dieci
Il cielo di Los Angeles era illuminato dalle luci artificiali dei grattacieli e di altri palazzi.
Krysthal stava parlando con Alexandra dentro la sede della red cross.
«Oggi mi hanno messo il turno di notte, insieme a quei trogloditi di Fiorellino, il signorino Mini e Dada" si lamentò la ragazza portandosi una ciocca dei lunghi capelli dietro l'orecchio.
«Grazie di essere venuta a farmi compagnia Tal» Alexandra Kylie pigiò il pulsante 'caffè normale' al distributore automatico, «Vuoi qualcosa?» domandò all'amica seduta sul divanetto, Margot annuì con la testa e Kylie le prese un tea caldo.
«Sole ti devo dire una cosa» sussurrò Margot non guardando l'amica negli occhi.
«È successo qualcosa di grave che riguarda la tua salute, le visite?» domandò Kylie finendo di bere il suo caffè e buttando il bicchiere di carta nel cestino accanto a se.
Margot scosse la testa negando le ipotesi dell'amica.
«Penso che ho iniziato a provare qualcosa, qualcosa di molto forte per uno dei ragazzi»
«Non ci posso credere» urlò Alexandra iniziando a saltare su se stessa «Raccontami tutto» continuò la ragazza non trattenendo il suo entusiasmo.
«E cosa ti devo dire? Che mi sto innamorando di uno di loro e non so nemmeno io com'è successo??» domandò Margot finendo anche lei di bere il suo tea e sdraiandosi sul divano accanto a Kylie.
«E chi sarebbe il fortunato che ha rubato il cuore della signorina Agreste?» ridacchiò Kylie giocando con una ciocca dei suoi capelli e tirando schiaffi leggeri sulla spalla di Margot.
«Il signorin...» si fermò a metà parola non riuscendo più a continuare la frase perché il ragazzo dai capelli marroni e gli occhi verdi-azzurri entrò nella stanza e diresse verso la macchinetta del caffè.
«Non mi dire» esclamò stupita Kylie mentre Margot annuiva con la testa ed un sorriso che andava da un orecchio all'altro
«Volete qualcosa?» chiese il ragazzo e quando entrambe rifiutarono il giovane si mise a sedere sulle gambe di Kylie.
«Spostati Fiorellio sei pesante» disse la ragazza spingendolo sul divano così il ragazzo andò accanto a Margot e passò un braccio attorno alle sue spalle stringendola a se, Kylie iniziò a ridere e a fare espressioni divertite lanciando sguardi all'amica.
«Sembrate una coppia di fidanzatini» iniziò a ridere Kylie cerando di far confessare l'amica.
«Alexandra» la richiamò Margot guardandola malissimo
«Perché non ci provate» Kylie lanciò ad entrambi un cuscino «State bene insieme» confermò cercando di fare la seria.
«Simon, amore mio perché non te ne ritorni di sopra con Mattew e Dada che qui io e la signorina dobbiamo parlare di cose importanti e con te non ci riesco» Kylie fece alzare di forza a Simon e lo buttò fuori dalla stanza chiudendo la porta a chiave.
«Alexandra Kylie Jenner, ma che sei impazzita!?» disse Margot non riuscendo a trattenere le risate.
«Sono le due passate di notte, fare il turno di sera ti fa andare in tilt» concluse Margot lanciando un cuscino all'amica.
«Secondo me» iniziò Kylie «Gli devi dire cosa provi e se non lo fai, sicuro cento per cento che lo farò io, sono sicura che lui prova lo stesso, il giorno del suo compleanno me lo disse, quindi è passato un mese, oggi siamo al sedici di luglio» Kylie appoggiò il viso sui palmi delle mani «Era una notte tranquilla, eravamo di turno io, Luke, Noah e Simon, mi disse testuali parole "penso che ho iniziato a provare qualcosa di molto forte nei confronti di Mare, ma ti prego non glielo dire adesso»
Margot ascoltava con attenzione «Ho bisogno di un caffè» disse per poi andare alla macchinetta e prenderne uno.
«Ora capisco tutti i suoi comportamenti nei miei confronti da un mese a questa parte, ecco perché mi stava sempre vicino, oppure cercava un contatto con me» riflettè la Margot bevendo il caffè caldo.
«È completamente perso di te Tal, e tu lo sei di lui, ti si legge chiaro in faccia, perché non me lo hai detto prima?»
«Non ero sicura, ma se è un sentimento ricambiato allora forse...» la ragazza non fece in tempo a terminare la frase
«Togli il 'forse'» disse Kylie «Si è un sentimento ricambiato, conosco molto bene a lui e conosco altrettanto bene a te, so quanto amore hai dato a quel bastardo di Adrien e so quanto ti ha fatta soffrire, ma sono sicura che lui non lo farà mai, è il mio migliore amico e in diciassette anni che lo conosco non mi ha mai fatto piangere un solo giorno, forse di felicità, si lui che il signorino mini, Dada, il piccolino e James» concluse Kylie.
Il sole splende nel cielo di Los Angeles, Krysthal è seduta sulla panchina di marmo rosa che si trova davanti alla red cross.
