nove
La spiaggia di Redondo era stranamente, quasi vuota, nell'acqua si potevano vedere dei surfisti che giocavano sulle loro tavole cercando di restare in equilibrio, le onde non erano molto alte e tirava un leggero venticello fresco.
«Ciao Krysthal» disse Federico alle spalle della ragazza che stava guardando il mare, la castana ricambiò il saluto
«A cosa stavi pensando?» chiese il ragazzo appoggiando il mento sulla spalla della ragazza ed osservando il mare anche lui.
«A tutto quello che mi è successo in questi ultimi due mesi» sospirò Krysthal giocherellando con il laccio della sua Instax-mini celeste, «Ho, abbiamo dovuto lasciare Parigi, per colpa mia, loro hanno lascito tutto ciò che hanno costruito in diciotto e ventidue anni di vita a causa mia, anche mamma e papà, lo trovo ingiusto» Federico le stava accadendo i capelli «Non è colpa tua Krys, queste cose non si possono decidere ma soprattutto non si possono controllare, ho perso mia madre a luglio è da sette mesi che papà non fa altro che trattarmi male, è sempre stato uno stronzo bastardo, però ora che non c'è più lei lo è diventato sempre di più, passa le sue giornate a New York, Las Vegas, Portland, Dallas, Chicago, Washington, Seattle e altre città in giro per gli USA, sicuramente avrà una donna, anche se ancora non l'ho scoperto, però ne ho il sospetto, ne sarebbe capace, per fortuna che con i soldi è abbastanza attendo e non gli spende in cazzate»
«Non hai sentimenti quando parli di tuo padre» disse Krysthal girandosi all'improvviso «Si sente dalla tua voce è sempre...» fece una piccola pausa per cercare
la parola adatta «Piatta» disse poi piano.
«Prima sono stato al cimitero da mamma, le ho portato un mazzo di rose bianche, le piacevano così tanto, sono anche il fiore preferito di Kylie, loro due erano molto legate, per mamma Lexy è sempre stata come una figlia, anche se siamo cugini alla lontana, e non ho ancora capito in che modo diventiamo parenti da parte di mamma» rise leggermente il ragazzo osservando le onde.
«Mi chiedo» disse Margot facendo una piccola pausa «Perché mi stai dicendo questo se ancora non siamo tanto in confidenza?» domandò la ragazza tenendo gli occhi sul mare.
«Sei la migliore amica di Alexandra, e lei mi ha sempre e solo parlato bene di te» Federico Corbyn si fermò per qualche secondo «Sento come una chimica tra noi due, sento come se ti posso dire tutto quello che voglio, quello che proverò nei tuoi confronti, senza che tu mi giudichi o pensi, che ne so, "questo è strano" oppure "non ci conosciamo neanche tanto bene e già si prende tutta questa confidenza"» Krysthal lo guardò senza dire nulla, cercando di capire cosa volesse dirle Federico.
«Non dico che parlo di queste cose con tutti» si giustificò il ragazzo bevendo un sorso della coca-cola «Sto solamente dicendo che sento che di te mi posso fidare, sento questa sensazione a pelle, Krysthal ti prego, non prendermi per pazzo» la ragazza annuì leggermente portandosi sulle spalle la giacca della red cross.
«Non ti sto prendendo per pazzo sweetheart, è solo che non capisco che in che modo riesci a provare queste sensazioni» Margot iniziò a giocare con le mani all'interno delle tasche trovando un portachiavi di Harry Potter, la ragazza lo tirò fuori dalla tasca ed iniziò ad osservarlo con attenzione «Quello è lo stemma dei Grifondoro» disse Federico osservando il ciondolo che pendola tra le dita di Krysthal, lei annuì cercando di nascondere il rossore sulla guancia, prese il cellulare dall'altra tasca ed inquadrò il pendente scattando una foto.
«Ritornado al discorso di prima» Krysthal fece una breve pausa osservando ancora il portachiavi «Io faccio fatica fidarmi delle persone Effe, le uniche di cui mi fido ciecamente sono, in primis mamma e papà, poi Benny e Petit e Sole, e mi fa strano sentimi dire che ti fidi di me senza neanche conoscermi bene, tutto qui sweetheart» il cielo nel frattempo si era colorato di rosso arancione e giallo regalando ai passanti un tramonto meraviglioso, la ragazza prese di nuovo il cellulare in mano e scattò qualche foto al calar del sole.
«Se faccio una foto con la Polaroid, secondo te viene male?» si rivolse a Federico
«Non lo so, provaci, male che vada ti stampi la foto in piccolino e ce l'attacchi per sopra, così non sprechi le cartucce» rise il ragazzo.
«Giusto non ci avevo pensato» esclamò Krysthal scattando la foto.
«Tu non lavori alla red cross, se non sbaglio?» domandò il giovane guardano la mini foto che tiene in mano
«Non sbagli affatto» confermò la castana bevendo un po' del suo tea verde.
