capitolo 31
<<Kiara il tuo telefono sta squillando...>> A queste parole mi volto di scatto, mi sarei aspettata una sua chiamata oggi.
<<Arrivo!>> Urlo ad Andrea. Salto giù dal muretto mi asciugo le lacrime e corro verso l'ingresso del negozio, appena arrivo da Andre lui mi passa il mio cellulare e noto subito che è un numero sconosciuto. <<Grazie>> Dico ad Andrea e lui ritorna all'interno della struttura, mentre io rispondo portandomi il telefono all'orecchio.
<<Pronto>> Dico con voce tremante.
<<Ma buongiorno>> Esclama entusiasta <<A che punto sei?!>> Mi domanda cambiando totalmente voce, diventa più duro e arrabbiato.
<<Non sono ancora tornata a casa a Miami, non ho i soldi qua con me adesso.>> Affermo allontanandomi dal negozio di Stephany.
<<Torna presto a casa tua, allora. Perché a me servono quei soldi!>> Urla attaccandomi in faccia il telefono.
Ma perché doveva per forza capitare a me? Perché? È questo che non mi spiego, dopo tutto quello che ho passato, anche questo devo affrontare?
Devo trovare la forza per continuare e non posso mollare adesso o qualcuno morirà per colpa mia.
Entro nel negozio e vado a cercare Andrea.
Lo trovo che sta facendo un orecchino ad una ragazzina.
<<Ok, devi tenerlo addosso per almeno un mese e mezzo, disinfettalo tutte le sere e qualche volta giralo sia in senso orario che antiorario.>> Le spiega facendole vedere anche i movimenti.
Fa pagare alla madre ed esce insieme alla bambina tutta felice. Ora posso avete la sua attenzione.
<<Dimmi?>> Si rivolge a me.
<<Voglio un pearcing>> Affermo convinta.
<<Non credi di averne già troppi?>> Mi indica le orecchio.
<<Ma non li>> Esclamo e gli dico dove lo voglio.
All'inizio mi guardava stranito ma poi ha deciso di accontentarmi e dopo pochi minuti mi ritrovo con quello che volevo da tempo.
Un anello color oro alla narice destra, all'inizio brucia un po', ma già non sento quasi niente.
<<Chissà cosa dirà Michael quando mi vedrà? Ho tagliato i capelli, ho fatto un nuovo tatuaggio e un pearcing>> Penso ad alta voce attirando l'attenzione di Andre.
<<Avevi i capelli lunghi?>> Mi chiede stupito.
<<Si>> Affermo avvicinandomi al piccolo specchio a cerchio che si trova sopra la scrivania del mio "amico". Osservo il mio viso riflesso nello specchio e cerco di capire se quello che mi sono appena fatta fare sia una cazzata o meno.
<<Stai molto bene>> Esclama Andrea vedendo la mia faccia interrogativa.
<<Grazie, brucia un pochino però>> Affermo toccandomi delicatamente il naso.
<<Sì è normale>> Sento la sua voce farsi più vicina e i passi avanzare. <<Quanto ti devo?>> Chiedo subito posando lo specchio dove l'avevo preso e girandomi nella sua direzione.
<<Non mi devi niente, è il mio regale per augurarti buon inizio scuola>> Dice sorridendo.
Alla parola scuola mi affiora subito alla mente che devo ripassare per fare i test d'ingresso <<Grazie Andre, ora devo studiare psicologia. Ciao>> Mi dileguo velocissima e mi dirigo in camera mia, prendo subito i libri accendo lo stereo e lo collego al mio telefono. Avvio Spotify e la prima canzone che metto è "non fare così" di Capo Plaza. Ormai voglio continuare ad ascoltare la musica italiana, la musica da dove vengo.
Prendo il quaderno di psicologia e inizio a ripassare dagli schemi che ho fatto durante le lezioni. La musica al contrario di distrarmi mi aiuta a farmi rimanere concentrata.
Non ho idea per quanto tempo studio ma proprio mentre sto ascoltando "pensando a lei" di Shiva, entrano dalla porta Grace e Kyra. Grace inizia a cantare <<Sei ancora più bella quando non ti trucchi e mi rubi l'abbigliamento. Speravo mi dessi una chance...>>
All'inizio la guardo malissimo per avermi interrotto ma poi...<<Tu che camminavi da sola nel centro. Stai diventando il mio centro>> Decido di cantare anche io.
