompagnò nei gemiti grazie a lenti movimenti che a adorava persino su se stesso.
Axel però guardava comunque Frida, Loki sapeva che nonostante tutta la magia quel fottuto midgardiano non riusciva ad ammettere che essere toccato da lui -un uomo- lo eccitava. In fin dei conti Loki lo aveva visto sin da subito, emanava eterosessualità da tutti i pori.
Così arrivò alla parte che più preferiva il suo caos muta forma. No, non voleva che nessuno dei due venisse, non proprio sul più bello.
Interruppe il bacio di Frida ed Axel con la sua lingua, e quando i due umani gli volsero lo sguardo si trovarono di fronte ad una bellissima donna dalla pelle bianca come la neve. Al collo una collana di lividi viola, gli occhi verdi profondissimi e lunghi capelli neri gonfi, con le punte rosse.
Frida le guardò il seno piccolo e sodo, e lì non ebbe più alcun incertezza. La runa dedicata a lei marchiata sul petto, a sinistra, confermò l'identità di Loki.
«Voglio essere la tua schiava» disse guardando Axel quasi con innocenza. La voce leggiadra, i movimenti felini e la figura longilinea. Frida non provò gelosia nei confronti della donna, nemmeno quando Axel le si avvicinò stringendole entrambe le natiche con le grandi mani. Frida non aveva mai provato una simile attrazione verso qualcuno del suo stesso sesso. In quel momento avrebbe voluto farle di tutto, ma lo stupore e la novità la impietrirono.
Loki dopo aver sputato dentro alla bocca di Axel cambiò direzione, e nel mentre percorse la brevissima distanza che la separava da Frida mutò forma grazie ad una sottile luce bianca che lo attraversò in tutto il corpo nudo.
Ritornò Loki uomo, con i suoi venti centimetri di piacere e le lunghe mani gelide, le stesse con cui prese il volto fine di Frida. Con un bisbiglio le disse:
«Voglio essere il tuo maestro.»
«Facci vedere prima la schiava.» propose Frida guardandolo fisso negli occhi. Loki sorrise strusciando il glande contro il suo clitoride.
«Bene.» rispose, e in un attimo ritornò donna per mano della magia. Si mise tra le gambe aperte di Frida sorreggendosi sui gomiti e sulle ginocchia. I seni le poggiarono sul letto e si aiutò a tenersi su con le braccia. Avvicinò la bocca alla vulva di Frida, che la attendeva respirando pesantemente. La guardava in ogni particolare, non riuscendo proprio a crede di amare Loki persino in quel modo. Non esisteva sentimento più incondizionato di quello che provava lei, ovvero amare l'intera anima oltre il corpo, qualsiasi corpo.
Loki le leccò la punta del clitoride, passando la lingua umida prima con lente carezze per far raggiungere a Frida il limite, e poi percorrendone la circonferenza. Prima piano, poi svelta. Smetteva leccandola fino all'apertura, e poi ricominciava.
Il lavoro le fu reso molto più complicato dalla partecipazione attiva di Axel su di lei. Loki si mostrava tutta, con il sedere in alto e le cosce spalancate. Axel le si era avvicinato gentilmente, e presto aveva preso gusto a scoparla fino in fondo.
Loki apprezzò, e persino parecchio. Forse adesso capiva perché Frida non era riuscita mai a lasciare Axel, il midgardiano ci sapeva fare eccome.
Per prima venne Frida, la lingua magica di Loki la fece strillare senza aria nei polmoni. Venne più volte, ed Axel sentendo quell'orgasmo così familiare, e guardando per tutto il tempo la sua donna godere, si lasciò andare all'orgasmo sulla schiena di Loki. Lui, nelle vesti di una lei, si trattenne. Voleva davvero esagerare.
Tornò al suo genere di nascita, proprio come aveva già fatto. Il cerchio di luce gli illuminò per ultima cosa il capo e poi svanì. Loki era ancora parecchio eccitato, e si vedeva. Non lasciò molto tempo ai due di riprendersi, la sua fame di piacere non era ancora stata saziata.
Scese dal letto scalzo mettendosi di fianco a Frida. Lei, seduta nello stesso punto in cui era stata lasciata da Loki, lo guardò affannosamente dal basso verso l'alto.
«Adesso vi mostro il maestro.» aveva la voce rauca e le labbra bagnate dal sapore di Frida.
Con una mano raccolse i lunghi capelli scompigliati della donna scoprendole il viso e le spalle. Lei si mise carponi sul letto avvicinandosi alla lunghezza di Loki con la bocca aperta.
«Tu vieni qui, accanto a me.» ordinò ad Axel. Lui non se lo fece ripetere due volte. Saltò giù dal letto e lo raggiunse mettendosi di fianco a Loki.
Anche l'erezione di Axel era ancora invigorita.
Loki lo afferrò dal bacino e lo scosse a se. Lo baciò per dargli un assaggio dell'orgasmo saporito di Frida, che Axel leccò via dalle labbra fini di Loki.
Lo avvolse con un braccio intorno alla vita e gli suggerì cosa fare con lui.
Loki tirò la testa indietro e finalmente si sentì abbandonato ad ogni sensazione del suo copro. La gola di Frida lo inghiottì quasi fino in fondo, e là dove le sue labbra si fermavano la mano di Axel accompagnava in sincronia la fellatio.
Le sue forti gambe tremarono, sentì mancare persino le ginocchia. Loki si sorresse intorno alle spalle di Axel spingendo la testa di Frida con una mano. Lei cercò di arrivare fino in fondo, succhiando forte sentendo sulla lingua quanto ormai Loki lo avesse duro.
E finalmente venne.
Il suo sperma bevuto dalle labbra di Frida era la comunione con la terra. Bevve con magnifica esultanza il liquido caldo, guardando gli occhi verdi di Loki fuggire come gazzelle. E mai coltre fu più calda e lontana, e mai fu più feroce il piacere dentro la carne. La ferita era stata aperta da quel pugnale sporco e appuntito, e loro tutti spezzati in due.
Alla fine si riunirono nel letto sfatto, campo di battaglia. Risero un po' abituandosi alla completa nudità. Frida al centro dei due grandi uomini, che la fecero sentire al sicuro.
Ci fu qualche altro bacio fugace e potente, ma senza sfociare nuovamente in sesso.
Axel si addormentò. Frida gli tenne la mano mentre ascoltava ad occhi chiusi il battito del cuore di Loki. Lui, con Frida sul suo petto come aveva sempre desiderato, le accarezzava i capelli quasi commosso dal trionfo.
Fu la prima ma non l'ultima volta che Loki sfruttò il suo incantesimo per fottere Frida ed Axel.
Ma per quella notte provò ad allontanare il suo demone e a baciare dolcemente il capo alla sua piccola Frida con la pelle disegnata.
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