Capitolo 50 - Doppio

Emily

Come al solito quando potrei dormire perché lavoro tardi mi sveglio presto, lo stesso vale per Sara che oggi ha il giorno libero.
È stato un bene però essere sveglie questa mattina, la nostra amica era davvero in crisi, teme possa ripetersi il passato e perdere Michele.
Ci abbiamo messo molto per cercare di calmarla.

Dopo circa due ore da quando Emma è uscita di casa per andare al lavoro, Sara piomba davanti a me con sguardo severo.
<<Dobbiamo pedinare Michele.>>

È letteralmente impazzita?
Gli fa male vedere troppi film di spionaggio.

<<Dovremmo parlarci. >>
Cerco di farla ragionare.

<<Emily, ma sei scema? Cosa ti aspetti, una confessione? >>
Con una voce grossa tenta di imitare il nostro amico.
<<Ciao ragazze, in effetti tradisco la vostra amica, ma non ditelo ad Emma. >>
Teatralmente scuote la testa.

Mi trascina davanti all'armadio.
<<Forza vestiti, mi raccomando di nero, non dobbiamo dare nell'occhio.
Andiamo a fare le nostre indagini. >>

La guardo allibita, ma la mia espressione cambia non appena continua la frase.

<<Ho appena sentito Emma, piangeva.
Michele le ha detto di aver avuto un imprevisto a lavoro e non potevano vedersi a pranzo. >>

Con occhi preoccupati le faccio cenno di continuare.

<<Lei non è al corrente di nessun imprevisto e lavorano praticamente insieme. >>

Sospiro con aria sconfitta, non posso credere che possa essere vero.
Meccanicamente mi vesto mentre penso a tutta questa assurda storia, poi mi si accende la lampadina.

Cavoli dovevo vedermi con Alex.

Gli invio un breve messaggio dicendogli solo di avere un contrattempo e che poi gli avrei spiegato.
Non me la sento ancora di dirgli cose intime di Emma, soprattutto non per messaggio.

Parcheggio l'auto a una decina di metri dall'ingresso del loro ufficio, spero di non essere visibile nonostante l'azzurro cielo della mia piccola cinquecento.
Io e Sara siamo entrambe nervose e ognuna resta persa nei propri pensieri, il tamburellare delle dita della mia amica sulla propria gamba, manifesta la stessa mia agitazione.

Ormai è quasi ora di pranzo e dopo soli quindici minuti di attesa, becchiamo Michele uscire dalla porta principale dell'azienda.
Scattiamo entrambe e accendo il motore non appena lui sale in auto, è un inseguimento in stile 007, cerco di tenermi lontana  il più possibile, mentre Sara sembra il mio navigatore personale.
"Rallenta, svolta a destra, lo perdiamo, è andato a sinistra."

Dopo una decina di minuti, non siamo molto distanti da casa nostra, ci troviamo davanti un palazzo di nuova costruzione grigio scuro.
Parcheggio dall'altro lato della strada sperando di essere abbastanza lontano, osserviamo il nostro amico scendere dall'auto per andare incontro ad una ragazza.

Un colpo al cuore.

Una tipa con un tubino nero e con una borsa lavoro beige, sembra avere qualche anno più di lui, ma con tutto quel trucco, che vedo addirittura da questa distanza non saprei dire di quanto.
Crederei in un appuntamento di lavoro, se non fosse che si stanno incontrando in un appartamento.

Mi sento come se avessi beccato il mio di fidanzato, ma quando vuoi così bene ad una persona, come io ne voglio ad Emma,  anche tu ne resti un po' ferita.

<<Brutto figlio di buona donna. >>
Urla Sara.

La mia compagna di avventura è pronta a scendere dalla macchina per andare a fare una scenata a quel cretino, la blocco con la mano.

<<Cosa vorresti fare? >>
Le chiedo preoccupata e ancora incredula.

<<Andare lì e dargli un calcio nelle palle. >>
Mi risponde tranquillamente facendo spallucce.

Scende dall'auto e le corro dietro, non so  nemmeno io se per fermarla o per incoraggiarla.
Ci dirigiamo verso Michele e lui nel vederci sbianca letteralmente.

<<Ragazze che ci fate qui? >>
Chiede timoroso.

Sara parte in quarta spintonandolo.
<<Brutto stronzo. Porco. >>

Per fortuna c'è poca gente in giro, altrimenti probabilmente ci avrebbero già presi per pazzi e magari anche chiamato la polizia.

Mi avvicino a lui, l'amico che credevo fosse degno di amare ed essere amato da Emma, colui che ho sempre lodato per i suo tanti pregi, invece uno sporco traditore, ancora non ci credo.
Come faremo a dirlo alla nostra amica e lei come farà a superare una cosa simile.

