Let the party begin


-No!-

-Ma certo!-

Queste due risposte risuonarono nello stesso istante nelle orecchie dei due ragazzi, che si guardarono l'un l'altro spaesati. – Ho detto di no!- disse Annabeth rabbiosa rivolgendosi verso il fratello che invece la guardava tranquillo. –Io invece ho detto di sì, quindi si fa come dico io visto che sono il fratello maggiore, muoviti e vai a prepararti.- Annabeth respirò a fondo cercando di controllare quella rabbia che se fosse scoppiata avrebbe ucciso seduta stante i tre ragazzi che si trovavano in quella stanza. – A chi è venuta quest'idea brillante di dire ad Eleanor che saremmo venuti anche noi?- chiese poi ai due ragazzi. Luke fece un ghigno rivolgendosi verso Percy. –Tu?- disse Annabeth – è colpa tua?- - Annie cara, tranquilla, è solo una festa. Tu starai in disparte e così potrai anche tenere d'occhio Thalia. E può venire anche la rossa se vuoi.- Annabeth lo fulminò mentre usciva dal salone di casa sua per andare in camera propria – Ovvio che viene anche Rachel. Non avevo bisogno del tuo permesso.- e come una furia uscì dalla stanza. –Un consiglio Peter,- -Percy- rispose subito il ragazzo – è uguale- aggiunse Alexander –se vuoi fare colpo su mia sorella, devi stare molto, ma molto attento a come ti comporti, ed evitare di farti venire in mente strane idee come quella che hai avuto oggi, capito?- Percy lo guardò scandalizzato –Ma io non voglio assolutamente fare colpo su tua sorella! Per carità divina!- Alexander fece un gesto di disinteresse con la mano –Si si dicono tutti così... Beh magari ora potreste anche andare, a stasera.- e molto gentilmente li sbattè fuori di casa.

***

Oramai era sera, e come da programma Alexander e Annabeth, quest'ultima molto di controvoglia, si presentarono a casa dei Castellan. Erano entrambi vestiti in modo semplice: Alexander con un jeans e una camicia bianca, mentre Annabeth aveva un vestito nero con delle spalline doppie che si intrecciavano dietro sulla schiena, che si intravedeva attraverso la lunga coda di capelli biondi della ragazza. Eleanor li fece accomodare sul divano e fece i complimenti a entrambi. Subito scesero anche i ragazzi e anche se il suo cervello non approvava, Percy sentì il suo cuore mancare un battito alla vista di Annabeth. – Possiamo andare mamma?- chiese Luke. Eleanor sorrise – Ma certo. Divertitevi e non combinate guai!- disse, soprattutto guardando suo figlio e Percy, e li baciò entrambi su una guancia.

Chiusa la porta, si diressero in silenzio verso il luogo di incontro e già da parecchi metri di distanza si sentiva la forte musica arrivare dal palazzo. – Che la festa cominci- ghignò Alexander, trascinandosi dietro la sorella.

Annabeth, trascinata di controvoglia, aveva individuato Rachel e Thalia e lasciando la presa del fratello, le raggiunse. Mentre si vedeva che Thalia era abituata a quel genere di feste, Rachel era come un pesce fuor d'acqua. La prima si era messa una minigonna nera con una maglia bordeux corta sopra e la sua amata giacca di pelle mentre i capelli erano stati lasciati sciolti. Rachel invece si era messa un vestito verde scuro corto, che con i suoi capelli rossi le stava a meraviglia, un paio di calze parigine nere e delle scarpe dello stesso colore con un po' di tacco, mentre Thalia si era messa come al solito i suoi amati anfibi, quella sera di color rosso. – Annabeth- la salutarono entrambe e vennero poi raggiunte anche dai ragazzi.

– Belle ragazze è un piacere rivedervi- disse Percy, facendo un mezzo inchino con un sorrisetto stampato in faccia. Rachel aveva una voglia matta di prenderlo a pugni, dopotutto era colpa sua se lei quella sera non poteva starsene a casa sua in pace a disegnare la splendida luna piena, che quella sera brillava nel cielo limpido. –Entriamo?- chiese Thalia spazientita, e tutti si diressero verso l'ingresso.

***

-Pronto?-

-Eleanor, sono io-

-Si può sapere cosa diamine vuoi ancora?- chiese la donna spazientita

-Voglio parlare con mio figlio. Ora.-

-Non c'è.-

-Eleanor, ascoltami, sono qui con...-

Ma la donna lo interruppe.

