capitolo 4

<<O mio dio. Kia!>> Le corro in contro e la abbraccio, cadiamo a terra e tutti ci guardano ma noi restiamo abbracciate sul pavimento.

<<Ok, adesso basta>> Lei è simile me, non adora tanto il contatto fisico, anzi dipende dalle persone. Ci rialziamo.

<<Voi vi conoscete?!>> Chiede Daniel.

<<Sembra di sì>> Esclama Michael.

<<Luna è così bello vederti.>> È tornata finalmente, è tornata da me.

È come prima, non è cambiata affatto, mi mancavano i suoi capelli castani, i suoi occhi marroni che al sole hanno quelle sfumature di color arancio e il suo profumo, mi è mancata da morire.

<<Da quando ti hanno adottata, io non sapevo dove fossi, non potevo chiamarti sapendo che non avevi un cellulare. Pensavo che non ti avrei più rivista.>> Mi è mancata anche la sua voce.

E' grazie a Dan se adesso io e Luna ci siamo ritrovate <<Dan grazie.>>

<<Ma io non ho fatto niente>> Esclama.

Lo abbraccio e lui ricambia stringendomi forte<<Può bastare>> Mi stacco.

<<O mio dio, Kiara Brown ha appena detto grazie e ha dato un abbraccio. Per caso è sceso un angelo in terra?>>
Michael è sempre pronto ad umiliarmi.

È strano, nessuno ancora mi aveva chiamato anche con il cognome.

<<So che avresti preferito che abbracciassi te, ma alcune volte il destino è bastardo, "bello".>> Gli do una pacca sulla spalla.

Ma all'improvviso la sua faccia diventa seria e si avvicina al mio orecchio sussurrando <<Vediamo se sarà ancora bastardo il destino se mi rispondi così di nuovo>>

Mi fa altamente innervosire quando fa così, mi piacerebbe seriamente tirargli un pugno in faccia e toglierli quell'espressione da "Sono il re del mondo guardatemi"

Saluta Luna e si allontana. Nello stesso momento in cui lui se ne va entra un'altra ragazza, capelli castani scuri tendenti al nero, occhi marroni e pelle chiara, sembra simpatica.

Si avvicina e si presenta <<Io sono Grace, un'amica di Luna, tu devi essere Kiara>> Ricambio con un semplice

<<Ciao>>.

Ci accomodiamo in salotto.

<<Allora Kia come stai?>> Mi chiede Luna con un sorriso, sembra felice, mai vista così.

<<Bene>> Dico, non voglio parlarle davanti a tutti dei miei problemi.

<<Si certo, bambola se stessi bene non berresti a notte fonda fino a svenire>> Arriva Michael sempre gentile ovviamente.

<<Bambola? State insieme?>> Chiede Luna.

<<Assolutamente no>> Rispondo decisa.

<<Allora andate solo a letto insieme?!>> Dice Grace spiazzandomi.

<<Ci potrei pensare a questo, che ne dici bambola?>> Mi guarda mordendosi il labbro inferiore.

<<Preferirei impiccarmi. Vai a fare questa proposta alle altre ragazze, scommetto che accetterebbero senza pensarci>> Ribatto.

Michael con il bicchiere d'acqua in mano aggira il divano fino ad arrivare dietro di me, non riesco a vedere quello che sta facendo ma dopo pochi secondi sento dell'acqua percorrere la mia spina dorsale per poi sentire

<<Ti avevo detto di non parlarmi più così>> Mi sussurra. Ora per colpa sua ho la maglia bagnata d'acqua.

<<bastardo!>> Lo insulto.

<<Grazie.>> Lo prende come un complimento, riesce sempre a farmi innervosire come mai nessuno è riuscito a fare.

<<La smetti!>> Mi alzo dal divano.

<<Bambola non ho fatto niente>> Si difende.

<<Invece si continui a punzecchiarmi, mi istighi a urlarti contro come se ti fa piacere.>> Ormai ho capito la sua tattica, vuole farmi perdere la pazienza perché si diverte a vedermi incazzata, ma li do io quella incazzata con una calcio nelle palle però.

<<Io ti ho sempre detto che mi piaci quando sei arrabbiata>> Si avvicina.

<<Prova a fare un altro passo e finisce male>> Lo avverto, ancora non sa di cosa sono capace.

