capitolo 3
<<Sei cieco o cosa?!>> Esclamo arrabbiata mentre mi guardo la maglia bagnata.
Però quando alzo lo sguardo...non avrei mai voluto vedere.
<<Bambola il destino ci fa incontrare>> Ma quanti problemi ha questo ragazzo!? Invece di scusarsi per avermi versato addosso il drink pensa al destino.
<<Io direi più che ci ha fatto scontrare. Ah e non te lo ripeterò più, non chiamarmi bambola>> dico puntandogli un dito contro.
Perché Michael mi fa venire sempre il nervoso? Non lo sopporto, ha sempre questo suo modo di fare che si crede superiore a chiunque, è sfacciato e impertinente.
<<Ok, calmati però...>> non ha detto bambola strano <<...bambola>> Ecco come non detto. Mi guarda e mi fa l'occhiolino.
<<Vaffanculo>> lo supero e mi siedo vicino a Keira su una sdraio blu a bordo piscina.
Michael mi fa sempre arrabbiare, e non so il motivo, a parte chiamarmi bambola non ha fatto nulla di male, ma allora perché divento così nervosa quando c'è lui? Forse..
<<Ragazzi ho una notizia da darvi>> Daniel interrompe i miei pensieri, si alza dalla sdraio con un bicchiere di plastica rosso in mano.
<<Mi sono fidanzato>> Nessuno dice niente, sono tutti con la bocca aperta come se avesse detto un'eresia.
Ma che gli prende? Indovinate chi rompe il silenzio,<<Con chi? Almeno è figa?>> Michael...non è l'unica cosa importante lo sai vero? Beh lui l'ha detto come se fosse una cosa fondamentale.
<<Fantastica, vive in Italia, l'ho conosciuta quando sono andato in vacanza a Roma con la mia famiglia>> Esclama entusiasta.
<<Ma sei serio?! Tu fidanzato, hai sempre detto che con le ragazze vuoi solo divertirti e adesso ci dici che sei fidanzato!>> Dice stupito James.
<<Si beh, ma lei è diversa.>>Ha un sorriso stampato in volto che nessuno gli può togliere.
<<Un'altra cosa, domani viene qui>>Non ho tanta voglia di conoscere nuove persone.
<<Kiara vorrei che la conoscessi anche tu, ti piacerà>>Appunto, ora per far felice Daniel devo pure conoscere sta qua.
<<Se ci tieni così tanto...Ok, la conoscerò>>Gli dico con tono indifferente.
<<Grazie>>Si avvicina e chinandosi fa per abbracciarmi.
<<Non mi piace molto il contatto fisico>> Dico mettendo le mani avanti per bloccarlo.
<<Va che sei tanto strana però>> Ritorna seduto sulla sua sdraio e io mi alzo per andare a prendere da bere.
Appena faccio per prendere un bicchiere sento delle braccia cingermi la vita e in meno di un secondo mi ritrovo in acqua, nuotando ritorno in superficie.
Mi giro e chi mi ritrovo davanti?!
<<Ma che fai!>> Gli urlo addosso e gli tiro uno schiaffo sul viso.
<<Bambola ma che ti prende?>>Si tocca il punto in cui l'ho colpito, gli ho lasciato il segno della mia mano, devo cercare di trattenermi dal non ridere.
<<Michael cosa non ti è chiaro della frase "non mi piace il contatto fisico", hai problemi o cosa?>> In realtà non mi ha dato fastidio che lui mi toccasse, anzi tutto il contrario, aveva la pelle calda e in quei pochi secondi che lui mi teneva a sé mi sentivo bene.
Ma visto che noi ci punzecchiamo sempre, ho deciso di tirargli uno schiaffo.
Solo ora mi rendo conto che lui è senza maglia, ha un fisico perfetto, e questo mi fa incazzare ancora di più, un braccio è interamente coperto da un tatuaggio come avevo già visto, ma sul petto ci sono altri tatuaggi, che molto probabilmente sono più significativi e anche particolari.
