Capitolo 20

LIZ's POV

Okay, ci siamo. Mia madre ci ha dato il permesso di entrare, e così facciamo. Tengo stretta molto forte la mano di Harry, e mi faccio coraggio. Appena oltrepassiamo la soglia della stanza, una donna con un'espressione dura in volto ci accoglie.

"Buongiorno, madre." Cerco di sorriderle il più amorevolmente possibile, ma attualmente non mi riesce granché. Mi sta scrutando, in modo freddo e distaccato, come fa tutte le volte che è arrabbiata. Harry mi cinge per una spalla e mi attira più vicino a sé.

"Signora." Gli sento dire in segno di saluto, muovendo il capo in avanti. Mia madre lo guarda per un momento, ma poi torna con gli occhi fissi su di me.

"Elizabeth Lynn Johnson, dovevi arrivare alle 11.30 precise, sono le 11.40." mi dice, nessuna espressività, né nel volto, né nella voce. Non sopporto quando mi chiama col mio nome intero, è una cosa che detesto da sempre.

"Mi dispiace madre. Abbiamo trovato traffico." Invento la prima cosa plausibile che mi viene in mente, per giustificare un dannato ritardo di dieci minuti. Ma se ripenso con chi li ho passati quei dieci minuti, la sgridata ne è valsa la pena.

"Non mi interessano le tue scuse, andiamo." Mi fa tacere con un gesto della mano. Non vuole ascoltarmi? Tanto meglio, non ho assolutamente voglia di giustificarmi con qualcuno così ingrato da non riconoscere che grazie a me, ha evitato il peggio. Perché sì, dopo la mia rivelazione è svenuta ed è finita in ospedale. Ma se le avessi raccontato tutto dal principio, chissà come e dove sarebbe ora.

"Certo, madre." Mi limito a dirle.

Si alza e si mette di fronte a me guardandomi come se fossi la sua più grande delusione, qualcuno che non merita un briciolo del suo amore. "E a casa facciamo i conti." Dice abbassando lo sguardo sulla mia mano intrecciata a quella di Harry, fa un'espressione poco percepibile, ma so che c'è una punta di disprezzo in essa, o ne sono più o meno sicura, e ci sorpassa.

Sento il petto di Harry indurirsi sotto il mio orecchio e il respiro diventare irregolare. Il suo temperamento si sta preparando per uscire di nuovo allo scoperto. So che a casa in un certo senso ha dato ragione a lei, ma credo che si stia ricredendo vedendo come ci sta trattando.

Poco dopo sento la sua voce roca amplificata a causa della mia testa sul suo petto.

"Non andiamo da nessuna parte." Il tono è duro e deciso, e so che sta dicendo sul serio. Alzo lo sguardo, sta guardando mia madre con la stessa durezza con cui lei guarda lui.

Allenta la presa su di me, fino a lasciarmi del tutto per avvicinarsi a lei. "È il modo di trattare sua figlia, questo?" Dice alzando, forse troppo la voce e serrando i pugni.

"Stai al tuo posto, ragazzino." La sua voce invece, esce acida e cinica. Vorrei davvero dire qualcosa e infatti apro la bocca, ma da essa non esce neanche una parola. È come se nella stanza io non ci fossi. Come se fossi invisibile e Harry stesse combattendo la mia battaglia contro questa donna, al posto mio.

"Lei stia al suo, signora. Dev'essere una tale stronza per rivolgersi a sua figlia in questo modo dopo che le ha dannatamente salvato la vita." Non riesco a proferire parola, riesco a malapena a capire ciò che sta succedendo. Harry ha il respiro irregolare, il petto gli si alza e abbassa. Si sta agitando per colpa di colei che dovrebbe essere mia madre. Mi avvicino a lui e gli metto gentilmente una mano sul petto.

"Harry, lascia perdere. Non ne vale la pena." Lo guardo con gli occhi lucidi e un groppo in gola.

"Avrebbe dovuto dirlo in ogni caso. Saremmo andate alla polizia, avremmo sbattuto quel figlio di puttana in galera." Sento la voce incazzata di mia madre e  a questo punto non ci vedo più. Che cazzo ne sa del perché non gliel'ho detto? È facile giudicare a conti fatti.

Harry sta per dire qualcosa, ma lo blocco e finalmente riesco a buttare fuori tutto quello che voglio dirle.

