Capitolo 5

Harry prende le mie mani e le mette intorno al suo collo, poi poggia le sue su i miei fianchi. Al suo tocco, indietreggio, quasi avessi preso una scossa. Mi guarda, è confuso.


"Scusi." Esito un momento, ma poi gli prendo le mani e le rimetto nella posizione precedente.


Non è giusto che sia lui a pagare per quello che ha fatto Austin. Non mi sento molto a mio agio sentendo il tocco di qualcuno su di me, ma il suo è gentile, quindi decido che va bene.


"Puoi tranquillamente darmi del tu." Istruisce.


"Non posso.."


"Perché?"


"Perché lei è il mio professore."


"Siamo ad una festa, non sono necessarie le formalità." Conclude.


Non dico nulla, forse è meglio. Lo guardo per un secondo negli occhi. Sono bellissimi. Analizzo le varie sfaccettature di verde che gli contornano la pupilla. Non avevo visto uno sguardo più bello di questo, nemmeno Austin aveva uno sguardo tanto profondo.


Come sempre Austin si fa strada nella mia mente, anche di sera, mentre sono ad una festa, abbracciata al mio professore. Torno immediatamente alla realtà alla comparsa di questo pensiero: sto ballando con il mio professore. Il mio subconscio inizia a lavorare di fantasia, ma lo respingo. Voglio davvero che sia una bella serata, e stare qui abbracciata ad Harry mentre balliamo sulle note di "A Total Eclipse of the Heart" di Bonny Tyler mi piace.


***


Dopo aver ballato per mezz'ora, decidiamo che è il momento di tornare dagli altri, anche se non mi sarebbe dispiaciuto restare qui, da sola con lui un altro po'.


Mi tiene la mano mentre attraversiamo la massa di gente accalcata, e io ripenso a come ho schivato il suo tocco, prima. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Non è stato facile per me, ma non potevo neanche lontanamente permettere che il pensiero di quanto ho passato con Austin mi rovinasse la serata e il momento che si era creato con Harry.


Quando torniamo al bancone, noto che Niall sta letteralmente limonando con la ragazza con cui l'avevo visto parlare mezz'ora prima. Louis è ancora solo, Zayn l'ho visto prima, stava uscendo. Probabilmente per chiamare la sua Ludovica, e fumare una sigaretta. Liam e Danielle, si stanno.. baciando?


Li guardo felice e soddisfatta. È vero che è passato poco tempo, ma sono adorabili insieme. Mi siedo e ordino un cockatail analcolico. Non ho mai bevuto, e non ho intenzione di iniziare proprio questa sera e fare qualche stronzata. Harry si sta guardando intorno, seguo il suo sguardo e noto che sta guardando verso Louis.


"Vai da lui." Istruisco.



Dalla sua espressione so che vorrebbe dire qualcosa, esita un secondo.



"Torno subito."



HARRY'S POV.

 


"Amico." Dico avvicinandomi e sedendomi accanto a lui sul piccolo divano.



"Perché non vieni?"



"Sto bene qui." È tutto quello che dice.



Louis è sempre stato uno di poche parole, ed è questa una delle qualità che apprezzo di lui. Da fuori può sembrare rude, schivo, menefreghista e altezzoso, ma è solo perché non si fida molto delle persone. Posso dire che sta studiando Liz da tutta la sera.




"La conosci a malapena, Harry." Dice in modo saccente, rompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato tra noi.




"È vero. Ma quella ragazza ha un non so che di particolare, e misterioso. È come se avesse qualcosa dentro, che non vuole assolutamente rivelare a nessuno. Non so cosa, però."



Esito un momento.



"È carina, eh?"



"Non male, di certo non è un tipo che potrebbe attrarmi. C'è di meglio, fidati."



"E quale sarebbe "meglio"? Visto che finora non ti ho mai visto con una ragazza che non definissi 'solo un'amica'." Mi sto alterando.



"Non mi hai visto mai con nessuna che fosse più di un'amica, perché non ho avuto mai qualcuna che meritasse qualcosa di più di un'amicizia da parte mia. Ma ho avuto esperienze con ragazze molto più belle di lei." Sottolinea queste ultime parole.



Sta cercando di irritarmi o cosa? Decido di ignorarlo e invitarlo di nuovo ad unirsi a me e Liz, ma lui rifiuta.



Non so se sia un bene restare solo con lei, ma che cazzo me ne frega? È vero, sono il suo professore, ma ho comunque vent'anni, e mi piace la sua compagnia, fanculo, vado e non ci penso più.



***


Siamo rimasti io e i miei tre alunni. Ma stasera mi sono ripromesso di non vederli come tali, ma come ragazzi di diciotto anni quali sono. Oltretutto, non sono neanche male. Liam e Danielle si ritirano, ma prima che lo facciano, Liam si avvicina a me.


"Signore.." Gli lancio un'occhiataccia e lui sembra capire al volo.


Ricomincia.


"Harry.." esita. "Visto che Zayn è andato via per conto suo, accompagno Danielle a casa, la casa di Liz è qui vicino, ma non voglio che vada in giro a piedi e da sola a quest'ora della notte, non è che potrebbe accompagnarla a casa lei? Cioè.. non potresti accompagnarla tu?"


Annuisco e lo saluto come farei con un amico di vecchia data, saluta Lizzie, e se ne va abbracciato a Danielle.


Mi avvicino a Liz e le dico che è ora di andare. Usciamo dal "Pandemonium e arriviamo alla mia auto. Le apro la portiera, poi vado al posto del guidatore. Il tragitto è breve, ma silenzioso. Io non so cosa dire e lei sembra leggermente imbarazzata.


Arriviamo davanti casa sua, apre la portiera, sta per scendere, ma la blocco.


"Sono stato davvero bene stasera."


Mi guarda.


"Anch'io, professore."


La fulmino con lo sguardo e lei si corregge.


"Oh, certo.. scusa, Harry."


"Così va meglio."


"Beh, ci, ci vediamo domani?" dice incerta.


"Certamente. Non mi scappa signorinia Johnson, deve ancora spiegarmi il significato della sua opera." Rido. 


"L'artista concepisce l'opera, poi sta all'osservatore attribuirle un significato." Mi zittisce, è una gran bella risposta, ed è una risposta assolutamente giusta. Esita un secondo.


"Sarà meglio che vada." Dice poi.


"Certo." Mi avvicino per darle un bacio e arrossisce.


"Buonanotte."


"Buonanotte, Harry." Dice sorridendo, poi chiude la portiera ed entra in casa.

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