<<Andiamo ragazzi viviamo civilmente. Però non sarebbe male vedere una rissa tra un ragazzo e una ragazza. Io scommetto su Kiara, raccolgo i soldi per le scommesse>> Dice Grace.

Non la conosco da tanto ma già mi piace.

<<Ascolta la tua amica, finirà male, ma non per me ma per te>> Ha proprio voglia di farmi perdere la pazienza.

Si avvicina.

Fa più di un passo, e come ho detto li do uno schiaffo in pieno viso, così forte da farli voltare la testa di lato.

<<Cazzo, ho vinto, James paga>> Grace gli fa cenno con la mano di darle i soldi.

Mentre Luna mi guarda soddisfatta
<<I miei insegnamenti ti sono serviti Kia>> E' una grande.

Mi faccio scappare un sorriso.

<<Kia>> mi chiama Luna <<Fammi vedere la tua camera>> Non capisco perché vorrebbe vedere la mia camera, ma poi comprendo, vuole parlare.

Le faccio cenno di seguirmi e una volta entrate in camera mia Luna sbatte la porta dietro di sé.

<<Ok, mi dici che cazzo ti succede.>> Lo dice con molto tatto, come sempre.

<<Non so a che ti riferisci>> Faccio la vaga.

<<Non sono scema Kiara, bevi ancora?! Ho sentito Michael, per tua sfortuna sento ancora.>> Quando mi chiama con il mio nome intero vuol dire che è seria.

<<Sai che è l'unico modo.>> Mi siedo sulla sedia della scrivania.

<<No. Secondo te è l'unico modo. Potresti parlarne con qualcuno, farti aiutare. Cazzo stai diventando un'alcolizzata>> Mi riprende

<<Ti sbagli, non sono un'alcolizzata>> Non riesco a guardarla negli occhi, so di averla delusa.

<<Ma sei scema, bevi ogni volta che hai degli incubi cioè ogni notte, bevi quando sei felice, bevi quando sei triste, Kià bevi sempre. Ammettilo, va bene una volta, va bene due ma alla terza hai rotto il cazzo>> Dice esasperata

<<Non sei nessuno per giudicarmi>> Invece fa bene a giudicarmi.

<<Io non sarei nessuno, ti ricordo che sono sempre stata io a pararti il culo con le educatrici, sono stata io ad aiutarti per abortire, sono stata io ad aiutarti con Cristopher, ti sono sempre stata a fianco. Ma hai ragione, non sono nessuno.>> A sentirla nominare il nome del mio ex ragazzo mi fa rabbrividire.

Non meritava di essere trattata così, specialmente da me, io le devo la vita.

<<Scusa Lù. mi dispiace>> Inizio a piangere, in questo periodo non riesco a controllarmi. Luna si avvicina e mi abbraccia.

Stiamo così per qualche minuto, poi si sposta, io mi asciugo le lacrime e mi guarda.

<<Perché mi fissi?>> Le chiedo.

<<Dai parla, ora che siamo sole confessalo.>> Ma a cosa si riferisce? Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi ed è allora che capisco.

<<Non c'è niente da dire>> Dico distogliendo lo sguardo.

<<No adesso mi incazzo, non puoi dire che non c'è niente. Si vede lontano un miglio.>> Si siede sul bordo del letto.

<<Lù, tra me e Michael non c'è niente.>> Scandisco bene le parole.

Come può anche solo pensare una cosa del genere, però la cosa che mi preoccupa è che ogni cosa che Luna mi diceva era tutto vero; quindi, ho paura che pure questa lo sia.

<<Ascolta, da quando Cristopher se n'è andato io non posso più...amare, non sono più capace.>> È vero non credo che io sia capace di amare, ancora.

<<Senti a me. Amare non è una cosa che si impara, quando ami una persona lo fai e basta, è una cosa che accade, la maggior parte delle volte neanche ti accorgi, come te adesso.
Quando sei innamorata di una persona tutto intorno a te si annulla, pensi solo ad essa. Ti svegli la mattina e il primo pensiero è conservato a lui e vorresti trascorrere ogni secondo della tua esistenza accanto alla persona che ti rende felice, che ti fa sentire le farfalle sullo stomaco. Mi capisci?>> È innamorata, non l'ho mai vista così.

Appoggia i gomiti sulle ginocchia.

<<Stai dicendo che io sarei innamorata di Michael, stai scherzando spero.>> Mi asciugo la lacrima.