«Cosa ci fai qui!?» la castana si voltò di scatto incrociando gli occhi azzurro verde di Simon che la fissava contento.
«Sono venuta a salutare a Sole, ma non la vedo» disse la ragazza guardando la strada perché non riusciva a tenere gli occhi sul ragazzo.
«No non c'è, è uscita cinque minuti fa in emergenza, un rosso nei pressi di Burbank»
«Kay, Liam, Noah e l'infermiera» aggiunse Simon, «Quindi al momento siamo solo io e te» la ragazza annuì lievemente con un cenno della testa mentre fissava la palma dall'altra parte della strada.
Simon si avvicinò lentamente al viso di Margot che lo stava guardando con occhi brillanti, il ragazzo poggiò le sue mani sulle gambe della castana e posò le sue labbra sula sua guancia.
«Mare» la chiamò Simon sedendosi accanto a lei e incrociando una gamba e facendo passare un braccio sulle spalle della castana.
«Il tuo cuore è impegnato?» domandò il ragazzo guardando la strada davanti a se, «Perché il mio si lo è, ed è tuo» concluse Simon guardando a Krysthal che non disse nulla, le aveva appena dichiarato a lei.
«No al momento no» mentì la ragazza «Purtroppo la mia mente non riesce a smettere di pensare a quello stronzo di Adrien» sospirò.
«E mi dispiace chiamarlo così, dopotutto è stato il mio primo ragazzo, il mio primo amore, forse eravamo troppo piccoli ed il nostro amore troppo grande però non doveva farlo, cioè non mi doveva "tradire" dopo che sono venuta qui a Los Angeles, non è mica colpa mia se ci siamo trasferiti, anche se non stavamo più insieme ci sono comunque rimasta male, perché mi ha detto che mi avrebbe aspettata».
Simon si avvicinò di più a lei facendo così appoggiare la testa della ragazza sulla sua spalla.
«Se ha fatto così evidentemente non ha mai tenuto a te sul serio» Krysthal alzò le spalle.
«Lui sarà pure stato il tuo primo ragazzo, la prima persona a cui hai dedicato le canzoni d'amore, la prima che ti ha fatto innamorare, ma io voglio essere l'ultima» disse Simon poggiando le sue labbra su quelle della ragazza che ricambiò.
«Gonna give you my all, see how far this can go
gonna be there for you through the highs and lows
but I'll never say "forever"
'cause it's too much we don't know
butI promise that I'll love you
promise that I'll love you 'til I don't»
iniziò a canticchiare il moro mentre Krysthal stava cercando le parole adatte da dire, senza rovinare quel momento.
«E questo cosa significa Simon?» chiese Krysthal non riuscendo a guardarlo negli occhi.
«Che mi sto innamorando di te, Mare, non so spiegarti precisamente com'è successo, ma ogni volta che venivi qui assieme a Kay sentivo le farfalle nello stomaco, non volevo che tu te ne andassi, e non solo qui alla red cross,
ma anche a casa di Kylie o a casa dei ragazzi, è difficile da spiegare una sensazione del genere, ma soprattutto è complicato da capire, specialmente se tu non provi quello che provo io.»
Un leggero venticello inziò a soffrire scompigliando i capelli di entrambi i ragazzi.
Krysthal si avvicinò di più al ragazzo stringendolo forte.
«Non so cosa dire» sussurrò lei spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio del ragazzo.
«Non devi dire nulla, solo lasciati trasportare e segui il tuo cuore, posso solo dirti buttati che è morbido e ti giuro, ti giuro che sarà veramente morbido, ti amerò con tutto il mio cuore e tutto il mio corpo, ti darò tutto l'amore di cui avrai bisogno e anche di più, non ti farò mai stare male e ti farò piangere solo per la felicità, però non ti prometto che sarà per sempre» disse il ragazzo.
«Il per sempre non esiste, non è mai esistito e non esisterà in futuro» continuò Krysthal posando di nuovo la testa sulla spalla di Simon.
«Ma non dirò mai "per sempre", perché è troppo e noi non lo sappiamo, ma ti prometto che ti amerò» disse il ragazzo posando nuovamente le sue labbra su quelle della ragazza.
«È quello di cui stavamo parlando ieri sera io e Sole, anch'io ho iniziato a provare qualcosa per te e non sapevo se era una cotta passeggera oppure un qualcosa di serio» confesso Margot un po' a disagio mentre il ragazzo la stava guardando stupito.
«Ma se proviamo, forse gli stessi sentimenti sarebbe bello tentare, chi lo sa, magari dura, che ne dici?» domandò il ragazzo stringendo di più a Margot.
«Penso che sarebbe una buona idea, tu mi piaci davvero tanto, il "problema" tra virgolette, è che non ti conosco molto bene e da quello che mi ha detto Sole sei me in versione maschile, in più mi piace il tuo carattere, i tuoi occhi, il tuo sorriso, mi piaci tu in generale, Simon». concluse la ragazza con le mani che le sudavano.
«Proviamoci, come hai detto tu, 'buttati che è morbido'»
rise Margot.
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