capitolo 18

*POV MICHAEL*
<<Cosa vuoi da me?!>> Gli urla contro Kiara.

<<Voglio che torni con me, ormai Luna è morta sono l'unico che tra tutti ti vuole..>> No, ma è scemo?

<<Senti coso, ormai sta con me, fattene una ragione>> Intervengo io.

<<Quindi alla fine vi siete messi insieme>> Ci indica <<Lo sapevo che sarebbe successo.>>

<<Vattene Cris>> Dice Kiara.

<<Me ne vado solo se tu vieni con me>> Allora è scemo davvero.

<<Ma credi davvero che lei venga con te dopo tutto quello che gli hai fatto?!>> Parlo io che la sto facendo soffrire ancora di più.

<<Ma tu che ne sai? Sei solo uno dei suoi tanti ragazzi da una botta e via, quindi non scassare i coglioni.>> Adesso lo meno.

Ho stretto le mani in due pugni e le nocche sono diventate bianche, Kiara nota che mi sto incazzando e tenta di intervenire.

<<Ragazzi basta, Cristopher vattene, fai un favore a tutti.>> Afferma.

<<Ma sei seria? Guarda come sei conciata, l'ultima volta eri magra, ma adesso non riesco neanche a guardarti e tutto, scommetto, per questo stronzo.>> Esclama Cris.

Senza neanche pensarci mi scaravento su di lui, lo prendo per il collo e lo sbatto alla parete.

<<Prova a rivolgerti un'altra volta così a lei o a me e io ti uccido>> Gli dico<<Non mi interessa se finisco in carcere, hai capito o lo devo ripetere?! Oppure vuoi una dimostrazione! Ti ammazzo, chiaro?>> Urlo.

Il dottore entra di colpo nella stanza e vedendo la situazione mi prende e leva la mia mano dal collo di Cristopher.

<<Michael cosa succede!?>> Mi chiede il dottor Amberg.

<<Niente, tutto apposto>> Risponde Cris al mio posto <<Stavo andando via>>

<<Come fai sempre! Te ne vai e ritorni dopo chissà quanto!>> Urla Kiara con gli occhi lucidi.

Senza dire nulla Cristopher esce dalla stanza e Kiara inizia a piangere.
Vado da lei e allargo le braccia, di conseguenza lei ci si tuffa dentro, la stringo forte al mio petto.

Non riesco neanche ad immaginare quanto sta soffrendo e parte di questo suo malessere l'ho provocato io.

<<Michael aiutami ti prego>> Mi supplica. <<Mi fa male! Sento un vuoto nel petto, Michael ti prego aiutami.>>

Vorrei aiutarla, e l'unica cosa che desidero è che lei stia meglio.

Continua a piangere e io le accarezzo la nuca, dopo pochi minuti il dottore ci interrompe.

<<Scusate>>
Kiara alza la testa e si scioglie dell'abbraccio.

<<Ho parlato con tua madre. Visto che sei minorenne è lei che decide. Gli ho detto che tu hai bisogno di aiuto da uno spichiatra.
Sia per il trauma della morte della tua amica, che per il cibo che ovviamente è una conseguenza.>> La informa il dottore.

<<La signora Brown ha detto che ne avrebbe parlato insieme a te e suo marito>> Continua.

Kiara si asciuga le lacrime con la mano e poi risponde con un semplice<<Ok>>

<<Ovviamente se decideranno che non ti manderanno dallo spichiatra allora potrai tornare a casa, ma dovrai venire in ospedale per delle visite.>> Lei in risposta annuisce.

Mentre il dottore esce dalla porta entra Norah, faccio cenno a Cherry di uscire.
Mi segue fuori dalla porta che chiudo dietro di me.

<<È una ragazza fantastica Michael, è speciale>> Mi dice mia sorella.

<<Lo so>>

*POV KIARA*
Norah si siede su una sedia della stanza.

<<Dovrebbe arrivare tuo padre tra poco.>> Mi comunica.

<<Mamma..>> cerco di dire ma mi fa segno con la mano di tacere.

<<Sto riflettendo, sto cercando di capire cosa è meglio per te, come aiutarti.>> Ha gli occhi lucidi e sull'orlo del pianto.

Entra George correndo e sbattendo la porta chiudendola<<Tesoro, stai bene>> Mi raggiunge baciandomi la fronte.

<<Tranquillo papà>> Gli dico.

<<Norah mi ha detto quello che è successo e quello che gli ha comunicato il dottore.
Io rimango dell'idea che devi andare da qualcuno per farti aiutare, ma non posso forzarti voglio che la scelta sia tua.>> Afferma e apprezzo che tenga conto della mia scelta e di quello che voglio.

<<Mamma tu cosa pensi>> Voglio sapere anche il suo pensiero.

<<Non so se riuscirai ad aprirti con uno psichiatra, se ti prescriverà dei medicinali dubito che ne prenderai. Quindi no, io non voglio che tu vada da quelle persone. Tu sei mia figlia e resterai affianco a me.>> È la mamma che ho sempre desiderato.

<<Io non voglio andare da nessuna parte.>> Gli dico quello che penso e loro sembrano comprensivi.

