Capitolo 1 - I - Tesoro

«Perciò, alterno braccia e gambe. Un giorno vado in palestra per loro», piega le braccia ad angolo acuto per gonfiare i bicipiti, «e un giorno ci vado per loro» si schiaffeggia le cosce, coperte per metà dai pantaloncini. «Con l'allenamento non si scherza. Sennò, come le alzo le ballerine? Non tutte sono perfette come te». Mi sorride, sfoggiando la dentatura in contrasto con la pelle scura. Quei denti non sono normali, fanno luce persino nella semi-oscurità della spiaggia.

«Ah-ah». Scruto i dintorni, facendo oscillare i sandali che reggo con la destra. La sabbia fresca s'intrufola fra le dita dei piedi a ogni passo.

«Tu in che palestra vai?»

«A parte il corso di danza moderna non faccio altro».

«Davvero?» pronuncia con enfasi, come se gli avessi rivelato come diventare milionario.

Gli rivolgo un'occhiataccia, il semi-buio non gli permette di vedere tutta la mia irritazione.

Si ferma e mi posa una mano sulla spalla nuda. Che malattia hanno quelli che toccano gli altri senza neanche conoscerli? «Ho capito, non sai dove iscriverti. Nessun problema, bellezza. Ti porto nella mia palestra e ti faccio seguire dal mio personal trainer. È uno forte, riesce a farti aumentare la massa muscolare in poco tempo. Non che tu ne abbia bisogno, sei divina così, ma nel nostro sport, nelle nostre coreografie, è necessario...»

Continua a parlare, tuttavia la mia mente ha chiuso i battenti, tirato giù le inferriate e sprangato ogni spiffero per impedirmi di ascoltare un'altra sola sillaba.

Esattamente, come ho potuto pensare che questo qui sarebbe stata una buona scelta? È un ballerino in gamba, molto premuroso con le ragazze che si affidano a lui per le prese e dà consigli non richiesti ma gentili. Mi è sembrato un bravo ragazzo, attento al prossimo come piace a me, e il bell'aspetto è una marcia in più. Però, cazzarola, che palle! È un feticista dei muscoli, non ha parlato d'altro a cena. A parte elencarmi le calorie di tutto il menu e guardare il mio cheeseburger come fosse un alieno. A casa e al campus sto molto attenta all'assunzione di glutine e lattosio, almeno quando esco non voglio rotture!

Guardo il mare, che si fonde con il cielo notturno. Chissà se mamma è tornata a casa, oggi è stata tutto il giorno all'atelier con la sua equipe e fra non molto partirà per Sydney per consegnare il lavoro. Forse stasera mi fermo da lei invece di tornare al dormitorio. Se Sun si trasferisse avrei un motivo in più per stare lì, tranne quando mia madre rimane a Sydney per settimane.

«Mi stai ascoltando?»

Fisso... ehm, Fred. No. Finn? Ah, no. Fabian. «Certo, certo».

Corruga le sopracciglia scure, ma subito si stampa in faccia un nuovo sorriso. «Le escursioni sono fantastiche, ti pompano un'adrenalina da sballo. Ovviamente devi trovare la guida giusta o potresti morire molto male». Ridacchia.

Come cavolo è arrivato a parlare di escursioni? Non m'importa e non lo voglio sapere.

Riprendo a camminare, ma dopo pochi passi mi fermo pestando qualcosa. M'inginocchio, i capelli arricciati mi scivolano sul petto, la luce della luna li tinge d'argento mascherando il biondo. Qualcuno ha dimenticato un telone per il mare. E anche... Ehi, ma quelli sono vestiti? Un paio di bermuda scuri e una camicia di lino bianca. Dove ho già visto quella camicia?

Uno scroscio d'acqua m'induce a rialzarmi, il nuotatore notturno dev'essere di ritorno. Per sua fortuna questa parte della spiaggia è ben controllata e ci sono le reti in mare. Ma comunque non mi sembra un'idea geniale buttarsi in mare di notte.

Un'ombra sorge dalle acque e si avvicina. Accanto a me, Fred-Finn-Fabian dice qualcosa ma non riesco a captare neanche una parola. La figura si delinea sempre più. È un uomo. Un bell'uomo, visto il fisico asciutto, la vita stretta, le gambe, il...

Il viso va a fuoco mentre sollevo lo sguardo a velocità razzo sul suo volto. Ma la situazione non fa che peggiorare.

Blake Harper viene fuori dal mare. Nudo.

Blake Harper.

Nudo.

Blake-Harper-Nudo è di fronte a me. E i miei occhi hanno... No, non hanno proprio niente. Forse solo un po'. Nulla di rilevante. Cioè, se parliamo di rilevanza...

La luna venera ogni curva perfetta del suo corpo modellato con dedizione. Si passa le mani sulla testa, spostando i corti capelli biondi indietro, il torace si espande, i bicipiti si gonfiano.

«Davis?» Mi sorride. «Ma guarda un po'». Sposta lo sguardo alla mia destra. «Appuntamento romantico?»

Non abbassare lo sguardo. Non abbassare lo sguardo. Non abbassare lo sguardo.

