capitolo 20

Le lacrime mi stanno scendendo come se non avessero fine.

Ho riletto la lettera tre volte e non riesco a ripiegarla per metterla nella busta, la fisso ormai non so da quanti minuti.

Sapevo che il medico Cooper prima o poi sarebbe tornato per i suoi soldi, ma non capisco il motivo per cui Luna non me lo abbia detto.

Va bene che mi voleva proteggere, ma è finita per farsi ammazzare e tutto questo perché io un anno fa sono rimasta incinta.

Quindi è colpa mia, è sempre stata colpa mia.

<<Hey piccola mia. Che succede?>> Norah si siede di fianco a me sulla panchina.

<<Niente>> Mi asciugo in fretta le lacrime.

Nota la lettera che ho in mano<<Quindi mio figlio alla fine te l'ha data.>>

<<Tu lo sapevi?>> Chiedo.

<<Si certo. Io parlavo spesso con Luna, mi aveva detto che doveva darti una lettera. Ma non pensavo che sarebbe morta il giorno dopo.>> Dice tristemente.

<<È colpa mia mamma>> Esclamo riprendendo a piangere.

<<No, non è vero tesoro>> Mi accarezza la schiena.

<<Si invece.>> Continuo a dire.

<<So come ti senti. Anni fa ho perso anche io una persona cara..>> Afferma.

<<Luna era come una sorella per me>> La interrompo.

<<Ho perso mio fratello.>> Mi giro di scatto e la guardo.

Cazzo, non lo sapevo.

<<Mi dispiace.>> Dico.

<<In questo momento ti senti di merda vero? Come se tutto il mondo ti stesse cadendo addosso, come se un tir ti stesse passando sopra, come se la tua anima se ne fosse andata, come se il tuo cuore si stesse sgretolando. Ho detto giusto?>> Mi sento esattamente così.

<<Sì..Io mi sento come se stessi per morire.>> Esclamo. E in questo momento nota il mio tatuaggio sull'anulare sinistro.

<<L'ho fatto per lei>> Dico mentre mi osservo il dito.

<<Avevo intuito.
Perché dici che è colpa tua tesoro?>> Mi chiede.

Io non posso dirgli la verità, non posso dirgli il motivo per cui sono mancata quella settimana all'orfanotrofio.

Non posso confessarle la verità sul bambino.

<<Devo dare una lettera a Dan>> Dico mentre mi alzo.

<<Ma..>> Non la lascio finire che gli do un bacio sulla guancia e rientro in casa.

Cerco subito con lo sguardo Daniel e lo vedo seduto sulle scale di marmo bianco mentre si scola una bottiglia di birra, ma non penso sia la prima.

Mi avvicino piano e gli porgo la lettera, lui mi guarda interrogativo e io gli faccio cenno con capo di leggerla. La afferra e inizia a leggere.

Lo lascio, solo e salgo le scale per arrivare in camera mia.

Arrivo di fronte alla mia porta di legno e abbasso la maniglia per entrare.

Una volta dentro richiudo la porta dietro di me.

Mi avvicino al letto e mi lascio cadere a peso morto su di esso.

Dopo pochi istanti sento la porta aprirsi e qualcuno entrare.

<<Pensavo che ti fossi buttata giù dalla finestra. Ma purtroppo sei ancora viva>> Dice ironica Grace e mi fa scappare un sorriso.

Mi siedo al centro del letto e lei fa lo stesso di fronte a me.

<<So cosa ti serve>> Esclama mentre tira fuori l'erba <<È ora di sfruttare il tuo regalo preferito.>>

<<Sai che i miei genitori mi uccideranno>> Affermo.

<<Ma che cosa dici. George mi adora, ma allo stesso tempo credo che voglia uccidermi>> Ci mettiamo a ridere entrambe.

Si alza e si avvicina alla finestra per guardare il giardino.

La finestra della mia camera si affaccia sulla piscina e sulla depandance. Non riesco a vedere il cancello d'entrata però.

Grace apre il vetro e urla<<Ciao George.>> Lo avrà visto fuori.

<<Ciao George>> Urla ancora, lo fa sempre.

Sento mio padre che gli risponde <<Ciao strega!>>

<<Ciao George!>> Continua lei.

<<Ok, Grace vieni oppure ti uccide.>>Dico.

Prima di sedersi lo saluta un ultima volta<<Ciao strego!>>

Mi fa ridere perché quella parola non ha senso ma ormai lo chiama quasi sempre così.

