Capitolo 28 - Emily ✔️

Emily

Continuo a sorridere come una stupida, ma non posso farne a meno, non ci riesco.

Appena tornata a casa ho raccontato tutto alle ragazze e loro ne sono state entusiaste.

<<Ce ne avete messo di tempo. >>
Dice Sara.

<<Che cosa vuoi dire? >>
Chiedo curiosa.

<<Semplicemente che tutti noi sapevamo che sarebbe andata a finire così, ma voi testoni ci avete messo più tempo del previsto. >>
Spiega Emma facendomi la linguaccia.

Tutti?
Chiedo cosa voglia dire con il termine "tutti" perché inizio a preoccuparmi.
Era così palese che tra noi ci fosse un interesse reciproco?

<<Tutti significa tutti.
Noi, Michele, Claudio, anche la pettegola del piano di sotto credo lo sappia. >>
Mi informa Sara, e alla sua ultima frase, scoppiamo a ridere tutte e tre.

<<Voglio andarci con i piedi di piombo, sinceramente ho paura di starci di merda.
Dopo mi farò suora. >>
Le avviso.

<<E rinunceresti al sesso? >>
La biondina mi guarda sconvolta.
Ci penso un po' su.

<<Ok, non mi faccio più suora. >>
Un'altra risata di gusto.

<<Come la metti con Paolo? >>

<<Sara, dovrò parlarci nuovamente, ma non so più come farglielo capire.
Si ostina a scappare da Marianna e rifugiarsi nel nostro ricordo. >>

<<Stai sminuendo ciò che provava e prova per te. Non credo ti sia immaginata il suo amore. >>
Risponde tristemente lei.
Vorrei capire cosa le passa per la testa.

<<No, io ho vissuto dei bei momenti con lui e so' che ci siamo amati e siamo stati felici. Ma eravamo aggrappati l'uno all'altro. >>
Sono sincera.

Vedo Sara strana, continua a mangiarsi le unghie e lo fa quando è nervosa.
Fissa il pavimento e sospira.

<<Devo confessarvi una cosa. >>
Sembra aver trovato il fegato finalmente.

Io ed Emma ci lanciamo un'occhiata interrogativa in attesa della sua rivelazione.

<<Alla festa ho notato un ragazzo. >>
Fa una pausa, sembra cercare le parole giuste.
Continua a fissare il vuoto.

<<Era Christian. >>
Dice quasi in un sussurro.

Io ed Emma ci ritroviamo a bocca aperta entrambe.
La nostra amica ha sofferto molto in passato per lui, sappiamo bene che non lo ha mai dimenticato.

I genitori di Sara sono separati, il padre si è trasferito per lavoro vicino Milano e lei, dopo la laurea in fisioterapia, ha scelto di frequentare un master di due anni proprio nella città in cui abita, per riallacciare i rapporti diventati ormai freddi.
Lì, ha conosciuto tramite amici in comune, Christian, ma lui un giorno è sparito, letteralmente.

Ora capisco perché prima, parlando del passato e dei sentimenti di Paolo, era triste.
In realtà pensava al suo passato, e ha un nome.
Christian.

<<Lui ti ha visto? >>
Le chiede Emma.

<<Si, ma non si è avvicinato, ha continuato a fissarmi da lontano.
Poi è successo quello che è successo e siamo tutti andati via. >>
Ci informa Sara continuando a non guardarci.

<<Perché non me lo hai detto? >>
Le chiedo di getto.

Mi sento un po' in colpa, lei era lì per supportare me.

<<Non ho avuto modo, stavo per dirtelo in bagno, poi... >>
Lascia la frase a metà.

Già, poi è successo di tutto.

<<Cos'hai intenzione di fare? >>
Le chiede Emma.

<<Niente >>
Sospira e capiamo il suo conflitto interiore.
Ci abbracciamo sapendo di essere l'una la spalla dell'altra.

Dopo un paio d'ore sento suonare il campanello di casa, deve essere sicuramente lui.
Sono un po' nervosa, come dovrei approcciarmi?
Poi la vocina nella mia testa mi sgrida.

Basta Emily, lui ha detto che state insieme, quindi comportati come ti senti.

Apro la porta e Alex mi sorride.

Quanto si può essere belli?

Si avvicina a me che ero rimasta impalata lì a sbavare e mi dà un dolce bacio sulle labbra.

<<Posso entrare? >>
Mi chiede.

Io mi smarrisco sulla nuvoletta dell'amore guardandolo con occhi sognanti.

Non posso credere che stiamo insieme.

<<Vuoi che me ne vada e ritorni dopo? >>

Finalmente è mio.
Oddio le sue labbra mi fanno impazzire.

<<Sei impegnata? >>

Guarderei quegli occhi verdi per ore, giuro,e poi quando sorride mi perdo definitivamente.

<<Emily, stai bene? >>

Mi sveglio finalmente dai miei pensieri.

Che figura di merda.

