Chapter twentyone-We Want The Truth-

Peter

Nell'arco di quella settimana non ci era stato detto niente di importante, tranne il fatto che ci trovavamo nell'anno 1995 e che quei due si chiamavano, uno Ron, quello con i capelli rossi, e l'altro Harry.

Harry. Lui era quello che stava confondendo le idee di tutti noi. Era la fotocopia di James, ma gli occhi erano della stessa tonalità e forma di quelli della Evans. Non riuscivamo a capire questa cosa.

E ora eravamo nella Stanza delle Necessità, come tutte le volte che ci trovavamo in qualche nuova era. Era diverso qui, forse perchè eravamo stati catapultati nel futuro. Non ci spiegavamo nemmeno questa di cosa: una Giratempo in teoria dovrebbe farci teletrasportare nel passato(nel momento indicato, per l'esattezza) non nel futuro!

La Evans aveva ipotizzato che, nel momento in cui la luna piena si era fatta vedere e Remus aveva cominciato a trasformarsi, la Giratempo gli si sarà stretta al collo e si sarà rotta, o almeno manomessa. Poi già era difettosa prima, figuriamoci adesso!

Oltre a questo avevamo conosciuto un'altra amica di Harry e Ron: si chiama Hermione, è una ragazza del quinto anno di Grifondoro (proprio come gli altri due) con i capelli ricci e gonfi e una gran voglia di sapere. Una Lily Evans del futuro insomma.

Erano un bel trio e sembravano affiatati proprio come noi Malandrini.

Avevamo chiesto loro i cognomi ma non ce li hanno voluti dire: non per niente, ma eravamo curiosi di sapere se noi conoscessimo i loro parenti o anche genitori. Ci hanno liquidato con un "ne parleremo più avanti". Chissà come mai tutto questo mistero.

«Io sono stufo.»disse ad un tratto James, con un morso di ciambella in bocca, dato che stavamo facendo colazione da almeno cinque minuti.

«Di cosa?»chiese gentilmente Remus sorseggiando la sua tazza di camomilla e posando un libro che gli aveva prestato Hermione.

«Del fatto che ci dicano poco o niente. Insomma, di questo posto sappiamo solo che siamo nel 1995, è il 5 dicembre e i loro nomi!»sbotta Sirius infastidito, al posto del suo migliore amico, come leggendogli nella mente.

«Arriverà il momento, così hanno detto.»dico io con un'alzata di spalle per poi pulirmi la bocca dalla cioccolata residua del mio cornetto.

«Si ma quando? Io voglio risposte. Quel ragazzo è la mia fotocopia!»rispose nervoso James, dando un pugno sul tavolo e alzandosi, non prima di aver fatto sobbalzare la Evans.

«Chissà se Voldemort c'è ancora...»prese parola lei come se nulla fosse, anche se tutti noi sapevamo che questa frase conteneva le domande e i ragionamenti più complessi della ragazza più intelligente dell'Hogwarts del 1977.

«Ecco! Un'altra domanda a cui nessuno darà risposta, perfetto!»esclamó Sirius buttandosi su un divanetto comparso ora, forse per il suo volere.

«Vabbe dai, oggi glielo chiederemo un'altra volta ancora.»giustificai io in fretta, prima che prendessimo a litigare anche fra noi, come di solito accadeva quando James e la rosssa si trovavano nella stessa stanza per poco più di due ore.

«Si e sicuramente non avremo risposte, una volta ancora.»si accasció James al fianco dell'amico che teneva ancora in mano la sua tazza di latte caldo, con una spruzzata di cioccolata dentro.

«Vorrà dire che oggi li ricatteremo.»se ne uscì Lily, da alzata, mentre ci guardava uno ad uno.

«Che vuoi dire?»domandó James essendo attratto dalla ragazza, cosa che si capiva benissimo dalla scintilla che gli passó attraverso gli occhi più di una volta.