Si accorge che lo sto fissando <<Ti piace quello che stai guardando eh?>> Come il suo solito si prende gioco di me.
<<Ma per favore!>>lo supero con un colpo di spalla<<Finiscila>>
Appena il mio viso è fuori dalla sua visuale mi faccio scappare un sorriso ma mi mordo subito il labbro per averlo fatto. Esco dalla piscina e mi tolgo i vestiti bagnati rimanendo solo in costume, vedo che Michael mi sta fissando
<<E quello?>> indica il tatuaggio che ho sullo sterno <<E' una goccia?>> continua a guardare il tatuaggio incuriosito.
<<Michael, non sono affari tuoi>>Dico tuffandomi in piscina, gli atri ci raggiungono subito, iniziano a schizzarsi come dei bambini mentre io e Michael ci guardiamo, come le poche volte che ci siamo incontrati mi perdo nel colore dei suoi occhi.
Dopo un po' mi rendo conto che sto facendo uno sbaglio, sta cercando di guardarmi, ma non solo il corpo anche l'anima, vuole capire qualcosa di me, e sta facendo di più un errore lui che io.
<<Devo andare>> Dico velocemente prima di uscire dalla piscina, entro in casa dalla porta finestra.
Bagno tutto il pavimento grigio scuro, ma in questo momento non mi importa, sento solo gli occhi che mi bruciano e faccio fatica a vedere perché sono pieni di lacrime.
Attraverso la cucina e salgo le scale per andare in camera.
Apro la porta e la richiudo sbattendola provocando un forte rumore che rimbomba all'interno della stanza.
Una volta da sola inizio a piangere come una matta, mi lascio cadere per terra, con la schiena appoggiata alla porta e le ginocchia al petto.
<<Luna torna da me, ti prego.>> Esclamo con il viso pieno di lacrime.
"Dobbiamo portarti a visitare! Sei malata, hai problemi mentali ragazza! Svegliati!" l'educatrice me lo ripeteva sempre, ogni volta che mi trovava a piangere ubriaca, mi urlava contro, diceva che ero pazza, che i miei genitori avevano fatto bene ad abbandonarmi. Quella donna mi ha distrutto psicologicamente, tanto da farmi credere che ero davvero sbagliata.
Non so per quanto tempo resto per terra a piangere, ma credo abbastanza perché mi bruciano gli occhi e li sento gonfi da quanto ho pianto.
All'improvviso bussano alla porta, ma non posso farmi vedere da nessuno in questo stato, <<Chi è?>> Chiedo senza aprire.
<<Sono io bambola, posso entrare>> Mi scappa un sorrisetto alla parola "bambola".
Mi alzo e apro la porta, ma tengo lo sguardo rivolto verso il pavimento in modo che non mi veda gli occhi.
<<Ciao>> dico facendolo entrare.
<<Che hai? Che succede?>> Sembra...preoccupato, per me?
<<Sto bene>> non ho ancora alzato la testa.
<<Se stessi bene, mi guarderesti negli occhi>> Con una mano mi prende il mento e mi obbliga a guardarlo<<Perché hai pianto?>>
Girando la testa riesco a liberarmi della sua presa.
<<Non ho pianto>>Dico a bassa voce.
<<Allora i tuoi occhi non lo sanno. Perché sei scappata, prima?>> Ma può lasciarmi sola per un secondo?!
<<Non sono cazzi tuoi>> Mi siedo sul letto bagnando anche le lenzuola nere.
<<Ok va bene, hai intenzione di tornare di sotto o resterai rifugiata qua ancora per tanto>> Chiede alzando un sopracciglio.
<<Adesso arrivo>> Non voglio starmene chiusa in camera come faccio sempre, avevo solo bisogno di un minuto per me stessa, non credo di aver chiesto tanto.
Io e Michael raggiungiamo insieme i ragazzi.
<<Ciao Kia io devo tornare a casa, ci vediamo domani>> Daniel mi saluta con una pacca sulla spalla e un sorriso.
