Epilogo - Doppio
Alex
<<Che ci fai da queste parti? >>
Mi chiede sorpresa, poi con un sorriso tenta di avvicinarsi per darmi un bacio, d'istinto faccio un passo indietro.
Con che coraggio fa finta di niente?
Non riconosco la ragazza che ho di fronte, non posso credere di essermi sbagliato così tanto sul suo conto.
La guardo fisso e quegli occhi così innocenti che mi hanno tratto in inganno, anche ora mi sembrano sinceri.
È proprio brava a fingere, non l'avrei mai detto.
<<Alex, che succede? Stai bene? >>
Il suo sguardo è confuso e preoccupato.
No, non sto bene vorrei urlare, ma il mio orgoglio me lo impedisce.
<<Perché sei qui? >>
Le chiedo duramente.
Lei aggrotta la fronte in un primo momento, sempre con espressione confusa.
<<Sono venuta a vedere una casa, è una storia lunga e se ci penso anche divertente, forse meglio dire imbarazzante. >>
Si perde come al solito nei suoi pensieri ad alta voce, in genere riderei e avrei voglia di abbracciarla in questi casi, ma non ora.
<<Te la racconterò stasera con calma. Ora devo praticamente scappare. >>
La interrompo, non cerca neanche di negare, ma comunque non ha il buon senso di dire la verità fino in fondo.
<<Me la racconti adesso invece. >>
Il tono della mia voce continua a salire, ho perso il controllo e la vedo sobbalzare dallo spavento.
<<Stai aspettando lui, lo so. >>
Ormai sono pieno di collera.
Lei continua a guardarmi come se fosse caduta dalle nuvole, nei suoi occhi leggo sconcerto per via del mio comportamento.
<<Ma si può sapere che ti prende? Lui chi? Daniele? >>
Chiede con finta innocenza.
Basta, non mi farò prendere in giro oltre.
<<Emily, hai finito di prendermi per il culo.
Ti ho scoperto. >>
Non deve trasparire nulla, nessuna emozione.
<<Alex, che stai dicendo, io non capisco?>>
È davvero un'attrice nata, eppure in lei non ho mai visto cattiveria, non l'ho mai reputata finta, neanche ora.
Nei suoi occhi leggo verità.
Non devo lasciarmi ingannare.
<<So perfettamente perché sei qui, è inutile mentire o fingere. Non me lo sarei mai aspettato da te, può tenerti Paolo, io non ti voglio. >>
Le sputo addosso il mio disprezzo e mi volto per andare via, lei mi blocca per un braccio.
<<Ma sei impazzito? Spiegami cosa sta succedendo perché io davvero non ci sto capendo nulla. >>
Eppure credevo di riuscire a leggere di tutto in questi occhi invece non ho capito un cazzo.
In quel momento si accosta a noi una macchina, si tratta di Daniele che ci saluta tutto allegro come al solito.
<<Ciao ragazzi, Alex alla fine l'hai trovata. >>
Io non rispondo.
<<Hai chiesto a lui dove trovarmi? Perché sei venuto a cercarmi? Perché non hai chiesto a me dov'ero? >>
La rossa inizia a tempestarmi di domande con tono nervoso.
Non ho il tempo di rispondere perché Daniele mi distrae emettendo un fischio di apprezzamento rivolto al palazzo.
<<Certo che Michele ha scelto bene, Emma ne sarà felice visto che non è molto lontano da te e Sara. Com'è dentro, ti è piaciuto pasticcino? >>
Mi giro di scatto verso Daniele, le sue parole mi gelano sul posto, non ho la forza di muovere un muscolo.
Credo che abbia dipinto in volto pure terrore, riesco solo a dire "cosa?".
Cedo girandomi verso Emily che continua a fissarmi, riesco a pensare solo che sono un grandissimo coglione.
Dio mi sento una merda in questo momento, e anche molto in colpa per come l'ho trattata.
Avrei dovuto chiedere spiegazioni invece di trarre le conclusioni da me.
Emily si rivolge a Daniele chiedendogli di aspettarla qualche minuto, lui parcheghia a pochi metri da noi lasciandoci un po' di privacy.
<<Sto aspettando una spiegazione. >>
Il suo tono duro mi provoca brividi, e non sono di piacere.
Ora cosa le dico? Con che faccia le confesserò tutto?
<<Facciamo così, te lo racconto questa sera, ora devi andare. >>
Posso solo prendere tempo sperando che accetti, ma conoscendola ne dubito.
<<No, mi spieghi ora perché hai detto quelle cose. >>
Davanti a me ho una Emily incazzata, come darle torto.
Mi preparo alla mia fine confessando, non posso fare altro.
<<Credevo che fossi venuta a vedere un appartamento con Paolo, credevo avessi scelto lui ripensandoci. >>
Sputo fuori le parole di getto, altrimenti non sarei riuscito a pronunciarle.
Lei non dice nulla, si volta semplicemente per andare via, avrei preferito che mi gridasse contro, questa reazione mi spaventa.