Lui continua a guardarmi con un sopracciglio alzato, come a voler sottolineare la mia imbranataggine.

Bel colpo Emily, lo farei scappare prima del tempo, fingi di essere una persona normale.

<<Scusa, vieni accomodati. >>

Sono in ansia, no, sono proprio nel panico.
Appena arriviamo in cucina gli chiedo se vuole un caffè, ma non me ne va bene una perché rifiuta.

In realtà stavo mettendo in ordine tutto il disastro che ha lasciato Emma, sotto la mia supervisione ha fatto la torta di mele a Michele.

Chissà come sarà venuta.?

<<Stavi facendo un dolce? >>
Mi chiede leccandosi già i baffi.

<<In realtà lo ha fatto Emma, le ho solo dato qualche suggerimento. >>

<<E tu non vuoi fare un dolcino per me? >>
Mi chiede facendo il labbruccio.

Potrei svenire, sento improvvisamente caldo.

Ossigeno, ho bisogno di ossigeno.

Tento di riprendere le mie facoltà mentali.
<<Ti insegno a fare una torta molto semplice e golosa. >>

Prendo il grembiule da cucina e lo indosso, lego i capelli in una crocchia disordinata e poi prendo gli ingredienti che mi servono: uova, farina, zucchero, olio, latte, cacao e lievito.
Apro il secondo cassetto della cucina e prendo un altro grembiule, vado verso di lui che mi guarda confuso, gli faccio indossare il grembiule.
Nonostante il grande punto interrogativo stampato sulla sua faccia, non si sottrae, letteralmente lo trascino al tavolo passandogli le uova.

<<Forza, sarò la tua insegnante. >>

<<Credo proprio che non mi annoieró insieme a te.
Ok capo, dimmi cosa fare. >>

Gli spiego come procedere , inizia a rompere le uova, inutile dire il disastro, per fortuna servono intere, altrimenti sarebbe stata una sfida separare tuorli da albumi.
Poi misura gli altri ingredienti e inizia con lo sbattitore.
Una nebbia di farina gli schizza dritto in faccia e mentre lui tossisce, io rido di gusto, cosi tanto da aver male allo stomaco.

<<Ti piace ridere delle disgrazie altrui?
Vieni qui. >>
Si getta letteralmente su di me, strofina sul mio viso i suoi capelli ormai brizzolati grazie alla farina, tenendomi ferma con le sue forti braccia, non posso scappare, e non voglio.

Ad un tratto mi bacia, le sue labbra a contatto con le mie, creano dei piccoli brividi sulla mia pelle.
Sono morbide e mi piace un sacco.
Approfondisco il bacio, ne ho bisogno, non posso resistere, ha un sapore che crea dipendenza, come se lo avessi sempre cercato e lo avessi finalmente trovato.

La porta della cucina si apre, una Sara imbarazzata, si
scusa e scappa letteralmente via, mortificata di averci interrotti.
<<Oh dio, scusate ragazzi. >>

Che vergogna.

<<Ritorniamo all'impasto della torta. >>
Sussurro imbarazzata.

Dopo altri pochi passaggi, ecco infornare la nostra torta al cioccolato.
Mentre lui è intento a mettere la torta nel forno, prendo il telefono e gli scatto una foto.
Ritrae un Alex con il grembiule da cucina sporco di cacao e farina, concentratissimo mentre cerca di non ustionarsi al forno.

<<Sei stato molto bravo. Ho le prove. Trenta minuti e sarà pronta. >>
Gli dico sorridendo sventolando il telefono davanti il suo naso con la foto in bella vista.
Lui per tutta risposta cerca di prendere il telefono che riesco per un pelo a nascondere dietro la schiena.

<<Dovrai pagare pegno ora che mi hai fatto quella foto a tradimento. >>

Io continuo a ridacchiare, convinta di essere ormai al sicuro, ma lui mi bacia improvvisamente e io abbasso la guardia, mi prende subito il telefono dalle mani infilandolo nella sua tasca.

Accidenti.

<<Ora dovremo trovare un modo per impiegare questa mezz'ora in modo costruttivo. >>
Mi dice malizioso.

Si avvicina, accarezza il mio viso e poi sfiora i miei capelli iniziando a giocare con una ciocca.
Avvicina piano le sue labbra fino a sfiorare le mie, ma si ferma, cerca di stuzzicarmi, si sposta sul mio collo, il suo respiro mi solletica la pelle e io, mi sto eccitando.
Le sue mani mi tengono stretta a lui e con la punta del naso traccia il profilo dall'orecchio alla spalla.

<<Sai che la vaniglia è diventata la mia fragranza preferita? >>
Sussurra piano al mio orecchio mentre le sue mani vagano sulla mia schiena, i nostri corpi sono sempre più vicini ed è impossibile non percepire la sua erezione.

Gente, quest'uomo mi desidera, non posso crederci.

****************


Ciao,
I nostri piccioncini non sono carini insieme?
😍

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top