Capitolo 36 - Doppio
Emily
Sono corsa verso di loro con la speranza di calmarli, sono arrivata appena in tempo, almeno penso sia così visto che non noto lividi sui loro volti.
Non credevo che Alex fosse un tipo aggressivo sinceramente e devo dire che questa è una cosa che odio.
So perfettamente il motivo della loro discussione e so anche che Paolo con le parole riesce a stuzzicare bene, ma questo non giustifica comunque la violenza.
<< Alex lascialo.>>
Urlo a pochi metri, mi frappongo fra loro due, il mio ex è abbastanza tranquillo, mentre mio ragazzo molto agitato.
<<Chi dei due vuole iniziare a darmi delle spiegazioni? >>
<<Non siamo all'asilo Emily, non c'è nessuna spiegazione da dover dare, sto mettendo in chiaro con lui la situazione. >>
Risponde nervoso Alex.
<<Te lo spiego io, Alex mi ha chiamato e una volta qui mi ha intimato, un po' con le buone e un po' con le cattive, di starti lontano. >>
Mi spiega Paolo.
Rivolgo il mio sguardo truce verso Alex che neanche mi guarda, troppo concentrato a fissare a sua volta Paolo.
Che casino.
Sospiro stanca, mi volto verso il mio ex.
<<Mi dispiace, non avrebbe dovuto farlo. >>
Mi sento strattonare il braccio da Alex.
<<Che stai dicendo? Io ho tutto il diritto di dirgli di starti lontano. >>
Davanti ho un Alex rabbioso e non mi piace per niente.
Con un colpo improvviso del braccio lo costringo a lasciare la presa.
Per quanto sappia che non dovrei risolvere con lui davanti a tutti, soprattutto davanti al mio ex, ha davvero passato i limiti e non mi trattengo.
<<Risolveremo in privato noi due. >>
Sono davvero furibonda, non riesco a vedere nulla in quel verde adesso, in quegli occhi che mi hanno incantata.
<<Paolo, lui su una cosa ha ragione, io e te abbiamo chiarito, sto con Alex e non è il caso che tu mi cerchi ancora. >>
Lo fisso con determinazione negli occhi e per pochi secondi lui fa lo stesso per poi abbassare lo sguardo.
<<Lo so. Ti ho chiesto di chiamarmi per questo, avevi ragione tu. >>
Non credo alle mie orecchie, si è arreso.
Ancora non mi guarda.
<<Avrei voluto parlarne in privato con te, anche per telefono, ti ho chiesto di chiamarmi, perché non l hai fatto? >>
Corrugo la fronte non capendo.
<<Quando avrei dovuto chiamarti? >>
<<Ti ho scritto due messaggi. Volevo dirti che ho pensato alle tue parole e chiarire alcune cose definitivamente. Era importante, non è da te non rispondere. >>
(Flashback)
Alex entra in cucina, si avventa sulle mie labbra come un assetato in un giorno in piena estate su un bicchiere d'acqua fresca.
Quando mi lascia andare sono senza fiato e aprendo gli occhi, lo vedo fissarmi.
<<Devo confessarti una cosa>>
Mi dice serio.
Oh cavolo, non promette nulla di buono.
<<Ho appena fatto una cosa di cui non vado fiero, mi sono fatto prendere dalla gelosia comportandomi da adolescente. >>
Sono confusa.
<<Ammetto di non aver pensato ma agito e basta. Non voglio più sbagliare con te Emily.
Sarò sempre sincero. >>
Ho paura di quello che sta per dire.
<<È appena arrivato un messaggio di Paolo, l'ho letto, cancellato e bloccato. >>
<<Che cosa? >>
Urlo infastidita e sorpresa.
<<Questi miei comportamenti sono del tutto nuovi per me e in effetti non mi riconosco.
Questo non sono io, ma non ci capisco niente quando ci sei tu di mezzo e lui vuole portarti via da me. >>
La sua espressione è paura e ne sono colpita, ma sono troppo incazzata al momento.
Cerco di oltrepassarlo ma mi blocca.
<<Abbiamo promesso entrambi, non si scappa più. >>
Combatto con me stessa al suono di queste parole.
<<Dammi subito una spiegazione logica e sincera. >>
Gli intimo in malomodo.
<<Siamo fragili come coppia.
Lui non è uno qualunque, lo hai amato e io ho i miei demoni con i quali combattere.
Finisco per fare cazzate. >>
<<Non puoi pensare di giustificare sempre le tue cazzate con la paura. >>
Dovrei urlargli contro per ciò che ha fatto, ma ciò che leggo nei suoi occhi cambia tutto.
<<Alex l'unico che mi porterà via da te sei tu con questi atteggiamenti. >>
Sono determinata a fargli capire che la verità è questa.
<<Hai ragione. Ti chiedo scusa.
