Capitolo 22 - Doppio✔️
Emily
Sono trascorsi quattro giorni da sabato, giorno in cui Paolo mi ha fatto quell'assurda proposta e subito dopo io sono corsa da Alex per scoprire le mie carte.
Non avevo una mano favorita, ho perso.
La mattinata è stata tranquilla a lavoro, diciamo che Daniele , vedendomi fra le nuvole anche oggi , mi ha spronata gentilmente a ritornare in me.
Flashback.
<<Basta bella addormentata, riprenditi, smettila di pensare ad Alex e non ritornare sui tuoi passi con Paolo.
Mi sono seccato anche io di questi uomini, sono tutti uguali. >>
Sante parole amico mio.
<<Hai ragione, ho chiuso con gli uomini.>>
Dico scaricando la frustrazione sulla spillatrice che ho tra le mani.
BOOM
<<Si, anche io.>>
Mi dá man forte Dany.
<<Non ho bisogno di loro.>>
Continuo.
BOOM
<<Nemmeno io. Ben detto Emily. >>
<<Meritiamo di più Dany. "
BOOM
<<Giusto amica mia.>>
<<Che vadano al diavolo, stiamo bene da soli.>>
Sentenzio convinta.
<<Siiiii!>>
Urla Daniele.
<<Siiiii!>>
Urlo io di rimando.
Ultimo colpo secco sul tavolo.
<<Emily, hai rotto la spillatrice.>>
<<Ops. >>
Fine Flashback.
Visto che si occuperà Daniele di finire i giri dal fioraio e in tipografia per la festa di laurea che stiamo organizzando, io me ne torno a casa per dedicare il pomeriggio a me stessa.
Approfitto della casa libera per rilassarmi, voglio fare un bel bagno e riempire la vasca di acqua tiepida e tanta schiuma alla vaniglia.
Ho intenzione di rimanere immersa lì dentro per almeno mezz'ora, o fino a quando la pelle delle mie dita non sarà raggrizita.
Entro nella vasca, l'acqua calda accarezza la mia pelle e questo dolce aroma invade i miei sensi; mi lascio cullare da questo tepore e chiudo gli occhi, voglio proprio godermi il momento.
<<Emily, Sara.>>
Urla la mia amica irrompendo in casa spezzando il silenzio e la mia pace.
<<Emma, sto facendo un bagno.>>
La mia pazza amica si sente evidentemente autorizzata ad entrare.
Perché non ho chiuso la porta a chiave?
<<Sono incazzata nera, ho litigato con Michele, ma lui ancora non lo sa.
Ma aspetta che finisca al lavoro e vedrai.>>
La biondina inizia a parlare a raffica, lo fa sempre quando è nervosa.
Beh, non posso lamentarmi, capita anche a me.
<<Cosa ha fatto scusa? >>
Chiedo curiosa.
<<Andrà in palestra con il suo collega e quella sfacciata di Silvia si è auto invitata. >>
<< La gatta morta?>>
<<Si, proprio lei.
Se la prendo le strappo tutti i capelli biondi ossigenati.>>
Credo stia progettando vendetta, mi fa paura in questi momenti.
Continua a fare avanti indietro e considerando che il nostro bagno è alquanto minuscolo, mi sta facendo venire il mal di testa.
Ma non ho il coraggio di dirle nulla.
Sta torturando l'asciugamano che stringe con forza tra le mani e lo guarda come se fosse posseduta e lo sfatte sulle mattonelle verde acqua.
Meglio l'asciugamano che me.
<<Ragazze.>>
Ecco Sara, ora siamo al completo.
<<Vieni, siamo in bagno.>>
Urla Emma.
<<Riunione di gabinetto?>>
Chiede Sara.
Questa situazione sta diventando sempre più imbarazzante, per fortuna che c'è la schiuma a coprirmi.
<<Ho comprato il gelato, tanto gelato.>>
Dice con occhi tristi Sara.