«Dove l'hai presa la giacca? Mi sembra un po' grande per essere di Kylie» osservò Federico «E nè Kevin, nè Benjamin lavorano lì»
«È la sua di giacca» disse Krysthal mostrando il portachiave di Harry Potter «Me l'ha prestata ieri sera quando sono andata a salutare a Sole e lui era di turno con Kay, stavamo parlando sulla panchina di marmo che c'è fuori ed iniziava a fare leggermente freddo, mi ha detto queste parole: "inizia a fare freschetto è meglio se ti metti qualcosa sulle spalle" e mi ha messo la giacca sulla schiena, poi mi sono scordata di restituirgliela e quindi l'ho messa stasera perché mi è capitata sotto mano» Federico annuì capendo a chi si sta a riferendo Krysthal.
«Da cosa l'hai capito che da parte sua c'è interesse nei miei confronti?» domandò Krysthal.
«Me lo ha detto Kay, e poi ci ho fatto caso anch'io, quando venivo in sede a salutare a Kylie ed eri presente pure tu e lui, l'ho visto come ti guada»
«Con gli occhi» disse Krysthal ridendo.
«Dai scema sono serio» continuò Federico «Dicevo, l'ho visto come ti guarda, come lo guardi anche tu, non lo negare piccolina che da parte tua non c'è interesse nei suoi confronti»
«Non ho mai detto il contrario e non ho mai confermato che da parte mia c'è interesse nei suoi confronti»
«Insomma, ti piace o non ti piace?» chiese deciso Federico.
«Non lo so, anche se mi piacesse adesso è troppo presto, devo ancora liberarmi completamente da Adrien e non è semplice la cosa» Krysthal fece una breve pausa.
«Si, ma non ci voglio pensare, non si doveva comportare in quel modo, ci sono rimasta non male, di più»
«È normale che tu ci rimanga male tesoro» disse Federico Corbyn accarezzando i capelli «Ma è anche giusto che tu vada avanti dimenticandoti di Adrien cercando qualcuno migliore come ad esempio lui che ti ha prestato la giacca, me l'ha detto Kay, e Kay ha sempre ragione su queste cose, la devo soprannominare "cupido" non serve a nulla dire "aspetterò lo stesso" quando avete di mezzo un continente ed un oceano intero e dopo che si è comportato in quel modo, quello lì, con tutto il rispetto per lui ovviamente, non resterà ad aspettare tutta la vita che tu ritorni da lui, dai retta a zio Coby e vai avanti per la tua nuova strada, so che è molto difficile dopo una relazione come la vostra un cui vi siete sosteniti per tutto, ma tu hai me, hai Sole, Ate, i fantastici cinque, i tuoi fratelli, i tuoi genitori, hai tutti noi che ti vogliamo un bene immenso tesoro»
«Questo lo so, e ti ringrazio per le meravigliose parole che mi hai appena detto, ed anch'io ti voglio bene Effe, tanto tanto tanto» il ragazzo la strinse in un abbraccio forte, il cielo si era riempito di stelle che illuminavano la volta celeste.
«Tra poco arriva Athena, vuoi mangiare con noi?» gli chiese il castano osservando le stelle.
«Non mi va di disturbarvi, però non nego che sono molto emozionata nel conoscere a Vilu» sorrise.
«So ancora tutte le canzoni a memoria» rise lievemente «Le mie preferite sono "Te creo" e "Habla si puedes" sono fantastiche»
«Sono innamorato, non perso, ma di più, è letteralmente unica, fantastica, meravigliosa, mi sento davvero molto fortunato ad averla conosciuta e che lei abbia scelto me,
tu lo sai quanto me come ci si sente ad stare insieme ad una persona famosa, noi lo siamo entrambi, quindi la cosa è ancora più difficile, i fan, il gossip, quel mondo lì è un mondo maledetto e difficile da gestire, ti devi abituare con il tempo, io e lei ci siamo nati dentro quel mondo quindi per noi è la quotidianità» continuò Federico scavando nella sabbia e trovando delle minuscole conchiglie che regalò alla ragazza che stava accanto a lui.
«Ma adesso dimenticati di Adrien e vai da lui, lui ci tiene tanto a te, fidati di zio Coby, ma soprattutto di zia Kay»
Athena saltò addosso al suo ragazzo abbracciandolo forte e baciandolo su tutto il viso «Non sai quanto sono felice di vederti, amore mio, ho un sacco di cose da dirti, Krysthal rimani a cena con noi due, mi farebbe molto piacere» disse Athena abbracciando alla ragazza «Corbyn mi ha parlato molto bene di te e mi farebbe molto piacere conoscerti un po' di più».
«Mi sento un po' in imbarazzo perché sto parlando con Violetta, Athena, Athena volevo dire, scusa, per me rimarrai sempre Violetta» Krysthal si coprì un po' di più con la giacca.
«Certo che puoi chiamarmi Vilu, puoi chiamarmi come vuoi honey» sorrise la ragazza.
«Guarda» disse Krysthal indicando si le mani «Sto tremando nel vederti, a casa ho ancora tutte le tue cose tipo album di figurine, il diario segreto alcune mollette e altre cose meravigliose, grazie per avermi fatto compagnia quando ero piccola, è come un sogno vederti qui di fronte a me e parlarti di persona»
«Spero che diventeremo amiche» le disse Athena.
«Siete adorabili insieme, vi faccio una foto» Federico prese il suo cellulare dalla tasca dei suoi pantaloncini e scattò delle foto alle due ragazze, Krysthal gli porse la sua macchinetta istantanea ed il suo cellulare per fare delle foto anche con quelle.
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