Capitolo 18

HARRY's POV

Sono quasi le 12.00 a.m. e noi siamo ancora qui, distesi sul divano a bisticciare e discutere su chi, tra i due ha le labbra più morbide. Io dico lei, perché col burro cacao che usa le rende davvero morbidissime e gradevoli al contatto, tanto che giuro, gliele staccherei a morsi se potessi. Lei dice me, perché sostiene che io le ho naturalmente così, senza bisogno di utilizzare prodotti per le labbra. Di tutta risposta io, alla fine cedo, e gliele mordo per davvero. Lei inizia a farmi il solletico, ed io di rimando la blocco, facendole assaggiare la sua stessa medicina.

La tengo con un braccio stretta al mio petto, mentre con l'altra le solletico lo spazio tra le costole e i fianchi.

"Ero io a farti il solletico, un attimo fa." Dice, sembra seria ma ha un sorriso stampato in faccia.

"Hai voluto la guerra? E adesso stai avendo la guerra!" Le dico sorridendo e continuando a solleticare la parte.

"Imploro pietà, Harry. Ti supplico!" Ride e si dimena, senza nessun risultato, ovviamente. La tengo talmente stretta che neanche con una dannata calamita per umani riuscirebbero a strapparla dalle mie braccia. Rido al pensiero di una vera calamita attira-Liz, che stronzata.

Adesso ho cambiato zona, ma la situazione è sempre quella. Io le faccio il solletico, sotto il collo questa volta, e lei ride. Ride forte, come una bimba. Sinceramente, non ho mai capito come faccia a ridere in quel modo, ma penso che sia perché ha pianto molto.

***

Apro gli occhi appena quanto basta per rendermi conto che questa non è casa mia. Ma che cazzo di ore sono?! Voglio alzarmi, ma c'è un peso che mi blocca sul petto. Abbasso lo sguardo e c'è Liz accoccolata a me con un braccio intorno al mio collo e uno intorno alla mia vita. Mi guardo in giro e trovo un orologio appeso alla parete nel salotto che segna l'01.00 a.m. Porca troia, è tardissimo! Siamo in piena notte. Il tempo è volato. Ora ricordo, Liz si è addormentata su di me, poco dopo aver perso alla guerra del solletico. Adesso è accoccolata a me e dorme beata, sembra in pace. Credo di vedere anche un leggero sorriso che curva le sue labbra.

Ma forse e dico forse, perché starei in questa posizione altri due giorni se potessi, è ora di portarla a dormire su un letto vero, dove diavolo sarà la sua stanza?! La prendo in braccio facendo attenzione a non svegliarla e salgo le scale che portano al piano superiore, quando sono entrato ho notato che non c'erano camere giù di sotto.

Arrivo in cima all'ultimo gradino e di fronte a me c'è un lungo corridoio con delle stanze. Apro la prima col piede, ma non è la sua. C'è un letto matrimoniale al centro di essa, quindi suppongo sia di sua madre. Esco, ed entro in una seconda stanza che però è quella da bagno. L'ultima infondo all'interminabile corridoio dev'essere sicuramente la sua. Anche perché se questa non è la sua, e le altre quattro che abbiamo passato, neanche, ha sbagliato casa. Rido al pensiero che possa essere vero, ma poi ricordo che abbiamo preso la macchina della madre, perciò niente, ho detto una stronzata.

Apro la porta, anche questa con il piede, e mi faccio strada tra il disordine sul pavimento. Tubetti di colore a tempera, fogli accartocciati, tele a metà, matite spuntate e quadri dipinti sono sparsi al suolo. Si dice che ogni grande artista trovi pace nel caos. E se quello che vedo non è pura arte, io non so cosa sia.

Al lato del letto c'è un comodino sul quale è poggiata un'abatjour e un quaderno dal tratto antico legato tutto intorno da una chiave e un lucchetto. Sono davvero troppo tentato di aprirlo, ma mentre ci faccio il pensiero, Liz si muove contro di me, ricordandomi che ancora la tengo in braccio. È così leggera che me ne sono dimenticato. La adagio delicatamente sul letto, coprendola. Poi mi siedo sul pavimento e mi metto ad osservare gli innumerevoli disegni che ha realizzato. Devono tutte appartenere a prima che ci conoscessimo, o comunque prima di me.