Oh Oh!
Quando Sara si butta sul gelato significa che è successo qualcosa.
<<Cosa è successo?>>
Le chiedo.
<<Credo di aver visto il fantasma del mio passato.
Ma è impossibile.>>
Io ed Emma ci guardiamo confuse.
<<Niente, lasciate stare. >>
Dice alla fine Sara.
<<Niente gelato, dobbiamo andare in palestra. >>
Torna alla carica la biondina gelosa.
<<Che cosa?>>
Dico sconvolta.
<<Scusa ma da quando andiamo in palestra?
Non vado nemmeno a quella di mio fratello?>>
In effetti Sara ha ragione. Marco ha una palestra, ci avrà messo piede tre volte in cinque anni.
<<Da adesso.>>
Continua Emma.
<<Ma io non voglio andare in palestra.>>
Mi lamento.
<<Nemmeno io.
Voglio mangiare il gelato.>>
Dovrò approfondire perché Sara vuole ingozzarsi di gelato, cosa le prende?
In quel momento, Emma usa uno strano tono basso e terribilmente calmo, sistemandosi gli occhiali.
<<Voi due vi cambiarete nel giro di dieci minuti, perché c'è una smorfiosa che gironzola attorno al mio fidanzato e noi, andremo a rovinare qualunque cosa abbia intenzione di fare.
E comunque non bisogna restare qui a deprimersi.>>
<<Forse hai ragione, basta piangersi addosso, andiamo a scaricare la nostra rabbia in palestra.>>
Sembra essersi magicamente convinta Sara.
Detto questo vanno via.
Io volevo solo fare un bagno in pace.
Povera me.
*****************
Alex
Per fortuna un pomeriggio a settimana l'abbiamo libero dal lavoro.
Oggi avevo proprio bisogno di staccare la spina.
Ho intenzione di mettere il mio culo su quel divano e non alzarmi fino a stasera.
Mentre sono intento a fare zapping, rientra mio fratello.
<<Come mai già a casa?>>
Gli chiedo, di solito rientra più tardi.
<<Dovevano aggiornare i sistemi in ufficio e sono tornato due ore prima.>>
Dopo pochi minuti lo vedo trafficare con un piccolo borsone.
<<Dove vai?>>
<<In palestra, mi ha chiamato Michele.>>
Mi risponde distrattamente mentre continua a riempire il borsone.
<<È da qualche mese che non vai in palestra, o sbaglio? >>
Gli faccio notare.
<<Mi sono un po' trascurato ultimamente, però capita che mi alleni con lui con una corsetta. Ho appena visto anche le ragazze uscire, seguiranno il nostro esempio. >>
Raddrizzo le antenne.
Emily in palestra con un leggins aderente?
Mi affaccio con discrezione dal balcone e le vedo salire in macchina.
Non avevo torto sul loro abbigliamento.
All'improvviso ho una gran voglia di rimettermi in forma.
<<Vengo anch'io.>>
Dico convinto.
Claudio mi guarda sorpreso, con un sopracciglio alzato.
<<Tu in palestra? E da quando?>>
Domanda lecita, ha ragione, sono troppo pigro per la palestra.
<<Anche io ci tengo al mio aspetto.>>
Sparo la prima cazzata che mi viene in mente.
Mi guarda proprio come se non credesse minimamente neanche ad una parola.
Lo ignoro per evitare che capisca il vero motivo che mi spinge a seguirlo, infilo rapidamente una tuta, metto nel suo borsone un asciugamano ed un cambio.
Sono pronto.
Almeno fisicamente.
Sto per fare una grande cazzata, ma non riesco a resistere.
Arriviamo lì nel giro di pochi minuti e per fortuna non è la palestra del suo ex, non ci avevo pensato a questo rischio.
Noi due, più Michele e il suo amico, iniziamo il riscaldamento sul tapis roulant.
Ma che cosa mi è saltato in testa?
