capitolo 12
~Flashback~
<<mi dici chi sono?!>> voglio sapere, devo sapere.
<<si chiamano Richard e Miranda>> ecco i loro nomi.
<<Lus grazie, mi puoi dire altro?>> voglio sapere tutto quello che sa.
<<ti hanno lasciato a me perché non avevano tanti soldi già facevano fatica con una figlia.>> cazzo.
~Fine flashback~
Sono loro, ho davanti i miei genitori.
<<cosa? Tu sei Miranda>> indico mia madre.
<<Si, piacere. I tuoi occhi sono così familiari, ci conosciamo?>> mi chiede mamma. Sento la testa girare <<stai bene?>> cerca ti toccarmi ma mi scanso.
<<Non toccarmi!>> gli urlo contro.
<<Kiara che che ti prende?!>> mi chiede Keira.
<<o mio dio, tu sei..>> Richard si blocca appena sente il mio nome.
<<Si, papà sono vostra figlia.>> a queste parole tutti spalancano gli occhi e si irrigidiscono.
<<Come sei cresciuta, adesso dovresti avere 17 anni, giusto? sei bellissima.>> mia madre si avvicina, ma ancora una volta mi scanso, a questo gesto il suo volto si fa triste. Ma cosa credeva, che se gli avessi rivisti gli avrei abbracciati, li avrei accolti di nuovo nella mia vita, anzi no, loro non ci sono mai stati.
<<qualcuno mi spiega>> dice Kei.
<<cosa c'è da spiegare, sono i miei genitori e tu sei mia sorella, ecco spiegata la nostra somiglianza Kei. Sono stati loro ad abbandonarmi, il motivo.. Non avevano abbastanza soldi per mantenermi, mi hanno lasciato all'orfanotrofio da Lucy e la anzi che farmi vivere bene, mi hanno distrutta.>> ho gli occhi lucidi.
<<Tesoro ti prego..>>cerca di parlare Miranda.
<<"Tesoro ti prego" Un cazzo. sapete tutto quello che ho dovuto passare? no non sapete niente. bene vi riassumo la mia vita di merda fino ad adesso. uno, Emily, l'educatrice, mi faceva male sia fisicamente che emotivamente. due, ho perso la verginità a 15 anni con un coglione. tre, sono rimasta incinta a 16 anni sempre di quel deficiente. quattro, appena questo ragazzo lo ha saputo mi ha abbandonata, come avete fatto voi. cinque, ho abortito. sei, ho iniziato a non mangiare, a bere e a tagliarmi>> mi sono pentita di aver detto l'ultima cosa, Luna lo sapeva, ma gli ho detto che avevo smesso di farmi del male.
<<l'unica cosa positiva fino ad adesso è Luna e questa famiglia. avete capito bene, non siete voi la mia famiglia, non dovete considerarmi più vostra figlia, gli unici che posso definire davvero miei genitori sono Norah e George.>> mi scende una lacrima che asciugo subito con il dorso della mano.
<<avrei preferito restare con voi e essere povera, piuttosto che crescere senza genitori.>> corro al piano di sopra.
entro nel bagno che ho in camera mia e chiudo la porta a chiave. dopo pochi secondi sento qualcuno che bussa violentemente alla porta <<Kiara apri questa porta!>> è la voce di Luna. non gli rispondo e resto ferma seduta per terra. <<apri cazzo!>> urla mentre continua a colpire la porta.
Mi porto le ginocchia al petto e inizio a piangere, i pensieri mi inondano la testa, Cristopher che mi ha fatto soffrire per anni e poi mi ha abbandonato come i miei genitori. Richard e Miranda che quando tornano sperano che io li perdoni, come posso perdonare le persone che mi hanno ferito di più al mondo, che mi hanno lacerato l'anima, che mi hanno lasciato crescere senza una figura paterna o materna, che mi hanno separato da mia sorella.
Poi c'è Michael, in questo momento vorrei che ci fosse lui accanto a me, che mi stringesse tra le sue braccia e che mi dicesse che si risolverà tutto, ma per colpa mia non è qui. tutto questo mi fa male, non riesco a sopportarlo, non riesco ad andare avanti, non so come andare avanti, sento un vuoto nel petto.
Tutta questa sofferenza non credo di saperla gestire, mi fa male!