Prendo una delle tele sparse per terra. Quella che per prima cattura la mia attenzione. Su di essa sono rappresentate due mani, una a sinistra e l'altra a destra. Quella di sinistra protende verso quella di destra, cercando di toccarla. L'altra invece, con l'indice chiuso ad uncino verso l'alto, invita la mano protesa ad avvicinarsi. Lo sfondo è colorato di un azzurrino angelico che lentamente sfuma diventando un grigio cupo e sporco che poi si trasformerà in nero. Sulla mano protesa ci sono cespugli e piante bellissime in fiore, il dorso e l'avambraccio sono tinti di un verde rigoglioso. Mentre sul palmo della mano disegnata a destra lacerata, si erge un castello con luci fioche. Ora che osservo meglio, anch'esso tutto nero. Dall'indice cola una sostanza nera che sembra petrolio ma forse, anzi quasi sicuramente cercava di rappresentare qualcosa che col petrolio centra poco. Diciamo pure che secondo me, cercava di rappresentare il male. Magari un veleno.

***

"Lascialo stare, lascialo stare!" Sento gridare. La voce che sento, è familiare. Troppo familiare.

"Per favore, lascialo.. lascialo!" Grida e piange. Mi alzo, ero sul pavimento. Devo essermi addormentato mentre studiavo, se così si può dire le tele di Liz. Entro in panico quando la vedo dimenarsi da sola sul suo letto. Sta dormendo, e sta avendo un fottutissimo incubo e ho anche la dannata vaga idea di chi sia la persona con la quale parla nel sonno. Mi siedo accanto a lei e la scuoto con forza.

"Liz!" Urlo e la scuoto, urlo e la scuoto ma niente. Cazzo! Batto il piede sul pavimento e riprovo.

Non si sveglia, che cazzo faccio ora?! Sto fottutamente entrando nel panico. Sua madre non c'è, Liam non c'è. Sono da solo, porca troia che cazzo posso fare?

Decido di riprovare.

"Cazzo Liz, svegliati. Svegliati! Sono io, Harry!" Grido ancora, scuotendola ancora più forte. Dopo qualche strattone e qualche schiaffetto leggero ma deciso in viso, si sveglia.

"Finalmente." Dico in un sussurro e rilascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo. È spaesata e ha la fronte sudata. Mi siedo accanto a lei e l'accarezzo con una mano e stringendola forte con l'altra.

"È tutto okay, piccola." Continuo ad accarezzarle i capelli e a stringerla forte al mio petto.

"Ci sono io qui, non ti accadrà nulla." Continuo.

"Era qui Harry. C'era lui, e.. e c'eri anche tu." Dice voltandosi verso di me con gli occhi sbarrati.

"Eri a terra, in una pozza di sangue, ti aveva colpito e poi.." Inizia a piangere e affonda la testa nel mio petto. Mi sta guardando e piange, piange e piange ancora. Alzo una mano per bloccarla dal raccontare, ma lei si rifiuta categoricamente.

"No. Fammi finire ti prego. Devi sapere con che razza di persona hai a che fare, con chi ti relazioni, e devi conoscere chi dici di amare. Te lo devo." Dice, poi sospira e riprende fiato per continuare.

"Non è la prima volta che faccio incubi del genere, ma è la prima in cui ci sei tu."

"Io?"

Annuisce e respira affannosamente alzando e abbassando il petto in modo irregolare.

"Stavamo qui, tu eri seduto per terra, mentre io stavo schizzando qualcosa sul foglio. C'è stato un cigolio di una porta che si chiudeva. Credevo fosse mia mamma così, sono andata a vedere. Ma non era lei. Mi ha afferrata, bloccandomi. A quel punto io ho urlato e tu sei arrivato in mio soccorso, ma ti ha colpito, e sei finito a terra, perdendo i sensi. Pur avendo perso i sensi, lui continuava a colpirti. Ed io, io beh, ad implorare che ti lasciasse stare." Respira. "Non lascerò che sfiori il tuo bellissimo viso." Dice accarezzandomi la mascella, poi le labbra.

"Puoi stare più che certa che non mi accadrà nulla." Le sorrido. "Vado a prenderti un bicchiere d'acqua, vuoi?"

Annuisce, così lascio un attimo la stanza per fare un salto al piano di sotto a prenderle un bicchiere con dell'acqua fresca. Salgo di nuovo ed entro nella stanza. Adesso è raggomitolata su se stessa con le gambe poggiate al petto che vengono strette dalle sue esili braccia.

Le passo il bicchiere d'acqua e mi siedo di nuovo sul letto. Beve tutto d'un fiato e poi poggia il bicchiere sul piccolo comodino al lato del letto.

Vorrei dirle qualcosa, confortarla. Ma non so dannatamente come diavolo si faccia.

