Noa
Quel giorno Drew aveva optato per 'I will always love you' e Noa ebbe ancora una volta voglia di prenderlo a calci in culo per averlo svegliato.
– Ma è così crudele sperare che tu ritorna ad essere il ritardatario di sempre? –
– Te lo scordi, non voglio arrivare tardi – Disse aprendo le finestre
– E io in tutto questo che c'entro!? –
– Non posso arrivare presto se tu dormi più del dovuto –
– ...io non ti capisco – Disse infine iniziando a vestirsi.
Il silenzio invase la stanza e Noa si ritrovò a ripensare agli avvenimenti del giorno precedente.
Quel asociale del suo nuovo vicino era così antipaticamente difficile.
Dall'inizio dell'anno aveva parlato così poco che a malapena sapeva il suo nome.
Un po' gli ricordava suo cugino, spaventato da quel nuovo mondo circostante come un cerbiatto in cerca della madre uccisa dai cacciatori.
E Noa si ripromise che non si sarebbe fatto fermare neanche da Miharu stesso.
– Drew, se una persona non ti vuole parlare tu che fai? – Chiese poi un po' incerto su come l'altro potesse rispondere.
– Facile, mi faccio dare la colpa per una cosa che non ho fatto così dopo, per farmi perdonare, accompagno la persona a casa sua e nel mentre ci parlo –
– ...Ma ti droghi? Che razza di risposta è? – Rispose Noa visibilmente spaventato.
L'altro rise ricominciando a cantare e aspettando il cugino sulla soglia della porta.
Quando l'italiano finì di vestirsi, Drew esclamò :
– Prova a dirle qualcosa che nessuno sa di te, la farai sentire speciale, alle ragazze piace – Gli fece l'occhiolino e andò a prendere lo zaino.
Così facendo non poté vedere Noa arrossire e sussurrare :
– Non è una fottutissima ragazza –
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Alla fine aveva deciso di ascoltare Drew e di seguire la sua -seconda- idea.
Infondo tra asociali ci si capisce no?
E poi anche se il consiglio era rivolto alle femmine, non era così male e con qualche modifica alla Noa si poteva definire anche accettabile.
Il problema era trovare qualcosa fa dirgli.
Era dal tragitto casa-scuola che ci pensava e ancora non aveva trovato niente, era così ostinato che non aveva neanche provato a parlare con Miharu tanto che quest'ultimo, preoccupato del silenzio del compagno che il giorno prima lo aveva praticamente implorato di rivolgervi parola, si era girato più di una volta nella direzione del rosso per constatare che fosse ancora vivo e vegeto.
L'altro intanto si guardava intorno annoiato cercando qualche suo segreto da dire al vicino.
Come sempre solo pochi ragazzi seguivano la lezione.
C'erano quelli che si improvvisavano Art Attack;
quelli che parlavano a voce così alta che riuscivano a sentirli fino al linguistico;
il solito nerd che leggeva per i fatti suoi;
e i bulli che tiravano palline di cartastagnola alla vittima di turno.
Stavolta avevano preso di mira Francesco, un ragazzo bassino, amante della cultura straniera e molto credente.
Un bravo ragazzo, forse troppo,
lo chiamavano finocchio per i suoi modi femminili e per la sua gentilezza.
Come se alle ragazze piacessero i maleducati.
All'improvviso un idea gli pervase la mente, una folle e rischiosa idea che avrebbe potuto cambiare tutto di lui.
Ma sarebbe riuscito a compiere un gesto del genere?
E RIECCOMI
in ritardo come sempre ovviamente...giuro che non lo faccio apposta, è più forte di me.
E per questo stavolta pubblico due capitoli insieme.
ECCO A VOI MIHARU
Non sembra anche a voi un puccioso cerbiatto indifeso? È così cuteee...ok forse dovrei smetterla prima che Noa mi uccida
Zoe : guarda che per adesso Noa non ama ancora Miharu
Vabbè shish quelli son dettagli
SCIAU
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