Facciamo per proseguire ma Kyra va a spegnere lo stereo, io e Grace la guardiamo accigliate ma lei ci tiene testa. <<Grace forse non ti ricordi ma siamo venute qua per una ragione precisa e aggiungerei anche molto importante!>> Esclama a tono alto.
<<Ah sì giusto.>> Afferma l'altra portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ormai non capisco sembra che sia diventato un suo tic.
<<Ragazze io in realtà stavo studiando>> Indico con 'indice i libri sparsi sul letto.
<<No! questo è più importante>> Dice Grace in modo serio, non è mai stata seria e questa cosa mi preoccupa. Faccio per continuare a ribattere ma Kyra mi batte sul tempo <<Riguarda Luna>> Dichiara tutto d'un fiato.
Ok sono tutta orecchi<<Dite avanti>> Le incito a proseguire.
<<Detto in modo easy...Sappiamo chi ha ucciso Luna>> Confessa Grace e io mi metto a ridere
<<Mi state prendendo per il culo>> Dico tra le risate, ma i loro volti restano seri e mi guardano come se stessi impazzendo, forse è così. <<State dicendo la verità>> Torno seria e mi ricompongo.
<<Kiara pensaci, devi per forza arrivarci. Chi è quella persona che è sempre con te e sa tutto, anche prima che lo sapessero gli altri. Alla serata dove ci ha portato George, tu hai detto a Michael che partivi, è stato praticamente il primo a saperlo e subito dopo ti ha chiamato il medico Cooper che era già al corrente della tua partenza.>> Mi spiega attentamente Kyra, non staranno seriamente dicendo questo, è solo uno stupido sogno.
<<A parte te, Michael era l'unico che sapeva del figlio di Daniel. Anche prima che tu ne venissi a conoscenza, e guarda caso "Mister voglio i soldi" ti ha minacciato dicendo che lo avrebbe succiso.>> Esclama Grace gesticolando. Anche se tutto questo ha un senso io non posso crederci, NON POSSO.
<<State dicendo un mucchio di cazzate.>> Urlo e in preda all'ira faccio per uscire dalla camera ma le ragazze mi si parano davanti bloccandomi l'uscita.
<<Quando Jinny ci ha chiamato per venire da te, mentre eri in preda al pianto e alle urla seduta sull'asfalto accanto a Luna morente, noi siamo subito venuti da te. Eravamo tutti insieme, tutti tranne una persona. La stessa persona che è arrivata da una direzione diversa dalla nostra.>> Insiste Kyra. No, non è possibile non è vero.
NON E' STATO LUI! MI RIFIUTO DI CREDERCI. Non l'avrebbe mai fatto, sa quanto io tenessi a Luna, quanto lei era importante per me.
<<No! Non è vero! Non...é...vero! >> Scandisco bene le parole ma sento gli occhi che iniziano a bruciare e la vista inizia ad appannarsi. Alzo lo sguardo per evitare che le lacrime scendano come se non avessero fine.
<<In fondo lo sai anche tu che questo è vero, che è stato lui ha uccidere Luna.>> Dice Kyra dolcemente.
<<Sai anche tu che è stato Michael a uccidere Luna>> Esclama infine Grace.
*POV MICHAEL*
<<Mi fai volale, fami volale>> Continua a dire Kevin. Vuole che io gli faccia fare l'aereoplano.
Decido di accontentarlo.
Mi sdraio sul divano, prendo Kevin di peso e alzando le gambe verso l'alto lo posizione di pancia sulla pianta del piede e lo tengo per le piccole manine.
Inizia a ridere e la sua risata mi fa scappare un sorriso.
E pensare che io ho fatto del male anche a questo piccolo mostricciatolo.
Daniel entra in salotto e vedendo ridere suo figlio inizia a sorridere anche lui.
<<Kev lo zio Michael ti fa volare ancora.>>
In risposta il piccoletto continua a ridere.
<<Kev va che di là c'è il succo che ti aspetta.>> Esclama Daniel.
<<Si, suco suco. Zio metimi giù, giù>> Dice Kevin con la sua vocina.
Lo metto in piedi per terra e lui corre in cucina, spero che non cadi.
<<Lo stai credescendo bene>> Affermo guardando il mio amico.
<<Grazie>> Dice sedendosi sul sull'altro divano.
<<Sei un ottimo padre>> Continua a esprimere il mio pensiero. Kevin è un bambino fantastico e anche senza la madre sta crescendo benissimo, Daniel è forte io non so se ci sarei riuscito ad affrontare tutto questo.