<<No, non sto scherzando. Kià si vede da come lo guardi e da come lui guarda te. Davvero sei così cieca>> Scuote la testa sbalordita.

<<Vabbè non parliamo di me. Dimmi di Daniel, come cazzo hai fatto a metterti con lui.>> Ammetto che è un bel ragazzo e ha anche un bel carattere, ma non avrei mai pensato che conoscesse Luna.

<<Ti riassumo tutto in cinque parole MI HA CAMBIATO LA VITA>> Lo dice sorridendo, era da tanto che non la vedevo così ed è bello vederla ancora sorridere.

<<Ci siamo incontrati a Roma, anzi meglio dire scontrati. Lo ammetto, appena l'ho visto gli ho urlato contro per essermi venuto addosso e lui per chiedermi scusa mi ha offerto pranzo.>> È davvero felice, glielo leggo negli occhi.

<<Sono felice per te>> Le dico con un sorriso. <<Vero che ti fermi qua a dormire?!>> le chiedo, era più un'affermazione però.

<<No. Vado a casa di Daniel, sto con lui>> Mi risponde abbastanza sicura di quello che dice.

<<Ma dai cazzo. E' da mesi che non ci vediamo.>> mi alzo dalla sedia <<Ti lascio andare solo perché sei innamorata>> Affermo. Lei si alza a sua volta e mi guarda.

<<Io non sono...>> Si blocca <<Lo sono?>> Non sembra che si sia mai posta sta domanda. le rispondo io visto che non lo sa.

<<Si lo sei. E non si discute>> Mi dirigo al piano di sotto e Luna mi segue.

Mentre scendiamo le scale, Michael sale, ci guardiamo tutto il tempo negli occhi, quando mi supera giro la testa per continuare a guardarlo, non interrompiamo neanche un secondo lo sguardo ma quando vedo che lui fa quel ghigno allora mi volto. Ma perché? Perché è accaduto tutto ciò? Perché sono così stupida?

Luna, Dan e Michael se ne devono andare, invece Grace resta a casa nostra.
Faccio per aprire la porta di ingresso per fargli uscire, una volta aperta mi blocco, vedo la persona che ho davanti e non riesco a credere ai miei occhi deve essere un incubo per forza

<<Ciao Kiara>> Mi saluta ed è lì che ho la conferma che non è un sogno, ma la realtà. La testa inizia a girare e svengo cadendo a terra.

Apro gli occhi e mi ritrovo sdraiata sul divano di pelle nera in salotto, giro la testa di lato e c'è Luna che mi osserva.

<<Finalmente ti sei svegliata>>Esclama.

<<Dimmi che era solo un incubo ti prego>> Anche se so che era reale spero comunque che lei mi dica che era tutto frutto della mia immaginazione.

<<Kia, stai tranquilla, ci ho già pensato io.>> No non può averlo detto davvero.

<<Spiegati meglio, che quando dici così mi preoccupi>> Dico mettendomi a sedere.

<<Hai presente il mio gancio destro...>>

Mi fa vedere il pugno e noto che ha le nocche rosse e gonfie
<<...gli ho quasi spaccato la faccia, se solo Dan non mi avesse fermato, lo avrei ucciso.>> Cazzo.

Mi alzo dal divano e mi dirigo in cucina. <<Ma dove vai?>> Mi chiede Luna.

<<A bere>> Mi guarda accigliata, pensa che stia andando a bere alcol << Solo acqua, non scandalizzarti>> La rassicuro.

Una volta entrata in cucina, non mi ritrovo davanti solo Michael e gli altri, ma anche..

<<Kiara, finalmente ti ho trovata>> Viene verso di me con un occhio nero e il labbro tagliato, Luna ha fatto un bel lavoro.

Non parlo non riesco a dire nulla, ma lui si fa sempre più vicino.

<<Cristopher che ci fai qua?>> Fa per prendermi il braccio per evitare che io indietreggi ma non glielo permetto.

<<Non provare a toccarmi o ti farò di peggio rispetto a quello che ti ha fatto Luna. Perché sei qua, che sei venuto a fare?!>> Chiedo alzando il tono di voce e indietreggiando.

<<Volevo solo parlarti.>> Fa dei passi indietro per mettere una certa distanza tra noi, perché sa di cosa sono capace.