Gli tiro un pugno sulla spalla, è fortunato che per ora non abbia mirato al suo naso,  premo il dito contro il suo petto e gli vomito addosso il mio disprezzo.

<<Come hai potuto fare questo ad Emma? Ci hai deluse tutte, fai schifo. >>

Poi mi rivolgo alla sgualdrina che sta osservando tutto scioccata.
<<E tu, vergognati sfascia famiglie. Lui è fidanzato. >>

La donna diventa rossa in viso dalla collera e si mette ad urlare con voce stridula.
<<Ma come si permette? >>

Sara la interrompe.
<<Scopi con il fidanzato della nostra amica, abbi la decenza di stare zitta pu... >>

Michele le tappa la bocca giusto in tempo, ma tutti abbiamo capito quale appellativo le stava affibbiando.

Lui interviene con voce austera.
<<Ragazze, ora basta. Lei è l'agente immobiliare, sto cercando casa per me ed Emma. >>

Restiamo sbigottite, ho quasi la bocca spalancata e Sara sbarra gli occhi fissando prima me e poi Michele.
Istintivamente entrambe ci portiamo le mani alla bocca, ma non possiamo rimangiarci le parole pronunciate.

Il nostro amico si rivolge alla donna qui dinnanzi a noi.
<<Mi scusi tanto Maria, loro sono le amiche della mia fidanzata, devono aver frainteso tutto e ovviamente esagerato. >>

Scandisce bene quest'ultima parola con un tono un po' troppo alto regalandoci un'occhiataccia terribile che potrebbe fare concorrenza ad hulk.
Oppure a mia madre, è praticamente la stessa perché quella donna fa paura quando si incazza.

Vorrei sotterrarmi seduta stante.
Io e Sara balbettiamo delle timide scuse a Maria, lei offesa si inoltra nel palazzo lasciandoci nelle mani di Michele.

<<Ma che cavolo combinate? >>
Ci urla contro.

<<Perché non ci hai detto niente? >>
Gli chiedo di getto e la castana mi dà man forte.
<<Si, avremmo evitato tutto questo. >>

<<Quando mai riuscite a mantenere un segreto fra di voi? E soprattutto perché dovete sempre partire alla carica voi tre? >>
Il suo tono è duro, ma il suo sguardo è rassegnato.

Chiude gli occhi in cerca della pazienza che  ha perso da tempo con noi tre ragazze, butta fuori aria dal naso e scuote la testa.
Noi due agenti segreti dei miei stivali restiamo a testa bassa e in religioso silenzio, sembriamo due bambine sgridate dal padre per l'ennesima marachella.

<<Venite, ormai vi faccio vedere l'appartamento.
Ovviamente sarà Emma a dire l'ultima parola prima di confermarlo, le farò una bella sorpresa il giorno del suo compleanno.
Riuscirete a mantenere il segreto per un mese? >>

<<Ma certo, per chi ci hai preso? >>
Cerco di far trasparire sicurezza, ma Sara rovina tutto.
<<Un mese è tanto tempo. >>
<<Scchh>>
La ammonisco.

Michele alza gli occhi al cielo esasperato.

Non appena ricevo il messaggio di Daniele, che prontamente avevo avvisato della mia posizione, saluto e scendo restando fuori dal palazzo.
Non posso credere al teatrino scadente che abbiamo messo su io e Sara, avremmo dovuto parlare con Michele ma in effetti se davvero questo si fosse rivelato un lurido traditore, non avrebbe confessato.

Abbiamo visto l'appartamento, molto spazioso e luminoso, ovviamente da arredare, sono certa che Emma impazzirá dalla gioia.

Ad un tratto mi arriva alle spalle una voce severa che conosco bene.
<<Emily. >>

Mi volto e dinnanzi a me, trovo due occhi verdi pieni di risentimento.

<<Mi devi una spiegazione. >>

******************
Alex

Eccola, non posso crederci o meglio non voglio crederci.
Come ho potuto farla arrivare così in profondità, permettere al mio stupido cuore di battere per lei come non ha fatto mai per nessuna?
Mi sono fidato troppo un'altra volta, ma non ho avuto scampo.
Eppure anche di fronte all'evidenza, questo muscolo racchiuso nel mio petto urla a gran voce che è mia e io sono suo.

Flashback

Rietro a casa per l'ora di pranzo, ho detto a Claudio che avrei accompagnato io i nostri cugini alla stazione visto che Emily ha disdetto l'appuntamento previsto per quest'ora.
Apro la porta e un buon profumino mi investe, ho l'acquolina in bocca e lo stomaco brontola.

<<Hei, forza sto morendo di fame e abbiamo poco tempo. >>
Mi accoglie Riccardo.

Ci sediamo a tavola e Annalisa impiatta un'abbondante porzione di pasta con il ragù che io e Richy, praticamente divoriamo.
<<Siete dei maiali. >>
Ci riprende la mora.