"Cerca di dormire adesso." Le dico baciandole la fronte. Mi alzo dal materasso ma qualcosa, o meglio qualcuno mi blocca i movimenti. Liz mi sta bloccando, tirandomi dal polso. Mi volto verso di lei, mi sta guardando e ha dannatamente gli occhi lucidi. Fottuto Austin del cazzo che neanche nei sogni la lascia in pace. Serro i pugni e faccio un respiro profondo per contenere il mio temperamento.

LIZ's POV

"Eri a terra, in una pozza di sangue, ti aveva colpito e poi.." Inizio a piangere e affondo la testa nel suo petto. Alzo la testa per guardarlo, ma sto piangendo ancora. A quel punto Harry alza una mano per farmi smettere di parlare, ma questa volta non starò zitta, assolutamente no.

"No. Fammi finire ti prego. Devi sapere con che razza di persona hai a che fare, con chi ti relazioni, e devi conoscere chi dici di amare. Te lo devo." Dico, sospiro, riprendo fiato e continuo.

"Non è la prima volta che faccio incubi del genere, ma è la prima in cui ci sei tu."

"Io?"

Annuisco, respirando a malapena. È come se in un istante tutta l'aria presente nei miei polmoni si fosse dissolta. La verità è che non potrei sopportare una cosa del genere, realizzarsi. Preferirei morire, piuttosto che vedere il mio Harry in una pozza di sangue, in fin di vita. Rabbrividisco e sento l'ansia salire mentre rivivo l'incubo per poterlo raccontare con lucidità.

"Stavamo qui, tu eri seduto per terra, mentre io stavo schizzando qualcosa sul foglio. C'è stato un cigolio di una porta che si chiudeva. Credevo fosse mia mamma così, sono andata a vedere. Ma non era lei. Mi ha afferrata, bloccandomi. A quel punto io ho urlato e tu sei arrivato in mio soccorso, ma ti ha colpito, e sei finito a terra, perdendo i sensi. Pur avendo perso i sensi, lui continuava a colpirti. Ed io, io beh, ad implorare che ti lasciasse stare." Respiro. "Non lascerò che sfiori il tuo bellissimo viso." Dico accarezzandogli gentilmente la mascella, poi le labbra, come se stessi accarezzando la cosa più preziosa di questo mondo.

"Puoi stare più che certa che non mi accadrà nulla." Mi sorride. "Vado a prenderti un bicchiere d'acqua, vuoi?"

Annuisco.

Sono seduta sul letto, e ho l'ansia. Ho dannatamente troppa ansia. Se la mia vita dovesse essere descritta in una parola, probabilmente sarebbe proprio 'ansia'. Harry è sceso in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua, e io sto combattendo con le immagini dell'incubo di poco fa. Devo assolutamente superare questa cosa, o non dormirò decentemente per il resto dei miei giorni, probabilmente. Mi chiudo a riccio, cingendo le gambe con le braccia e fissando la porta. Harry sta risalendo e quando entra in stanza ha un'immagine di me imbambolata a fissare il nulla.

Mi passa il bicchiere d'acqua e si siede accanto a me sul letto. Lo bevo e poi lo poggio sul comodino, vicino a me. Harry mi sta fissando con un'espressione assorta, so che vuole dire qualcosa ma che in qualche modo non riesce. Io ricambio lo sguardo e butto fuori un sospiro che non sapevo di star trattenendo.

"Cerca di dormire, adesso." È tutto ciò che dice, mi bacia la fronte e poi si alza dal letto ma io lo blocco tirandolo per un braccio. La mia vita è una merda. Completamente, totalmente una merda. Entra giusto un po' di luce grazie a questo ragazzo dalle fantastiche iridi verdi che adesso è voltato verso di me. Mi guarda, poi abbassa lo sguardo verso le nostre braccia, poi riposa gli occhi su di me.

Ho gli occhi lucidi e un filo di voce. Guardo Harry che diventa teso e serra i pugni delle mani.

Do un'occhiata all'orologio nella stanza, segna le 4:40 a.m. quindi è quasi giorno. Praticamente non ho dormito per niente, e di rimando non ho fatto dormire neanche lui. Ma si può?

"Liz? Hei?" mi dice sventolandomi la mano libera davanti al viso. Devo essermi incantata di nuovo, come al solito.

"Sì? Cosa?" chiedo, uscendo dalla mia trance temporanea.

"Va tutto bene?" mi chiede guardandomi negli occhi, dolcemente.

"Dormi con me stanotte." Dico in un sussurro. "So che magari è presto, e che comunque la notte è quasi finita, solo che.." Le parole mi escono più in fretta e più disperate di quanto vorrei. Ma Harry non mi fa finire la frase. Prima che io possa terminarla, lui mi bacia. Le sue labbra sono così morbide ed invitanti. Mentre le nostre lingue si rincorrono lentamente, l'immagine del volto di Austin si dissolve dietro i miei occhi e si materializza quella di Harry. Le sue bellissime iridi mi stanno fissando mentre avvicina ancora di più il suo corpo al mio.