<<Che cosa ti sta succedendo Michael?Kiara ti ha fatto andare fuori di testa>> Si, mi ha fatto andare in tilt il cervello.
<<Ci conosciamo dell'asilo, siamo cresciuti insieme. Io, te, Maggie, Chanel e James siamo sempre stati un gruppi fino alle superiore, fino a quando tu non hai incontrato Stephanie ti sei allontanato e quando hai scoperto che lei ha iniziato a provare qualcosa per te, tu sei tornato da noi. Andavi con tutte le ragazze te ne fottevi altamente delle persone, invece adesso hai perso la testa per una ragazza.>> Dice sorridendo incredulo.
<<Non è una ragazza qualunque. E anche tu sei cambiato da quando avevi conosciuto "lei">> Mi riferisco a Luna.
<<Va che puoi dire il suo nome, non ti uccido>> Esclama.
Restiamo in silenzio per un po' di minuti, fino a quando la suoneria del mio telefono inizia a squillare e tra le mura della stanza riecheggia la canzone "renegade".
Rispondo subito al telefono.
<<Michael vieni subito a casa mia, Kiara e tornata>> Dalla voce di James capisco che è preoccupato.
<<Arrivo>> Dico prima di riattaccare la chiamata.
<<Era James, dobbiamo andare a casa sua, Kiara è tornata.>> Esclamo mentre mi metto il telefono in tasca e mi alzo dal divano.
<<Vado a prendere Kevin e andiamo.>>
Quando tutti e tre siamo pronti usciamo dalla porta e saliamo subito sulla mia auto. Metto in moto, il cancello automatico si apre ed esco dalla villa del mio amico.
Non so cosa stia succedendo ma non ho una bella sensazione.
<<Michael vai più piano, Kevin è un bambino.>> Si preoccupa Daniel ma appena guardo dallo psecchietto retrovisore vedo Kevin seduto sul suo seggiolino che ride di gusto.
Aumento di più la velocità schiacciando sul pedale, straccio per le strade di Miami oltrepassando le auto per arrivare in fretta da Kiara e poterla finalmente abbracciare finché non mi manca il respiro, perché è grazie a lei che io posso vivere. Lei è il mio ossigeno e io sono un egoista del cazzo.
Arriviamo di fronte al cancello bianco e Daniel scende dall'auto per suonare al citofono. Ci aprono il cancello e Daniel torna in auto.
Percorro il vialetto di ghiaia e parcheggio l'auto.
Scendiamo e Kevin corre alla porta che troviamo già aperta.
Appena varchiamo la soglia mi trovo di fronte James.
<<Senti amico non so cosa sia successo, ma attento sembra un'altra persona. Non parla da quando è arrivata.>> Ma che cazzo significa?
Mi avvio verso il salotto con dietro di me Daniel che tiene per mano suo figlio.
Una volta raggiunto trovo seduta sul divano Kiara che mi guarda con occhi spenti e...
<<Hey bambola, sei tornata e non mi hai avvisato?>> Ecco la sua voce.
Dopo settimane che sono via sento di nuovo il suono della sua voce alle mie spalle e tutto quello che provo è rabbia, dolore e repulsione.
Mi alzo dal divano e mi volto, lo guardo e mi viene da piangere, mi viene da urlare, da salrgli addosso e fare di peggio rispetto a quello che lui ha fatto a Luna.
Mi ero fidata di lui, più di chiunque altro. Lui contava tanto per me, mi sono affidata a lui, gli ho parlato di me e del mio dolore, ho condiviso con lui parti del mio passato.
Non riesco ancora a credere che lui lo abbia fatto davvero.
Guardo le sue mani, quelle mani che mi hanno toccato, a cui io ho permesso di toccarmi.
Passo alle braccia, le braccia che mi hanno stretto a lui nei momenti no e che mi hanno sostenuto quando stavo cadendo.
Poi le labbra, quelle labbra che hanno baciato ogni centimetro del mio corpo e che mi hanno fatto provare sensazioni incredibili.
Gli occhi, i suoi occhi, che mi ammirano ogni volta che lo guardo.
Adesso provo solo repulsione e disgusto verso di lui e verso me stessa perché io amo la persona che ha ucciso la mia migliore amica.
Il nostro sguardo si incrocia e ci guardiamo negli occhi per secondi che sembrano non finire mai.