Ad un tratto si rivolge a me incanalando il discorso verso il suo nuovo argomento preferito, ovvero la mia ragazza.

<<Come mai non ti sei visto con Emily? >>

<<Ha disdetto all'ultimo, ha avuto un contrattempo sicuramente per lavoro. >>
Spiego tranquillamente.

<<Sei sicuro? >>
La sua espressione furba mi manda in bestia.
<<Ti avviso, se non vuoi portarci ad un litigio serio, smettila.
Pretendo rispetto, per me e per lei. >>
Le dico a muso duro.

<<Hai ragione, anche ieri ho esagerato, posso chiamarla per scusarmi e salutarla? >>
La sua richiesta mi sembra strana conoscendola, ma acconsento.

Prendo il telefono e faccio partire la telefonata.
Uno, due, cinque squilli a vuoto, ci riprovo ma non risponde.
<<Strano. >>
Dico spontaneamente più a me stesso che a loro.

<<Sicuro sia a lavoro? >>
<<Si, sarebbe passato a prenderla Daniele, il collega. >>

Vado in bagno a darmi una rinfrescata, le temperature sono molto alte e c'è un'afa terribile, riesco a trovare sollievo per un breve istante a contatto con l'acqua fresca.
Appena ritorno in salotto trovo Annalisa parlare in vivavoce al mio telefono con Daniele.
Mi avvicino e mimo un "che cazzo fai?".

<<Quindi Emily non è con te? >>
Guardo torvo la mora, poi la mia attenzione viene catturata dalle parole che sento.

<<No, aveva da fare, passerò a prenderla più tardi. >>
Sento rispondere dal nostro amico.

Lo sguardo trionfante di mia cugina mi urta al quanto, cosa voleva dimostrare?

Mi intrometto nella conversazione.
<<Ciao Daniele, scusa se ti disturbo ma Emily non risponde, sai per caso dove si trova? >>
Ormai sono in ballo quindi tanto vale capirci qualcosa.

<<Ciao Alex, tranquillo. Noi abbiamo appuntamento più tardi perché è andata a vedere un appartamento in vendita. Non è lontano da casa vostra. >>
La voce metallica al telefono mi gela.

Chiusa la telefonata Annalisa mi da una pacca sulla spalla.
<<Non fare quella faccia, non sarà sicuramente andata a comprare casa con l'ex accettando la proposta di una convivenza. >>
Il suo sguardo vittorioso mi fa imbestialire.

Riccardo da voce ai miei pensieri.
<<Sei mia sorella, ma a volte ti prenderei a schiaffi. >>

Mi rivolgo a lui lanciandogli le chiavi di casa.
<<Vi aspetto giù, tu sei il benvenuto in questa casa, torna quando vuoi, tua sorella no. >>
Chiudo sbattendo la porta con foga e me ne vado.

Fine flashback

Una volta accompagnati in stazione, ho provato nuovamente a chiamare Emily, ma come risultato mi ha staccato la telefonata.
Daniele mi ha dato l'indirizzo di questo fantomatico appartamento e ora sono qui, davanti a me un palazzo di nuova costruzione, lei davanti l'ingresso che traffica al telefono.

La realtà che mi viene sbattuta in faccia.

Aveva ragione Annalisa, non posso crederci, ha cambiato idea proprio come Chiara.
Eppure credevo che Emily fosse diversa, come ho fatto a sbagliare così tanto?

Di sicuro sta aspettando Paolo, ha deciso di stare con lui e accettare la sua proposta di andare a vivere insieme, sono venuti a vedere una casa.

È tutto così chiaro.

Non me lo aspettavo da lei, la delusione che sento mi soffoca, apre una voragine al centro del mio petto che mi divora.
Mi sono fidato di lei, mi sono fidato di questo sentimento.

Ti sei innamorato coglione, è questa la verità.
Mi ammonisco.

Mi dirigo verso la fonte dei miei guai con passo mal fermo e mani tremanti, la chiamo con tono duro e lei girandosi ha dipinto sul volto un'espressione sorpresa.

Non ho mai voluto affrontare il discorso sulla proposta di convivenza del suo ex, forse per timore che lei potesse rendersi conto di aver sbagliato scegliendo me.
Forse per paura di farle capire che in realtà lui rappresentava una sicurezza, sicurezza che io non potevo darle.

Non è servito a molto visto che è comunque andata così.

<<Mi devi una spiegazione. >>
Trapela dalla mia voce solo risentimento, vorrei urlarle contro che mi ha spezzato, ma non le darò questa soddisfazione.

Ciao, Alex si è nuovamente perso nelle sue paure grazie a quella odiosa di Annalisa.
Che ne pensate?
Non è facile vincere le proprie paure e lui ha sempre avuto il timore di innamorarsi di Emily e restare scottato ancora.

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