capitolo 30

*POV MICHAEL*
È davanti a me in questa stanza fredda, neanche troppo luminosa con i raggi della luna che filtrano dalla finestra e il rumore della macchina che continua a fare "bip", ma questo è positivo perché vuol dire che lei è ancora viva e che il suo cuore pompa ancora.

I suoi capelli ricci scuri sono distesi lungo il cuscino e gli ricadono sulle spalle fin sopra il petto, gli occhi sono chiusi e rilassati.

I medici hanno detto che ha ingerito del veleno, precisamente cianuro, non so chi le abbia fatto questo, in questo momento spero solo che si rimetta e che torni a casa, sono giorni ormai che è qui in ospedale e sono giorni che io le sto tenendo la mano.

Non ho avvisato Kiara, lei si sta godendo la sua vacanza e non voglio farla preoccupare, ha bisogno di stare lontana da tutto questo.

Il medico entra dalla porta e io mi alzo subito in piedi.

<<Allora dottore, mi dica qualcosa>> Esclamo guardandolo negli occhi.

<<Signor Torres, il cianuro funziona come inibitore della ferricitocromossidasi mitocondriale formando con essa un complesso relativamente stabile. Viene così impedito il rilascio dell'ossigeno da parte dell'emoglobina al sistema di trasporto degli elettroni.
La frequenza cardiaca aumenta per poi diminuire progressivamente.
Sua sorella non ha assunto la dose giusta per arrivare alla morte, ma è stata molto vicina ad essa.>> Inizia e spiegarmi il dottor Amberg.

<<Non è sicuro che sua sorella si risvegli, adesso è in vita grazie alle macchine ma la sua condizione è grave. Bisogna solo attendere...>> Che cazzo vuol dire!

<<Ma che cazzo dice, ma si sente? Lei sta parlando di mia sorella! Sa una cosa, lascia stare..>> Prendo la mia giacca in pelle che avevo sulla sedia ed esco sbattendo forte la porta.

*POV KIARA*
Apro gli occhi e i raggi del sole di prima mattina mi colpiscono in pieno viso.
Mi volto per vedere che ore sono sul mio telefono e appena accendo lo schermo noto che sono già le 11 di mattina.

Mi alzo dal letto e mi infilo in fretta dei pantaloni neri della tuta, che ho preso da Norah e la maglietta blu di Luke che uso come pigiama.
Visto che fa caldo ho dormito solo con un top grigio.

Esco dalla camera e percorro tutto il corridoio, stranamente buio.
Quando arrivo in salotto noto tutti seduti sui divani con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso tra le mani.

<<Ciao ragazzi, cosa succede?>> Mi avvicino, a passo svelto, a loro.

<<Ci ha chiamato Daniel>> Esclama Grace.

<<Come sta? È da un po' che non lo sento!>> Li guardo tutti ma hanno un'espressione preoccupata e disorientata in volto

<<Kevin è morto Kiara>> Afferma Kyra.

A queste parole mi sento sprofondare, prima Luna e adesso suo figlio. Ma perché?!
Gli occhi mi si fanno subito lucidi e inizio a vedere tutto appanato a causa delle lacrime.
Sento le guance che iniziano a bagnarsi e il cuore che aumenta di battiti.

Pensavo fosse tutto finito, il medico Cooper mi aveva detto che non faceva niente se li davo i soldi e in più lo avevo avvisato che non ero a casa.
Volevo proteggere Kevin e adesso si ritrova morto anche lui.

<<Perché non ci hai detto niente!>> Dice ad alta voce Grace. <<Perché hai fatto una cosa del genere, cosa ha fatto Kevin per meritarsi questo da te?!>> Continua lei urlandomi contro.

Ma di cosa sta parlando?

<<Non capisco, Kevin è morto e io l'ho saputo adesso da voi>> Dico tra le lacrime.

<<Non mentire Kiara, non sei mai stata capace in questo.>> Afferma Kyra<<Guardati le mani, lo hai ucciso tu>>

Abbasso lo sguardo e le mie mani sono rosso e piene di sangue.
<<No, non sono stata io!>> Urlo e piango.

<<Hai ucciso Kevin come hai fatto con Luna!>> Mi urla contro Grace alzandosi dal divano e venendo verso di me.

<<Li hai uccisi tu!>> Continua e si fa sempre più vicina.

Non riesco a dire niente, Non riesco neanche più a respirare, guardo solo le mie mani e piango. Le lacrime cadono sulla maglia e bagnano il tessuto blu.

<<Li hai uccisi, li hai uccisi...>> Iniziato a dire tutti insieme.

Continuare a ripetere quelle tre parole e il mio cervello sta per esplodere, inizio ad urlare e i miei occhi si aprono.

Mi ritrovo sdraiata sul letto con la fronte sudata e con le mani che stringono istintivamente le coperte in due pugni. Era un incubo.