Non ho neanche visto le ragazze.
Ad un tratto una voce familiare mi arriva dritto all'orecchio con una pacca sulla spalla facendomi spaventare, quasi perdo il ritmo, rischiando anche di cadere.
<<Il mio supereroe, anche tu qui.>>
Si tratta del mio collega Christian.
Mi chiama così perché continuo a non cedere alle avance di Monica in ufficio.
<<Hey Christian, anche tu in palestra? >>
<<Ne approfitto ogni volta che posso. >>
Ma solo a me piace il divano?
<< Scusa ma devo scappare.
La prossima volta potremmo organizzare per venire insieme.>>
Dice lui.
<<Come sei in tiro.>>
Noto il suo look ben curato e lo prendo in giro.
Jeans nero, camicia nera e giacca sportiva beige.
<<Appuntamento?>>
Mi faccio gli affari suoi.
<<Una specie.>>
Mi fa l'occhiolino e va via.
Guardo il grande orologio di legno sul muro grezzo di mattoni, è quasi un'ora che sono qui e della Rossa nemmeno l'ombra.
Scendo da questo aggeggio infernale, decido di fare qualche peso, ci sono attrezzi di tutti i tipi allineati, vicino l'ingresso le cyclette e i tapis roulant, davanti le porte degli spogliatoi troviamo panche e pesi, più a sinistra molto altri attrezzi di cui non so ne il nome ne a cosa servono. Nomo il contrasto tra i muri grezzi in mattoni con il pavimento in finto parquet.
In quel momento di pausa mi guardo intorno e vedo una bionda magrissima con un naso pronunciato, chiacchierare con Michele.
Sembra appena uscita dal parrucchiere ed estetista.
Diciamo che non credo la palestra faccia per lei conciata così.
Permanente, truccata, unghie esageratamente lunghe ed esageratamente brillanti.
Top striminzito fucsia, che cerca di strizzare quelle due noccioline.
A pochi metri, vedo Emily e Sara, tenere letteralmente una Emma a dir poco furiosa.
La scena è abbastanza comica.
Poi tutto cambia nel momento in cui lei mi guarda.
Pochi secondi ed abbassa subito lo sguardo.
<<Che stai combinando con Emily?>>
Chiede Claudio.
Rispondo a mio fratello senza distogliere lo sguardo dalla fonte dei miei guai.
<<Un casino, ecco cosa sto combinando.>>
<<Non fare lo stronzo con lei. Non provare a portartela a letto e il giorno dopo tanti saluti.>>
Cerca di difendere l'amica, ma offende me.
<<Ma per chi mi hai preso?>>
Lo guardo allibito.
<<Non l'ho mai fatto e di certo non lo farei con lei. Innanzitutto, non vado in giro ad andare a letto con chiunque voglia una notte di sesso.
E poi appunto, si tratta di questo.
Quelle poche volte che mi è capitato, le ragazze erano consapevoli che al mattino ognuno sarebbe andato per la propria strada. >>
Come se non mi conoscesse.
<<Da quando è finita con Chiara sono passati molti mesi e oltre Jessica, con la quale mi vedo spesso negli ultimi due mesi, sarò andato a letto con solo due ragazze.>>
Specifico la situazione.
<<Sei seriamente interessato? >>
Mi chiede.
<<Che differenza fa?
Non ci sarà niente tra noi. >>
Sentenzio convinto.
<<Alex, perché non ti dai un'occasione per essere felice? Lei potrebbe essere questa occasione!>>
Non rispondo, qualunque cosa io possa dire, sarebbe solo sbagliata.
Lui continua.
<< ti vedo combattuto. >>
<<E se...>>
Non termino la frase.
<<E se stessi perdendo l'amore della tua vita, solo per paura?>>
Mi dá il colpo di grazia.
Questo sarebbe un rimpianto troppo grande che mi tormenterebbe per il resto dei miei giorni.
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