D'ora in poi parleremo di tutto. >>
<<Sono incazzata, ma apprezzo come hai gestito la cosa. >>
Un altro piccolo e tenere bacio.
(Fine Flashback)
Paolo notando il mio essere pensierosa trae le sue conclusioni.
<<Ti impedisce lui di chiamarmi? Ti controlla il telefono? >>
<<Dovresti conoscermi e sapere che nessuno mi impedisce nulla. >>
Rispondo piccata.
<<È importante per me Emily, non basta dire solo che forse non ti sbagliavi su alcune cose. >>
<<Ti chiamerò. >>
Questa è una promessa e lui lo sa.
<<Emily andiamo. >>
Alex mi richiama, acconsento solo perché è meglio andare, ma mi preparo ad uno scontro aperto fra noi due.
Il tragitto breve verso casa è molto silenzioso, né io, né lui e nemmeno le ragazze, ha il coraggio di dire nulla.
Sento che sto per scoppiare.
Appena arrivati al portone mi dice "andiamo da me, dobbiamo parlare e in casa non dovrebbe esserci Claudio, avremo più privacy", per fortuna entrando constato che infatti il mio amico davvero non c'è.
Vado direttamente a posizionarmi davanti il balcone, devo mettere distanza prima che perda la sanità mentale e gli scaraventi qualcosa addosso, lui invece sì butta letteralmente sul divano.
<<Come ti è saltato in mente di prendere appuntamento con lui per aggredirlo? >>
Inizio la frase con tono basso e via via i decibel aumentano.
<<Avvertirlo è il termine corretto, gli ho consigliato di starti lontano. Tutto qui.>>
Lo guardo male per questi giochetti di semantica che tenta di fare con me.
<<Gli atteggiamenti da bullo non li sopporto, se sei così Alex finirà tutto ancor prima di iniziare. >>
Meglio mettere le cose in chiaro.
****************
Alex
Ma per chi mi ha preso, sinceramente mi sento offeso, io non sono un bullo.
<<Non lo sono, non sono neanche un tipo violento, io l'ho incontrato perché volevo mettere un punto .
Se Chiara mi riempisse di telefonate, rose, messaggi, tu ne saresti felice? >>
Anche il mio tono ora ha superato i decibel consentiti.
Si passa una mano sulla faccia, segno che non sopporta più tutto questo, siamo in due in realtà.
Butto fuori tutta l'aria dai polmoni ed inspiro profondamente per cercare di calmare i nervi.
<<Mi sono comportato da cavernicolo, mi dispiace, ti chiedo scusa.
Io volevo solo parlare con lui, non mettergli le mani addosso.....>>
Mi interrompere Emily facendomi notare ciò che ha visto.
<<È ciò che hai fatto. Ti ho trovato con le mani che stringevano la sua giacca. >>
<<Non l'ho preso a pugni e comunque mi ha tentato lui. >>
<<Alex se non fossi intervenuta saresti arrivato alle mani e questo non mi piace. Non accetto alcuni atteggiamenti. >>
Si massaggia le tempie stressata.
<<Sei ossessionato da Paolo e dalle tue paure. Io sono qui e nemmeno per me è stato facile arrendermi a quello che ci lega.
>>
Continuo ad affibbiarmi nuovi epiteti consoni alla mia coglionaggine, perché è così che mi sento ora nel vedere come cerca di rassicurarmi.
La abbraccio, anche se inizialmente lei è rigida e non ricambia.
Stringo la presa più che posso e inspiro il suo profumo, non voglio staccarmi da lei, solo quando cede le armi e le sue braccia cingono la mia vita mi sento meglio.
Le lascio un bacio sui capelli prima di staccarmi a malavoglia.
Sto mandando tutto a puttane perché ho una paura fottuta di poter perdere Emily, ma così la perderò comunque.
La trascino sul divano con me e resta sulle sue, non sopporto questa distanza.
<<Alex, non roviniamo quello che stiamo creando perché può essere qualcosa di unico.
Paolo ha capito che avevo ragione. >>
<< Cosa vuoi dire? >>
<<Grazie a te io ho capito che ciò che mi legava a lui non era amore, ma bisogno di protezione. >>
Non riesce a guardarmi, fissa il tavolino basso in legno ovale davanti al divano dove siamo seduti.
<<Affetto con la "A" maiuscola,ecco cosa provo oggi per Paolo, perché lui è stato importante e mi è stato vicino in un momento di fragilità e paura.
Gli devo molto. >>
Queste parole mi procurano una fitta al petto e tanta rabbia, sono un ipocrita perché anche io ho un passato importante, addirittura ho lasciato tutto per una donna e sono andato a convivere.
<<Ma tutto questo non è amore.
Ora lo ha capito anche lui. >>
Si tortura le mani con sguardo basso.
<<Vieni qui. >>
Allargo le braccia e si accoccola su di me.
Lei è la mia cura.
