Capitolo 28
Ho capito che questa è casa di Harry. Non so precisamente quando. Forse quando ha parcheggiato la sua auto all'interno del garage, o forse è stato quando mi ha dato ufficialmente il benvenuto 'a casa'. Questa d'ora in poi sarà la mia casa? La nostra casa? Davvero, vuole che io viva qui, con lui? Io e lui, solo tu e lui aggiunge il mio subconscio e il mio cuore fa una capriola all'idea. Harry mi lascia la mano e io ritorno ai miei pensieri.
Osservo ancora la casa e più la guardo, più la trovo bella. Io, vivere con Harry. Non ci posso proprio pensare, oddio. Respiro e ritorno in me. Mi avvio verso la macchina e apro la portiera del passeggero per prendere le mie cose. Harry intanto, apre il portabagagli che è pieno di buste di plastica contenenti viveri e roba del genere.
"Ora arrivo." Dice prendendone un paio e distribuendosele in entrambe le mani. "Vuoi una mano?" gli chiedo, vedendo che si sta praticamente impiccando per tenere la busta della frutta. "No piccola, ma se mi chiudi la portiera del bagagliaio, mi fai un favore." Ride e afferra al volo la busta che stava per cadergli a terra. Io mi avvicino e chiudo il portellone.
"Che atleta!" ridacchio.
"Hai visto, sì? I giocolieri del circo mi fanno un baffo." Ride di gusto e si avvia verso la porta. Adoro questo Harry, sembra essere tornato il mio Harry, quello allegro e spensierato, meraviglioso. Apre la porta con il gomito, avendo entrambe le mani occupate ed entra.
"Martha, sono tornato!" grida dall'interno. Oddio.. chi è Martha? Mi avvicino cautamente alla porta e sporgo solo la testa per sbirciare all'interno.
"Avremmo un'ospite con noi, dovrai trattarla con il massimo riservo." Dice Harry. Il suo tono è autorevole ma pacato. Non so con chi diavolo stia parlando perché la sua prestanza fisica mi copre la visuale. Non sento risposta dall'altra parte. Mi sporgo ancora un po', voglio davvero vedere con chi sta parlando, ancora un po'.. vedo qualcosa, forse. Sento l'equilibrio abbandonarmi le gambe e in un attimo sono a terra. Ho fatto un bel botto.
Appena sente il tonfo, Harry si volta verso di me e sgrana gli occhi. Un sorriso divertito gli appare sul volto. Al suo fianco, emerge una ragazza alta più o meno come me, occhi a mandorla, capelli neri come la pece e labbra carnose. La sto osservando da sotto, perché sono ancora a terra. È bellissima, particolare.. asiatica. Ha una divisa da cameriera nera, con un grembiulino bianco, perfettamente stirato sul ventre. Con una ragazza così in casa, mi chiedo cosa ci faccia Harry con una come me.
Sono qui da neanche dieci minuti e ho già fatto la mia prima figura di merda, grandioso. Harry si avvicina e mi porge la mano, io l'afferro e mi rialzo. Mi ripulisco i jeans mentre Harry continua a parlare con Miss Asiatica Perfezione.
"Martha lei è la nostra nuova ospite, Elizabeth Johnsnon, la mia fidanzata." Harry si avvicina e mi cinge la vita, rivolgendomi uno dei suoi magnifici sorrisi che mi spezzano il respiro. Rimango imbambolata a guardarlo per un istante, poi torno con i piedi per terra. Lui si volta verso la sua dipendente e le sorride amabilmente. Provo quasi una punta di invidia, ma poi la sua stretta mi ricorda che c'è spazio solo per me, nel suo cuore, spero..
Martha mi si avvicina, mettendosi davanti a me. Mi rivolge un sorriso caloroso e fa una specie di inchino, cosa che mi mette alquanto a disagio, non vedo perché debba inchinarsi davanti a me, so che è il suo lavoro, ma con me non sono necessarie queste formalità. Mi tende la mano e io la stringo.
"È un piacere signorina Elizabeth." Mi guarda negli occhi e io cerco di non abbassare lo sguardo, per quanto mi sembri amabile questa ragazza, la sua bellezza mi disarma e non mi fa sentire abbastanza per Harry.
"Mi chiami Liz, per favore. È un piacere anche per me." Sorrido.
"Vuole darmi il cappotto, signorina?"
