Chapter thirteen-Too Quiet...-
Lily
Quella di oggi è una giornata di sole, molto strano dato che siamo all'inizio di novembre. Infatti, proprio per colpa di questo maledetto sole(già, io amo la pioggia e il freddo), o meglio, di un suo raggio che mi colpisce proprio sugli occhi, mi svegli di malavoglia. Apro gli occhi e mi guardo intorno, notando con piacere che Alice non è sveglia e nemmeno le altre ragazze del dormitorio, Marlene McKinnon, Mary McDonald ed Emmeline Vance. Sono tutte e tre simpatiche, anche se io non ho mai dato molta corda a nessuna di loro, rimanendo riservata e fedele al rapporto di amicizia che ho con Alice.
Marlene è una di quelle ragazze che amano le feste e che si intrufolano nelle camere dei ragazzi per divertirsi, non so se mi spiego. Beh lei, al contrario di molte altre che invece non se lo potrebbero permettere, è molto bella. Capelli biondi e boccolosi con gli occhi color ghiaccio. Molte ragazze la invidiano e molti ragazzi le vanno dietro. Da quello che dice Black a colazione(non che io lo ascolto eh, solo che lo urla ai quattro venti)è anche brava a letto. Ha un bel fisico, anche grazie al fatto che negli anni scorsi ha fatto parte della squadra di Quidditch di Grifondoro come Cacciatrice. Quest'anno peró si è ritirata perchè deve migliorare nello studio, non essendo studiosa.
Mary anche è una ragazza a cui piace divertirsi, peró è anche molto brava a scuola. Assomiglia molto alla versione femminile di Remus. Anche lei è molto carina. Ha i capelli neri e lunghi con gli occhi dello stesso colore che risaltano sulla carnagione chiara. Da quello che ho sentito dire va a letto solo con i suoi ragazzi, e credetemi, ne ha avuti un bel po' essendo anche molto bella di fisico.
Infine c'è Emmeline, una studentessa modello e anche molto bella. Ha i capelli castani e lisci con gli occhi marrone scuro. Lei è una ragazza timida e riservata, parla solo quando interpellata. Che io sappia ha avuto qualche ragazzo ma non so altro, dato che lei parla molto poco con noi. La maggior parte delle volte la incontro in biblioteca, in Sala Grande, il Sala Comune o a lezione ma ad Hogsmead o per i corridoi non la vedo mai. Non è molto socievole con i Grifondoro.
Mi alzo e guardo l'orologio attaccato alla parete sopra alla porta. Sono ancora le sette e dodici del mattino. La mia sveglia di solito suona alle sette e mezza in modo che alle otto sono pronta e alle otto e mezza ho finito di fare colazione e così arrivo in classe venti minuti prima dell'inizio della lezione. Sono un genio.
Oggi peró, è presto. Vabbe, meglio presto che tardi. Mi alzo senza fare rumore e mi preparo. Mentre mi pettino i capelli anche Emmeline si sveglia.
«Buongiorno.»le dico sorridendole. Lei mi sorride in risposta e mi chiede:
«Già sveglia?»io le annuisco dirigendomi al bagno per lavarmi i denti. Dopo essermi preparata noto che sono tutte quante sveglie e le saluto cordialmente.
«Ci vediamo giù.»le informo mentre scendo le scale della Sala Comune dopo aver preso zaino e tutto il resto. Sono le otto meno un quarto quando arrivo in Sala Grande e non c'è quasi nessuno, tranne alcuni ragazzi di Corvonero e di Tassorosso. Sono l'unica Grifondoro sveglia, infatti ci sono solo io al tavolo.
Non faccio nemmeno in tempo a finire questo pensiero che molti altri mi raggiungono e per le otto tutti e quattro i tavoli sono colmi di studenti affamati che fanno colazione.
«Eccoti!»esclama Alice accompagnata da Frank, mano per la mano. Quei due prima o poi mi faranno venire il vomito, o peggio, il diabete. Entrambi si siedono vicino a me.
Continuiamo a mangiare in completa tranquillità, essendo perfettamente consapevoli del fatto che prima o poi questa tranquillità verrà smorzata da quei quattro idioti. Ma non va così.
«Non vi sembra troppo tranquillo? Tipo che manchi qualcosa?»chiedo ad un certo punto, aspettandomi che Alice tirasse fuori l'argomento "tu pensi sempre a quel gruppetto, particolarmente ad uno di loro". Il problema è che non mi ricordo nemmeno di chi si tratta!
«Mmm, no. In realtà no.»mi risponde Alice con un'alzata di spalle continuando a mangiare.
«Io ho questa sensazione da un paio di notti in realtà. Come se in dormitorio mi mancasse qualcosa, ma non capisco bene cosa!»esclama Frank un po' irritato da questo. Continuo a guardarmi intorno ma non noto niente di particolare. Anche se so che c'è qualcosa che non quadra.
«Lo stesso vale per me, ma non...»qualcuno, mentre sto per finire la frase, mi interrompe sbattendomi un dito sulla spalla. Mi giro quanto basta per vedere un ragazzo che conosco, mi pare sia di Serpeverde.