<<Wao ti sei tagliata i capelli, hai fatto un pearcing e pure un altro tatuaggio. Sei bellissima bambola.>> Esclama osservando ogni centimetro del mio corpo.
La mia espressione non cambia, rimane impassibile e non riesco a pronunciare neanche una parola.
<<Bambola cosa ti prende?>> Chiede preoccupato facendo un passo avanti.
Stringo le mani in due pugni. Aggiro il divano e mi ritrovo solo a pochi metri da Michael.
Percorre con gli occhi tutto il mio corpo facendomi provare ancora quei brividi che sentivo ogni volta che i suoi occhi bruciavano sulla mia pelle.
Gli stessi occhi che hanno guardato Luna prima di spararle.
A passo svelto mi avvicino sempre di più con la voce di Jinny che mi dice di fermarmi e mi chiede che cosa ho intenzione di fare.
Non la ascolto. Alzo il braccio sinistro e colpisco in pieno viso Michael, facendoli voltare la faccia.
Appena ritraggo il braccio sento le nocche bruciarmi, ma poco mi importa.
Appena mi rivolge di nuovo il suo sguardo posso notare la sua espressione stupita e perplessa, confusa. Ma dopo pochi secondi che mi osserva negli occhi, capisce. Comprende da dove deriva tutto il mio dolore e la sorgente delle lacrime che mi stanno rigando il viso in questo momento.
<<Kiara posso spiegarti.>> Afferma cercando di avvicinarsi, ma glielo impedisco tirandogli una ginocchiata nello stomaco. Cade a terra dal dolore.
<<Tu non mi devi spiegare un cazzo!>> Dico mentre mi metto a cavalcioni su di lui.
Anche se ho un forte dolore alla mano continuo a tirargli pugni in viso, lo colpisco dove posso e dove riesco. All'inizio cerca di fermarmi ma poi si arrende perché sa che se lo merita. Sa che tutto quello che gli sto facendo è giusto e non è paragonabile neanche minimamente a quello che lui ha fatto a Luna.
Le mani mi bruciano e il suo viso è pieno di sangue come le mie nocche. Riesce a prendermi dai polsi. <<Adesso basta, ti se sfogata abbastanza.>> Esclama a fatica.
In risposta gli sputo in faccia e dico<<Mi fai schifo! Mi sono fidata di te, pensavo fossi diverso. Pensavo ci tenessi a me al contrario di Cristopher. Ma almeno lui non mi ha tolto la cosa che amavo di più al mondo, l'unica cosa che mi rimaneva. Ti odio!>> Gli urlo addosso.
Mi agito e cerco di liberarmi dalla sua presa anche se lui è troppo forte e non ci riesco. Anche se sono bloccata provo a colpirlo con scarsi risultati.
Sento dei passi sul pavimento che si fanno sempre più vicini e la voce di James che dice qualcosa <<Dai Kiara basta, calmati>>.
Mi afferra da dietro e mi trascina di peso lontano da Michael.
Continuo a dimenarmi e a tirare calci a caso, sperando di riuscire a liberarmi, mentre le lacrime continuano a rigarmi il viso.
Spazientito mi prende e mi carica su una spalla, mi ritrovo la faccia contro la sua schiena a testa in giù. Inizio a darli dei pugni contro la schiena possente che si ritrova, ma è come se lui non sentisse niente.
Arriviamo nel corridoio davanti alla porta nera del bagno e solo allora si decide a mettermi giù.
<<Mi dici che cazzo ti succede? Sei impazzita.>> Esclama James alzando il tono di voce.
Non parlo, non emetto neanche un fiato. Il mio sguardo vuoto è fisso sul pavimento.
Lo odio, odio Michael. Odio quello che ha fatto a Luna, odio quando mi diceva che ci teneva a me, lo odio con ogni parte del mio corpo e della mia mente, sento un vuoto nel petto ma allo stesso tempo un tir che ci passa sopra, mi sento sbagliata, illusa e incosciente.
<<Kiara.>> Mi chiama mio fratello <<Kiara guardami.>>
Anche dopo questa sua richiesta non sposto lo sguardo. Tutto quello in cui credevo era una bugia, era solo finzione.
All'improvviso il telefono nella mia tasca squilla. Lo afferro senza pensarci e il numero è sconosciuto, ma ormai so già di chi si tratta.
<<Chi è?>> Mi chiede James, ma io non rispondo restando fissa a guardare il numero.
