I Sweare
Quando tornarono da scuola, ognuno era perso nei propri pensieri. Di colpo Percy sembrò svegliarsi. - Luke muoviti dobbiamo andare a casa a prepararci- Luke alzò lo sguardo sul suo amico - Prepararci per cosa scusa?- chiese il ragazzo mentre le ragazze li guardavano incuriositi. Dopo che Thalia e Rachel avevano spiegato tutta la situazione di Annabeth ai due, era diventato normale stare tutti insieme. - Per il festino! Sveglia Luke mi sembri un tantino addormentato oggi!- disse Percy esaltante, ma aveva negli occhi una scintilla pericolosa. Luke tentennò - Non è che mi vada proprio di andarci...- Percy lo guardò sorpreso - Come no? Non eri tu quello che ci provava con Katie? Dai amico forza! Che ti prende?!- Luke lanciò un'occhiata alle ragazze che li guardavano incuriositi, e Luke notò sopra di lui soprattutto lo sguardo di una certa mora dagli occhi elettrici. - E va bene!- sbuffò Luke con un ghigno sulla faccia notando come gli occhi di Thalia si fossero allontanati dai suoi. - Volete venire?- la domanda di Luke arrivò inaspettata e la reazione di Percy fu davvero comica. Un secondo prima stava gongolando per esser riuscito a convincere a far venire il suo migliore amico e un secondo dopo era lì che si strozzava con la sua saliva e inciampava nei suoi stessi piedi. La reazione delle ragazze non fu da meno. Annabeth e Rachel lo guardarono con tanto d'occhi, mentre Thalia sollevò leggermente la testa per guardare i ragazzi indifferente. - Io non ci tengo grazie.- risposero Annabeth e Rachel in coro, mentre Thalia, guardò con aria di sfida il biondino. - Molto volentieri- disse Thalia guardando Luke negli occhi. Quest'ultimo alla frase della ragazza sembrò un po' disorientato, poiché non se l'aspettava. - Dov'è?- chiese Thalia smettendo di guardare il ragazzo e continuando a camminare. Luke guardò Percy che nel frattempo stava ancora cercando di respirare. - Al vecchio giardino- rispose però il ragazzo dagli occhi verdi. - Bene.- disse Thalia - ci sarò - e salutando con la mano le sue amiche imboccò la strada per casa sua, separandosi dal gruppo. -Mmh, quella ragazza mi sta simpatica- disse Percy a Luke con un sorrisino dando di gomito all'amico, ma ne il moro ne il biondo erano pronti per la sfuriata che sarebbe arrivata dalle due ragazze rimanenti.
***
Appena Thalia svoltò l'angolo, un urlo da belva giunse alle orecchie dei due ragazzi - PERCHE'? POSSO SAPERE PERCHE' DIAMINE SIETE COSI' IDIOTI?- gli urlò in faccia Rachel. - Eh rossa, datti una calmata, mica l'abbiamo costretta!- esclamò Percy. Ma la rossa stava catalizzando tutta la sua attenzione su Luke e evidentemente il biondino se ne accorse perché ribatté - Io l'ho chiesto per educazione, sai cos'è?, non avrei mai immaginato che avrebbe detto di sì!- -Ancora non avete capito come è fatta Thalia vero?- chiese Annabeth sprezzante - Beh scusa cara, siamo qui da solo cinque giorni e vi conosciamo da tre, purtroppo non abbiamo la palla di vetro o la telepatia, quindi no ancora non la conosciamo bene!- disse Percy rabbioso. Annabeth lo guardò furiosa - Idioti- disse e con questo girò i tacchi e salutando con una mano Rachel imboccò la strada per casa sua. Percy continuava a fissare la bionda che si allontanava, e allora le parole vennero fuori da sole - Perché ci ha dato degli idioti?- -Perché lo siete- rispose asciutta Rachel. Poi si passò una mano sul viso e disse - Scusate, non è per voi, è che Thalia.. beh ha avuto qualche problema negli ultimi tempi e ora riusciva a stare meglio... non so perché ha accettato... Vabbè ragazzi, vi saluto. Divertitevi questa sera e per favore - disse -tenete d'occhio Thalia- e questa frase era indirizzata soprattutto a Luke, della seria "tu ce l'hai messa dentro, ora tu ce la tiri fuori". E detto questo anche lei se ne andò.