«Eih, ciao Lily!»esclama lui agitando la mano e sorridendomi. Da come si comporta mi sembra tutto tranne che Serpeverde. È carino peró, ha i capelli neri e gli occhi tra il verde e il marrone. Niente di speciale, comunque.
«Emh, ciao...tu?»lo saluto marcando sull'ultima parola per fargli intendere che no so come si chiama lui.
«Oh, si, sono Alex Brown, Serpeverde.»si presenta lui tendendomi la mano. Io la afferro con uno sguardo sbieco mentre do un'occhiata all'orologio, le otto e dieci. Non posso tirare fuori la scusa del ritardo, cavolo.
«Ti starai sicuramente chiedendo perchè io, un Serpeverde, vengo a parlare a te, una Grifondoro.»da vita ai miei pensieri con un mezzo sorriso. Io annuisco e lui continua «Beh, volevo chiederti se per la prossima gita ad Hogsmead tu sei impegnata con qualcuno.»spiega lui passandosi una mano dietro al collo.
«No! Non ha nessunissimo impegno!»grida Alice prima che io possa rispondere con un "mi spiace, ma devo studiare". Mi volto di scatto verso di lei, cercando spiegazioni per poi voltarmi di nuovo verso il ragazzo che ha aperto bocca.
«Beh, allora...»comincia a dire lui mentre io faccio un sospiro. Peggio di così non poteva andare.
«Si, vengo con te. A che ora?»dico girando gli occhi infastidita mentre nei suoi di occhi scocca una strana scintilla.
«Facciamo alle cinque e mezza al portone di Hogwarts.»mi informa e, vedendomi annuire, sorride a me e alla mia migliore amica, e se ne va.
Io mi volto verso quest'utlima subito dopo mentre lei mi guarda con un sorriso che le parte da un orecchio e le arriva all'altro.
«Voglio ammazzarti.»le dico soltanto bevendo l'ultimo sorso del mio caffè per poi alzarmi e stirarmi le pieghe della divisa.
«Ma non lo farai.»mi fa notare la mora venendomi dietro e chiamando a sè anche Frank, che ci guarda imploranti come a farci fermare ma che poi prende una fetta di crostata e se la mette tra i denti, alzandosi e seguendoci.
«Per tua fortuna hai ragione.»le rispondo non degnandola nemmeno di uno sguardo. Lei in risposta mi da una sculacciata con la mano, gesto che mi fa arrossire.
«Alice!»la richiamo io mentre il suo ragazzo ridacchia della situazione. Io alzo gli occhi al cielo mentre lei mi fa uno dei suoi soliti richiami:
«Lils, per una buona volta, rilassati! Certe volte penso che tu abbia veramente bisogno di un ragazzo, anzi, di una buona scopat...»ma la blocco attappandole la bocca.
«Finiscila! Vabbe, ci vediamo a lezione, visto che tu oggi sei un po' troppo euforica per i miei gusti!»la saluto io cambiando direzione per fare il giro più corto. Lei non ribatte ma continua ad andare avanti, mano nella mano con Frank che bisbiglia un flebold "ciao" nella mia direzione.
Continuo a camminare, mentre le voci di alcuni ragazzi cominciano a rimbombare nei corridoi, segno che molti hanno finito di fare colazione e che si avviano nelle classi.
Dopo un po' che vado avanti il mio cervello comincia a farsi alcuni film mentali. Io so che qualcuno mi diceva le stesse cose che mi ha appena detto Alice. Quelle sulla parte del ragazzo. So che non ha ragione, io non ho bisogno di nulla che ha nominato lei. Io sto bene così, sono perfettamente rilassata. Anche se pensare agli esami di fine anno mi mette un po' di ansia.
Ma ora, il mio problema non è la frase, ma da chi l'ho già sentita.
Io ricordo che qualcuno me l'ha detta, e più di una volta. Questo qualcuno era in compagnia di un altro ragazzo, la prima volta che me lo disse, ma ora non mi viene proprio in mente nulla di tutto questo.
L'unica cosa che non mi torna è perchè anche Frank ha la mia stessa sensazione quando è in dormitorio, come se si sentisse solo. Forse avrà a che fare con i suoi quattro coinquilini mai arrivati? O forse dovrei dire scomparsi?
E se, in un mondo parallelo al mio, ci fosse un quartetto che dorme nella stanza di Frank e che ha un qualche tipo di rapporto con me?
«Lily sei impazzita?!»mi dico mentalmente per poi scuotere la testa molto forte.
E, dopo aver capito che il mio cervello non è più affidabile, entro in classe con i miei soliti venti minuti di anticipo.
Spazio me!
Eiii! Tutto bene liggiù o lissù? Qui al centro co sono io che deve studiare fisica per la verifica e che non ci ha capito niente yeee. Oltre questo non ho molti capitoli già scritti e sto per uccidermi yeee
Questo capitolo fa schifo al caaaa lo so perfettamente mi spiace. Non avevo molte idee quando l'ho scritto...
Domanda del giorno:
Quand'è il vostro compleanno?
Il mio l'undici novembre eheh fra un po'.
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