Capitolo 3 (parte I) - Emily ♥️
Emily
Il bancone pieno di ogni tipo di dolcetto mi distrae per un attimo, sono troppo golosa, ma tutti quei colori, quelle creme, questi odori, li sto mangiando con gli occhi, poi sposto di nuovo lo sguardo preoccupato sull'uomo dietro queste prelibatezze.
"Gianni, sei sicuro di riuscirci? Guarda che la festa è dopo domani e non posso rischiare di perdere la cliente."
L'ansia traspare dalla mia voce palesemente, quando i clienti storici vengono all'ultimo per commissionare un lavoro non possiamo rifiutare e poi dobbiamo fare i salti mortali, alla fine riusciamo sempre nel nostro lavoro, credo di tenermi in forma per questo, corro a destra e sinistra senza orari, più lo stress.
"Di chi ti puoi fidare? Di me!"
Alzo gli occhi al cielo non potendone fare a meno, lo ripete ogni volta, so perfettamente che posso farlo, non ha mai deluso le mie aspettative dal primo giorno, per questo è diventato il mio pasticcere di fiducia e mi rifornisco sempre da lui nel mio lavoro.
"La torta sarà pronta, tema bebè, tranquilla. Come al solito, tu farai pubblicità alla vostra attività e anche alla mia."
Sorride toccandosi come sempre la pancia che è un po' abbondante, da quando lo conosco quella cresce e i capelli diminuiscono, ma è un brav'uomo con la battuta sempre pronta; la prima volta sono entrata qui dentro attirata dalla vetrina allegra, macaron di tutti i colori, cap cake con glassa frosting arcobaleno, una torta tre piani con i simboli in pasta di zucchero dei super eroi Marvel e DC.
Ma stiamo scherzando? Io da fan, dovevo assolutamente conoscere l'ideatore di quel'opera d'arte, non ho più abbandonato questo gioiellino, perché a volte un piccolo posticino, nasconde un grande tesoro.
Quando scoprii questo posto, avevo iniziato da poco questo lavoro che ora amo follemente e che è stata la mia rivincita personale, gli affari per l'attività di Cristina, il mio capo, iniziano proprio ad andare bene, ormai sono quasi due anni e mezzo che lavoro nella sua agenzia "Il genio della lampada" come event planner. Non la ringrazierò mai abbastanza per la possibilità che mi ha dato, ed io, devo ringraziare me stessa per essermi data una seconda occasione, per non aver mollato, per essermi rialzata dopo aver toccato il fondo.
Ho sempre amato sorprendere con piccoli dettagli, rendere unico un momento, non avrei mai immagino di poterne fare un giorno un lavoro, e devo dire che me la cavo anche bene.
È nato tutto per caso, incontrai Cristina nella sala d'attesa dello studio del Dottor Lucio Marino, uno psicologo, lei era lì per combattere i suoi demoni, io per affrontare le mie paure, incontrarsi due volte a settimana da uno psicologo è strano, ti senti sbagliata di fronte al mondo, hai paura di essere giudicata da chiunque sia lì fuori, ma non lì dentro. In quel luogo ti senti capita proprio perché la persona che hai davanti sai che è lì per le tue stesse ragioni in qualche modo. Non bisogna mai vergognarsi di chiedere aiuto ad una guida, qualcuno che tracci la strada davanti a te per vincere le proprie paure, perché quando siamo fragili non è facile farlo, abbiamo bisogno di aiuto per riprendere in mano la nostra vita e stare bene.
L'agenzia si trova nei pressi di Ponte Milvio, siamo un team di cinque persone, compreso il capo, io faccio coppia fissa con Daniele, amo follemente quel pazzo ragazzo, c'è stata subito sintonia fra noi, siamo coetanei e il suo spirito allegro è a dir poco contagioso, è la positività fatta a persona, ma a volte è irritante proprio per questo, poi non riesce mai a tenere la bocca chiusa ed è molto impiccione, o lo ami o lo odi.
Come sono solita fare, dopo essere passata da Gianni, torno in ufficio con un vassoietto di pasticcini per tutti, non ho neanche il tempo di entrare che lui mi attende all'ingresso, deve avermi vista arrivare, i suoi occhi nocciola semi chiusi si illuminano nel vedere ciò che ho fra le mani, è impossibile essere tristi con Daniele nei paraggi, allunga le braccia con espressione sognante e i capelli spettinati.
"Emily, ti amo, sei la donna della mia vita, ora, mi manca solo trovare l'uomo della mia vita."
Apre il vassoio e si fionda sulla zeppola farcita con nutella e ricotta.
"Zeppolina mia, i love you."
Gli verrà il diabete prima o poi, e io contribuisco, lo so, quasi non scoppio a ridere quando lo vedo pieno di zucchero a velo in viso.
"Forza, spostiamoci dall'ingresso, se dovesse arrivare un cliente, perderemmo la nostra credibilità con te conciato così."
Inizialmente ci ho messo un sacco di tempo a fidarmi di lui, i mostri del passato non ti abbandonano facilmente, ma mi ha conquistata con facilità abbattendo i miei muri e le mie paure facendo breccia nel mio cuore.