Scuoto la testa. E in un attimo mi sento vuota. Abbasso lo sguardo sulla mia vita e noto che il braccio di Harry non è più intorno a me. Mi sono talmente persa nella mia repentina e irrazionale gelosia per Miss Asiatica Perfezione, che non devo essermi accorta che Harry se n'era andato.
"Bene signorina, se non le serve altro, io andrei a sbrigare le mie faccende." dice Martha, strappandomi ai miei pensieri.
"Certo, va' pure, non preoccuparti." Le sorrido e lei si inchina di nuovo. Se continuerà a farlo tutte le volte che mi vede, la prenderò da parte e le dirò che non è necessario che lo faccia. Sparisce in una stanza in fondo al corridoio, lasciandomi sola ad esplorare la bellissima casa Styles. Mi guardo intorno, poi chiudo gli occhi per un istante e il profumo di pino mi invade i sensi. Mi sembra quasi di essere tornata bambina, alle passeggiate infinite nelle pinete insieme al mio papà. Mi chiedo come sarebbe andata, se lui non se ne fosse andato.
Riapro gli occhi e noto che in questo salotto, tutti i mobili sono in acero. Alcuni di venature chiare, altri scure. È un misto di marroni, e io lo adoro. È un accostamento divino. Proprio accanto alla porta, c'è l'appendiabiti, su cui sono posti alcuni cappotti di Harry. Uno di quelli l'ha indossato l'altra settimana. Un cardigan nero che arriva alle ginocchia, questo tipo di giacche gli donano, a parte che a lui dona tutto. Mi sposto più avanti e noto che dietro al piccolo muretto che mi arriva all'altezza della vita, che separa l'entrata, dal salotto vero e proprio c'è un divano che gira a ferro di cavallo lungo tutta la parete, di colore viola intenso, Harry ha davvero gusto.
Mi avvicino e lo accarezzo, il tessuto è morbidissimo e davvero piacevole al tatto. Di fronte ad esso c'è un tavolinetto sempre in acero su cui sono poggiati un posacenere e alcuni giornali sottolineati con evidenziatori di diversi colori. Sulla parete opposta a quella del divano c'è un televisore piatto molto grande, è spento ed è perfettamente lucidato. Non un filo di polvere. I miei occhi vanno istintivamente di nuovo sul piccolo tavolinetto e sui giornali, voglio leggere cos'ha sottolineato.. Ma prima che possa prenderne uno, Harry torna da me.
"Eccomi." Sorride e fa il giro per raggiungermi.
"Martha è stata cordiale?" mi chiede, prendendomi una mano e accarezzandola delicatamente col pollice. Annuisco e poi lo guardo.
"Non mi avevi detto di essere imparentato con Mr. Tony Stark."
"Se fossi imparentato con quel tizio, probabilmente avrei una villa quattro volte questa e un esercito di Marthe al mio servizio." Ridacchia e contagia anche me. Adoro questo Harry così trasparente, spensierato. Spero sia così per la maggior parte del tempo.
"Allora, ti piace l'interno della casa?"
"Se tutte le stanze sono come questa, non c'è neanche bisogno che me la mostri." Sorrido e lui scuote la testa.
"Vieni, andiamo." Si alza e mi porge la mano. Io l'afferro e lui mi conduce nel corridoio in cui è passata Martha. E mano a mano che cammino capisco che in realtà non è sparita in una stanza, ma è andata al piano di sopra. E che quello che ho attraversato, non è propriamente un corridoio, ma solamente un punto di passaggio, poiché le altre stanze, come la cucina, non sono in questo punto della casa. Saliamo una specie di scala a chiocciola, moderna però. Non come la mia, in legno e che scricchiola e dopo qualche gradino ci troviamo al piano superiore.
Qui sì, che c'è un corridoio. Nel quale sono disposte diverse stanze. Le prime quasi tutte da letto. Ne apriamo circa tre, ma nessuna di questa è di Harry. Non ha accennato neanche alla camera dove dormirò io, se non lo farà nel giro di dieci minuti, glielo chiederò. Continuiamo il nostro house room tour e arriviamo al bagno. Lo apre ed è molto grande, tutto bianco con la luce che filtra dalle finestre in maniera perfetta. Al lato destro della stanza c'è una vasca da bagno, che può contenere come minimo due persone insieme. Anche questa perfettamente curata. Un'idea perversa mi balena nella testa, ma la scaccio via, non è il momento di fantasticare su me ed Harry in quella dannata vasca.