Infilo una mano nella scarpa e tiro fuori l'unica cosa che può farmi sentire meglio in questo momento, l'unica cosa che può trasformare il mio dolore da emotivo in fisico. potrò concentrarmi su altro e non pensare più alla mia vita. sento che Luna non smette di tirare colpi alla porta cercando di aprirla.
<<Kiara apri ti prego, non fare cazzate>> continua ad urlare.
<<mi dispiace, per tutto Luna, mi dispiace del dolore che ti ho trasmesso. mi dispiace di non essere stata la migliore amica perfetta.>> gli dico con le lacrime che mi solcano le guance.
<<ma che dici tu sei perfetta per me. adesso vieni ad aprirmi e risolveremo insieme. come facciamo sempre>> ma questa cosa non si può risolvere.
Ignoro la sua voce e i suoi colpi.
slego il nodo della bandana al mio polso sinistro e la tolgo liberando il polso, avvicino la lametta e faccio un taglio, poi ne faccio un altro e un altro ancora.
Credo di aver esagerato, non ricordo di aver mai calcato così tanto come adesso, infatti di sangue ne esce di più delle altre volte, prendo un pezzo di carta igienica e lo appoggio sopra, ma il sangue non si ferma, ne scende sempre di più. inizia a girarmi la testa, sto perdendo troppo sangue, la vista mi si appanna, inizio a vedere tutto nero, non sento più niente, non ho più forze e il mio corpo cade atterra.
si dice che prima di morire si riesce a vedere una luce, il proprio corpo a terra e dei ricordi che passano nella mente. io mi ricordo solo, la porta che cade atterra e qualcuno che mi solleva e poi niente, vuoto totale. non so neanche se sono ancora viva, tutto intorno a me è nero, quella luce non la vedo, non so dove sono, ma so che sono sola.
*POV MICHAEL*
ho ricevuto una telefonata da Luna, strano lei non mi ha mai chiamato. quando ho risposto era agitata, mi diceva di andare in ospedale perché Kiara è stata ricoverata. mi sono precipitato sulla moto e in pochissimo tempo sono arrivato davanti all'ospedale, non mi sono nemmeno preoccupato di parcheggiare, nella mie mente c'è solo lei in questo momento, devo sapere cosa gli è successo, devo assicurarmi che sia ancora viva.
antro in ospedale e chiedo informazione, mi dicono di salire al quarto piano, e così faccio, appena l'ascensore si apre vedo tutti i ragazzi seduti su delle sedie di fianco a una stanza, credo sia la sua, quella di Kiara, così mi avvicino a loro.
<<ragazzi che è successo.>> chiedo. Tutti mi guardano ma non dicono niente<<Cazzo volete parlare.>> devo sapere se sta bene.
Dalla stanza esce Luna. <<Michael>>.
Mi avvicino a lei<<Luna che ha fatto?>> spero che almeno lei riesca a darmi una spiegazione.
<<sono arrivati a casa i suoi genitori>> o cazzo.
<<chi sono? Lei come ha reagito?>> Non era ancora pronta.
<<lei è la sorella di Keira>> o mio dio ecco spiegata la somiglianza <<lei ha iniziato a urlare addosso a loro, poi non riusciva più a trattenere le lacrime ed è corsa in bagno, io l'ho seguita, ma aveva chiuso la porta a chiave. Gli dicevo di aprire ma niente, ad un certo punto mi ha chiesto scusa e non ho più sentito niente. Allora sono andata di sotto a chiamare James, lui ha sfondato la porta del bagno, l'ha presa in braccio e siamo corsi in ospedale>> ha gli occhi lucidi.
Fa fatica a parlarne<<abbiamo trovato Kiara atterra con un polso che sanguinava tanto, continuava a uscire sangue, lei era pallidissima aveva perso tanto sangue e i tagli erano profondi.>> una lacrima li solca il viso
<<Michael io non voglio perderla>> mi avvicino per abbracciarla ma fa un passo indietro.
<<Cazzo Luna fatti abbracciare una santissima volta>> finalmente si fa abbracciare e la stringo a me, ha un carattere forte ma quando vuole è dolce, bisogna solo conoscerla e capirla, Luna è fatta così. Sento la mia maglia bagnarsi, sta piangendo, mai vista Luna Edwards che piange.
