Capitolo 25 - Alex ✔️

Alex

Sono pronto e sto aspettando la mia dama insieme a mio fratello che aspetta la sua, peccato che lui sia calmo, mentre io sia in ansia.

Non ho avuto il coraggio di indossare la giacca, fa davvero troppo caldo, ormai siamo a fine maggio.
Andrà bene anche solo la camicia blu, tanto in macchina ho lasciato la giacca di pelle nel caso facesse freddo all'uscita.

La porta si apre e appena la vedo sulla soglia, resto senza parole, mi si presenta in un magnifico abito blu chiaro lungo fino ai piedi e le sta semplicemente un incanto.

<<Sei bellissima. >>

Non mi rendo neanche conto di averlo detto ad alta voce.

Lei arrossisce subito e abbassa gli occhi regalandomi un dolce sorriso timido.
Sospiro, perché sarà davvero difficile per me questa sera trattenermi.

Forse ha ragione Claudio, dovrei buttarmi e rischiare, probabilmente per lei ne varrebbe la pena.

Continuo a fissarla come un idiota e ringrazio mio fratello che smorza il tutto.

<<Sara, sei uno schianto anche tu, di certo saremo i fratelli più invidiati di tutta l'azienda.
Ora andiamo. >>

Il tragitto in macchina per fortuna non è lungo, sono seduto dietro accanto a lei, ho ceduto il posto avanti a Sara.
Sembra non esserci aria in questo piccolo spazio che condividiamo, l'ha risucchiata tutta la rossa accanto a me.

Una parte di me vorrebbe solo scappare via, il più possibile lontano da lei, l'altra parte, vorrebbe solo prendere la sua mano, intrecciare le nostre dita e restare.

Arrivati alla sala dove si terrà il buffet, sono alquanto infastidito nel notare diversi occhi puntati su Emily e Sara.
Di certo li capisco, però mi fa incazzare la cosa.

Non ha badato a spese il capo, ha affittato una sala in un hotel rinomato, qui è tutto raffinato, a partire dal pavimento scuro con al centro della sala disegnato il logo dell'hotel, continuando con il soffitto il legno e degli enormi lampadari al centro e ai lati.
I tavoli, disposti alle estremità della sala, hanno lunghe tovaglie bianche e un centro tavola con un vaso sottile che contiene tre rose rosse, le sedie sono imbottite rosse sia allo schienale che alla seduta.
Al lato della grande vetrata che dà sulla piscina esterna illuminata, tre tavoli lunghi rettangolari pieni di cibo di ogni genere.
Nell'angolo opposto, un ragazzo che si occuperà della musica.

Saluto qualche collega e presento le ragazze e mio fratello, senza precisare cosa siamo io e lei, perché non lo so nemmeno io e ho paura di chiederglielo.

Ho paura che mi dica che non siamo niente perché so che è così, e questo è colpa mia.

Ad un tratto si avvicina a me Monica, la mia collega, ignorando completamente Emily al mio fianco e mi cinge le spalle con il suo braccio sussurrandomi all'orecchio che sono un gran bocconcino stasera.

La sua sfacciataggine non ha limiti.

D'istinto mi scanso perché non voglio che la mia accompagnatrice pensi male.

Forse ha ragione Claudio, sono pazzo di lei, non mi è mai importato di stare attento a dettagli con una donna che non è neanche mia.
A quest'ultima frase, la mia coscienza mi ricorda che lei non è mia, ma poteva esserlo e potrebbe ancora accadere probabilmente.
Me lo conferma lo sguardo di fuoco che dedica alla donna mora che cerca di sedurmi in questo momento.

Per una volta dovrei fare tesoro dei consigli di mio fratello e sfruttare la serata.
Mi volto verso Emily e le chiedo se vuole ballare.

Lei, vedendo che ignoro la mora alla mia sinistra, nonostante le sue esplicite avance, nonchè il suo mini abito che lascia poco all'immaginazione, mi guarda dapprima stupita e poi fiera, prende la mia mano e accetta.

Ovviamente si tratta di una canzone lenta e romantica, quindi la stringo a me.
Posso sentire il suo profumo di vaniglia che mi manda fuori di testa e le sue braccia intorno al mio collo fanno sì che le sue labbra siano a pochi centimetri di distanza.
Stringo i suoi fianchi così da mettere il suo corpo più vicino possibile al mio, le note di "A Thousand Years" di Christina Perri rendono tutto perfetto.
Conosco questa canzone, le parole mi sembrano perfette per noi.

