💙Capitolo 5💙
Deserto di Khor Al-Adaid,
17 Settembre 2022
Il silenzio è come un vasto deserto che si estende all'infinito, un luogo senza fine dove le ombre dei miei pensieri danzano nel crepuscolo dell'anima. È un viaggio solitario attraverso paesaggi aridi e vuoti, dove il vento porta solo il sussurro delle mie stesse parole. Le pareti della mia mente diventano prigioni invisibili, intrappolandomi in un labirinto di pensieri.
Il panico inizia a farsi strada dentro di me mentre realizzo la gravità della situazione.
Siamo bloccati qui, senza mezzi per spostarci e con Arya in condizioni critiche. La febbre nel suo stato d'incoscienza potrebbe metterla in pericolo di vita se non viene trattata al più presto.
Con la sua testa appoggiata sulle mie gambe, cerco di tranquillizzarla. Tampono delicatamente la sua fronte sudata con un lembo della mia maglietta, ormai ridotta a stracci dopo essere stata usata per fasciarle la testa. Prendo un po' d'acqua da una bottiglia che ho trovato nel suo zainetto e gli bagno delicatamente il viso arrossato per alleviare il bruciore che la affligge.
Respiro profondamente e mi concentro sulla macchina inerte di fronte a me. Nonostante tutti i miei tentativi, il quad rimane fermo, il motore non si accende. Mi trovo a guardarlo con frustrazione, chiedendomi cosa possa essere andato storto.
Le mie palpebre pesanti si sollevano lentamente mentre cerco di concentrarmi su cosa fare. È evidente che devo muovermi, agire, trovare una via d'uscita da questa vastità senza fine.
La mia frustrazione cresce quando tento ancora una volta di utilizzare il telefono, nessun segnale, nessuna speranza di contattare l'esterno per chiedere aiuto.
🌍
È pomeriggio inoltrato, e il sole implacabile continua a picchiare senza pietà. Sentire la sua ardente luce bruciare sulla mia pelle mi rende ancora più consapevole. Siamo bloccati qui da un'ora, ma ogni minuto che passa sembra un'eternità.
«Mamma...» sentirla mormorare quel singolo verso flebile mi rende impotente. Mi piego delicatamente verso di lei, avvicinandomi finché i nostri visi sono quasi a contatto. Poso una mano sulla sua guancia calda, sentendola tremare leggermente sotto il mio tocco. Il suo respiro è affannoso, irregolare, e il suono dei suoi singhiozzi spezza il silenzio oppressivo del deserto.
Non posso immaginare cosa stia passando nella sua mente, quali ricordi dolorosi o paure si agitino dentro di lei. Ma so che devo essere forte per entrambi, che devo trovare il modo di aiutarla a superare questo momento.
«Sono qui con te» le dico con voce morbida, cercando di trasmetterle tutto il calore e il conforto che posso.
«Non sei sola, lo sai? Siamo qui insieme, e ce la faremo»
«Resterò al tuo fianco finché non saremo fuori da questa situazione»
"Poi sparirò una volta per tutte dalla tua vita. In questo modo sarà più facile per te odiarmi, appena avrai saputo la verità."
Il suo respiro torna regolare e le mie parole sembrano naufragare nell'aria, fino a quando un lampo di genio mi illumina. Ricordo le parole di Florian riguardo ai lanciarazzi d'emergenza situati in ogni quad, spero di trovare ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno.
Poso delicatamente Arya sulla sabbia, e corro verso il quad. Il metallo è caldo al tatto mentre apro il piccolo bagagliaio riposto nel sedile, e un'ondata di sollievo mi pervade quando trovo il razzo e il kit di pronto soccorso. Con le mani tremanti ma determinate, prendo il razzo e lo punto al cielo, sparando un colpo deciso nell'aria aperta.
Un silenzio agghiacciante avvolge il deserto, rotto dal mio respiro affannoso e dal suono del razzo che si lancia verso il cielo. Ritorno vicino ad Arya e le faccio da ombra, stringendo nel petto la speranza che il nostro segnale di soccorso sia stato notato, e che presto saremo fuori da questa desolazione.
Con un sospiro di sollievo, abbasso lo sguardo verso Arya, che riposa protetta dalla mia ombra.
Il suo viso è calmo, rilassato, e ogni tratto sembra scolpito con grazia e delicatezza. I lunghi capelli neri, sciolti e leggermente arruffati dal vento, cadono morbidi sulle spalle, incorniciando il suo volto come una cascata di seta.
La luce del tramonto accarezza la sua pelle diafana, creando giochi d'ombra e luce che accentuano la sua bellezza naturale. Le sue guance sono leggermente arrossate dal sole, e i lineamenti del suo viso sono morbidi e delicati come quelli di una bambola di porcellana.