"Austin mi minacciava, madre. Minacciava di fare del male alle persone che amavo. E tu eri la prima della lista." Sono consapevole di star alzando la voce, ma sono così incazzata con lei che vedo tutto nero. "Quindi, se vuoi vedere solo quello che ti fa comodo, se vuoi vedere solo il fatto che ti ho mentito, ma non vuoi capire il perché, benissimo. Io sento di aver fatto la cosa giusta per proteggerti, e che tu non l'abbia apprezzato mi dispiace. Ho messo a rischio me stessa per te, e questo è il ringraziamento. Ma sai una cosa? Io lo rifarei. E non me ne frega un cazzo se non ne capisci il motivo. Probabilmente non lo capisci perché non mi ami neanche la metà di quanto io amo te." Lo penso seriamente, sin da piccola, accettavo le sue carezze ma c'era qualcosa di strano in esse.. come se fossero forzate. Mi sta guardando con la stessa espressione di pochi minuti fa. Non è riuscita a capire ancora il mio punto e sono davvero stanca. Non voglio stare in questa stanza con quest'irragionevole un minuto di più.

"Andiamo a casa." Dico duramente trascinando Harry fuori dalla stanza con me.

***

Stiamo tornando a casa. Per tutto il tragitto io e mia madre ci siamo completamente ignorate. Io ed Harry siamo seduti davanti. Rispettivamente al posto del passeggero e del guidatore, e lei dietro, da sola. Incazzata, e impegnata ad osservare gli alberi che scorrono veloci al nostro passaggio. Io invece, sono nervosa. Ho paura di un qualsiasi commento o frecciatina da parte di mia madre sulla cosa, o cose del passato, davanti ad Harry. Sinceramente, non riesco proprio a comprendere come lei non capisca il mio punto. Voglio dire, è figlia anche lei di sua madre. Non avrebbe fatto lo stesso pur di proteggerla? Ogni tanto Harry mi butta un'occhiata piena di preoccupazione. Sento le sue bellissimi iridi addosso, anche se non lo sto guardando. Harry si rende conto sempre di tutto quando si tratta di me, e in quest'occasione la cosa non varia. Si è reso conto di quanto io sia poco a mio agio in questo piccolo spazio con mia madre. E per tranquillizzarmi poggia una delle sue grandi mani sulla mia coscia, accarezzandola dolcemente.

Appena sento il contatto con le sue mani ruvide, l'aria che poco prima mi sembrava viziata e irrespirabile, adesso la percepisco più calma, forse perché sono io ad esserlo. Harry mi fa bene, mi fa davvero bene. In ogni circostanza. Può fare da droga, o da medicina, ma in entrambi i casi io starei dannatamente, schifosamente bene.

***

Siamo a casa, adesso. Harry parcheggia la macchina nel garage e scendiamo tutti. Mia madre entra in casa e noi restiamo sulla soglia della porta.

"Grazie per avermi accompagnato, oggi. E scusa il pessimo carattere di mia madre." Dico sospirando e abbracciandolo subito dopo. Lui mi stringe forte e mi bacia la testa.

"È tutto okay." Sorride. "Ma onestamente non credo di andarle molto a genio. E la cosa è reciproca." Il tono è serio e le sue iridi verdi sono fisse nelle mie.

"Non importa. L'unica persona a cui devi andare a genio, sono io." Dico pensandolo davvero. Gli poso un delicato bacio sulle sue labbra piene, morbide e calde al quale lui ricambia immediatamente. Le sue labbra carnose e morbide si fondono con le mie, e le nostre lingue si rincorrono e si aggrovigliano lentamente l'una all'altra. Il suo bacio è passionale e per niente violento. Ma la lentezza con la quale mi accarezza la lingua e il palato è estenuante per me. Il mio corpo reagisce e si avvicina di più a lui, sbattendo al suo petto. Mai avevo reagito così, prima d'ora.

Harry si stacca prendendomi il viso tra le mani e sorridendo maliziosamente.

"Vuoi di più piccola?" mi morde il labbro e io arrossisco involontariamente.

Voglio di più? Non lo so, il mio corpo non sembra mai obbedire al mio cervello quando Harry mi è vicino, o mi sfiora, o quando comunque si tratta di lui.

"N-Non lo so." Oh, sì che lo sai. Ghigna il mio subconscio. Guardalo. Istruisce la vocina nella mia testa e io obbedisco. Osservo ogni centimetro di lui, I capelli castani e ricci, le sue bellissime iridi verdi che mi scrutano a loro volta. Le labbra carnose e piene. Le sue braccia ornate di inchiostro nero e le dita lunghe e affusolate cosparse di anelli. Hai visto come lo guardi? In che modo? Ti stai addirittura mordendo il labbro e non te ne sei neanche accorta. Sento una leggera pressione sulle labbra, e in effetti ho il labbro inferiore tra i denti. Lo vuoi in ogni sua parte. Fino all'ultimo pezzo di pelle. Okay, il mio subconscio sta un tantino esagerando così decido di scrollare la testa per mandarlo via.