Abbiamo deciso che resterò a casa e farò delle visite in ospedale.

<<Grazie mamma, grazie pà>> Vengono verso di me e mi abbracciano.

Comunicano la decisione al medico e lui decide che fino a domani dovrò restare in ospedale e poi potrò tornare a casa.

Cherry torna a casa da suo figlio, Tommy e il suo ragazzo, Lucas. Michael mi informa che deve andare via, ma non mi dice il motivo. Invece la mamma è andata al lavoro per informare i suoi dipendenti che non ci sarà per un po' di giorni, se non mi sbaglio lavora nel settore della moda. Lo stesso ha dovuto fare papà, lui fa l'avvocato.

Per adesso sono rimasta da sola almeno fino a quando sento un casino nel corridoio, subito penso che possano essere delle persone e ne ho la conferma quando un uragano entra dalla porta.

<<Guarda come ti sei ridotta>> Grace insieme ad Alex e Kyra si avvicinano al lettino.

<<Ciao a tutti>> Saluto.

<<We, che brutta cera che hai, sei palliddissima.>> Esclama Alex.

<<Grazie>> Mi scappa un sorriso che subito si spegne.

<<Ti ho portato una bottiglia del mio liquore.>> Kyra mi passa la bottiglia.

<<No, non lo voglio>> Tutti mi guardano sconvolti.

<<Stai davvero rifiutando una bottiglia d'alcol?!>> Dice Grace e io annuisco.

<<Non commento>> Alex è stupito. <<Io non conoscevo tanto bene Luna quanto te, ma ho subito capito che era una persona forte e quello che gli è successo..Lei ha voluto prottegerti.>>

<<Ma da cosa? Da cosa Alex?>> Inizio a piangere di nuovo <<Posso restare sola?!>>

Loro annuiscono ed escono. Rimango sola con me stessa, le lacrime scendono sempre di più e io voglio avere nelle mani quella stupida lametta.

Tra le lacrime, i pensieri e le urla, finalmente riesco ad addormentarmi senza ricordarmi che giorno è domani.

<<Kia svegliati. Apri gli occhi>> Alzo le palpebre e sono in mezzo a una strada, è buio faccio fatica a vedere.

<<Kia, sono qua, vieni.>> Riconosco questa voce, appartiene a Luna.

<<Lù dove sei?>> Chiedo continuando a camminare.

<<Sono qua.>> Ma qua dove?!

Inizio a correre intravedendo una sagoma stesa per terra, mi avvicino e appena mi trovo a pochi passi da essa, si alza in piedi, è Luna, riconosco i suoi capelli castani e i suoi occhi, che sono illuminati dall'unico lampione nella via. Noto anche una ferita in pieno petto e gli indumenti sporchi di sangue.

<<Sta attenta a Michael>> Che vuol dire?!.

<<Cosa? Perché?>> Gli domando.

<<Michael è diverso.>> Non la capisco.

<<Chi ti ha fatto questo?!>> La indico.

<<Non ti ricordi?>> Avanza anche lei.
<<Sei stata tu!>>

<<No, non è vero>> Scuoto la testa.

<<È COLPA TUA>>

Apro gli occhi urlando. Era una incubo cazzo.
Mi guardo intorno e sono in ospedale. Ma c'è qualcuno sdraiato di fianco a me.

<<Kiara stai bene?>> Mi chiede.

<<Jinny che ci fai qua?>> Domando a mia volta.

<<Volevo stare con te.>> Entrambe ci giriamo a guardare la finestra e i raggi del sole di prima mattina che entrano da essa riscaldando la stanza.
<<E poi tra un po' arriva Simon per riportarti a casa.>>

<<Allora mi preparo>> Mi alzo dal letto ma solo adesso realizzo che non ho vestiti da mettermi.

<<Ti ho portato i primi vestiti che ho trovato nel tuo armadio. Sono già in bagno.>> Mi informa.

Mi dirigo in bagno e mi cambio. Mi ha portato dei pantaloni della tuta nera e un top dello stesso colore. Insieme c'è anche una giacca, sa che anche se fa caldo io la indosso.

Esco dal bagno vestita e mi ritrovo davanti Simon e Jinny che si stanno baciando.

<<Trattenetevi cazzo>> Mi lamento e loro si staccano mettendosi a ridere.

<<Sorellina togliti quella giacca che fuori si muore. Mi fai venire caldo solo a guardarti.>> Dice.

<<No.>> Esclamo solo.

Uscendo incontro il dottor Amberg e mi saluta, arriviamo all'auto di James, visto che Simon ha solo la moto, ma in tre non ci stiamo.

<<Sai che se fai un solo graffio alla mustang, James ti ammazza?>> Gli faccio notare.

Lui risponde <<Sì, mi ha fatto la ramanzina prima di prestarmela.>>

Arriviamo a casa e appena varchiamo la porta ci sono tutti, ma proprio tutti ad aspettarmi. Perché?

Norah mi viene incontro<<Tanti auguri tesoro, adesso sei maggiorenne>>

Oh cazzo, oggi è il mio compleanno!

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