Qualcuno bussa all porta ma io non ho la forza di alzarmi quindi rispondo con un "semplice avanti".
Spalanca la porta e mi ritrovo davanti la figura di Andrea, con i suoi occhi celesti, i capelli scuri e la carnagione chiara.

<<Tutto bene? Ero venuto dal piano di sotto per prendere dell'acqua e ti ho sentito urlare.>> Si avvicina al letto e mi osserva preoccupato.

Mi passo una mano sulla fronte per asciugare le poche goccioline di sudore presenti e mi siedo sul bordo del letto tirandomi le coperte nere appresso.

<<Si sto bene>> Dico con un filo di voce.

<<Se hai bisogno di parlare basta che mi fai un fischio.
Comunque Grace e Kyra mi hanno chiesto, che se ti trovavo sveglia, di dirti che hanno urgente bisogno di parlarti>> Esclama dandomi infine un bacio sulla fronte.

<<Ok, capito. Però prima mi lavo và.>> Affermo alzandomi dal letto, esco dalla camera ed entro in bagno.

Mi tolgo i vestiti che avevo indosso ieri sera e anche l'intimo per poter entrare in doccia.

Entro nel box, subito dopo essermi fatta uno chignon, e accendo l'acqua fredda.

Le goccioline cadono delicate sulla mia pelle e bagnano le cicatrici che ho sulla schiena e sul viso.
Spero che Michael non si sia mai accorto di questi segni del mio passato, che continuano a seguirmi.

Lui, Michael, è l'unica cosa positiva dopo la morte di Luna che mi sia capitata. Riesce a farmi sorridere anche se il nostro rapporto è difficile, ancora sto cercando di abituarmi al fatto che è un sicario.

Vi starete chiedendo come faccio a stare con un ragazzo che uccide le persone, anche se la maggior parte colpevoli?
La risposta è semplice:
L'amore ti porta a fare cose folli. Ecco la mia risposta.

Quando ti innamori tutto intorno a te svanisce e restate solo voi due, senti il suo odore che penetra nelle narici e ti innamori pure di esso, riusciresti a sentire questo odore anche se siete uno separato dall'altra.
Quando lo guardi negli occhi, riesci a leggerlo dentro e vedi la persona che è davvero, riesci ad andare oltre il muro che ogni persona costruisce per difendersi. Ogni arma di difesa, con la persona che ami svanisce.
Ti senti mancare l'ossigeno quando quella persona non è affianco a te e senti che ogni tua cellula resta in vita grazie ad essa perché moriresti pur di vedere i suoi occhi e il suo sorriso.
La sua voce è come una melodia che ti ipnotizza e ti incanta, come se fosse la tua canzone preferita.

È così che mi sento con Michael, è questo che provo per lui.

Finisco di fare la doccia e mi vesto, indosso dei pantaloni verdi e un top nero, con le mie convers.

Vado al piano inferiore senza fare colazione, ma con in mano una bottiglia di birra, ormai sono le 11 e mezza.
Appena arrivo in fondo alle scale faccio per scendere l'ultimo gradino quando vado addosso ad un torace tonico e muscoloso.
Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo che mi pare famigliare, ha i capelli biondi e gli occhi scuri.

<<Ciao baby, che ci fai qua?>> Esclama stupito, la sua voce...Ho la sensazione di averla già sentita, ma non ricordo dove e quando.

<<Scusa ma ci conosciamo?>> Chiedo indicando prima lui e poi me.

<<Non ti ricordi di me? Cosi non mi fai sentire importante però.>> Dice facendo la faccia triste.

<<Seriamente chi sei?>> Domando per la seconda volta sorridendo.

<<Sono Lucas, il ragazzo che hai baciato ieri sera per un obbligo.>> Esclama.

A quelle parole rimango scioccata, mi vengono in mente solo frammenti di ricordi. Lui che si avvicina, le nostre bocche che si incontrano e lui che se ne va. Almeno qualcosa ricordo.

<<Oddio adesso ricordo, il biondino...Che ci fai qua?>> Gli chiedo stupita di vederlo, no aspe lui aveva detto che era amico di Andrea quindi sarà venuto a trovarlo giusto.

<<Sono venuta a fare un pearcing al sopracciglio.>> Afferma indicandosi il sopracciglio sinistro.

Dicendomi questa cosa mi fa venire in mente che volevo farmi un pearcing anche io, ma al naso, chissà se Andra accetterà di farmelo.

<<Ok, ciao>> Lo supero e mi metto subito alla ricerca anche di Andrea.

<<E' stato un piacere anche per me rivederti>> Lo sento urlare.

Cercando Andre mi imbatto in Grace e Kyra e mi viene in mente che loro volevano parlarmi.

<<Se girasole! Ben svegliata>> Mi saluta Grace.