Harry mi sta ancora guardando. Porta una delle mani che aveva lungo i fianchi sulla mia guancia.

"Va tutto bene, piccola?"

"Cosa? C-Certo, assolutamente." Lo guardo sorridendo e cercando in tutti i modi di non arrossire. Harry mi stringe a sé e io caccio fuori un sospiro che non sapevo di star trattenendo.

"Cosa farai con tua madre?" mi chiede staccando il suo corpo dal mio, lasciandomi vuota.

"Immagino che ognuna starà per conto suo per un po'." Faccio spallucce.

"Secondo me, dovresti dirle le cose come sono andate."

"Ma Harry, l'ho fatto prima in ospedale. Non c'è altro da dire. Austin minacciava che se fossi andata da qualcuno a chiedere aiuto avrebbe fatto male a lei e alle poche persone che realmente amo e che mi sono vicine." Abbasso lo sguardo. Ultimamente le mie scarpe sono un interessantissimo soggetto da guardare.

"Va bene, piccola. Tu comunque, cerca di stare tranquilla. In ogni caso ci sono io qui con te." Sorride. "Chiamami per qualsiasi cosa. Ora sarà meglio che vada, ho un casino di lavoro arretrato." Sospira e mi da un bacio sulla fronte. Io gli prendo il viso tra le mani e lo bacio delicatamente sulle labbra.

"A domani, piccola." Dice salutandomi con la mano e voltandosi verso la strada.

"A domani." Sorrido e osservo la sua bellissima figura fin quando non gira l'angolo e scompare dalla mia visuale. Adesso sono sola. Sola, con mia madre. Prendo un respiro profondo, ed entro in casa decisa a non parlarle fin quando non sarà lei a fare il primo passo.

Entro e chiudo la porta alle mie spalle. Mia madre è in cucina che sta finendo di preparare non so cosa. Ha un buon odore, ed io non mangio nulla da stamattina, credo. Mi sembra di ricordare di avere dei coockies nella dispensa, ma per prenderli devo per forza andare in cucina e quindi per forza avere mia mamma davanti.

Il mio stomaco implora pietà, ho davvero fame. Oh, al diavolo. Attraverso a grandi passi la cucina per poi fermarmi davanti alla credenza della dispensa per prendere i biscotti.

"Il tuo amico è andato via?" mi chiede mia madre con un tono fin troppo calmo.

"Sì. Aveva del lavoro arretrato." Dico semplicemente e mi rimetto a cercare i biscotti.

Sento mia madre dire qualcosa a proposito di Harry, non so bene cosa perché sono troppo concentrata a cercare i miei dannati coockies. Se non lo ripeterà, vuol dire che non sarà importante e quindi io sarò libera di andarmene in camera tranquilla.

Trovati! Grandioso. Li estraggo dalla credenza e attraverso la cucina senza dire niente in risposta a mia madre. Mentre sto superando la soglia però, lei mi chiama:

"Elizabeth."

Mi volto a guardarla alzando gli occhi al cielo. "Cosa c'è, ancora?"

"Hai sentito cosa ti ho detto un attimo fa?"

"Quella cosa su Harry?" chiedo poggiandomi all'arco della cucina.

"Sì."

"No, onestamente non ho sentito e neanche mi interessa." Sono acida ed incazzata, okay?

"Ho detto che il tuo amico, è un gran maleducato." Mi guarda con un'espressione alquanto arrabbiata e posa le mani sui suoi fianchi, in modo autoritario.

" Bene, ma io ti ho detto che non mi interessa, okay?" rispondo acida ed esco dalla cucina. Il mio Harry non è stato maleducato. Le ha solamente sbattuto la verità in faccia e questo le brucia, dannatamente tanto le brucia. Salgo le scale e arrivo fino in camera mia, chiudo la porta sbattendola violentemente e ignorando le grida perfora - timpani di mia madre. Mi stendo sul letto e osservo le tele sparse sul pavimento. Mi rilasso cinque minuti e aspetto che mia madre smetta di sbraitare, poi mi volto verso il comodino in cerca del cellulare che, ovviamente non è sulla sua superficie.

Sono due giorni credo, che non controllo il telefono. Non che mi chiami qualcuno, certo. A parte Liam. L'ultima volta che l'ho visto, erano tipo due o tre giorni fa mi pare, chissà come gli vanno le cose con Danielle. Spero bene, visto che ultimamente l'ha trascurata forse troppo, per causa mia.