<<Avrei dovuto ascoltare il mio cuore e fidarmi di te, chiederti spiegazioni, invece mi sono lasciato sopraffare dalle mie paure ancora una volta. Mi dispiace, credimi. >>
Le dico andandole dietro, ma continua a dirigersì verso la macchina di Daniele come se io non ci fossi.
<<Mi sono lasciato convincere dalle supposizioni di Annalisa, mi dispiace. Eri strana, poi Daniele dice che stai guardando una casa, lei che non fa altro che sputare veleno.
Sono andato nel panico. >>
Farfuglio a raffica scuse anche se l'unico colpevole sono io.
<<Emily ti prego. >>
La richiamo e lei finalmente si gira verso di me, forse sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto perché i suoi occhi delusi mi fanno male.
<<Sei solo una delusione, non hai capito nulla di me e di cosa provo. Non può esserci niente senza fiducia. >>
Queste parole sono lame.
<<Non ti sei mai fidato di me, quando alla fine io non ho fatto altro che fidarmi di te dandoti una possibilità dietro l'altra.>>
Asciugo una lacrima traditrice che mi solca la guancia, fa male come se stesse scavando la mia anima.
<<Seguirò sicuramente il tuo consiglio Alex, me ne ritornerò da Paolo. >>
Un pugno dritto in faccia.
Afferrò il suo braccio mentre è pronta ad andare via azzerando le distanze, non posso permettermi di perderla a causa delle mie fottute paure.
<<Ti prego. >>
Riesco solo a pronunciare questo.
Posa la mano sul mio petto per mettere distanza e questo tocco brucia come fiamme dell'inferno.
Incastra i suoi occhi nei miei e non riesco più a leggervi nulla.
<<Volevi finirla? Bene, ti accontento subito. È finita Alex. >>
Resto inerme al suono di queste parole, mi uccidono. Mi sento così male da non sentire più nulla, nessuna emozione, solo un enorme buco nero al centro del mio petto.
Lei sale in auto e va via, posso solo guardare la macchina allontanarsi portandosi via un pezzo di me.
Porto le mani nei capelli e tiro forte, mi prenderei a pugni.
Non merito nulla di quella donna.
Come farò a rimediare questa volta?
Chiamo mio fratello in preda all'ansia.
<<Cla, ho fatto un guaio con Emily. Stavolta l'ho persa. >>
Non riesco quasi a respirare mentre pronuncio queste parole.
<<Ci fosse una volta che non fai casini. >>
Sento dire dall'altro capo del telefono.
<<Cla, non so come rimediare. >>
<<Alex, potresti innanzitutto iniziare a crescere. >>
Non riesco a controbattere nulla.
<<Dopo il lavoro andiamo a bere una birra con Gianluca così mi racconti. >>
Propone.
Tutto ciò che tocco riesco sempre a ridurlo in polvere, non posso mandare a puttane anche l'unica cosa buona che la vita mi ha regalato.
Sono spezzato da questa vita, dai miei errori, dalle mie paure. Solo lei riesce a rimettere al proprio posto i frammenti di me semplicemente incastrando i suoi occhi nei miei, solo lei mi fa sentire a casa con un abbraccio.
La amo come non ho mai amato nessuno in vita mia, lei è tutto.
Non mi arrenderò.
*****************
Emily
Salgo in auto come un automa, lo sguardo si perde sulla strada davanti a me.
Ripercorro nella mia testa ogni sguardo, ogni parola, ogni tocco di questi pochi mesi dal giorno in cui è entrato nella mia vita.
Non posso crederci, è finita.
<<Che è successo Emily? >>
Per chiamarmi con il mio nome, Dani ha capito che la faccenda è seria.
Gli racconto brevemente la situazione e anche lui resta senza parole.
<<Scusa ma come cazzo ha potuto pensare una cosa del genere? Dopo che ho preso una posizione definitiva con Paolo, dopo ciò che abbiamo vissuto insieme. >>
Pronuncio queste parole con tutta la rabbia che ho in corpo.
Mi sento così delusa che non abbia capito nulla di me, ci conosciamo da poco ma credevo di avergli trasmesso qualcosa di positivo.
Sbagliavo evidentemente.
<<Lui non si fida? Ho trovato una donna nuda nel suo letto. >>
Urlo per la frustrazione.
<<Ha sempre avuto paura di cosa provava per te, ora si è lasciato manovrare da quell'arpia della cugina. >>
Credo che Dani cerchi di trovargli un alibi.
<<Non giustificarlo. >>
Lo avviso.
<<Non lo sto facendo pasticcino, dico solo le cose come sono, è innamorato davvero per la prima volta e lo terrorizza.
Ovviamente ha sbagliato di grosso e devi fargliela pagare. >>
<<È finita. >>
Dico tristemente in un sussurro.
<<Sei delusa, dovrà farsi perdonare, ma non puoi annientare l'amore che provi per questi sbagli. È più forte. >>
Non so cosa rispondere alle parole del mio amico, so solo che al momento mi sento vuota.
Dopo aver sbrigato i vari appuntamenti per preparare gli addobbi necessari per il nostro cliente, arriviamo in ufficio.
In realtà ha fatto tutto Dani, io non sono in grado di far funzionare il cervello ora.
Varco la soglia e mi accoglie Valeria con la sua aria supponente.