«Voglio dire che se oggi non avremo tutte le risposte che cerchiamo ce ne andremo da questa epoca, in un modo o nell'altro.»spiegó lei, appoggiandosi al bracciolo del divano e tenendo gli occhi fissi nel caminetto acceso, quello che ci stava riscaldando da ormai una settimana.

«Mi piace questa parte oscura di te, Evans! Dovresti mostrarla un po' più spesso, sai?»disse Sirius con un ghigno dandole uno schiaffetto sulla coscia, cosa che James non si lasció sfuggire. Infatti gli prese il polso e lo rimise al posto di prima, cioè nelle tasche del maglioncino dell'amico.

«Ah, taci.»rispose acida lei, nello stesso momento in cui la porta si spalancó mostrando subito dopo gli unici tre ragazzi che conoscevamo di quell'epoca, Harry, Ron ed Hermione.

«Eih ragazzi!»disse solare Hermione andandosi a sedere su una sedia accanto a Remus che le sorrise di rimando. Nessuno dei tre si sarebbe mai aspettato l'interrogatorio che li avrebbe aspettato.

«Ciao.»salutai in fretta io, facendo accomodare Ron sullo sgabello vicino al mio, per fargli mangiare un po' del ben di Dio che c'era su quel tavolo di legno per la colazione. Com'è che si dice? La colazione è il pasto più importante della giornata! Quindi bisogna abbondare.

«Che stavate facendo?»chiese poi lui, non prima di aver ingoiato un sorso di cioccolata calda appena fatta.

«Parlavamo.»disse in un sussurro Sirius, quasi non udibile.

«E di cosa?»domandó ancora Harry, mettendosi sulla poltrona di fronte al divanetto su cui c'erano James, Sirius e la Evans.

«Del fatto che non ci dite nulla di quello che noi vogliamo sapere.»sbottó ad un tratto James, guardandolo negli occhi. Nocciola nello smeraldo, il colore di quelli della rossa.

«Potter, piano...»lo rimproveró Lily con uno sguardo truce, per poi rivolgere lo sguardo al ragazzo di fronte a lei.

«In che senso?»ribatté allarmata Hermione, cercando di sviare l'argomento.

«Hermione lo sai benissimo, sei abbastanza intelligente per capire che le informazioni che ci avete dato sono praticamente poco e niente.»confessó Remus, cominciando ad alterarsi anche lui.

«Si ma...»cercó di dire qualcosa ma venne coperta dalle parole del ragazzo con gli occhiali:

«Basta così.»

«Harry io non...»fece per dire qualcos'altro ma lui la interruppe nuovamente.

«Hermione hanno ragione, devono sapere.»ribattè lui girandosi a guardarla.

«Harry sei impazzito?»disse Ron nervoso ed alterato.

«Loro hanno il diritto di sapere. Mettetevi nei loro panni, maledizione! Mettetevi nei miei di panni.»sembró quasi implorante il suo tono di voce.

«Non so da dove cominciare.»confessó poi lui, guardando James negli occhi e poi Lily.

«Comincia dall'inizio.»cercai di aiutarlo e sembrai quasi riuscirci.

«Lei si chiama Hermione Granger, lui Ron Weasley ed io Harry, Harry Potter.»ci fu un momento di tensione nella stanza.

«Chi è tuo padre?»domandó Sirius confuso.

«Io mi chiamo Harry James Potter, figlio di James Charlus Potter.»disse ancora tenendo lo sguardo basso. Si sentì un sospiro più profondo degli altri uscire dalla sua gola.

«Sono tuo figlio.»ammise poi tornando a guardare James negli occhi. Si fissarono a lungo, e sembrò quasi di vedere uno specchio che si rifletteva.

«Wow.»disse lui incredulo, passandosi una mano tra i capelli, gesto che ormai era totalmente abituale e che credo nemmeno si accorgesse di farlo.

«Già, wow.»disse il suo migliore amico poggiandogli una mano sulla spalla.