-Immagino con chi tu sia e anche dove tu sia, ma non mi interessa, i ragazzi non ci sono, e ti giuro che se provate a fare qualsiasi cosa chiamo la polizia, sono stata chiara?-

La voce al telefono cambiò.

-Elly, non vogliamo fare niente ai ragazzi, voglio solo rivedere mio figlio...-

-Ciao anche a te, no mi dispiace non è possibile, per queste cose sapete a chi dovete rivolgervi.-

-Ci mette dei secoli e prima che la pratica sarà risolta, molto probabilmente tu avrai già cambiato città e tutto sarà stato vano.-

Al telefono la donna sentì la voce dell'altro uomo – Non credo che se ne andrà tanto presto. Si è innamorata, vuole mettere radici, vero Elly?- disse pronunciando quel soprannome con tono di presa in giro.

-Piantatela, tutti e due. Sono stanca di voi. Mi dispiace ma i ragazzi non ci sono. Spero a mai più risentirci.-

E dicendo così chiuse il telefono in faccia ai due uomini. E sospirando tornò a preparare la cena per sé e per Sadie.

***

Nella discoteca la musica era a palla, c'era moltissima gente e i colori e le forme iniziavano a confondersi agli occhi poco abituati di Annabeth. Appena entrarono incrociarono subito Katie con un paio di sue amiche dietro, che ignorando lei e le sue amiche salutò subito i ragazzi. –Percy, Luke sono molto contenta di sapere che siete venuti... E tu dovresti essere Alexander vero?- disse in tono lascivo. Il ragazzo più grande la squadrò da capo a piedi con sguardo disinteressato e poi annuì distrattamente mentre si guardava intorno, come se cercasse qualcuno. Katie però non sembrò farci caso e prese sottobraccio Luke e Percy, trascinandoli via, e mentre anche Alexander e Thalia sparivano, ognuno per direzioni diverse, Annabeth e Rachel si ritrovarono da sole in mezzo a quella marea di gente, perse.

-Certo che vi potevate evitare di portarvi i bagagli- disse Katie ai due ragazzi, mentre si allontanavano, riferendosi ovviamente alle ragazze. Luke la guardò male e stava per scostarsi e tornare indietro, infastidito dal comportamento della ragazza, ma Percy lo trattenne per una spalla e si rivolse verso Katie con un sorriso ammaliante – Eh lo so, ma altrimenti non ci facevano venire, che dobbiamo fare, ognuno ha le proprie croci- disse e la ragazza stregata da quegli occhi verdi ridacchiò stupidamente. Poi lo prese per una manica e lo trascinò a ballare, mentre Luke era stato arpionato da una delle amiche di Katie e anche lui era stato trascinato sulla pista da ballo.

Anche Thalia nel frattempo stava ballando sulla pista, ancheggiando a tempo di musica, ma ogni tanto lanciava delle occhiate al bancone delle bibite come un assetato nel deserto farebbe con l'acqua. Continuava a imporsi di rimanere sulla pista, a ballare, di non muovere un passo più del necessario e soprattutto non verso quella parte.

Non andare, Non andare. Non andare.

Le ripetevano due voci nel cervello che stranamente assomigliavano molto a quella di Annabeth e Rachel. Alla fine non resse più e come un automa si diresse verso il bancone. Appena si poggiò a quel metallo, una valanga di ricordi la sommerse.

-Dai Thalia ancora!-

-Ahahahaha povera stupida non ce la farà mai!-

-Sei forte ragazzina...-

-Un altro per la nostra campionessa!-

-Ancora ancora!-

-Smettetela!-

-No!-

-Thalia!-

-Thalia!-

-Thalia!- la ragazza si risvegliò dall'incubo e guardò con gli occhi fuori dalle orbite chi l'aveva chiamata.

–Jason?-



Spazio Autrice:

Eccomi qui con un nuovo capitolo :) ritengo di essere stata piuttosto cattiva in questo capitolo.. un sacco di segreti che si accumulano, ricordi che riemergono.. ah ci sarà da divertirsi signori e signore. Chiedo venia per non aver aggiornato prima ma non ne ho avuto modo e soprattutto questa settimana appena trascorsa è stata un inferno. Anyway, spero che il capitolo vi piaccia. 

A presto! :)

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-Selene-


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