Capitolo 6- Alex 💚
Alex.
Sono stati due giorni intensi, non mi sono fermato un attimo.
Finalmente posso dire di essermi trasferito definitivamente da mio fratello, oggi sono stato nel vecchio appartamento a prendere le ultime cose e consegnare le chiavi al mio amico, tra una cosa e l'altra rimandavo sempre.
Dopo essere andato via dall'appartamento che condividevo con Chiara, sono stato cinque mesi coinquilino di Gianluca, il mio migliore amico, ci conosciamo dalle scuole superiori e nonostante poi lui si sia trasferito qui all'università, non ci siamo mai persi di vista del tutto, appena si presentava l'occasione ci vedavamo, soprattutto quando mi sono trasferito anche io qui a Roma.
Quando è finita con la mia ex, ha insistito per ospitarmi, io volevo andare in hotel, potevo appoggiarmi da mio fratello, certo, ma avevo bisogno di non dare spiegazioni a nessuno nei primi giorni e leccare le mie ferite, e per quanto siamo uniti, Claudio mi ha sempre detto che stavo correndo con Chiara, di certo un "te l'avevo detto" , non mi entusiasmava.
Gianluca è un tipo riservato per queste cose, mi ha sempre ascoltato all'occorrenza senza insistere o giudicare e alla fine mi sono appoggiato da lui, inizialmente doveva essere solo per un paio di notti, poi qualche giorno, trasformati in settimane e poi mesi. Ovviamente contribuivo alle spese, ma i soldi iniziavano a scarseggiare e non volevo metter mano su quelli ricevuti dalla vendita del mio bilocale e visto che non riuscivo a trovare un lavoro e mio fratello continuava ad insistere perché mi trasferissi da lui, cosa che in effetti era la scelta più logica, decisi un paio di settimane fa che era giunto il momento, quindi eccomi qui.
Per ora va bene così ma anche questa sistemazione sarà temporanea, una volta ripresa in mano la mia vita, messo da parte un gruzzoletto, prenderò in affitto un appartamentino, è giusto avere i miei spazi e lasciare a mio fratello i suoi, anche se non mi sembra che ci sia una donna nella sua vita al momento e non se ne vede nemmeno l'ombra.
Finalmente inizia a girare per il verso giusto anche per me, domani ho il colloquio ufficiale per quell'azienda di informatica grazie al contatto di mio fratello e sono fiducioso.
Mi butto sul divano con l'intento di rilassarmi un po', alla radio suona la canzone degli Imagine Dragons "Follow You", ma ecco il campanello che suona, suona e risuona, guardo la porta come se potessi incenerire chiunque ci sia lì dietro e quel chiunque, deve ringraziare che io non provenga dal piatena Krypton come Superman.
Ma chi cavolo suona così come un pazzo?
Apro la porta e non mi meraviglia affatto vedere che si tratta appunto di Emily, non faccio in tempo a dire nulla o a fare nulla perché lei mi oltrepassa entrando in casa di corsa.
"Ciao Emily, prego accomodati, ah no, lo hai già fatto!"
Il sarcasmo è palese nelle mie parole ma lei in risposta mi tappa la bocca con la sua mano e con l'altra chiude subito la porta.
"Sccchhh! Non dire il mio nome."
Sussurra a pochi centimetri dalla mia faccia, ora siamo cosi vicini che posso sentire il suo profumo, ed è buonissimo, un dolce aroma di vaniglia invade le mie narici accompagnato dalla lieve fragranza di un frutto che non riesco a decifrare, credo sia lo shampoo che usa.
I suoi grandi occhioni chiari, le sue labbra...
Forse siamo troppo vicini, non credo se ne sia resa conto, troppo presa da altro.
Ok! È ufficialmente psicopatica questa ragazza, dovrò stare molto attento.
"Te lo hanno mai detto che sei strana?"
Cerco di dire con la sua mano premuta ancora sulle mie labbra, la rossa alza gli occhi al soffitto e sembra davvero pensarci un po' su prima di rispondere.
"In effetti si!"
In questo momento è così buffa e mi nasce spontaneo un sorriso.
"Devo nascondermi qui."
Mi libera dalla sua dolce presa e si allontana di poco, continua a sussurrare come se la stessero inseguendo, più interagisco con lei e più resto della mia idea.