Faccio scivolare via la presa sul suo braccio in modo da lasciarlo libero, poco dopo senza staccare le labbra dalle mie, mi si siede accanto per poi avvicinarsi ancora di più. Si mette sopra di me, e si regge sul materasso con la forza delle braccia. Adesso siamo aggrovigliati l'uno all'altra, come un puzzle. Harry mi sta baciando e l'unica cosa a cui riesco a pensare sono le sue bellissime labbra carnose che si fondono con le mie.

Poco dopo si stacca e sorride mordendosi delicatamente il labbro inferiore. "Credo che qui staremo un po' stretti. Anche se sai perfettamente che non mi dispiacerebbe. Potrei toccarti il culo magnificamente se stessimo appiccicati." Dice, guardandomi in modo malizioso e ridendo. Sento le guance accaldarsi, e un brivido percorrermi la schiena. Ma accidenti se va bene, va dannatamente bene. Questo ragazzo va assolutamente, indiscutibilmente bene, e i suoi commenti un po' sporchi non mi danno per niente fastidio.

"Ma guarda come sei rossa." Ride di gusto e infila una mano tra il mio fondoschiena e il materasso, stringendo quando basta perché io sussulti.

"Harry!" gli do un colpetto sulla spalla e sgrano gli occhi.

"Ma che fai?!" continuo, arrossendo ancora di più.

"Dai che ti piace." Sorride e continua a toccare.

Io sono diventata rossa come il cappottino invernale di mia madre, quello vecchio stile che tiene chiuso nell'armadio perché sostiene che "il colore rosso non è per la mia fascia d'età".

"Ti sta piacendo?!" dico sarcasticamente, guardandolo.

"Sì piccola. Hai un culo così sodo" Si morde il labbro e calca la mano. "E poi vederti arrossire e reagire al mio tocco non ha decisamente prezzo." Ride.

"Ah, molto divertente." Dico, facendogli una smorfia e cacciando fuori la lingua. Non è colpa mia se essere toccata mi mette in imbarazzo.

"Dobbiamo dormire." Cerco di trattenere il sorriso, ma questo non ne vuole proprio sapere.

"Lo sapevo, io." Ghigna Harry, baciandomi la spalla. Beccata. Mi mordo il labbro e mi volto dall'altra parte facendogli spazio sul piccolo letto. Ormai è giorno ma voglio davvero provare a dormire un po' prima di andare a riprendere mia mamma all'ospedale. Harry si sistema nel lettino, voleva stare appiccicato a me? Staremo appiccicati allora, visto che vuole fare il sarcastico.

"Buonanotte, piccola." Dice sporgendosi per baciarmi la guancia. Poi si rimette al suo posto e mi stringe forte con un braccio, facendo scivolare l'altro lungo la mia schiena, per poi posare delicatamente la mano sul sedere. Incrocia le sue gambe alle mie e in pochi minuti lo sento russare leggermente.

Il braccio di Harry mi stringe forte, ma è piacevole. Molto piacevole. Il suo profumo addosso ai miei vestiti è piacevole. Tutto di lui, lo è. Il suo modo di stringermi è così rassicurante e innocente, mi stringe per proteggermi, non per distruggermi. Ecco la differenza. Sono rilassata e tranquilla, come mai in vita mia. Proprio ora che sono al suo fianco e stretta al suo petto.

Chiudo gli occhi e mentre immagini di qualche minuto prima mi inondano la mente, io mi lascio cullare dal russare di Harry e in poco tempo, finalmente riesco ad addormentarmi.

»Dens:

Heihei girls! Lo so, lo so che avrei dovuto postare il capitolo ieri, ricordo di averlo scritto ad una ragazza sotto ai commenti, ma non sono riuscita a finirlo in tempo. Maa ora c'è e dunque, dunque.. cosa ne pensate?

OHOH, HARRY COMINCIA AD ALLUNGARE LE MANI! Oddio io lo amo troppo, è adorabile
Mi piace un casino il fatto che sappia toccare i punti giusti e che sappia quando è il momento di scherzare, e quando bisogna essere seri.

Allora, come vi sta sembrando la storia? Fatemi sapere tutto quello che pensate qua sotto nei commenti, grazie ancora per continuare a leggere la mia storia, vi amo tantissimo

All the love, D x

(05.01.16 – 09.03pm)





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