La guardo e non posso fare a meno di rimanerne ipnotizzato, così come quando l'ho incontrata ieri in piscina.
🌍
Doha 16 Settembre 2022
Il caldo bestiale del giorno sembra fondersi con il riflesso accecante dell'acqua della piscina. È in quel momento che Aylin, una delle amiche di Omar, un mio potenziale cliente originario del posto, si avvicina silenziosamente.
«Ferit » sussurra al mio orecchio.
«la ragazza che cerchi sta per entrare in piscina, è quella con il costume color corallo»
Le sue parole mi riportano alla realtà e mi costringono a guardarmi intorno, incerto su chi possa essere questa misteriosa ragazza. E poi, come se il destino avesse deciso di farmela incontrare proprio in quel momento, la vedo.
Mi perdo nei suoi occhi color nocciola, profondi e penetranti, sembrano scrutare direttamente la mia anima. Sono gli occhi di una donna consapevole del suo potere, che sa di essere desiderata e ammirata, e che gioca con questa consapevolezza con una grazia naturale.
La osservo mentre avanza verso la piscina con un'inconfondibile aura di sensualità, avvolta in un costume che le si adatta come una seconda pelle, accentuando le curve sinuose del suo corpo. Ogni movimento che compie è un invito al desiderio, una danza sottile che evoca la sua femminilità.
I suoi lunghi capelli neri cadono morbidi e fluenti sulle sue spalle, invitando a essere accarezzati e intrecciati tra le dita. Sono come seta scura che ondeggia al vento, incorniciando il suo viso con un velo di mistero e seduzione.
«Non può essere lei» dico voltandomi incredulo verso Aylin consapevole di non aver attirato la sua attenzione ed è strano perché di solito vengo notato subito.
«È lei, Ferit» conferma Aylin ma fatico a crederle.
Che scherzo del destino è mai questo?
È un incanto, tutto ciò che un uomo desidera, ma allo stesso tempo così proibita.
Un brivido di eccitazione mi percorre la spina dorsale mentre le mie pupille si dilatano, catturate dalla sua bellezza. Tuttavia, devo mantenere la calma, pur desiderando di avvicinarmi a lei. Decido di compiere un gesto audace, una mossa disperata per attirare la sua attenzione: con un tuffo elegante e determinato, mi immergo nel punto più vicino a lei, sperando che il rumore dell'acqua possa rompere il ghiaccio e permettermi di avvicinarmi.
Il ruggito improvviso di un motore rompe il silenzio e i miei sogni si frantumano come vetro. Non riesco a credere ai miei occhi.
Siamo salvi.
🌍
Il sole sta tramontando, tingendo il cielo con sfumature di rosso, arancione e viola, che lentamente cedono il passo all'oscurità della sera. Dalla jeep, ammiro incantato questo spettacolo naturale.
Arya si è riaddormentata tra le mie braccia, cullata dalla Jeep che ci sta riportando al villaggio. I suoi capelli neri come la notte cadono delicatamente sul mio petto, la sua mano è posata sul mio cuore che batte ad un ritmo frenetico.
Ancora una volta, il pensiero dei suoi incubi mi stringe il cuore. Vorrei poterla proteggere da ciò che più la spaventa, ma dimentico di essere in gran parte la causa dei suoi problemi.
Con un gesto delicato, sposto una ciocca di capelli dal suo viso e la stringo leggermente più forte, promettendo a me stesso di trovare la forza di allontanarmi, una volta conclusa questa faccenda più complicata di quanto avessi immaginato.
Sussulto leggermente quando noto Arya aprire gli occhi di scatto, il suo sguardo spaesato e il respiro affannoso rivelano il suo turbamento.
«È tutto ok, mia piccola Arya. Torna a dormire» le sussurro dolcemente, sperando di dissipare ogni inquietudine che possa averla assalita.
Si riaddormenta lentamente, e osservo con tenerezza come posizioni la sua mano destra tra i miei capelli, ormai scompigliati e intrisi di sabbia.
Il ritmo del mio cuore, che qualche istante prima batteva velocemente, si placa gradualmente. Una sensazione di serenità inizia a pervadere il mio essere, anche se so che non è reale, ma solo una tregua fugace da quella che è la realtà.
"So bene cosa ci riserverà il futuro, ma per ora, in questo momento di quiete, mi lascio trasportare da questo senso di pace e di conforto che mi avvolge, come un viaggiatore solitario che trova rifugio in un'oasi nel deserto".
💙- Angolo Autrice - 💙
Cari Lettori ❤️
Ecco pubblicato il famoso POV di Ferit, si inizia a capire qualcosa ? 🙈
Fatemi sapere cosa ne pensate🙏🏻🩷
Con amore, la vostra Cal🦀
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