"Posso chiederti da chi o cosa ti nascondi?"
Ora sono curioso.
Fa un grosso sospiro e con aria rassegnata si butta sul divano, il movimento le fa scivolare la maglia lilla con scollo largo leggermente giù per una spalla.
"Dal mio ex, mentre stavo rientrando ho ricevuto un messaggio da Sara.
Lui mi sta aspettando e non ha intenzione di andare via senza aver prima parlato con me."
Evidentemente la sto guardando con aria interrogativa, perché continua a spiegarmi.
"È complicato, vuole convincermi di essere cambiato e riprovarci."
"E tu non lo ami?Non vuoi riprovarci?"
Sono domande che mi escono di getto, non so perché resto qui a farmi i fatti suoi e a fare il confidente, non so perché glielo chiedo, ma una parte di me vuole sapere.
"Bella domanda."
Sospira di nuovo con lo sguardo basso mentre si tortura le unghie, non dice altro quindi ho già la mia risposta, inspiegabilmente credo di essere un po' deluso, ma non ne capisco davvero il motivo e devo chiudere qui tutta questa situazione surreale.
"Dovresti parlarci, non puoi nasconderti qui tutta la sera, considerando che vedrà la tua auto qua sotto."
Le dico affacciandomi appena dalla finestra, si nota subito la sua macchina azzurra, la vedo sbarrare gli occhi e un'espressione di paura le si dipinge in viso.
"Cazzo, la macchina. Che cretina. Ora che faccio?"
Per un attimo nasconde il viso fra le mani, fa un grosso respiro in cerca di coraggio per affrontare chi la aspetta a pochi metri da qui, poi si alza e ad alta voce dice a sé stessa: "Forza Emily!"
La venire verso di me con sguardo deciso e fa qualcosa che mi spiazza, mi dá un bacio sulla guancia, mi ringrazia e va via, mentre io resto dov'ero, cioè appoggiato al bracciolo della poltrona ancora intontito.
È stato un gesto inaspettato e credo impulsivo, ha sicuramente apprezzato il mio comportamento da amico, tutto qui.
Non so dire come mi sento, sicuramente sorpreso, ma anche un po' scosso e inizio seriamente a preoccuparmi, devo starle lontano, lei rappresenta tante complicazioni per me, me lo sento e lo capisco anche dalla direzione dei miei pensieri ogni volta che le sono vicino.
Si vede che è una brava ragazza, seria, spontanea e genuina, di certo le manca qualche rotella, basti pensare al nostro primo incontro, se ci penso ora, mi viene da ridere.
Quella rossa mi dà la netta sensazione di essere un tipo pericoloso, dal quale scappi o ti fotte del tutto, quel tipo di donna che riesce a entrarti in profondità per restarci, che ti ronza in testa come un'idea, che senti come un profumo nell'aria al quale non resisti, emozioni sulla pelle che non riesci a scrollarti di dosso.
O almeno credo sia così, in fondo nei miei ventinove anni ho avuto storielle di poco conto e solo Chiara è riuscita a rappresentare qualcosa di importante, ma probabilmente neanche lei è arrivata così in fondo al mio cuore, perché ad oggi se dovessi tirare le somme della nostra storia comunque io non l'ho più cercata, lei nemmeno, mi ha lasciato cicatrici e muri enormi.
Se dovesse tornare di certo non so come reagirei, devo essere onesto almeno con me stesso,ho pensato mille volte a questa ipotesi, inizialmente, preso dalla rabbia, mi dicevo che l'avrei mandata a quel paese, poi, preso dall'orgoglio, mi dicevo che la risposta più giusta sarebbe stata quella di dirle che avevo già un'altra nella mia vita, ma ora non so cosa farei.
Lei non è tornata sui suoi passi fin'ora come l'ex di Emily, mi è sembrata confusa sui suoi sentimenti, sul da farsi, se dargli un'altra opportunità o meno, sono curioso di sapere quanto tempo sono stati insieme, se la loro è stata una storia importante, il motivo della loro rottura, e soprattutto ora come sarà andata.
Mi appisolo sul divano con in testa una domanda che non trova risposta.
Perché continuo a pensarci?
Sbaglio o inizio a captare interesse?
Comunque che str...a Chiara.
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