<<Kiaretta devi finire di raccontarci quello che ci stavi dicendo al lago l'altro giorno.>> Esclama Kyra mentre si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ah si giusto, già mia ero dimenticata che gli stavo raccontando di quello che realmente era successo.

<<Si va bene, ma non qua, andiamo fiori>> Dico mentre inizio a camminare fuori dal locale con loro appresso.

Usciamo e i raggi del sole d'estate scaldano subito la mia pelle fredda.
Mi siedo su un muretto e affianco a me si posiziona Kyra invece Grace resta a guardarmi di fronte a me con le braccia incrociate al petto.
<<Allora?>> Esclama quest'ultima.

<<Grace calma...Kia in che senso che Luna è stata uccisa da un certo dottor Cooper?>> Chiede dolcemente Kyra.

<<Meglio partire da un'altra cosa.
Io Non ho abortito tramite la pillola>> A questa mia affermazione Grace fa una faccia ancora più stranita.

<<Era troppo tardi quando l'ho scoperto, c'era solo un altro modo per farlo, cioè il...>>
<<Raschiamento>> La ragazza affianco a me finisce al mio posto e io annuisco.

<<Io e Luna dovevamo trovare un medico privato, non potevamo rischiare che qualcuno venisse a saperlo quindi non potevo farlo in ospedale.>> Dico alternando lo sguardo da una ragazza all'altra.

<<Be' si ovvio>> Afferma Grace.
<<Grace lasciala finire>> La redarguisce l'altra.

<<Luna continuava a cercare, passava giornate intere a girare per la città anche in quelle confinanti, solo per trovare qualcuno che fosse in grado di aiutarmi.
Un giorno è riuscita a trovarne uno, ma ero arrivata al quarto mese di gravidanza. Se avessi abortito, lo avrei fatto illegalmente perché è considerato omicidio, io ho voluto farlo comunque. Quel bambino non sarebbe mai riuscito a trovare la felicità.>> Gli occhi diventano lucidi e raccontando questi momenti nella mia mente scorrono le immagini del passato, ogni momento che ho vissuto.

<<Luna mi ha aiutato a scappare dall'orfanotrofio e siamo andata in una città vicino, dove c'era la clinica del medico. Sono stata dentro quella struttura per due settimane consecutive, mentre la polizia mi cercava a causa della mia improvvisa scomparsa dall'istituto.>> Affermo.

Mi ricordo le mie urla, il mio corpo che si contorceva dal dolore, le lacrime che mi bagnavano il viso mentre appunto le mie urla riempivano la stanza silenziosa e fredda. Mi ricordo Luna che mi stringeva la mano e mi accarezzava il capo per tranquillizzarmi.
Mi ricordo lei che dormiva con me e che aspettava, tenendomi la mano e cantandomi canzoni dei The Neighbourhood, che io mi addormentassi per potersi stendere su un divano affianco al lettino. Mi ha sempre tenuto compagnia in ogni secondo. Lei mi ha migliorato la vita, lei era il mio sorriso e la sorella che desideravo, lei era la mia famiglia.

<<Dopo due settimane i dolori si sono alleviati e quindi ho deciso di tornare in orfanotrofio, non avevamo soldi per pagare il medico e lui ci ha detto che si sarebbe fatto vivo lui per il pagamento. Noi lo ringraziammo e siamo state tranquille, almeno fino a quando Luna non ha iniziato a ricevere le prime telefonate, io vedevo che era strana...>> Inizio a gesticolare e le lacrime iniziano a scendere.

<<Lei non ha voluto dirmi che il medico Cooper l'aveva ricontattata, voleva i suoi soldi. Luna non lo aveva con sé, non erano abbastanza, lui ha iniziato a ricattarla dicendo che avrebbe ucciso me se non li avrebbe dato i soldi. Lei si presenta all'incontro che avevano programmato con solo una parte del bottino e lui la uccide o meglio dire la fa uccidere da qualcun altro.>> Dico infine.

<<Da chi?>> Chiede Kyra.

<<Da qualcuno che mi conosce, da qualcuno che sa sempre ogni mia mossa, da qualcuno che sa che Daniel ha un figlio ancora prima che venissero a saperlo gli altri, da qualcuno che sa che io sarei venuta in Vermont con voi ancora prima che ve lo dicessi, da qualcuno che sa tutto di me.>> Le lacrime scendono e io non ho più il controllo di niente.

<<Adesso lui continua a chiamarmi e mi tormenta, mi chiede i soldi e mi minaccia, dice che se non li dò quello che li spetta farà uccidere qualcuno a me caro, minaccia di uccidere Kevin e io non voglio...Non voglio che accada>> Il respiro inizia a mancarmi e le lacrime scendono che se dentro di me ho un fiume che deve essere svuotato.

Le ragazze stanno per dire qualcuno ma vengono interrotte da Andrea che esce dal negozio e urla.
<<Kiara il tuo telefono sta squillando...>>

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