Si siede e prepara una canna che accendo subito dopo.

<<La mia spacciatrice>> Dico prima di fare un tiro.

<<Ma tu scherzi...Io spaccio davvero bella.>> Questa affermazione mi fa andare il fumo di traverso e inizio a tossire, lei intanto calma continua a fumare.

<<Cosa?!>> Mi passa la canna e fumo ancora.

<<Come credi che mi sia comprata la macchina, bella. Come credi che abbia pagato il biglietto a me e Luna per venire qua in America. Sai che costa tanto, tu sei andata tranquillamente perché il tuo amato Michael ha i soldi per via del suo lavoro, io ho i soldi perché spaccio. Semplice e veloce>> Dice tranquilla.

<<E illegale.>> Aggiungo.

<<Anche il tuo ragazzo fa un lavoro illegale e con questo?>> Mi chiede e io scuoto la testa e alzo le spalle.

Quello che mi ha detto prima mi fa riflettere...
"Come credi che abbia pagato il biglietto a me e a Luna.."

<<Luna ti doveva dei soldi?!>> È più un'affermazione che una domanda.

<<Sì ovvio. Lei mi chiedeva dell'erba per un suo amico..>> O dio.

<<Cristopher>> Dico, lui alcune volte fumava l'erba.

<<Vabbè fatto sta che io alcune volte gliela regalavo, ma non potevo sempre farlo.>> Confessa.

Lei doveva dei soldi a Grace, e qua mi vengono in mente le parole che mi ha detto Luna nella lettera:

"Non è stato il medico Cooper ad uccidermi, ha fatto fare tutto a qualcun'altro. A qualcuno che ci conosce che poteva passarli tutte le informazioni."

<<Kiara che ti prende?>> Mi chiede Grace prendendo la canna dalle mie dita.

<<Tu hai..>> Non riesco a parlare.

<<Oh no. Tu pensi che io abbia ucciso Luna. No, ma che ti salta in mente.
Certo lei non era tra le mie persone preferite, ma non avrei mai potuto ammazzarla>> Dice.

<<Tu non hai..Tu non hai ucciso Luna?>> Le chiedo.

<<No non l'ho uccisa. La canna ti ha fatto male.>> Afferma e ci mettiamo a ridere.

<<Ma vaffanculo dammi quella canna>> La prendo e continuo a fumare.

Restiamo sedute a parlare mentre finiamo la canna.

Non so cosa mi sia venuto in mente, lei non avrebbe mai ucciso Luna.

Finito di fumare torniamo al piano di sotto dagli altri.

Mi sento un po' sballata.

<<Hey bellezza vieni qua>> Luke arriva da noi e prende in braccio Grace, lei si avvinghia a lui come un koala e si baciano.

Sono talmente concentrata su di loro che solo adesso sento che qualcuno mi ha preso per i fianchi e mi sta abbracciando da dietro.

<<Vuoi imitarli bambola?>> Mi chiede Michael.

Ma non faccio in tempo a rispondergli che mi ha spostato i capelli su una spalla e ha iniziato a baciarmi il collo.

Mi lascio andare da questo momento di piacere, chiudo gli occhi e gli appoggio la testa sul torace.

<<Togli le mani da mia figlia>> Dice George ridendo.

Apro subito gli occhi, ma Michael non mi ha lasciata andare.

<<Tu non te ne vai da nessuna parte bambola>> Mi sussurra all'orecchio.

<<Questo è tutto da vedere.>> Come ha fatto a sentirlo?!

<<Dai papà.>> Esclamo.

<<Piccola mia orami e sera, non credi che i tuoi amici dovrebbero tornare a casa?!>> Più che hai miei amici credo che si stia riferendo a Michael.

Tutti annuiscono e mi salutano. Grace torna a casa con Alex e Kyra torna insieme a Fede.

Invece Michael accompagna a casa Daniel perché è troppo ubriaco per guidare.

<<Ciao bambola>> Mi da un bacio e esce dalla porta.

<<Non avre fretta di tornare ragazzo>> Lo saluta George prima di chiudere la porta.

<<Sorellina ora ti aspetta l'ultimo regalo>> Mi dice James.

<<Ah si vero.>> Mi ricordo solo ora.

<<Chiudi gli occhi>> Dice Jinny prima di mettermi una benda sugli occhi.