<<Emily devi smetterla di farti mandare sempre fiori qui in ufficio. Qui si lavora. >>
<<Invidiosa cara? >>
Risponde Daniele.
Quasi mi strozzo per cercare di contenere la risata che cerca di uscire, lui la odia quasi quanto me.
Lei indispettita si volta e rientra nel suo ufficio condiviso con il povero Gennaro, dovrebbero fare santo il nostro collega.
Mi addentro nel piccolo corridoio e apro la prima porta a destra, al di là di questa mi attende una sgradita sorpresa.
Ciò che vedo sulla mia scrivania mi provoca disgusto perché rievoca ricordi dolorosi che ho cercato di richiudere in un angolino profondo della mia mente con enorme fatica.
Non capisco perché Paolo l'abbia fatto, sono anni che odio le rose, soprattutto le gialle e lui sa il motivo.
Passi il singolo fiore, ma non questo dinanzi a me.
Un enorme mazzo di rose gialle padroneggia in un vaso bianco sulla mia scrivania, questa volta c'è un biglietto.
Non riesco a fare un passo, i muscoli delle mie gambe non rispondono ai comandi che impartisce il cervello.
Il mio respiro è accelerato e corto, boccheggio in cerca di aria.
Deglutisco a fatica alla vista di questo enorme mazzo di fiori e con passo malfermo mi avvicino.
Daniele è già lì che elogia la bellezza di questo fiore facendo poi battute sull'invidia della nostra collega.
Sento a malapena la sua voce nella mia testa, ho bisogno di restare concentrata sul respiro per evitare un attacco di panico.
Allungo il braccio verso il biglietto ma sono troppo lenta, il mio amico lo agguanta desideroso di saziare la sua curiosità leggendolo.
Crede sia stato Alex a mandarlo per farsi perdonare, ma temo che non sia così.
"Sei la mia rosa preferita."
Apro la bocca in cerca di aria portandomi una mano istintivamente al collo, come fosse possibile afferrare l'arto invisibile che al momento mi soffoca.
Con occhi sbarrati cerco di tenermi alla scrivania per evitare di cadere, le gambe non reggono più il peso del mio corpo.
<<Emily, stai bene? >>
La voce di Daniele arriva ovattata alle mie orecchie.
Frugo con mani tremanti in borsa alla ricerca del telefono, la visuale è offuscata dalle lacrime che riempiono i miei occhi.
Cerco frettolosamente in rubrica il contatto di Paolo prima di non esserne in grado.
Parte la telefonata, due, tre, quattro squilli.
"Rispondi, rispondi, rispondi"
Prego silenziosamente.
<<Emily, sono felice di sentirti. >>
Sento pronunciare dall'altro capo del telefono.
<<Paolo, mi stai mandando tu in ufficio tutti i giorni una rosa e oggi un enorme mazzo?>>
Pronuncio con difficoltà.
<<Non lo farei mai, ti ho mandato solo un mazzo di tulipani una volta. >>
Da quel momento tutto è buio intorno a me.
Faccio un passo indietro e la mia schiena sbatte al muro, scivolo lungo questo trovandomi ad accucciarmi sul pavimento, porto le ginocchia al petto e chiudo gli occhi.
È lui, avrei dovuto immaginarlo, mi ha trovata, Ernesto è tornato.
Non riesco a respirare.
Paolo continua a chiamarmi dall'altro lato del telefono e Daniele cerca di parlarmi, ma io non reagisco.
Ho abbassato la guardia, dopo quasi quattro anni, e ora lui mi ha trovata, che farò?
Mi sembra di sentire in lontananza Daniele parlare con Paolo, ma non riesco a capire cosa sta succedendo intorno a me.
È come se fossi intrappalata in un sogno, il mio corpo non reagisce, sono completamente assente.
Non so quanto tempo passa, ma ora Paolo è qui davanti a me che cerca di parlarmi, sposto i miei occhi nei suoi e nel vederlo mi sento già al sicuro.
<<Ci sono io qui. >>
Dice risoluto e nei suoi occhi vedo amore.
Mi accarezza il viso asciugando le mie lacrime, non mi ero neanche accorta che stavo piangendo.
Mi aggrappo a lui stringendolo forte, Paolo ha vissuto tutto questo con me, mi ha difesa, non mi ha abbandonata.
Vuole restare per me, vuole proteggermi nonostante io abbia scelto un altro.
Forse ho sbagliato tutto, ma è stato il mio cuore a scegliere.
*********************
Eccoci qui.
Lasciamo Alex che si è lasciato influenzare dalla cugina, ha scelto nuovamente di seguire le sue paure, ma per la prima volta ha ammesso a sé stesso di essere innamorato e ora è determinato a riprendersi la donna che ama.
Cosa dire di Emily?
Sta per rivivere il suo incubo peggiore, Ernesto è tornato, era lui a mandarle ogni giorno una rosa.
Ovviamente si rifugia in Paolo perché lui in passato l'ha protetta, al momento sembra aver chiuso con Alex.
Ma chissà...
Quando c'è di mezzo l'amore, non si ha scampo, possiamo solo arrenderci.
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