I due ragazzi continuarono da soli la strada in silenzio. -Perce..- -Sì?- - Ieri sera cosa ti ha detto tuo padre?- eccola la domanda fatidica, quella a cui non poteva rispondere perché se l'avesse fatto non si sarebbe più controllato e quel muro che a fatica, mattone dopo mattone, aveva costruito sarebbe semplicemente caduto in pezzi. Così respirò a fondo, si stampò un finto sorriso sul volto e si armò di coraggio per guardare il suo amico dritto negli occhi e mentirgli - Niente Luke, le solite cose.- Il ragazzo biondo annuì in silenzio continuando a guardare davanti a sé. Continuarono il loro percorso in silenzio, ognuno preso dai propri pensieri e dai propri drammi, finchè non arrivarono a casa. - Mamma siamo a casa!- esclamò Luke appena entrarono. Il viso dolce di Eleanor sbucò dalla cucina e appena li vide le si formò un grande sorriso. Asciugandosi le mani con un canovaccio, li raggiunse in salotto dove entrambi si erano già spaparanzati sul divano. - Allora come è andata la scuola?- -Bene.- -Cosa avete fatto?- -Niente ma'.- Allora Eleanor si alzò perché capì che volevano essere lasciati in pace, un po' a malincuore a dire il vero, perché ci teneva davvero a sapere quello che avevano fatto.
- Ah Eleanor!- - Dimmi Percy- I due ragazzi si guardarono negli occhi -Stasera usciamo.- Eleanor si voltò di scatto, con gli occhi fuori dalle orbite e le mani che stringevano spasmodicamente lo straccio. - Ma' ti giuro che stavolta non combineremo guai. Te lo prometto.- disse Luke guardandola negli occhi. - Dici così ogni volta Luke, ma non siete mai riusciti a mantenerla.- -Eddai ma' ti prego..- Percy sentì che stava iniziando una lunga discussione che probabilmente non avrebbe mai avuto fine allora gli venne un'idea malsana in testa, ma che era l'unico modo per convincere Eleanor.
- Vengono anche i figli di Julius- Luke si voltò di scatto verso l'amico, mentre il volto di Eleanor si distendeva leggermente. - Giuramelo Percy.- Percy si mise la mano destra sul cuore - Te lo giuro, e per provartelo li farò venire entrambi qui, così tu starai più tranquilla va bene?- Eleanor annuì per poi tornare in cucina. Luke guardò Percy per poi trascinarlo per un orecchio in camera loro. Per il corridoio incontrarono Sadie. - Fratello- lo salutò lei -Sorella - rispose lui. Percy ogni volta che li vedeva fare così era sconvolto - Ma veramente? Neanche un "ciao, come stai" o "come va la vita"?- Sadie lo ignorò alla grande, ma prima di entrare nella sua stanza fece un occhiolino al fratello, che le rispose allo stesso modo, mentre Percy ancora cianciava. - Zitto Perce. Al momento è la tua vita ad essere in pericolo.- lo minacciò l'amico. Poi trascinando ancora il moro per l'orecchio, entrò in camera e sbattè la porta. Lo fece sedere sul letto malamente per poi sedendosi su quello di fronte e guardando in cagnesco l'amico. - E ora mi spieghi come li convinciamo?-
Spazio Autrice:
No mi dispiace, per chiunque mi avesse dato per dispersa, aveva torto, sganciate i soldi delle scommesse e dateli a quelle quattro anime che avranno pensato "magari è dispersa per davvero ma facciamo finta di no".
Ed è così signori e signore, sono tornata!! Con un capitolo abbastanza deludente devo dire, però, però, però, però, per lo meno c'è un filino di Thaluke *occhi a cuoricino*
Sinceramente non so cosa pensare esattamente di questo capitolo, perchè metà l'avevo scritta a luglio e l'altra metà i primi di settembre... bah, ditemi un po' voi.
Questo è tutto per ora, ci rivediamo tra tre mesi! (No scherzo ;))
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-Selene-
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