<<Voi andate io vi aspetto dentro.>> Dice sempre lei.

<<Io sto con lei...Il regalo e vostro dopo tutto, anche se ho contribuito>> Esclama Simon.

<<Ok, andiamo>> Dice Luke e tutti si incamminano.

<<Hey ragazzi, io sono bendata>> Gli ricordo.

<<Oh si giusto.>> Afferma James e subito dopo mi prende una mano e mi porta fuori.

Camminiamo fino ad arrivare sul vialetto principale, quello da dove si entra dal cancello.
Lo riconosco per il rumore dei sassolini sotto le scarpe.

<<Ok, sei pronta?>> Mi chiede mio fratello maggiore.

Io annuisco e lui mi toglie la benda.

Apro gli occhi e mi ritrovo davanti...una Yamaha YZF-R3 nera, il mio paradiso.

Mi avvicino lentamente alla moto, la osservo e passo la mano prima sulla coda poi arrivo al sedile in pelle e infine al manubrio.

Ancora non ci posso credere che mi hanno regalato una moto.

<<Ti piace tesoro>> Chiede George.

Mi volto e lo guardo seria.

<<No non mi piace>> Dico e tutti mi guardano sconvolti <<La adoro>> Esclamo sorridendo al ché sorridono anche loro.

Corro incontro a mio padre e gli salto in braccio <<Grazie papà>>

Mi lascia andare in modo che possa ringraziare anche la mamma e i miei due fratelli.

<<È stato Simon a dirci che moto ti piace di più, quindi se avessimo sbagliato era colpa sua.>> Dice Luke mentre lo abbraccio.

<<Manca un solo e ultimo dettaglio>> James si avvicina a me con un sacchetto di carta bianca in mano.

Me lo porge e io lo prendo in mano tirando fuori il contenuto.

Lo prendo con entrambe le mani lasciando cadere il sacchetto a terra.

<<Questo l'ho scelto io>> Dice James.

<<Cazzo fratellone e bellissimo. Grazie>> Gli do un bacio sulla guancia.

Resto ad ammirare il mio splendido casco...Direi che James ha buon gusto

<<Io non so come ringraziarvi>> Dico con gli occhi lucidi per la felicità.

<<Per noi è già un regalo averti qui.>> Esclama Norah accanto a papà.

<<Sì infatti, non l'ho mai detto ma è bello avere una sorella>> Afferma Luke mettendomi le braccia al collo da dietro.

Mi lascio andare tra le sue braccia.

Questa famiglia è troppo per me, alcune volte penso che non sono abbastanza per loro.

Mi hanno accolto e mi hanno fatto entrare nella loro famiglia.

George mi ha mostrato cosa vuol dire avere un padre, mi ha manifestato anche con un solo abbraccio l'amore che prova per me, come se fossi davvero sua figlia.

Ovviamente non manca la gelosia e l'intinto omicida per Michael, ma c'è anche l'istinto protettivo nei miei confronti.

Norah mi ha mostrato tutto l'amore che una madre può provare per la propria figlia e la difficoltà nell'essere un genitore perfetto.

James mi ha subito accolto sotto la sua ala, mi ha sempre protetto da quando sono arrivata alla villa, mi ha sempre aiutato. Mi ha fatto vedere cosa significa essere il fratello maggiore.

Luke è il solito coglione e fratello di mezzo, quello che non sa cosa vuole dalla vita.

Mi ha mostrato che dietro una corazza ci può essere un cuore, all'inizio lui era molto freddo verso di me, ma è riuscito ad aprirsi subito.

Luke mi ha dimostrato affetto quando ne avevo più bisogno, mi è stato accanto e mi ha ascoltato quando io volevo parlare con qualcuno.

Simon è un tipo strano, complicato ma allo stesso tempo semplice una volta che si impara a conoscere, timido ma forte e tenace.

Lui è il tipico leader all'interno del gruppo di amici, quello che tutti seguono e prendono come punto di riferimento.

Ma certe volte sta da solo, è sia un tipo da branco che un tipo solitario. Anche per questo è difficile da comprendere.

Loro sono la mia famiglia.

Prima avevo solo Luna, prima era lei la mia famiglia.

Luna era una persona menefreghista e particolare.

Mandava a fanculo la gente e non si faceva tanti problemi a dire in faccia alle persone quello che pensa di loro.

Io sono stata fortunata ad incontrarla e lei mi ha permesso di conoscerla e di entrare nel suo mondo.

