Chapter three-The Girly-

Remus

«Eih Lunastorta, quando c'è la prossima Luna Piena?»mi chiede il mio amico James.

Si, sono un lupo mannaro. Ma prima di questo, dovreste sapere altre cose su di me.

Mi chiamo Remus John Lupin, ho sedici anni. Sono beh, forse alto(?), ho i capelli color caramello e gli occhi della stessa tonalità dei capelli, sono anche fin troppo magro, forse a causa di questa mia "malattia". Ho il viso perennemente segnato dai graffi che mi procuro una notte al mese per ogni mese della mia vita. Il mio nomignolo è Lunastorta. Sono malato di cioccolato, già. È una delle poche cose che riesce a tirarmi su il morale. I miei migliori amici sono James, Peter e quell'altro idiota scapestrato...

«Non lo so e nemmeno mi interessa, per il momento. Voglio solo studiare.»ribatto prendendo il libro di pozioni, la materia in cui vado peggio, ovviamente dopo Divinazione. Ho bisogno di imparare a fare quella maledetta roba, oppure l'Eccellente me lo sogno.

«Non ti va di passare una nottata con noi? Insomma, è tutta l'estate che ci scriviamo quando devi affrontare le trasformazioni da solo. E ora mi vieni sul serio a dire che non di interessa quando ci sarà la prossima luna piena? Rem mi deludi.»mi dice quell'idiota di un cane. A quel punto lascio stare lo studio, appuntandomi mentalmente di ripassare più tardi, e mi dedico alla lettura di un romanzo babbano. Di solito, quando leggo, i membri del nostro gruppo, mi lasciano stare perchè secondo loro posso diventare civilmente pericoloso. Quindi, se leggo, staranno zitti. Per una volta...

«Remus?»mi richiama ancora quello che ha finito di parlare poco tempo fa. Lui sbuffa, per poi guardare James e spalancare gli occhi, agitando le braccia.

«Ti sta ignorando.»annuncia James tirando fuori il boccino d'oro a cui è affezionato e facendolo vibrare in aria, riacchiappandolo subito dopo.

«Si lo so, grazie fratello.»esplode l'altro dando uno scappellotto sulla spalla del ragazzo con gli occhiali. Lui poi inizia a guardarsi intorno in cerca di qualcosa su cui concentrare la sua attenzione e inizia a sbattere nervosamente le mani sulle sue cosce, sbuffando.

«La smetti?»dice poi James notando che ci sta fissando, uno ad uno.

«Prova ad attirare la sua attenzione e poi la smetto.»spiega Felpato, indicandomi. Come se ci fosse il bisogno di far capire a James a chi si sta riferendo. Ah giusto. Si parla di James...

Quest'ultimo sbuffa e poi riafferra la pallina d'orata, mettendosela in tasca e concentrarsi su di me. Loro pensano veramente che non li senta?

«Remus?»mi richiama lui. Io tengo ancora più stretto il libro tra le mie mani, perchè sono certo che potrebbe fare la mossa del "frega e fuggi" o meglio chiamata da noi "F.F.".

«Rem?»fa eco il suo migliore amico innervosendomi ancora di più.

«Lunastorta?»

«Mamma Rem?»

«RemRem? Un momento, l'hai chiamato "Mamma Rem" o sbaglio?»

«Taci e continua a chiamarlo. Reeeemus?»

«Lunaticooo?»

«Remmino?»

«Remmuccio?»

«Remus?»

«PETER CHE CAZZO VUOI?! TI CI METTI ANCHE TU EH?!»grido poi chiudendo il libro di scatto e lanciandolo a terra. Non posso credere di averlo fatto veramente

«Volevo chiederti che libro stavi leggendo...»si giustifica lui guardando verso il basso. Peter di solito non ha paura di me, ma quando mi vede così, lui sa che deve temermi. Lo sa, e io so che lui lo sa.

«Adesso basta. Io me ne vado.»annuncio alzandomi e uscendo dalla camera a passo pesante.