<<Dopo un anno e tre mesi vuoi parlare. Bene meglio tardi che mai, beh la cosa bella è che io non ti voglio ascoltare>> Vado vicino al lavello per prendere un bicchiere d'acqua mentre tutti gli altri ci guardano senza fiatare, entra in cucina anche Lù, mancava solo lei.

Anzi preferirei che ci fosse qua solo Luna.

<<Dai amore non fare così>> Come cazzo mi ha chiamata, adesso lo spedisco in coma.

<<"Amore" te lo puoi ficcare su per il culo! Hai capito!>> Urlo fuori di me.

<<Calma.>> Mi ha detto davvero di stare calma?

<<Calma un corno, sai quello che ho dovuto passare da quando te ne sei andato!?>> Gli punto un dito contro, in questo momento vorrei avere un coltello in mano.

<<Però sono tornato>> Come se questo cambiasse le cose.

<<Ma vaffanculo Cris>> Faccio per superarlo ma mi afferra per un polso, appena mi tocca gli sferro un ceffone in piena faccia e solo a quel punto molla la presa

<<Non provare a toccarmi un'altra volta o ti mando in ospedale>> Sono seria, non sto scherzando. Lo so è crudele da parte mia ma vorrei vederlo morto.

<<Almeno dimmi dov'è!>> Mi dice. Ma a chi si riferisce?

<<Di chi stai parlando?>> Gli chiedo confusa e irritata.

<<Non fare la scema. Dimmi dov'è mio figlio.>> Esclama incazzato.

Spera davvero che io glielo dica? Dopo tutto quello che ho dovuto passare per colpa sua spera che io gli dica la verità.

Gli altri ci guardano come se lui avesse detto un'eresia. Non sanno niente di me e di Cris, né tanto meno del bambino.

<<Sei solo uno stronzo>> Dico e basta.

<<Non sto scherzando, dimmi dov'è.>> Insiste e si fa più vicino a me.

<<Vattene, non ti dirò niente a riguardo>> Affermo.

<<Non farmi incazzare.>> Mi intima.

<<Oppure? Mi meni? Fallo pure, ma sarai tu quello che ne uscirà a pezzi>> Sono abbastanza convinta di quello che ho detto.

<<Dimmi dove cazzo è! Kiara, parla.>> Non mi lascerà mai in pace.

<<Ma sei serio? Non ci arrivi da solo, certo che no il tuo cervello è troppo piccolo per arrivarci.
Ho abortito Cristopher. Pensavi davvero che avrei tenuto il bambino? Avevo solo 16 anni ed ero in un orfanotrofio, sai una cosa...forse lo avrei tenuto se tu fossi rimasto invece che andartene senza dire niente. Mi fai schifo!>> Dico tutto d'un fiato.

Se lui fosse rimasto mi avrebbe potuto aiutare con il bambino e io non sarei in questa situazione.

<<Però non ti facevo schifo quando...>> Non lo lascio finire che gli tiro un altro schiaffo, questa volta dall'altra parte del viso.

<<Vattene Cris non voglio più vederti.>> trattengo le lacrime.

<<Come ti hanno ridotta? sei cambiata, sapevo che Luna ti avrebbe fatto questo effetto. Questa famiglia invece, ti sei vista allo specchio? Sembri uno stuzzicadenti, ti danno da mangiare almeno? Perché non sembra.>> Ma come si permette.

<<Che gran figlio di puttana che sei.>>

Appena finisco la frase sento la guancia bruciare e vedo la sua mano a mezz'aria, solo ora metabolizzo, mi ha tirato uno schiaffo, mi ha picchiata davvero? Come se fosse la prima volta. Faccio per saltarli addosso quando qualcuno mi precede, lo butta a terra e inizia a tirarli pugni.

<<Michael, basta.>> Lo sta uccidendo. Mi scaravento su di lui e cerco di staccarlo da Cristopher.

Dopo vari tentativi finalmente ci riesco.

Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi, vedo rabbia, solo rabbia, le pupille sono completamente dilatate tanto che hanno quasi coperto quel verde smeraldo.

<<Michael calmati>> Lo prendo per un braccio e lo trascini al piano superiore.

Arriviamo di fronte alla porta di camera mia, la apro e la richiudo subito dopo alle mie spalle.

Lo faccio sedere sul letto mentre io vado in bagno per prendere un asciugamano e bagnarlo sotto l'acqua fredda. Torno da Michael con l'asciugamano, prendo la sedia e mi metto davanti a lui, inizio a pulirli il sangue che ha sulle mani e i tagli che ha sulle nocche.