«Harper» pronunciò un po' troppo acuta. Schiarisco la voce. «Non credevo fossi così impaziente di farti ammazzare da uno squalo».

Ridacchia. Si ferma davanti al suo asciugamano, posando le mani sui fianchi nudi. È tutto nudo. Come mamma l'ha fatto. Una mamma molto, molto brava.

Complimenti, signora.

Però ora rivestiti. Bastano anche solo le mutande. Chi è che si ferma a parlare al naturale senza provare vergogna? Solo Blake Harper.

«Ti preoccupi per me, Davis? Tranquilla, non mi succederà niente. Lo faccio spesso». Ammicca. Non si riveste, resta immobile a guardarmi.

«Sono Gregor». Il mio compagno di ballo gli porge la destra. Gregor? E da quando?

Harper fissa la sua mano, il sorrisetto spavaldo s'incrina ma è un momento fugace. «Ehilà, Greg. Scusa, ma sono nudo e mi fa un po' strano stringere la mano a un altro uomo. Senza offesa, sei ben piazzato ma non sei il mio tipo». Gli fa l'occhiolino e guarda me. «Tu vuoi stringermi la mano, tesoro?» Inarca un sopracciglio con fare malizioso.

La mano. Certo. Sta pensando proprio alla mano. E io...

Il mio sguardo cala, ma lo riporto in zona verde alla velocità della luce. Maledetto esibizionista!

«Goditi la tua nuotata notturna, tesoro» sibilo l'ultima parola con disprezzo. Afferro Fred per il braccio e lo trascino via.

«Mi piace quando mi chiami tesoro, tesoro. Fallo più spesso!» esclama alle mie spalle, prima di scoppiare a ridere.

Digrigno i denti, pestando la sabbia come se dovessi abbatterla. Perché cavolo non è al dormitorio a una delle feste o a scoparsi qualcuna? Ha rovinato il mio appuntamento!

«Un po' fuori di testa quello lì, eh?» dice Finn. «Se non l'avesse detto lui stesso, penserei che si fosse dimenticato di essere nudo». Ridacchia.

Era ben consapevole di non avere nulla addosso e ne ha approfittato per prendersi gioco di me. Più passa il tempo e più sono certa che la prima volta in cui ci siamo incontrati ho parlato con il suo gemello, quello buono. Dove sarà finito? L'avrà rinchiuso in cantina? Forse devo chiamare la polizia.

«Dove vuoi andare, bambolina?»

Bamb...? Mi fermo di colpo. Questo no. I nomignoli da serial killer no.

«Finiamola qui. È ovvio che fra noi non va. Restiamo amici e partner di ballo, okay?»

Mi fissa sconvolto. «Come, scusa? Che vuol dire che fra noi non va? Non sei stata bene stasera? La cena è stata un po' lunga, ma se vuoi andare dritta al sodo, la mia auto è...»

Alzo gli occhi al cielo. «In genere preferisco una serata in cui mi sento coinvolta e non passare ore a sentir parlare qualcun altro di se stesso. Mi hai chiesto quale scuola frequento? Se ho altri interessi oltre alla danza moderna? Non mi hai neanche chiesto quanti anni ho, e se fossi stata minorenne?»

Ford fa una risatina nervosa. «Non sei minorenne, il tuo corpo è maturo. Molto maturo». Mi squadra dalla testa ai piedi. «Non sarai una di quelle che sembrano grandi e invece sono piccole?» aggiunge inorridito.

«Per tua fortuna ho compiuto vent'anni da poco. Comunque, fine della serata. Ci vediamo in palestra». Mi rigiro e incammino verso la passerella più vicina, diretta alla mi auto.

«Non sai che ti perdi! Questo corpo te lo puoi solo sognare, bellezza. Solo sognare!» mi grida dietro.

I miei sogni sono di alto livello, non certo infestati da uno che non ha smesso di parlare per tutta la sera e voleva concludere con una sveltina in auto. Pare non esistano più ragazzi che ti portano a cena e basta. No, la scopata è compresa nel pacchetto anche se vi conoscete da un paio d'ore.

Infilo i sandali e proseguo fino al terriccio del parcheggio. Anche oggi ringrazio mia madre per i consigli: mai farsi venire a prendere e mai dire dove abiti. Così se scopri di essere uscita con un maniaco, almeno sai di potertene andare quando vuoi e che lui non verrà a sgozzarti mentre stai dormendo.

Devo ribadire a mamma di non chiedermi più di vedere film horror con lei.

Mi fermo di fronte alla Toyota nera. Il viso va a fuoco, contagiando anche il collo e il petto, al ricordo di Harper nudo. Togliermi questa immagine dalla testa sarà un'impresa titanica, ma posso farcela. Ci sono tanti ragazzi in girò, troverò quello giusto che lo surclasserà.

Non mi farò incantare da quello stupido principe.

Angolo Autrice

Eccoci con il primo capitolo di questa avventura! Possiamo dire di aver cominciato con il botto, no? 😂 Chi conosce Aki e Blake da "Chiamami per nome" sa che sono due personaggi singolari. Ci sarà parecchio da ridere, almeno all'inizio.

Attendo le vostre impressioni! E vi aspetto su Telegram per due chiacchiere ☺️

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