Distolgo lo sguardo e lo poso sul lavello. Sopra di esso c'è una grande specchiera e, ci siamo io ed Harry che ci teniamo per mano. Lui è tanto, molto, troppo più alto di me. Creiamo l'articolo "IL" praticamente, ma siamo davvero carini. Mi piace come la sua presenza fisica compensi la mia, quasi del tutto inesistente. Poggio la testa al suo braccio, perché alla spalla non ci arrivo, e sorrido. Quello che vedo riflesso mi piace e anche a lui, visto che qualche secondo dopo mette su un sorriso che mi blocca il respiro. Rimango imbambolata a guardarlo e quasi mi dimentico di respirare. Qualche secondo dopo, vedo Harry avvicinarsi al mio orecchio e sussurrarmi in modo sensuale "Respira, Elizabeth."
Sento un fremito lungo tutto il corpo e istintivamente butto fuori l'aria che stavo trattenendo. "Brava, piccola." Mi dice nuovamente con quella sua dannata voce sensuale che mi provoca brividi nella spina dorsale. Harry poggia le sue labbra dietro il mio orecchio e io istintivamente mi irrigidisco. Il cuore inizia a martellarmi nel petto mentre lascia delicati baci che lentamente scendono verso il collo, sempre più umidi, sempre più lunghi. Respiro. Mio Dio.. delle sensazioni mi invadono il basso ventre, facendomi irrigidire ancora di più.
"Ti piace, eh?" sorride contro la mia pelle e poi mi avvolge con una braccio, stringendomi forte e in quell'istante sento che potrei dargli di più, vorrei dargli di più. Quando mi si avvicina, mi tocca, o anche quando semplicemente mi sfiora, le mie paure vanno letteralmente a puttane e ogni terminazione nervosa del mio corpo si accende sotto il suo tocco e mi spinge verso di lui. Mi volto verso Harry e mi metto davanti a lui, portando lentamente le sue mani sulla mia vita e stringendo forte la presa. Lo guardo negli occhi, il suo sguardo luccica e si incatena al mio, poco dopo, porto i miei occhi sulle sue labbra e gliele accarezzo con sicurezza con l'indice e il medio, le curva in un sorriso e io mi avvento su di esse, premendo aggressivamente contro la sua bocca. Voglio questo ragazzo. Lo voglio come non ho mai voluto nessuno, respiro e continuo a baciarlo inserendo lentamente la lingua che danza con la sua fino a raggiungere il punto culmine in cui si incatenano e si accarezzano dolcemente.
Il mio bacio è passionale e disperato, come il mio incredibile bisogno di lui. Voglio che lo sappia e questo è l'unico modo che ho per dimostrarglielo. Perché a parole, non sono brava e comunque non esprimerebbero appieno quanta necessità ho di lui. Quanto tutte le volte che mi guarda, mi riempie e mi svuota il cuore contemporaneamente. So che è una contraddizione, eppure è così. Mi accarezza il busto e scendendo poi verso il sedere, dove stringe la presa e un gemito involontario esce dalla mia bocca. Un sorriso perverso si forma sulla sua e stringe ancora di più la presa, prendendomi in braccio. Gli avvolgo le gambe intorno alla vita e gli respiro praticamente a due centimetri dal viso. Il suo respiro incontrollato profuma di menta e io sto perdendo sempre di più la ragione per questo ragazzo. Mio Dio..
I suoi baci riprendono. Più forti, più intensi, passionali e disperati. Questo mi fa sentire quanto anche lui abbia bisogno di me. O quanto lui crede o vuole avere bisogno di me. Mi bacia lentamente, scendendo verso il collo e istintivamente il mio bacino si spinge contro di lui che rilascia un gemito e poi sorride continuando a scendere, sempre di più. Chiudo gli occhi e assaporo questo momento. Non c'è nient'altro che vorrei se non lui, solo ed esclusivamente lui. Appoggio la testa contro la sua e lo osservo guardarmi le labbra per poi prendere quello inferiore tra i denti e succhiare. Sentiamo bussare alla porta. Fantastico, che tempismo.
"Signore è lì dentro?" chiede Martha da dietro la porta.
