Hug

Il cielo era plumbeo, arrabbiato, e il vento ne cantava l'ira portando le nubi cariche di pioggia. L'umore di Josh non poteva dirsi molto dissimile: ormai da qualche settimana dopo 'quello' Rob aveva iniziato a guardarlo con sospetto, nonostante il rosso cercasse di sopperire ai terribili sentimenti germogliati nel proprio cuore riempiendolo di attenzioni, per quanto blande e forzate; nulla però era cambiato, e la sensazione che fra loro la rottura fosse sempre più prossima lo spaventava e al contempo stancava.

Così, quel giorno, decise che era ora di darci un taglio, giorno più o giorno meno, che senso aveva attendere?

- Rob... - iniziò, cercando di pensare velocemente a un discorso che non buttasse all'aria il suo cuore già di per sé scombussolato.

- Sì, cucciolo mio? - chiese il fidanzato, guardandolo dopo tanto tempo senza diffidenza, accarezzandogli dolcemente i ricci.

Non complicarmi ulteriormente le cose, ti prego...

- Io ho... c-capito c-che... - farfugliò Josh, cercando di sottrarsi a quel tocco gentile.

- Che? - lo spronò Robert, pensando di sentirgli dire finalmente quelle due piccole parole che avrebbero tranquillizzato la sua anima inquieta.

- Ecco... che... non s-sono la p-persona a-a-adatta a t-te - disse tremante, irrigidendosi all'istante quando incontrò lo sguardo letteralmente paralizzato di Rob.

- ... cosa? - riuscì ad articolare il castano, sperando che fosse uno scherzo.

Oh no... no no no no, sta scherzando. Adesso scoppierà a ridere e i suoi occhi verdi brilleranno e dirà: ci sei cascato!, e ci baceremo. Vero? Vero?

- Non... non sono adatto a te - ribadì senza più balbettare Josh, sentendosi una grossa, enorme cacca.

- Mi stai lasciando? - domandò Robert, come se non fosse più che evidente.

Il rosso abbassò il capo.

- È difficile anche per me, Robert - sibilò, quasi fosse il fidanzato a volerlo lasciare e non lui.

- Josh... - provò a dire allora il castano, allungando una mano verso di lui, ma il non più suo 'cucciolo' s'era già ritratto.

- Ciao, Robert - mormorò, voltandosi di scatto e andandosene il più in fretta e dignitosamente possibile, mentre le lacrime gli rigavano inesorabili il volto.

Non ho detto addio perché... non voglio che lo sia! Mi dispiace, Rob!

Robert lo guardò sparire per il corridoio, pietrificato. Se quella era la realtà, allora il suo peggior incubo si era appena avverato.

~~~

- Ciao - sussurrò Josh, sedendosi accanto a Kevin.

Il moro rimase sorpreso per un attimo, poi parve intuire il suo umore non proprio brillante e accennò un sorriso.

- Ciao - sussurrò a sua volta, con dolcezza. Infilò un dito fra le pagine e chiuse il libro, tenendolo sulle gambe.

- Come va? - chiese il rosso, mordendosi il labbro per non scoppiare nuovamente a piangere.

Hai appena mollato Robert e ora sei qui da Kevin... ma non ti vergogni?

- Meglio di come stai tu, direi - continuò con lo stesso tono dolce il ragazzo dagli occhi azzurri, pensando per un attimo di passare una mano fra i suoi ricci rossi.

- Sì, direi proprio di sì - rise Josh, e scoppiò a piangere.

Al bel brunetto non era nemmeno passato per la mente d'interrogarsi sul perché Josh fosse venuto da lui dopo tanto tempo, né sul perché non fosse con Robert. Semplicemente, sapeva che a volte serve un amico e non un... amore...

In quel momento il rosso tirò su col naso e si asciugò fugacemente una lacrima solitaria che aveva osato disegnare un rivolo lungo la sua guancia.

- Scusa. Non volevo disturbarti - disse, e si alzò, facendo per andarsene.

Una calda emozione si rimescolò furiosamente nello stomaco di Kevin, mentre allungava una mano e tirava a sé Josh, stringendolo forte. Era stato un gesto istintivo, dettato da un sentimento a cui non sapeva (e non voleva) dare nome.

Sprofondò il viso nell'incavo tra la sua spalla e il collo e inspirò profondamente, beandosi del suo profumo: sapeva di margherite e di primavera, ma anche di biscotti natalizi e inverno. Si concesse inoltre di affondare una mano fra quei ricci rossi che erano, come aveva sempre immaginato nelle sue fantasticherie ad occhi aperti, morbidi come le piume di un pulcino.

E Josh era ancora stupito, non avrebbe mai pensato di trovarsi così presto tra le braccia di Kevin, men che meno a farsi consolare. Aveva un buon odore, il moro, di fresco e pulito, e per un attimo il ragazzo dagli occhi verdi pensò che sarebbe stato facilissimo fare giusto un passo indietro e piegare il capo per baciarlo...

Ma proprio quando stava per prendere coraggio e farlo, il bel brunetto lo scostò quasi bruscamente, negli occhi una luce strana e la testa bassa.

- Scusa. Devo andare - disse, mollando frettolosamente libro e ragazzo e scappando senza nemmeno salutarlo.

Cos'ho fatto? Pensa che io stia ancora con Robert? Che per questo sia sbagliato? Che due amici non si abbracciano così? Che non siamo abbastanza amici per farlo? Che è inutile farlo perché tanto non diventeremo mai COSÌ amici?

Per l'ennesima volta Josh si prese la testa fra le mani e soffocò i singhiozzi in fondo alla gola.

- Ngh - si morse il labbro e si lasciò cadere mollemente a terra.

Era un tale disastro da far scappare tutti da lui?

~~~

Per la verità il motivo che stava alla base della fuga di Kevin non aveva alcun nesso con sentimenti ed amicizia, o almeno, solo in parte.

Si fiondò nel primo bagno che trovò libero e chiuse la porta a chiave, prendendo finalmente fiato, ma non riuscendo comunque a smettere di ansimare. Per fortuna che era tutto deserto, tutto taceva.

Si lasciò cadere sul coperchio del gabinetto e sospirò. Il 'problemino' se ne stava lì, beffardo e imbarazzante. Smise di fissarlo e arrossì violentemente.

Kevin! Se solo un abbraccio ti provoca questa reazione, chissà se diventaste ciò che desideri...

Sapeva che, insomma, a quell'età era normale... più o meno... ma restava comunque imbarazzante.

Non potete diventare più che amici. Dimenticalo.

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