Capitolo 17 - Emily ✔️
Emily
Sono incazzata nera, ho passato la giornata a pensare a quanto sia cretino Alex e quanto sia deficiente io.
Sono stata tutto il giorno intrattabile, ma sono delusa e offesa.
Ecco come mi sono sentita questa mattina nel constatare quanto sia contato quel bacio per lui e quanto rispetto abbia avuto subito dopo per me.
Così tanto da correre dopo due minuti ad infilare il suo arnese nella vagina di un'altra.
Mi sono dovuta sfogare con le ragazze o sarei esplosa, ho raccontato loro del bacio e del dolce risveglio.
Ovviamente non siamo nulla io e lui, un misero bacio non fa niente di noi, ma non vado in giro a baciare il primo che incontro.
Hanno provato in tutti i modi a convincermi a passare una serata per sole donne fuori per distrarmi, alla fine ho ceduto perché quello di cui ho bisogno ora è azzerare il cervello.
Ero infatti con le mie amiche in questo pub così carino anni cinquanta, senza pensarlo, ma il destino cosa fa?
Si prende gioco di me mettendomelo sempre davanti!
Alex si dirige a passo svelto con aria infastidita proprio al nostro tavolo e io ora sono di nuovo incazzata.
<<Ciao ragazze, anche voi qui?>>
Che sfacciato, dopo quel che ha fatto si comporta come se niente fosse.
Evito di guardarlo perché potrei mandarlo a quel paese, ho di nuovo una tale rabbia dentro, potrebbe esplodere da un momento all'altro come una bomba munita di timer, il conto alla rovescia è iniziato questa mattina e ora temo siamo vicini allo zero.
Le ragazze mi guardano con espressione preoccupata e fanno bene, ma dovrebbero preoccuparsi per lui.
<<Vi presento il mio amico Gianluca.>>
Dopo le presentazioni di rito, mi fissa con aria strafottente ma dura.
<<Emily, non fare la maleducata, presentaci anche tu il tuo nuovo amico.>>
Le ragazze lo guardano a bocca aperta, lo farei anche io se non fossi concentrata a resistere dalla voglia di spaccargli in testa questa bottiglia di birra che stringo tra le mani.
Ma come si permette? Cosa c'è? Sembra infastidito, quasi geloso e poi con che diritto?
Bene, ora gli farò vedere io!
Mi stringo a Gennaro, il mio collega incontrato per caso qui pochi minuti fa, è venuto a salutarmi.
Per fortuna ho un ottimo rapporto con lui sia in agenzia che fuori.
Ci conosciamo bene e sappiamo entrambi di essere solo ottimi amici e colleghi, in più lui sta per sposarsi e frequento di tanto in tanto anche Graziella, la sua futura sposa.
Con fare civettulo poggio la mano sul petto del mio amico, lui sorride capendo il mio intendo, oso scoccandogli un bacio sulla guancia.
<<Lui è il mio nuovo amico Gennaro.>>
<<Più che amico baby.>>
Dice lui facendomi volutamente un occhiolino.
Cerco di trattenere una risata mentre le ragazze continuano ad osservare la scena trattenendo quasi il respiro e l'amico di Alex sembra preoccupato.
Non capisco il perché di tutta questa tensione, io e Alex non siamo niente.
<<Si prospetta un fine serata interessante quindi.>>
Ma come si permette?
Vuole giudicarmi e farmi passare per una facile proprio lui che si scopa quella bambola gonfiabile senza impegni?
<<Di certo non sono affari tuoi e poi tu te ne intendi di queste situazioni, vero?>>
<<Stai esagerando amico, non ti permetto di offendere Emily.>>
Ringrazio il mio amico, lui sì che è un uomo.
<<Non ho offeso nessuno e tu non sei mio amico.
Da quanto conosci Emily?
Tre minuti?
Vuoi solo infilarti nelle sue mutandine!>>
Risponde Alex avvicinando leggermente il viso a quello di Gennaro in segno di sfida.
Questa sceneggiata napoletana che mi si presenta davanti è davvero ridicola.
Alex che a muso duro sputa queste accuse contro di me e il suo amico che tenta di trattenerlo e farlo rinsavire, perché di sicuro la birra gli ha dato alla testa.