<<Guarda come ti sei conciato. Non dovevi intervenire>> Mormoro continuando a passarli lo straccio bagnato sul dorso della mano.

<<Stai scherzando? Ho anche agito troppo tardi, lui ti aveva già colpita.>> Afferma guardando il punto in cui mi ha dato lo schiaffo.

<<Si vabbè non è la prima volta>> Esclamo a bassa voce sperando che non senta.

<<In che senso non è la prima volta?>> Direi che mi ha sentito.

<<Nel senso che lo aveva già fatto varie volte in passato>> Affermo continuando a sfregare delicatamente l'asciugamano sulle sue mani.

<<Io lo uccido>> Sembra molto serio dalla sua esclamazione.

Non oso ribattere e stiamo in silenzio per vari minuti fino a quando lui non interrompe il silenzio.

<<Dovresti ringraziarmi>> Fa quel suo solido sorrido e si avvicina.

Si fa sempre più vicino e appoggia le mani sulle mie cosce.

Siamo solo a pochi centimetri di distanza e non interrompiamo neanche per un secondo il contatto visivo.

Mi perdo, come ogni volta che lo guardo, in quelle sue iridi verdi, sono uniche e bellissime. Accorcia la nostra distanza sempre di più, tanto che le nostre labbra si sfiorano.

Alterna il suo sguardo dalla mia bocca agli occhi, so che vuole baciarmi. Ma la domanda è...lo voglio? Perché se così fosse non sto facendo nulla per impedire che accada.
Sta per succedere davvero?
All'improvviso sento la porta aprirsi, mi allontano di scatto e guardo verso la porta.

<<Ops, ho interrotto qualcosa?>> Grace mi guarda. <<Vabbè, comunque, il principe azzurro si è risvegliato, io non ho intenzione di darli del ghiaccio per le ferite.>> Ha ragione non lo merita.

<<Adesso arriviamo>> Mi alzo dalla sedia e metto lo straccio sulla scrivania, prima che varchi la porta però, Michael mi afferra il polso e si avvicina al mio orecchio.

<<Noi due non abbiamo finito>> È fissato a guardarmi le labbra e io di proposito mi mordo il labbro inferiore.

Fa per avvicinarsi ma io mene vado ridendo. Michael è riuscito a farmi dimenticare, anche solo per un secondo, quello che mi ha fatto Cris.

Arriviamo in cucina, dove trovo Cristopher seduto su uno sgabello e con un fazzoletto bagnato in faccia.

<<Finalmente sei scesa. Hai visto che ha fatto il tuo ragazzo>> Afferma.

<<Io non sono il suo ragazzo coglione.>> Afferma Michael quasi dispiaciuto

<<Sarebbe bello se lo fossi>> Dice ma stavolta sembra un sussurro che solo io riesco a sentirlo.

<<Te li sei meritati tutti quei pugni. E non fare la femminuccia a lamentarti>> Lo rimprovera Luna.

<<Avevo il diritto di saperlo Kiara, dovevi dirmi che...>> No ora basta.

<<Cosa Cris? cosa dovevo dirti? Che avevo intenzione di abortire.
Ma sei tutto pazzo, sei tu che mi hai abbandonato non io, sei tu che non sei tornato, sei tu che sei sparito senza neanche dire niente, mi bastava anche solo "scusa Kiara, ma non me la sento di avere figli", invece no, hai deciso di farmi del male.>> Ho gli occhi lucidi, le lacrime stanno per scendere senza sosta ma alzo lo sguardo per rimandarle indietro.

<<Ma...>> Non lo lascio finire.

<<Vattene! va via! Non voglio più vederti!>> So che non sene andrà così facilmente e non sono l'unica a capirlo.

James si avventa su di lui, lo prende per un braccio e lo porta fuori. Ad un certo punto lo sento urlare

<<Tornerò Kiara. non finisce così.>> Sento la porta d'ingresso sbattere, è andato via e scoppio in lacrime, non riesco neanche a reggermi in piedi, ma prima che mi accasci a terra, delle braccia mi afferrano e mi stringono a sé in un abbraccio.

Avevo riconosciuto il braccio dai tatuaggi, sono tra le braccia di Michael.

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Ecco i nuovi personaggi

Luna Edwuards:


Grace collins:

Cristopher Williams:

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