Era tanto che non mi chiamavano Kia, lo faceva solo una persona...Luna.
<<Ciao Dan>> ricambio il suo sorriso.<<Ciao Michael>> Saluto anche lui, visto che erano arrivati insieme, credo che se ne andranno anche insieme.
<<E chi ha detto che mene vado, non ti sbarazzerai di me così facilmente. Anzi credevo che James te lo avesse detto...resto qua per la notte, Dan deve andare perché domani mattina va a prendere la sua ragazza in aeroporto ma io visto che non ho niente da fare rimango>> Afferma con un sorriso in volto
Ma perché proprio lui<<Non sei felice bambola?!>> si avvicina al mio orecchio<<Magari stanotte ti faccio una sorpresa>>Bisbiglia, e io spalanco gli occhi.
<<Tu sei malato!>> Gli grido addosso e faccio un sorriso forzato, successivamente vado da Keira.
<<Che ti ha detto?>>Mi domanda mentre Daniel se ne va.
<<Che stanotte mi farà una sorpresa, come se mi interessasse>> Gli spiego.
<<Secondo me ti interessa, ma ti avviso...è un donnaiolo>>Dice con tono serio.
<<Afferrato il concetto. Un'altra cosa, stanotte te e James cercate di fare meno casino, faccio fatica ad addormentarmi.>> Credo che abbia capito, perché è diventata subito rossa in volto.
<<Ok!>>Mi risponde andandosene per l'imbarazzo.
Me ne torno in camera mia a farmi una doccia fredda.
Appena finisco mi metto l'asciugamano ed esco dal bagno per prendere la maglia del pigiama, che ho rubato a Luke, è blu e di tre taglie più grande dei miei vestiti, con tutte le maglie che ha credo che non se ne sia manco accorto.
Appena metto piede fuori dalla porta una voce mi fa sussultare.
<<Mi chiedevo quando saresti uscita da lì dentro.>>Riconosco perfettamente quella voce.
Infatti, appena mi giro vedo Michael che mi osserva, io gli lancio la spazzola, che era sul comodino di fianco a me, ma lui la schiva facilmente.
<<Che ci fai qua, esci subito!>> Gli urlo contro.
<<Ti avevo detto che ti avrei fatto una sorpresa>>Dice alzandosi dal letto e avvicinandosi a me.
<<Vattene! Anzi no buttati giù dal balcone, così saranno tutti contenti>>cerco di tornare in bagno ma lui mi afferra per un polso e mi fa tornare a guardarlo.
<<Attenta a non provocarmi.>>Mi fissa dritta negli occhi.
<<Altrimenti? Io non sono come le altre ragazze, non puoi comportarti allo stesso modo anche con me. Non casco ai tuoi piedi così facilmente>>
Si mette a ridere...ma che si ride, sono più che seria.
<<Che ti ridi?!>>gli chiedo esterrefatta.
<<Niente, mi piace vederti incazzata>>Si morde il labbro inferiore. Ma che è? Scemo o cosa.
<<Pervertito!>> Dico liberandomi della sua presa e torno in bagno, mi metto le mutande e la maglia di Luke, che mi arriva a metà coscia.
Aspetto un po' sperando che Michael se ne andasse, apro leggermente la porta e noto che Michael non c'è. Esco completamente dal bagno e mi sdraio sul letto, in pochi minuti mi addormento, sperando di non fare incubi.
Alzo di scatto la schiena dal materasso urlando, sono seduta sul letto, ma continuo a urlare e agitarmi pensando di non essermi svegliata.
All'improvviso sento dei passi e una persona che mi scuote le spalle<<Kiara, era un incubo calmati>>
A queste parole e al suono della sua voce smetto di urlare e ritorno alla realtà.
<<James>> mi butto tra le sue braccia, con lui ho un rapporto forte, lo considero come un fratello e il suo abbraccio è confortante, il suo profumo di lavanda e tabacco mi inonda le narici.