<<Conosco Emily da tre anni ed è una brava ragazza, sta tranquillo che non voglio portarmela a letto e tu la offendi insinuando che andrebbe con il primo che incontra.
Anche se sarebbe libera di farlo visto che è single.
Evidentemente sei tu a conoscerla da tre minuti.>>
Ringrazio Gennaro per avermi difesa nuovamente.
Guardo dritto negli occhi Alex più delusa di questa mattina e sinceramente sapere che è questo ciò che pensa di me mi ferisce.
L'espressione di quel cretino ora è passata da ostile a colpevole.
<<Emily, io non volevo insinuare questo, te lo giuro.>>
Non rispondo, lo ignoro voltandomi verso le ragazze mentre il suo amico pensa bene di trascinarlo al loro tavolo, lo ringrazio mentalmente.
<<Ti ha fatto una vera e propria scenata di gelosia.>>
Dice Sara facendomi sfuggire una risata amara.
<<Si mia cara, pensava che voi due stasera concludeste la serata con il botto, era palesemente incazzato dall'idea.>>
Rincara la dose Emma.
<<Ragazzi siete fuori strada, non gli interessa nulla di me e ha appena detto che sono una facile.
>>
<<Non penso sia andata così, era davvero geloso, altre due minuti e mi avrebbe volentieri preso a pugni.
Indubbiamente però, si è comportato da coglione, ma purtroppo noi uomini tendiamo ad esserlo in queste situazioni, non ragioniamo.>>
Conclude il mio amico.
Già, è bravissimo in questo purtroppo per me.
*****
Il mattino dopo sono davvero di fretta e mi precipito giù per le scale del palazzo.
Ho fatto tardi, come al solito non ho chiuso occhio nel pensare la strana serata.
Proprio ora che vado di fretta mi ritrovo davanti al portone i fratelli / vicini.
Che palle!
Esco e saluto freddamente entrambi senza neanche voltarmi.
Mi dispiace per Claudio, ma oggi non sono proprio dell'umore per preoccuparmi di lui, colpa di quel demente che si ritrova come fratello.
Claudio ignaro di tutto, deve rovinare i miei piani.
<<Emily, scusa ma così si salutano gli amici?>>
<<Scusa ma sono davvero in ritardo.>>
Urlo continuando a camminare girandomi appena verso di lui, cosi facendo non guardo dove metto i piedi, né chi ho davanti.
Mi scontro con Enzo, il ragazzo appena maggiorenne che lavora al bar vicino, credo abbia una cotta per me da quando mi sono trasferita qui.
Inizialmente lo temevo, dopo ciò che è successo con Ernesto sono sempre sul chi va là.
Mi sono subito resa conto che questo ragazzo timido è innocuo, in tre anni l'unica cosa che fa quando mi vede è sorridere e arrossire.
Lui per fortuna ha i riflessi pronti e mi afferra evitandomi uno strafalcione.
<<Enzo, ciao, ti ringrazio, sarei finita di faccia a terra.
Scusami è colpa mia, non stavo guardando. >>
Lui arrossisce appunto, come è tenero.
<<Scusami tu.>>
Claudio si avvicina insieme alla fonte dei miei guai.
<<Fai sempre una strage di uomini.>>
Mi prende in giro, sorriderei anche io, ma non riesco a trattenermi quando vedo Alex ridere.
<<Beh tuo fratello è della tua stessa opinione.>>
Lo guardo truce.
<<Puoi anche smetterla con queste frecciatine, io non penso questo di te, ero solo infastidito nel vederti con un altro.>>
Appena pronunciate queste parole, dalla sua espressione, capisco che si sia subito pentito di ciò che ha appena detto istintivamente .
Pronunciata quella frase, prima sbarra gli occhi per una frazione di secondo, per poi chiuderli e scuotere la testa.
<< Anche se fosse così a te cosa dovrebbe importare?
Sei il primo a divertirti in diversi letti. >>
Lo accuso.
<<Anche attaccato alle porte mi diverto.>>
Dice avvicinando il suo viso al mio.
<<Brutto Stronzo. >>
Quasi urlo, non credevo potesse dire una cosa del genere.
Claudio sembra fuori dal mondo ovviamente.
<<Che succede ragazzi? >>
Povero Claudio si becca un nervoso "niente" contemporaneamente da me e Alex.
Mi volto e vado via, devo allontanarmi prima di prenderlo a schiaffi.
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