Scendo le scale del dormitorio maschile e, sul divano della Sala Comune, vedo la mia migliore amica a leggere.

«Eih Rem!»mi saluta amichevole lei, cercando di sorridermi. Poi, quando vede la mia espressione, come se riesce ad intendermi con un solo sguardo, mi lascia uscire dal Ritratto della Signora Grassa senza dirmi più niente o richiamarmi. Amo questa ragazza.

Cammino un po' per tutti i corridoi del castello, facendo chiacchierate molto brevi con molti dei quadri che vedo. Le scale cambiano spesso la loro disposizione e mi fanno giungere luoghi in cui non ero mai stato, come se Hogwarts, tutto ad un tratto, volesse essere conosciuta meglio da me. Bah, questa scuola è molto strana e piena di misteri e segreti.

Ad un tratto, mi rendo conto che ormai si sta facendo sera, segno che presto queste stradine si riempiranno di studendi affamati e pronti per cenare. Decido quindi, di rifare la strada per tornare al mio dormitorio.

Una voce peró, blocca i miei pensieri.

«Signor Lupin, già in giro per la cena?»mi chiede la professoressa McGranitt, curiosa e in allarme. Mi ha sempre detto che sono uno dei suoi studenti preferiti, ma è pur sempre meglio non scherzare con questa donna. È comunque un insegnante, e non si farebbe problemi a punirmi, come fa spesso a causa di tutti i guai in cui mi fanno finire quegli irresponsabili.

«Oh salve professoressa. No, sto facendo una passeggiata per Hogwarts a quest'ora perchè ho bisogno di un po' di silenzio, tutto qui.»le spiego con un'alzata di spalle.

«Beh si immagino che non sia facile condividere la stanza con quei due esemplari. Comunque sono contenta di vederla, anche perchè Silente voleva proprio incontrare uno studente del suo genere (non so se intende, sto dicendo che lei è uno dei migliori di questa scuola), nel suo studio.»mi spiega lei, indicandomi la strada anche se mi accompagna lei stessa fino alla statua del Gargoyle. Conosco bene questo posto. Ci sono stato molte volte, anche a causa di quei due Malandrini. Ma soprattutto per parlare del mio "piccolo problema peloso", come lo chiama James.

«Gomme bolle bollenti.»dice la mia insegnante alla statua. Quest'ultima si sposta di lato, mostrandoci l'entrata dell'ufficio del professor Silente, una scalinata a spirale. Salgo tutti i gradini fino a ritrovarmi di fronte al portone della stanza. L'ansia inizia a salirmi. Cosa avró fatto di male? Forse ho risposto male a qualche professore? Oppure la mia media generale sta calando? O qualche studente è venuto a sapere il mio segreto? Ogni ipotesi è meno probabile dell'altra, ma ho sempre la sensazione del mio segreto svelato da qualcuno che non sia mio amico. Proprio mentre sto per bussare, sento una voce al suo interno:

«Avanti, Remus.»è la voce del preside, e non mi sembra preoccupata, anzi, più che altro è stupita.

«Voleva vedermi, professore?»chiedo titubante spalancando la porta e facendo qualche passo avanti verso la scrivania su cui è appoggiato l'uomo.

«Si, Remus. Accomodati pure.»mi dice con un sorriso rassicurante indicandomi la poltrona difronte a lui. Mi siedo e appoggio i gomiti sui braccioli.

«Allora, Remus. Quest'anno, il Ministero, ha voluto assegnarci una Giratempo, che io stesso avrei dovuto assegnare ad uno degli studenti migliori della scuola. Diciamo che, questo utensile servirà a te per frequentare più corsi contemporaneamente. Sei stato scelto tu per questo incarico, Remus. È stata una dura lotta, tra te e la nostra Caposcuola, ma alla fine abbiamo deciso che tu saresti stata la scelta migliore. Ovviamente, se tu vuoi rifiutarti, ci rivolgeremo alla tua amica.»mi spiegó l'uomo. Quindi, in poche parole, stavo per avere una Giratempo per frequentare i corsi che al momento non studiavo? Ma...è meraviglioso! In questo modo potró avere più probabilità di trovare lavoro nel mondo magico!