<<Luna, adesso come sta?>>
<<male, non si risveglia.>> spero di aver capito male, io ho bisogno della mia bambola, ho bisogno di lei, di vedere ancora i suoi occhi, ho bisogno di sentire ancora la sua voce e i suoi insulti, ho bisogno di stringerla ancora tra le mie braccia.
Non posso credere che potrà morire. Non voglio crederlo, non posso, a pensare anche solo che morirà io già mi sento male, sento il mio cuore che va in pezzi, lei è il motivo per cui mi sveglio la mattina, è riuscita a cambiarmi, è riuscita a farmi diventare una persona migliore e non può andarsene così, noi due non abbiamo ancora finito, la nostra storia non è ancora finita.
Sono passate quattro settimane e lei non si è ancora svegliata, passo qua tutte le notti perché voglio esserci quando si sveglierà e sì, sono sicuro che ritornerà ad aprire gli occhi. Vado a casa solo per farmi la doccia, ma per il resto gli sono sempre accanto. Adesso sono seduto vicino a lei e gli stringo forte la mano, Kiara è tutto per me, se la perdessi non saprei più come andare avanti.
<<Ancora niente?>> Chiede Luna e io in risposta scuoto la testa.
<<Tornerà da noi Luna, lo so.>> Non distolgo mai lo sguardo dalla mia ragazzina.
<<Michael forse dovremmo guardare in faccia la realtà, dai, ormai è da 3 settimane che è così. Dobbiamo accettare la cosa, anche se non vorrei farlo.>> Dice abbassando lo sguardo.
<<Sei qua da due giorni di seguito, vai a farti una doccia ti prego>> Senza dire niente mi alzo e esco dall'ospedale.
Una volta che sono arrivato a casa ho fatto una doccia, mi sono vestito e sono pronto per tornare da Kiara <<Come sta?>> Mi chiede mia sorella prima che esco dalla porta.
<<Non si sa, è ancora in coma.>> Sono ancora girato verso l'ingresso ma sento la mano di mia sorella toccarmi la spalla, così mi giro e la abbraccio, mi stringe forte a sé e iniziano a scendermi delle lacrime, solo mia sorella mi ha visto debole, con gli altri è raro che mi faccio vedere così.
<<Michael andrà tutto bene>>
<<Lei è tutto per me capisci, se lei muore, la mia vita andrebbe in pezzi>> Dico e le lacrime continuano a scendere dagli occhi.
<<Kiara non morirà capito ora vai da lei che ti sta aspettando>> Mi lascia un bacio sulla guancia e mi porge una busta con dentro del cibo <<E porta questo ai tuoi amici>> La ringrazio e ci salutiamo.
*POV KIARA*
I miei occhi si aprono e devo sbattere le palpebre un po' di volte per mettere a fuoco la vista. Mi guardo intorno e vedo che sono in un letto d'ospedale, vicino alle finestre c'è un ragazzo che non ho mai visto prima, è alto, capelli neri, mossi e lunghi più o meno fino alla mascella, la pelle è molto chiara e quando si gira riesco a vedere i suoi occhi, sono marroni scuro, è un ragazzo molto bello.
<<Ti sei svegliata finalmente, aspettavamo solo questo.>> Si avvicina al letto.
<<chi sei?>> chiedo.
<<sono Alex, cugino di Kyra. Visto che gli altri sono andati un attimo a casa mi sono offerto di rimanere qui con te. Ora vado a chiamare il medico, tu resta qui>> esce dalla porta.
<<e dove vuoi che vada?>> dico a bassa voce mentre mi guardo i polsi e il sinistro è bendato, cazzo.
Entra il medico. <<Chi si vede, come ti senti?>> Mi domanda.
<<Stordita e mi fa un po' male il polso>> Affermo.
<<È tutto normale>> mi rassicura mentre mi punta una lucina negli occhi<<Direi che stai bene, un po' di emicrania è normale, sei stata in coma quattro settimane.>> Ho sentito bene?
<<Sta scherzando?!>>
<<Vedi io non scherzo mai, cosa pensavi di fare?>> Mi indica il polso.
<<Non sono affari suoi.>> Rispondo.
Dalla porta entrano George e Norah<<O dio, per fortuna stai bene.>> Mi vengono incontro e mi abbracciano. Ecco, loro sono i miei genitori.
<<Sto bene>> dico. Norah si mette a piangere<<Mamma sto bene>>. Appena sente queste parole fa un sorriso e mi stringe a se.