Avvicino le mie labbra al suo orecchio stringendola e inizio sottovoce a canticchiare in italiano, per trasmetterle ciò che sento.

"How to be brave?"
Come essere coraggiosi?

"How can I love when I'm afraid to fall?"
Come posso amare se ho paura di cadere?

"But watching you stand alone"
Ma guardandoti stare da solo

"All of my doubt suddenly goes away somehow"
Tutti i miei dubbi all'improvviso svaniscono in qualche modo

"One step closer"
Un passo più vicino

Sento il suo respiro spezzarsi e percepisco quasi il suo cuore galoppare insieme al mio a briglie sciolte.

<<Questa sera sei bellissima. >>
Sorride imbarazzata.

<<Emily, non faccio che pensare a ciò che mi hai detto.
Io voglio restare per te. >>

Ecco, l'ho detto cazzo.
È un impegno, ma voglio buttarmi e rischiare, perché la verità è che mi ha fottuto il cervello, la verità è che non ho scelta da quando ho incontrato i suoi occhi.

Mi fissa con occhi increduli e sorpresi, la bocca semi aperta, non si muove più, è immobile.
Siamo ancora stretti l'uno all'altro, mentre tutto il resto della sala continua a ballare, mentre le parole di questa canzone continuano ad avvolgerci, sembra che il tempo solo per noi si sia fermato.

Cazzo dì qualcosa, sto mettendo quel che resta del mio cuore nelle tue mani.

Mi sorprende stringendomi nuovamente e tornando a ballare, credo a questo punto che non dirà niente, ma non appena inizia la seconda strofa della canzone, mi guarda negli occhi e inizia a cantare anche lei in italiano imitandomi.

"I will be brave"
Sarò coraggiosa

"I will not let anything take away"
Non lascerò che nulla porti via

"What's standing in front of me"
Quello che adesso ho davanti a me

"Every breath"
Ogni respiro

"Every hour has come to this"
Ogni ora che ha portato a questo

"One step closer"
Un passo più vicina

Vorrei parlare ma non dico niente, non ci riesco, tutto si è intrappolato qui in gola, apro la bocca ma non esce nessun suono.
Spero possa leggere ciò che sento nei miei occhi.

Continuo a guardarla e ad un tratto, lo sguardo che mi regala, in realtà sta giá rivelano tantissimo.
Poi si avvicina sempre di più e mi bacia, le nostre labbra si sfiorano e si incastrano perfettamente.

È come se finalmente dopo giorni e giorni di siccità, arrivasse la pioggia a dissetarmi e inizio finalmente a respirare.

Vorrei istintivamente approfondire questo bacio, ma siamo in mezzo a così tanta gente che rinuncio.

Lei sorride felice e vaffanculo a tutte le paure, sono felice anche io.

È un'emozione che sento esplodere prepotente al centro del petto e mi sento rinascere, tutto questo grazie a lei, che è riuscita ad essere più forte delle mie paure.

Mi ha travolto ed io non ho mai avuto scampo.
L'unica cosa che ho potuto fare è stata arrendermi a lei.
Arrendermi all'amore.

La serata scorre troppo lenta per i miei gusti, vorrei solo poter andare via con lei, non le stacco gli occhi di dosso più del necessario, continua a sorridere e chiacchierare con Sara e Claudio, con me al suo fianco e vedo loro apprezzare; di tanto in tanto guardo le nostre dita intrecciate, mi sento bene.

Quando si allontana per andare alla toilette con l'amica, mio fratello parte con l'interrogatorio.

<<Allora?
Credo tu abbia seguito il mio consiglio.
Forse per la prima volta in vita tua.
È da annotare questa data. >>
Mi schernisce.

<<Forse per la prima volta in vita mia ho fatto bene a seguire l'unico consiglio giusto che mi hai dato. >>

Gli dó una pacca sulla spalla e vado anche io in bagno.
Non l'avessi mai fatto.

A volte nella vita, si vorrebbe conoscere il proprio futuro o avere una piccola macchina del tempo per poter tornare indietro, anche di una manciata di minuti per evitare di fare cazzate.

Ora mi servirebbe proprio, ma io non ho un grande amico scienziato come Doc, e non sono Martin Mcfly.

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Spero vi sia piaciuto questo capitolo romantico.
Finalmente Alex si è arreso all'amore. 😍
Se vi è piaciuto mettete una stellina.
Grazie

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