Il cellulare qui non c'è, quindi decido di cercarlo in ogni angolo visibile e non della mia stanza. Alla fine lo trovo nella tasca nascosta del mio zainetto, quello che uso per mettere il blocco schizzi e roba varia. Lo accendo e trovo tre chiamate e due messaggi da parte sua. Il primo l'ha inviato ieri:

*Hei Liz, tutto bene? E tua mamma, come sta?*

Il secondo, giusto qualche ora fa:

*Mi manchi, ti voglio bene.*

Che faccio? Gli rispondo o lo chiamo? Magari è con Danielle in questo momento, quindi se lo chiamo potrei disturbarlo, dopo un piccolo conflitto interiore opto per la prima opzione e gli invio la risposta:

*Oh, sta bene. Sta più che bene, tanto che già sbraita. Mi manchi anche tu, appena puoi ci vediamo?* Lo invio e poso il cellulare sul comodino. Apro il pacco di biscotti e inizio a sgranocchiarli uno dopo l'altro. È incredibile quanto io avessi fame e quanto non sentissi il bisogno di cibo fin quando non sono rimasta sola.

Spero che Liam mi risponda presto. È vero che sono passati solo due giorni, ma prima eravamo abituati a vederci praticamente sempre. Quindi ho davvero un disperato bisogno di abbracciarlo. Il nostro rapporto, è quasi viscerale. Almeno da parte mia, perché è sempre stato l'unica persona, includendo sua madre, a volermi davvero bene. Non voglio che qualcuno me lo porti via, ma Danielle è una brava ragazza, e non farà nulla per allontanarlo da me, spero. Il cellulare vibra in parte a me, strappandomi alle mie paranoie. Il messaggio dice:

*Colazione in caffetteria domani. Io e te, che ne dici?*

Fisso lo schermo del cellulare con un sorriso ebete sul viso. Il fatto che voglia ancora passare del tempo solo con me, nonostante ora abbia anche una ragazza di cui preoccuparsi mi fa sentire speciale, in qualche modo. Sono queste piccole cose che fanno la differenza. Gli rispondo che per me va bene, e che ci vedremo alle 8.10 davanti casa sua per andare al campus insieme, come sempre. Poso il cellulare e riprendo a mangiare i miei adorati biscotti, mi hanno davvero saziato, ma adesso ho anche sete.

***

Ormai è sera e io ho passato la mia intera giornata a guardare il cielo dalla finestra accanto al letto. Ho finito i coockies e sono uscita da questa stanza solo per andare a prendermi del succo all'albicocca al piano di sotto. Il cielo è molto brillante stanotte. Incastonato di stelle, una più luminosa dell'altra. La luna è una grande sfera bianca al centro del cielo. La pietra più preziosa di tutte. Quando c'è la luna piena, in genere sono molto più ispirata. Sarà l'influenza lunare, o il fascino della notte ad ispirarmi, non lo so. Mi alzo e prendo matita e blocco schizzi dallo zainetto e comincio a stendere la grafite sul foglio. Sento tutta la creatività passare dalla mia mano, alla matita che poi la riversa sul foglio. È una sensazione davvero magnifica, e mi sento bene quando lo faccio. Ogni tensione sfuma e resto solo io, con la mia arte.

Sono le 3.00 am, e non so cosa diavolo io stia facendo, abbasso lo sguardo e vedo il foglio sporco di grafite. Non riesco a distinguere la figura ancora non finita, sul foglio a causa della mia stanchezza. I miei occhi sono stanchi e se non smetto di disegnare, rischio di addormentarmi su di esso e rovinarlo. Così lo ripongo accanto a me sul comodino, spengo la luce, mi infilo sotto le coperte e poco dopo il sonno mi trascina al di sotto con sé.

»Dens:

Ciaaao belle! Scusate se ci ho messo davvero troppo a pubblicare, ma ho avuto problemi con internet e poi di ispirazione. Is it too late to say sorry? Lo so che l'avete letta cantando *faccina maliziosa* sgamate u.u

Allora cosa ne pensate del rapporto madre-figlia di Elizabeth e Jocelyn? E della reazione di Harry? Cosa pensate abbia disegnato Liz sul foglio? Uuuh, voglio anche sapere cosa ne pensate del rapporto di Liam e Liz! Tutte le vostre considerazioni qui sotto, susu! Che sono curiosa v.v

Oggi è uscito anche il primo singolo da solista del nostro piccolo Bad Boy da Bradford, l'avete ascoltato? Vi è piaciuto? Secondo me spaccherà i culi a tutti, sono così orgogliosa di lui! 💝

All the love, D x

(29.01.16 – 07.28pm)

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