Parlo un po' con mamma e papà, gli dico il motivo per cui sono finita qua in ospedale, parliamo per molto tempo, quando dalla porta entra..
<<Michael!>> Ci guardiamo negli occhi e lui si ferma appena sente la mia voce. Norah e George escono, appena chiudono la porta Michael viene verso di me e mi bacia.
<<io lo sapevo>> Fa per tornare a baciarmi ma io lo blocco.
<<Aspetta!>> Mi guarda<<Mi dispiace per come mi sono comportata quella sera, io non voglio perderti, sono stata una vera stronza ed egoista, scusa>>.
<<NON MI PERDERAI MAI.>> Si avvicina e mi bacia ancora, ma ci stacchiamo quando sentiamo un urlo, mi volto verso la porta e vedo Luna in piedi.
<<Cazzo, ti sei svegliata>> Mi alzo dal letto e ci abbracciamo forte.
<<Per tua sfortuna dovrai sopportarmi ancora>> Dico.
<<Vabbè adesso vi lascio sole a parlare.>> Michael esce dalla porta.
~Flash word~ alcune settimane dopo
<<Kià ascoltami, devi ascoltarmi>> Dice Luna prendendomi per un braccio.<<Dobbiamo andarcene, Michael non è la persona che credi. Andiamo via solo noi due.>> Ma che cosa dice?!
<<La vuoi finire di dire cazzate?!>>
<<Non sono cazzate, è la verità. Dobbiamo andare via, non puoi continuare a stare qua, è pericoloso. Credimi, ascoltami per una volta.>> Esclama.
<<Lù, ma cosa ti sta succedendo, andava tutto bene fino a ieri, cosa ti sei fumata?>>Ormai sembra diventata pazza da un giorno all'altro, non riesco a capirla.
<<Ti prego, dammi retta, andiamocene, Michael è diverso da come credevi.>>
~fine Flash word~
<<Sai pensavo che non ti svegliassi più dal coma, stavo perdendo le speranze.>> Ci abbracciamo ancora.<<Tutti i ragazzi sono fuori, ti vogliono salutare>> Dico di farli entrare e saluto tutti.
<<Kiara ci sono fuori i tuoi genitori>> Mi dice James.
<<Gli ho già salutati prima.>>Affermo.
<<Non Norah e George ma i tuoi genitori biologici Kia>> Continua James.
<<Mandali via, non voglio vederli e non voglio parlargli.>> Esprimo voltando la testa verso la porta.
<<Kia ascoltami, sono qua da quattro settimane, come tutti noi. Almeno prova ad ascoltarli.>> Dice Luna.
<<Lo volete capire che io non voglio! Lasciatemi da sola e ai miei genitori potete anche dire di non venire più, tanto non ci parlerò mai.>> tutti escono tranne Grace.
<<Ma che cosa mi combini!>>Urla.
<<Ao, va che non pensavo di finire così>> Mi riferisco al coma.
<<Che cosa sarebbe successo se James non fosse riuscito a sfondare la porta, molto probabilmente saresti morta>> Dice.
<<Grazie Grace, hai altro da dirmi?>> Le chiedo.
<<Sì, sei una puttana>> Dice ironica dandomi un bacio sulla guancia e un abbraccio, entrambe ci mettiamo a ridere.
<<Ciao>>Mi saluta ed esce.
Il medico ha detto che dovrò restare ancora in ospedale per 3 giorni, solo per dei controlli e per vedere se io mi sono ripresa totalmente, se così sarà allora potrò tornare a casa.
..3 giorni dopo..
Sono le 17:00 del pomeriggio e il dottore ha detto che posso tornare a casa, è venuto a prendermi Michael con la sua moto. Dopo un quarto d'ora arriviamo davanti al cancello bianco di casa, ci aprono, Michael parcheggia ed entriamo.
Appena varco la soglia, sono tutti ad aspettarmi<<Ben tornata a casa>>Mi abbraccia papà.
<<Grazie Pà>>George è sempre stata come una figura paterna per me, gli voglio davvero bene
<<Dov'è la mamma?>> Strano pensavo ci fosse pure Norah.
<<E' dovuta andare in aeroporto, stasera scoprirete il perché>> Ah nessuno lo sa, bene.