<<Kiara dimmi chi cazzo è!>> Urla ma da parte mia nessuna reazione.
Allora lui fa uno scatto avanti nella mia direzione, mi strappa il telefono dalle mani e risponde.
Oh no.
<<Chi sei?>> Chiede arrabbiato.
Non riceve nessuna risposta dall'altra parte del telefono.
<<Jamy ridammi il telefono!>> Esclamo avvicinandomi a lui. <<Jamy dai.>>
<<Chi cazzo è?!>> Si fa sempre più arrabbiato.
<<James!>> Urlo il suo nome e lui si volta a guardarmi.
Mi scende una lacrime, anche se vorrei dirgli tutto quello che so, tutto quello che sta succedendo. Voglio metterlo al corrente di quello che è successo a Luna e dirgli chi è al telefono. Ma non posso, non posso metterlo in pericolo.
Dopo pochi istanti sento una voce che proviene dal telefono.
<<Devo parlare con Kiara.>> È lui, è il medico Cooper.
<<Jamy dammi il telefono.>> Allungo la mano e lui a denti stretti mi porge il telefono di conseguenza lo afferro subito senza pensarci appoggiandolo all'orecchio.
<<Non posso parlare adesso.>> Affermo a voce bassa.
<<Stai attenta a ciò che fai>> Mi avverte prima di chiudere la chiamata.
<<Mi dici cosa sta succedendo>> Dice James più calmo.
Mi guardo intorno senza incrociare mai il suo sguardo. Sento gli occhi che iniziano a bruciarmi e le lacrime iniziano a scendere.
Scuoto la testa e le uniche parole che dico prima di correre fuori dalla porta sul retro sono<<Non posso>>.
Corro con tutta la forza che ho fino ad arrivare in garage, dove prendo la mia moto. La accendo. Metto in moto e parto, ovviamente non mi sono dimenticata di mettere il casco.
Non so dove voglio andare, ma sicuramente lontana da...Non riesco a dire il suo nome, lontana dalla persona che odio di più in questo momento.
Supero varie auto e sto andando a una velocità mai raggiunta prima, ma non mi importa. Supero anche un semaforo rosso e per poco non provoco un incidente.
Sento i freni delle auto che frenano per schivarmi ma io proseguo nella mia direzione ovunque stia andando.
Arrivai di fronte al cancello della sua villa, non so perché sono venuta qui ma forse ne avevo bisogno.
Parcheggiai la moto, mi tolsi il casco e cercai di scavalcare a fatica il cancello. Ci riuscii ma mi sono strappata i pantaloni sulla coscia.
Appena misi i piedi per terra scatto l'allarme, visto che so la combinazione riuscii a disattivarlo.
Spero che la porta finestra che portava nel salotto fosse aperta e con mia fortuna lo è.
Nel momento in cui entrai una vocina sottile e dolce mi fece trasalire.
<<Zia!>> Kevin stava giocando seduto affianco al divano con una macchinina gialla.
<<Hey piccolo, dov'è il papà?>> Gli chiedo nel moro più gentile possibile.
<<Boh>> Mi risponde concentrato a giocare con la sua macchina.
<<Mi hai ripotato la mamma?>> Mi chiede poi.
"Tesoro mio, mi sarebbe piaciuto anche a me andare a riprendere la mamma e riportarla a casa, riportarla da te, ma lei è in un posto in cui non può essere raggiunta" questo avrei voluto dirgli ma invece risposi:
<<No tesoro, mi dispiace.>>
<<Volio la mamma a casa>> Dice guardandomi con i suoi occhi grandi.
Mi fa troppa tenerezza e vorrei poter fare qualcosa per lui anche se so che non ho potere di fare nulla.
Mi avvicino a lui. Lo prendo in braccio e lo stringo forte al mio petto. Inizio a piangere, lui è tutto quello che mi resta do Luna insieme a Daniel.
Loro sono le due persone che stavano con Luna tutto il tempo.
Io non sono stata in grado di proteggerla, è morta per causa mia e questo bambino tra le mie braccia sta soffrendo.
Io ho conosciuto Michael, io ho permesso che lui entrasse nella mia vita, nella vita di Luna, io mi sono fidanzata con lui, io mi sono innamorata di Michael e lui è risalito a Luna. Lui l'ha uccisa perché io ho permesso che ciò potesse accadere.
Stringo Kevin ancora di più ma senza farli male, quando una voce alle mie spalle mi fa voltare di scatto...
<<Kiara?>>
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