<<Vado a bere dell'acqua, tu torna a dormire>> Lo rassicuro. Usciamo dalla mia stanza assieme, solo che io vado al piano di sotto, lui in camera sua che si trova di fronte alla mia.
Arrivata in cucina, prendo una bottiglia, ma non d'acqua e successivamente inizio a bere.
C'è chi dice che i sogni provengono dalla parte inconscia del nostro cervello che ci fa vedere i nostri desideri o la manifestazione di un contenuto psichico rimosso.
Invece gli incubi, credo che siano le nostre paure, un fatto spaventoso o che non riusciamo a superare, che ci fa paura, che ci tormenta...è quello che accade a me e l'unico modo che ho per alleviare il dolore è l'alcol, perché non mi fa pensare.
Un rumore mi distrae dai miei pensieri, non riesco a riconoscere chi è perché vedo tutto sfocato.
<<Dalla birra sei passata al whisky, di bene in meglio vedo>> Afferma ironico.
Non riesco neanche a riconoscere la voce da quanto sono messa male, ma sono sicura che si trovi vicino a me.
<<Ci ho provato...>> Sussurro <<...Ma non riesco. Il dolore è troppo forte>> inizio a piangere.
<<Ma di che parli?>> mi chiede. Ma continuo a piangere, con la bottiglia di whisky vuota in mano.
<<non riesco più a essere forte, a far finta di niente. Sto morendo piano piano...>> i pensieri tornano, ma questa volta parlo ad alta voce
<<...il mio bambino, sono un mostro avevano ragione. Non sono gli altri che si allontanano da me, sono io che li faccio andare via, che li caccio dalla mia vita. È colpa mia di tutto>> Un improvviso giramento di testa mi fa totalmente perdere i sensi, ma delle braccia mi afferrano.
Mi risveglio nel letto, ma che non è il mio, mi guardo attorno quando vedo seduto di fronte a me, sulla poltrona beige ai piedi del letto, Michael.
<<Ciao bambola>> Dice osservandomi
<<Sai hai detto un sacco di cose strane ieri sera>>.
<<Perché sono in camera tua?>> Chiedo, mettendomi a sedere.
<<Dovresti ringraziarmi, sei svenuta e ho evitato che sbattessi la testa sul marmo del lavandino>> Si alza dalla poltrona.
<<Io non mi ricordo niente di ieri sera, solo che sono andata in cucina a bere qualcosa>> Ed è vero, solo adesso so che la persona che era arrivata era Michael.
<<Ti rinfresco la memoria...>> Si siede sul bordo del letto e mi guarda <<...hai detto il mio bambino, di che stavi parlando?!>>
Oh, non ricordo quello che gli avevo detto e in quel momento probabilmente non ero in me, come ho fatto a dirglielo?
<<Ti ho detto che non mi ricordi niente, stavo delirando>> Cerco di non dargli spiegazioni, non posso raccontargli altro, quella è la mia vecchia vita.
<<Hai iniziato a piangere, eri distrutta e dubito che stavi delirando, di solito sotto effetto di alcol si dice la verità. Quindi cerca di darmi delle spiegazioni.>> Che testardo, ma si facesse i fatti suoi.
<<Io non ti dico un bel niente, e non capisco perché dovrei>> Mi alzo dal letto e me ne vado, devo parlarne con James ma lui sicuramente è con Keira, non posso disturbarli che faccio? Ho bisogno di parlare con qualcuno.
C'è solo una persona con cui potrei parlare, mi dirigo verso la sua camera e senza pensarci due volte spalanco la porta.
<<Hey ma quella è la mia maglia!>> Chiudo dietro di me la porta della camera di Luke.
<<Ciao anche a te, ho bisogno di parlare>> Mi siedo sul letto di fianco a lui.
<<Finalmente, aspettavo da tanto questo momento>> Mi prende in giro perché sono sempre andata a parlare con James.
<<Non sto scherzando sono seria>> Lo fulmino con lo sguardo.