A parte Norah, ci sono tutti, anzi guardando bene c'è una nuova ragazzina, sembra molto giovane. Luke vede che la sto guardando e interviene
<<Kiara, lei è Jinny, la sua famiglia e la nostra sono amiche da anni e visto che ha appena finito l'anno di studi all'estero è venuta a farci visita e resterà con noi per qualche mese, è arrivata ieri.>> E' una ragazzina bellissima, capelli lunghi castani, avvolti in due lunghe trecce, occhi marrone chiaro, ha la pelle chiara e non è molto alta, è più bassa di me.
<<Ciao Jinny, io sono Kiara, ho 17 anni, tu quanti anni hai? sembri molto giovane.>> le chiedo.
<<Ciao, sì in effetti sono molto giovane, ho 15 anni.>> Ha la voce acuta ma allo stesso tempo decisa e leggera.<<Perché hai il polso fasciato?>>
<<Ok, diciamo che con le presentazioni può bastare così>> Dice James prendendo le spalle di Jinny.
<<Un giorno forse te ne parlerò>> Gli faccio l'occhiolino. <<Dov'è la tua stanza?>>
<<Mi hanno detto che si trova di fianco alla tua>>Mi sta simpatica quindi non è un problema.
Vado in camera mia ad appoggiare lo zaino, e a farmi una doccia fredda, ma proprio nel momento in cui faccio per avviarmi verso il bagno, qualcuno bussa alla porta. Mi dirigo verso la porta e apro.
<<Hey Keira, dimmi.>> La faccio entrare.
<<Ciao, volevo parlarti>> Dice sedendosi sul letto.<<Non so come comportarmi adesso che so che sei mia sorella, insomma, non ho mai avuto una sorella e..>>La interrompo.
<<Kei io sono felice di averti come sorella davvero, ma per i tuoi genitori non posso dire lo stesso, non posso definirli "genitori">> dico.
<<Sì questo lo so, infatti non ti costringo a fare niente verso di loro, ma vorrei che invece io e te avessimo un rapporto più stretto.>> China la testa.
<<Tu sei mia sorella e rimarrai per sempre mia sorella, hai capito?!>> Gli alzo la testa e la guardo negli occhi, è proprio uguale a me.
<<Ti voglio bene Kiara>> Mi abbraccia e io la stringo forte.
<<Anch'io sorellona>> E' strano avere una sorella ma allo stesso tempo bello.
<<Volevi andare a fare una doccia?>> Annuisco <<Allora vai.>> Mi fa cenno con la mano di andare in bagno.
<<Tu stai qua vero?>> Non voglio che se ne vada.
<<Certo che resto.>> Dice.
Vado in bagno, mi spoglio e entro nel box doccia, apro l'acqua fredda e inizio a lavarmi. Le gocce gelide mi cadono leggere sul corpo, ma non sento freddo anzi mi fa stare bene. Ho trovato mia sorella, ancora non ci credo, consideravo Luna come una sorella e la considero anche tutt'ora, ma avere una sorella di sangue è diverso, sento come di non essere più sola, è l'unica persona della mia vera famiglia a cui voglio bene, che non mi ha tradito e che non mi ha abbandonato, quando è successo il tutto lei aveva solo 5 anni, non avrebbe potuto fare niente.
Esco dalla doccia, mi asciugo, mi vesto e torno in camera, ormai sono le sette di sera e dovrebbe tornare mamma dall'aeroporto con la sorpresa, quindi io e Kei scendiamo in salotto, appena arriviamo in fondo alle scale la porta di ingresso si apre ed entra Norah con dietro un ragazzo e le valigie. Questo ragazzo è alto, molto alto, come James, capelli biondi e occhi chiari, direi grigi, come quelli di Norah, è uguale a lei.
<<Ciao a tutti>> Saluta mamma e appena mi vede mi abbraccia forte <<Sono felice che sei tornata a casa tesoro!>>
<<Anche io sono felice mamma>> Sorrido e arriva quel ragazzo di prima.
<<Ho sentito male o l'hai chiamata mamma?!>> Ma che cazzo gli interessa?!
<<Oh Kiara, lui è Simon, mio figlio>> Dice Norah. Ho capito bene.. "FIGLIO", non sapevo che James e Luke avessero un fratello.
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Lui è il nuovo personaggio.
Il medico Dylan Amberg
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