<<Me ne parlerai un giorno di questo brutto periodo? >>
Le chiedo cercando di non metterle fretta.
<<Certo.Dammi solo un po' di tempo. >>
Alza di poco la testa e cerca le mie labbra, non la faccio attendere, era proprio ciò di cui avevo bisogno.
Le sue labbra piene e morbide si incastrano alla perfezione alle mie, quando c'è questo contatto, dimentico anche il mio nome.
Sono totalmente stregato da questa elettricità che si crea e non riesco più a ragionare.
Dapprima semplici sfioramenti di labbra, poi inizio a leccarle per farle capire che voglio di più, lei è della stessa opinione visto che approfondisce il nostro bacio dando vita ad un ballo erotico fatto dalle nostre lingue che si accarezzano.
Cerco di fare leva perché la voglio addosso, capisce le mie intenzioni e con uno slancio si mette a cavalcioni su di me, la sua gonna nera è ampia e le permette questo movimento, e permette a me di poter accarezzare le sue gambe.
Le mie mani viaggiano sulla sua pelle che sotto il mio tocco diventa piena di brividi, la divoro quasi letteralmente e quando stringo finalmente il suo bel lato B nelle mie mani, perdo il controllo.
Con uno scatto mi alzo con lei ancora addosso e continuando a baciarla vado verso camera mia, apro la porta con un calcio poco delicato e con un altro la richiudo alle nostre spalle.
Mi siedo sul letto sempre con lei a cavalcioni su di me ed Emily si stacca solo per togliermi la maglietta, la mia erezione preme così tanto da far male.
Inizia a baciare l'incavo del mio collo e di riflesso stringo il suo fondo schiena nelle mie mani avvicinando le nostre parti intime.
Devo togliere questi jeans o mi decapito l'amico.
Infilo una mano per poter aprire i miei jeans ma c'è cosi poco spazio che è inevitabile toccare la sua intimità, lei geme e io prendo questo suono come un invito.
La tocco attraverso la stoffa sottile delle sue mutandine che sono bagnate per me.
Questo mi manda fuori di testa.
Sbottono con foga il jeans e lei inizia a strusciarcisi contro, le nostre intimità ancora nella biancheria prendono fuoco.
Ho bisogno di entrare in lei, adesso.
Lo farei se non fossimo interrotti dal campanello di casa che suona senza sosta, una, due, sei, sette, dieci volte.
Chiudo i jeans incazzato nero, infilo la maglietta nervosamente e lei cerca di ricomporsi al meglio seguendomi alla porta.
È la seconda volta che succede, stacchero' il campanello, giuro.
Apro burberamente senza neanche guardare dallo spioncino e mi ritrovo una Emma che nel panico fa gestacci verso il loro appartamento.
<<C'è tua madre, muoviti. >>
Non abbiamo il tempo di far arrivare l'informazione ai neuroni, che la porta si apre.
Una signora sulla cinquantina, molto bella, anche lei con i capelli rossi, chiara di carnaggione, occhi verdi, bel fisico.
Emily ha preso tutto da lei.
Ci guarda con un grosso punto interrogativo stampato in faccia, il suo sguardo oscilla da Emily a me e da me alla rossa, ci osserva.
Vestiti stropicciati, io erezione evidente, labbra gonfie e rosse, lei capelli in disordine.
Due più due uguale quattro.
<<Mamma, che fai qui? >>
Chiede la rossa nel panico con voce stridula.
<<Ho fatto bene a farti una bella improvvisata. Non mi presenti il tuo nuovo fidanzato? >>
Restiamo tutti di sasso dalla sua audacia.
Eh ora?
Mi salva l'arrivo tempestivo di mio fratello che ci guarda sorpreso trovandoci tutti sul pianerottolo.
Lo guardo disperato e credo colga la mia silenziosa richiesta d'aiuto vedendo la madre di Emily.
<<Ciao a tutti , Signora da quanto tempo. Come sta? >>
La saluta Claudio.
<<Caro ragazzo, come stai.? Stavamo giusto facendo le presentazioni. >>
Dice indicandomi la madre di Emily.
<<Lui è mio fratello Alex. >>
Le stringo la mano e la mia probabile futura suocera ha una bella stretta, credo voglia mettermi in guardia cosi facendo.
Emily interrompe questo momento teso per fortuna.
<<Dai mamma rientriamo.
Ciao ragazzi. >>
Così facendo spariscono nell'appartamento delle ragazze.
<<Ma che cosa è successo? >>
Chiede Claudio mentre cerca di non ridere intuendo la situazione.
<<È una storia lunga, mettiti comodo. >>
***************
Ciao a tutti, come state trovando la storia e le avventure di Alex ed Emily?
Se vi piace votate con una stellina.
Grazie. 💖
(Per curiosità, ho pensato a Julianne Moore per il prestavolto della mamma di Emily.)
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