<<Ok, dimmi>> Si gira e mi guarda negli occhi. Inizio raccontandogli della scorsa sera, e di quello che è successo con Michael.
<<Quindi, perché hai detto "il mio bambino"? >> Mi chiede incuriosito.
<<Avevo 15 anni quando accadde, avevo conosciuto un ragazzo, un amico di Luna...>> Mi interrompe.
<<La tua migliore amica?>> Chiede.
<<Si lei, non interrompermi più. Loro due mi venivano sempre a trovare, ogni giorno.
Questo ragazzo era magnifico; alto, capelli biondi, occhi marroni, veniva a trovarmi anche quando le ore di visita erano finite, si arrampicava dalla finestra. Mi trattava benissimo era gentile con me ed è con lui che... >> Faccio fatica a parlarne, una lacrima mi riga il viso.
<<Che hai perso la verginità.>> Finisce Luke per me e lo ringrazio guardandolo.
<<Era il ragazzo perfetto. Dopo 1 anno di relazione, ci sono stati dei giorni che vomitavo, mi svegliavo sempre con la nausea... >> Mi interrompe ancora, ecco perché non ho mai parlato con lui.
<<Aspe fammi capire bene. Tu hai perso la verginità a 15 anni e la nausea ha iniziato a 16?>> Mi domanda.
<<Si esatto. Racconto della nausea e del vomito a Luna e lei mi dice di fare il test di gravidanza, a me sembrava assurda come cosa ma ho deciso di dargli ascolto comunque.
Visto che all'interno dell'istituto non posso parlarne con nessuno, Luna mi porta un test da fuori. Sta tutto il tempo con me mentre lo faccio, aspettiamo il risultato e dopo neanche 2 minuti riusciamo a vederlo. Era positivo. La mia vita in quel momento si distrusse ancora di più. Luna lo disse al mio ragazzo e da quel giorno lui non si fece più vivo, non lo vidi più.>>
Le lacrime iniziano a scendere senza il mio controllo, Luke si avvicina e mi abbraccia, lascio che il suo calore mi avvolga.
<<Che pezzo di merda>> Dice riferendosi al mio ex.
<<Si>> confermo continuando a singhiozzare e bagno la maglia di mio fratello con le lacrime.
<<Fammi indovinare. Il tatuaggio è una lacrima giusto? Lo hai fatto per il bambino vero?>> È sveglio questo ragazzo.
<<Si giusto, l'ho fatto pochi mesi dopo...>> Mi blocco.
<<Dopo? Dopo cosa?>> Mi prende il viso tra le mani e mi guarda.
<<Ho abortito, non potevo tenerlo avevo solo 16 anni ed ero in un orfanotrofio, non avrei mai potuto dare a quel bambino la vita che si meritava.
Sempre Luna mi ha portato la pillola per farlo. E' stato doloroso, sia psicologicamente che fisicamente.>> Perché queste lacrime non smettono di scendere ma la cosa più importante spero di averlo raccontato in modo che lui ci credesse.
<<Oddio mi dispiace.>> Mi stringe ancora in un abbraccio e io mi addormento tra le sue braccia.
È pomeriggio e dovrebbe arrivare Daniel con la sua fidanzata; quindi, siamo tutti in salotto ad aspettarlo.
Io sono sul divano a guardarmi un film horror con Michael e Luke, fino a poco fa c'erano anche James e Keira ma sono andati in cucina perché hanno iniziato a litigare, ancora.
Finalmente suona il campanello <<Vado io>> Dice Luke alzandosi dal divano, io non mi scompongo perché non ho voglia di alzarmi e resto a guardare il film.
Sento Luke che apre la porta e dice<<Ciao Dan finalmente sei arrivato. Tu devi essere la sua ragazza>>
Stanno arrivando in salotto, sento i passi, mi alzo dal divano e vado a spegnere la tv<<Ciao kiara>> mi saluta Daniel.
Mi giro per salutarlo a mia volta, quando vedo...cazzo impossibile.
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