«Puoi prenderti questa responsabilità?»mi chiese poi l'uomo, congiungendo le dita delle mani.

«Oh, certo! Signore, sono onorato, veramente.»esclamai eccitato da tutto questo. Era meraviglioso.

«Bene. Professoressa McGranitt, puó portarci l'oggetto?»l'interpellata annuì e si diresse verso un altro punto della stanza.

«Allora, Remus. Il tempo è una cosa preziosa e alquanto difficile da manovrare. Quindi ascoltami bene. Una regola fondamentale è non intromettersi mai nel corso degli eventi, o potresti (nel peggiore dei casi) uccidere qualcuno. Poi devi sempre scegliere il momento adatto in cui comparire, certo che nessuno si renderà conto della tua presenza. Mi hai capito bene?»mi spiegó lui preciso. Io deglutii un attimo. Ero preoccupato dal fatto di poter sbagliare qualcosa e fare danni. Ma, facendo uscire questi pensieri dalla mia testa, annuii deciso.

«Molto bene. Ora, la gestione del tempo e dei giri che devi fare è molto semplice. Ti daró un foglio allegato alla collana su cui ti viene spiegato tutto. Ed ora...ah! Eccola qui.»disse l'uomo prendendo dalle mani della sua collega l'attrezzo. Era costituita da tre cerchi rotondi che giravano su sè stessi e in cui al centro c'era una piccola clessidra. Me la passò e io la presi.

«La nasconda bene nei vestiti. Nessuno deve sapere che ce l'hai o potrebbero essere presi dall'emozione di usarla. Sai a chi mi sto riferendo, proprio ai tuoi amici. Mi dispiace ma è così. Se glielo vorresti dire devi essere sicuro che non si facciano prendere dal l'eccitazione, intesi?»mi domandó ancora, guardandomi attraverso le lenti a mezzaluna.

«Si signore, non glielo diró.»lo rassicurai mettendomela al collo e passandomela sotto ai vestiti.

«Bene, puó andare a cenare. Ci vedremo in Sala Grande.»mi annunció il preside mentre mi alzavo dalla poltrona. Gli sorrisi e mi voltai pronto ad uscire dall'ufficio per andare dai Malandrini e rassicurarli del fatto che sono ancora vivo. Ma mi bloccó una volta ancora.

«Ah, signor Lupin. Quasi dimenticavo. Faccia attenzione a questo oggetto, mi hanno detto che ha qualche difetto nel girare. Voglio dire che deve essere cauto nel farla girare o potrebbe farle fare qualche giro in più e quindi ritrovarsi troppo indietro nel tempo.»mi avvisó lui. Annuii preoccupato, anche se gli mostrai che ero deciso, e poi uscii dalla stanza e scesi la scalinata, diretto alla Sala Grande.

Angolo me!
Eiiiih. Come state voi? Io tutto bene. Non vedevo l'ora di pubblicare yeee. Allora, la scuola è iniziata da voi? Da me si aiutooooo. Sono in una nuova classe e sono capitata con il mio migliore amico delle elementari, ma solo con lui. Il primo giorno mi sono anche persa, che figuraccia, e essendo molto timida(almeno all'inizio) non ho fatto molte amicizie, ma già dal secondo giorno sono andata meglio.

Voglio augurare un buona fortuna a tutti quelli che, come me, hanno cominciato una nuova scuola e mando un in bocca a Remus(il lupo ahah) a quelli che quest'anno hanno gli esami di terza media. Non sono difficili, state tranquilli. I professori vi diranno tutto l'anno che non chiedono solo l'argomento di esame ma alla fine è così, anzi, vi aiuteranno anche. Se volete qualche consiglio io ci sono!

Detto questo, siamo arrivati al punto principale della storia. La consegna della Giratempo. Siete curiosi di sapere cosa succederà?

Domanda del giorno:
Che classe state facendo?
Io il primo liceo, scientifico.

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