Capitolo 6
Sogni turbati lo avevano tormentato la notte precedente.
<<Aldelmo?>> lo rimandò all'attenzione Luchetto <<che hai?>>
<<Oh uhm nulla>> rise per mascherare i pensieri <<ho avuto una nottataccia, sai com'è, le temperature>>
<<Certo, certo e ad ottobre è ancora caldo>> disse ironico <<non me la conti buona, che succede?>> gli chiese sorridendo amichevolmente, gli si sedette accanto, sul ruvido muretto in pietra dove solevano trascorrere le ore del tardo pomeriggio dopo l'allenamento. <<Suvvia, sei come un fratello per me anche se ci conosciamo da poco>> gli strofinò una mano nei capelli spettinandolo. Luchetto era un giovane di 19 anni, proveniva da una famiglia umile trasferitasi per ragioni economiche da Firenze.
<<Aldelmo>> arrivò Maurizio <<vieni ad aiutarmi con le spade>> lo richiamò con un gesto della mano avviandosi.
Sospirò. <<Devo andare Luchetto, a domani!>>.
Giunti lì iniziarono a mettere in ordine.
<<..ad ogni modo, mi complimento con te! Sei migliorato tantissimo! Carlo sarebbe fiero di ..>> si rese conto di aver parlato troppo e temette di aver averto la ferita.
<<Grazie>>.
<<Scusami, non volevo, ormai mi conosci... parlo troppo accidenti!>> si dannò.
<<No, no>> abbozzò una risata <<va tutto bene>>. Erano passati mesi, non faceva più male ma il ricordo sarebbe restato forte.
<<Oh... meglio>> si sentì sollevato <<Per qualsiasi cosa, puoi contare su di me, ragazzo. Va bene?>> gli sorrise stringendogli una spalla.
A queste parole, Aldelmo fu smosso, percorso lungo la schiena dall'idea di chiedere informazioni sugli Assassini. Chi erano? Cosa facevano? Dove si trovavano? Temeva che non fosse il momento adatto e indugiò, fra una spada e l'altra, parlavano del più e del meno, pettegolezzi sulle reclute, su chi fosse più scarso e chi no. Quando si decise di torgliersi quei dubbi, improvvisamente si sentirono delle urla.
<<Maurizio>> arrivò un altro comandante <<ci è appena giunta voce di una battaglia, a Palermo! Hanno chiesto rinforzi>>.
<<Subito. Aldelmo, abbiamo finito. Torna a casa>>.
<<Sì signore, e buona fortuna!>>.
<<Ne avrò bisogno...>> disse cupo fra sé e sé.
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