"Cazzo." Sbuffa Harry alzando gli occhi al cielo. Si stacca e io riprendo a respirare regolarmente, o almeno ci provo, dato che la sua vicinanza mi causa vertigini. Mi mette giù, sento come un vuoto e una fitta nel petto. Lo rivoglio qui, addosso a me. Voglio sentire il suo calore, la sua pelle contro la mia, le sue labbra che mi inumidiscono il collo..
"No.. per favore.." piagnucolo e una scintilla gli si accende nello sguardo, resta a fissarmi per alcuni secondi, prima che la voce di Martha possa interrompere di nuovo.
"Signore?" grida.
"Sì Martha, dimmi." Alza di nuovo gli occhi al cielo e non posso evitare una risata per il suo modo di fare molto alla 'non mene frega un cazzo di niente'. "Quant'è insistente questa ragazza, Dio mio." Sospira. "A volte mi chiedo perché l'ho assunta.." Perché è bella, ecco perché. Sentenzia il mio subconscio e io scuoto la testa per farlo tacere. Harry non è quel tipo di ragazzo, devo smetterla di essere gelosa.
"La vogliono al telefono, signore." Urla di nuovo lei. Harry è scuro in volto, si è incazzato perché ci hanno interrotto? O perché la ragazza è decisamente troppo insistente?
"Beh, dì di chiamare più tardi, ora ho da fare!" urla lui in risposta.
"Ma signore.."
Harry spazientito apre la porta.
"Cosa c'è ancora?" le grida contro incazzato, povera Martha, mi fa tenerezza.
"È la signora Anne." Dice lei con un filo di voce ed Harry si rilassa visibilmente.
Chi sarà questa Anne? E perché Harry prende il telefono senza fiatare, mentre prima aveva detto di far chiamare più tardi? È davvero così importante questa donna? Beh magari è sua nonna, il che spiegherebbe il fatto che riceva subito la telefonata.
"Scusami, Martha.. non dovevo scattare con te. Mi dispiace." le dice pacatamente e le prende il telefono di mano.
"Puoi ritirarti." Ora sono accanto a lui, e le sta sorridendo. Lei annuisce e sorride di rimando sia ad Harry che a me. Quando Martha ci lascia, Harry si porta il telefono al petto per non lasciare ascoltare ciò che ha da dirmi, anche se non capisco perché.
"Puoi scusarmi un istante, piccola?" Mi sorride e io mi sciolgo istantaneamente davanti a cotanta beltà. Annuisco e lui esce dalla stanza, portandosi il telefono all'orecchio.
Mi guardo intorno e ritorno a sedere sulla vasca. Sono da sola con i miei pensieri e sto davvero facendo di tutto per non trarre conclusioni affrettate su tutte queste donne che sono coinvolte nella vita di Harry. Faccio un respiro profondo e inizio a contarle. Patricia, la professoressa di francese, Martha, Miss Asiatica Perfezione ed ora questa Anne, per ora sono solo tre, ma potrebbero essercene di più. Molte di più. Ghigna il mio subconscio e io lo caccio via. Quella che mi piace di meno finora è Patricia, non mi piace proprio il fatto che si prenda libertà che non ha. Martha non la conosco abbastanza e questa Anne non so neanche chi sia. Faccio un respiro per calmarmi. Sono sicura che sto esagerando, sì, sicuramente è così. È solamente tutto frutto della mia testa, della mia paura, paura che qualcuno migliore di me, possa portarmelo via..
»Dens:
Eccomi quaa, forse dopo tanto, troppo tempo, ma ci sono ed è questo che conta no? Allora, è ufficiale, Harry vuole che Liz viva con lui e lei non mi sembra molto contraria ahah, ma comunque chi lo sarebbe?
C'è una new entry, Martha, per farvi capire meglio com'è esteticamente vi dico che mi sono ispirata all'attrice Brenda Song (London Tipton in Zack&Cody al Grand Hotel e Zack&Cody sul Ponte di Comando). Questa ragazza è così bella che risveglia immediatamente un moto di gelosia in Liz, sarà fondato, o è tutta una cosa che si trova nella sua testa?
Ah comunque, che tempismo eh? AHAHAH
Happy Women's day, my beautiful ladies, spero lo passiate bene! *mimose volanti per tutte!* ♥
All the love, D x
(08.03.16 – 06.34pm)
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