Il resto del gruppo è formato dall'oca di Roberta, sempre impeccabile, mai un capello fuori posto, ma brava nel suo lavoro, fa coppia con Gennaro, un ragazzo fissato con i muscoli, ma un pezzo di pane, ed infine il capo, Cristina, che da una mano e gestisce un po' tutto.
Io e Dany siamo forti insieme, molto compatibili, e questo è importante, soprattutto in questo lavoro, organizziamo di tutto, ogni genere di eventi, feste, matrimoni, lauree, proposte, baby shower, ognuno di noi butta giù le proprie idee e cerchiamo di farle conciliare e ci dividiamo i compiti.
Dopo una giornata a lavoro, rientro finalmente a casa, ho i piedi distrutti, sono stata in giro per quattro ore fra i vari fornitori, il telefono mi avvisa con il solito bip dell'arrivo di un messaggio whatsapp, proprio nel momento in cui mi butto a peso morto sul letto dopo aver scaraventato le scarpe in giro per la stanza, subito mi agito leggendo il nome del mittente nell'anteprima del display, 'Paolo'.
Poche lettere che mi catapultano nel passato violentemente, emozioni mi investono sbattendomi addosso un sentimento al quale non so dare un nome e che cerco di scrollarmi di dosso da troppo tempo, inutilmente, perché finisco sempre per essere qui, troppo fragile e bisognosa di lui per sentirmi al sicuro.
Mi decido a leggere il suo messaggio.
MESSAGGIO DA PAOLO: "Ciao, come stai? Vorrei parlarti, non dire di no, ti prego. Che ne dici se ti invitassi a cena nel nostro ristorantino preferito? Per favore."
Mi sale l'ansia, inizio a camminare per casa con la speranza di smorzarla, lui riesce sempre a provocarmi queste emozioni contrastanti, riesce sempre ad incatenarmi al passato, a lui, mi chiedo se sarò mai capace di voltare pagina, rinunciare a questo ricordo, mettere fine a questo legame confuso e sbagliato per entrambi. Abbiamo rappresentato molto l'uno per l'altra, lui è stata la mia ancora di salvezza letteralmente, ma non è l'amore, né io lo sono per lui, è difficile capirlo, è complicato accettarlo, è dura riuscire ad andare davvero avanti quando i sentimenti continuano a legarti a qualcuno, il problema fra noi è sempre stato riuscire a comprendere la natura dei nostri sentimenti, del nostro legame, soprattutto ad oggi, e di sicuro, per lui continuare a cercarmi, e per me continuare a cedere, non è sano.
Emma e Sara non sono ancora tornate da lavoro, io ho davvero bisogno di parlare con qualcuno, con la speranza che il mio caro amico Claudio ci sia, sono già davanti la sua porta con la mano alzata chiusa a pugno, pronta a bussare, ma l'arrivo di Alex dalle scale mi blocca, mi fissa con un sopracciglio alzato, ed io mi sento come se fossi stata sorpresa a rubare delle caramelle ad un bambino.
Ci osserviamo per pochi secondi, non riesco a distogliere lo sguardo, catturata da quel verde magnetico proprio come il primo giorno, non posso evitare di sentirmi in imbarazzo, e mi chiedo perché non riesca a non perdermi in quel verde? Questo mi fa capire quale disastro io sia, e vado ancora più nel panico, perché non posso reagire come un adolescente alla prima cotta. Lo saluto con un cenno di mano e a passo svelto torno dentro casa mia, sto facendo la figura della pazza con questo ragazzo.
Sospiro, sconfitta da me stessa, tanto la decisione l'avevo già presa appena letto il mittente, è sempre stato così, non ho mai trovato un qualcosa che mi spingesse ad essere più forte, in fondo c'è un passato forte che ci lega, situazioni che ci hanno uniti, oltre a tre anni di tira e molla, ero sempre io a lasciarlo, a chiedergli pause, a non essere mai soddisfatta del nostro rapporto, mai convinta di questi sentimenti, miei e suoi.
Lui tornava sempre, ed io fragile, mi aggrappavo a lui come la prima volta, cedendo.
Gli mando un messaggio per accettare di vederlo pur rifiutando l'invito a cena, andrà bene anche solo un aperitivo qui vicino, così, se dovesse mettersi male, potrò scappare via, perché non devo cedere, questo incontro non dovrà significare un riavvicinamento fra noi.
Vado a fare una doccia veloce e poi mi preparo, sistemo i capelli in una treccia laterale e un filo di matita agli occhi, nulla di appariscente, proprio come il vestito verde menta largo fino al ginocchio.
Il messaggio di Paolo dove mi avvisa di essere sotto casa mia ad aspettarmi, arriva esattamente nel momento in cui rientra Emma, se le dicessi dove sto andando mi chiuderebbe qui dentro e butterebbe la chiave, quindi la saluto in fretta e sotto il suo sguardo indagatore esco di casa pronta ad affrontare il mio passato.
O forse no.
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Emily è ancora aggrappata al passato, a questa storia complicata con Paolo. Non è mai facile scrivere la parola fine anche quando i sentimenti cambiano .
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