«Tu, Sirius Black, sei il mio padrino.»disse poi, riferendosi all'altro, il quale sgranó gli occhi e sorrise impercettibilmente.

«Beh, congratulazioni, amico!»disse poi battendo un pugno sul suo braccio, mentre lui aveva un espressione indecifrabile.

«Chi è t-tua madre?»chiese poi la Evans, come se sapesse già la risposta, e cercando il suo sguardo.

«Mio padre, James Charlus Potter, era sposato con Lilian Evans, mia madre.»si fermó per un attimo.

«Tu sei mia madre. E tu mio padre.»disse guardando prima l'una e poi l'altro. Entrambi non davano segno di vita, come se fossero in trans.

«Oh, cavolo.»dissi involontariamente, anche se nessuno sembró accorgersene.

«Puoi dirci il motivo per cui quando ci hai visti hai fatto quella faccia? Non era una faccia del tipo "sto conoscendo i miei genitori da giovani!" era più una faccia da...»cercó di finire Remus ma Harry lo interruppe.

«Si, era una faccia da "sto conoscendo i miei genitori".»confermó lui cercando di trattenere le lacrime, cosa che Lily non riuscì a fare. Le scappó un singhiozzo e James, involontariamente, la attiró a sè con un braccio intorno alla vita.

«Siamo morti?»chiese poi lui ingenuamente mentre suo figlio annuiva.

«Posso abbracciarti?»disse dopo un po' la Evans, riprendendosi dai singhiozzi.

«Si, ne ho bisogno.»disse implorante Harry facendo scivolare una lacrima sulla guancia, cosa che accadde anche ad Hermione nello stesso momento in cui entrambi si alzarono e si scontrarono.

Nonostante Harry fosse bassino, Lily era comunque più bassa di lui, e il suo mento poggiava sulla spalla del figlio. Tiró su col naso quando si separarono.

«Ah, amen.»disse James alzandosi e, con uno slancio, afferrare Harry per le spalle ed attrarlo a sè, come se fosse una persona che non vedeva da sei anni. A quel punto Harry scoppió a piangere.

«Mi dispiace...»sussurró vicino all'orecchio del padre, mentre anche la Evans gli si avvicinava.

«Di cosa?»domandó il cervo staccandosi per guardarlo, mentre anche a lui gli ochi gli si riempivano di lacrime.

«Di quello che è successo.»disse seriamente, attirando entrambi i ragazzi, ancora così giovani per essere considerati genitori, in un abbraccio spacca ossa, che venne ovviamente ricambiato.

«Noi altri siamo vivi?»chiese ad un certo punto Sirius, mentre i tre si staccavano e Hermione faceva apparire una scatola di fazzoletti sopra il tavolo.

«Si.»rispose Ron al suo posto.

«Merda, non voglio vederti morire fratello...»sussurró ancora Sirius, stavolta con un groppo alla gola, proprio come quello che si stava formando anche a me.

«Per mano di Voldemort, immagino.»chiese poi James e l'altro annuì, lanciandomi una strana occhiata.

«Spero che per oggi vi bastino queste risposte.»chiese poi lui, ironicamente. Scommetto che anche se avessimo detto di no, lui non avrebbe più parlato o i sentimenti l'avrebbero sopraffatto.

«Le prossime risposte ce le darai un altro giorno. Adesso voglio solo abbracciarti.»disse Lily stringendosi al collo del ragazzo con la stessa tonalità dei suoi occhi.

Spazio me!
Eilaaaa. Come state? Yep io bene daidai.

Per scrivere questo capitolo ci ho messo veramente poco, stranamente. È stato facile, anche se non sembra.

Domanda del giorno:
Libro preferito?
Mmm, boh, sinceramente non ho ancora trovato il mio preferito in assoluto (intendo che non sia compreso in nessuna saga), tipo quello che rileggo tutti i Natali ecc. devo ancora trovarlo. Peró se parlo di saghe, il mio preferito è Harry Potter e l'Ordine della Fenice.

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