Mi raccontava della sua famiglia che detto sinceramente non era il massimo.

Lei era anche dolce quando voleva, a modo suo...Ma era dolce.

Ho imparato a conoscerla, ma purtroppo è dovuta andarsene.

Parcheggio in garage la moto e ci appoggio sopra il casco.

Insieme ai miei fratelli torno dentro seguita da mamma e papà.

Varchiamo la porta e troviamo Simon e Jinny che litigano.

<<Sei un fottuto bastardo!>> Gli urla contro lei.

<<Mi dispiace ok? Ma io sono fatto così non posso fare sempre quello che vuoi tu.>> Dice lui calmo.

<<Ma sei pirla?! Va bene, vai. Vattene ma non credere che quando tornerai io sarò qua pronta ad accoglierti, non credere che ti aspetterò tutto il tempo come ho fatto in questi fottutissimi 3 anni.>> Continua a urlare Jinny.

<<Bimba ti prego, non fare così. Non starò via molto. Ma..>> Sì accorge della nostra presenza e si interrompe.

<<Potete continuare noi stavamo solo guardando, non disturbiamo>> Afferma Luke.

<<Luke non fare il deficiente>> Gli dice suo fratello maggiore.

<<Ragazzi lasciamoli da soli>> Ci dice Norah e tutti andiamo nelle nostre rispettive camere.

Decido di andare in bagno a lavarmi, questa giornata è stata bella e pesante allo stesso tempo.

Mi tolgo i miei indumenti ma questa volta invece che farmi una doccia opto per utilizzare la vasca da bagno, da quando sono qui non l'ho mai provata.

Accendo l'acqua fredda, che inizia a scendere dal rubinetto e io mi ipnotizzo ad osservarla.

Mi riaffiorano alla mente ricordi orribili del mio passato. Di quando l'educatrice Emily mi obbligava a fare il bagno anziché la doccia e io non capivo il motivo di questa sua costrizione.

Capivo, solo quando mi immergevo nell'acqua, era bollente. Esatto, invece che utilizzare l'acqua tiepida, mi bruciava la pelle con quella calda.

Io non ho mai capito perché provava questo odio profondi nei miei confronti, per fortuna mi hanno tirato fuori dall'inferno in cui ero stata costretta a vivere.

Una volta che l'acqua ha raggiunto il livello giusto, spengo il rubinetto, mi faccio una crocchia alta e mi immergo nell'acqua fredda.

Chissà cosa starà facendo Michael in questo momento?

Prendo il telefono che avevo lasciato sulla sedia di fianco alla vasca, insieme ai miei vestiti, e decido di mandarli un messaggio.

《Hey》 La risposta non tarda ad arrivare.

《Hey bambola, cosa fai di bello?》Mi chiede.

《Mi sto facendo il bagno, e tu?》Gli rispondo.

《Sto cenando con degli amici di mia sorella》 Non è da solo.

《Buona serata allora》Scrivo.

《Aspetta! Questa serata è noiosa, quindi è meglio scrivere con te, piuttosto che stare con queste persone》

《Mi sento lusingata. Grazie》Scrivo ridendo

《Hai detto che ti stai facendo il bagno, giusto?! 》

《Si è esatto》

《Vorrei stare con te nella vasca, non immagini neanche quante cose ti farei》

Questa risposta mi fa avampare.

《Ah davvero?!》

《Ovvio bambola. Secondo te potrei restare con te in una vasca da bagno senza farti niente?》

《Non saresti capace. Sarebbe impossibile per te》

《Ecco vedi, già adesso ad immaginarti nuda mi sta venendo un erezione.》

《Addirittura ahahaha》

《Non ridere, rischio di fare una figura di merda davanti agli amici di mia sorella.》

《Ahahahaha mi dispiace》

《Ti devo lasciare bambola..》

《Ci vediamo domani vero?》

《Certo. Notte》

《Notte》

Finisco di lavarmi ed esco dalla vasca. Subito mi avvolgo nell'asciugamano e mi avvio in camera per prendere l'intimo.

Ovviamente i piedi erano ancora bagnati quindi sgocciolo dappertutto.

Vado verso il cassetto e prendo una mutanda nera e un reggiseno del medesimo colore.

Lascio cadere l'asciugamano per terra e indosso l'intimo.

<<Oh mio dio..>> Alzo subito lo sguardo e attraverso lo specchio vedo la persona dietro di me.

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