Epilogo - Alex
Alex.
Due anni dopo.
Ci stiamo godendo una bella giornata di fine estate al parco, stesi sopra una enorme copertina sull'erbetta.
"Ma lo sai che mi piace vedere questo anello al tuo dito?"
Accarezzo la sua fede, ripenso al giorno del nostro matrimonio due mesi fa, vederla con quell'ambito entrare in chiesa è stata un'emozione che non potrò mai dimenticare.
Flashback
"Tranquillo fratellone, non credo che Emily scappi dalla porticina sul retro."
Claudio mi da una pacca sulla spalla mentre mi prende in giro, sono davvero teso, continuo a sistemare questo cavolo di papillon guardandomi al piccolo specchio dell'auto.
"Non si sa mai, io le ho proposto di scappare via con me, non ha detto di no."
Gianluca fa il cretino come al solito.
Scendiamo dall'auto davanti la chiesa e vengo accolto dai saluti di amici e parenti, mi rivolgo ai due simpaticoni alle mie spalle.
"Se ci tenete ancora ad essere i miei testimoni, smettetela di prendermi per il culo."
Entriamo tutti e sento lo stomaco contorcersi, non mi piace stare al centro dell'attenzione, in questo momento tutti gli occhi sono puntati su di me.
I minuti passano, le lancette dell'orologio continuano a rincorrersi ma della mia rossa nessuna traccia.
La nostra peste inizia a lamentarsi in braccio alla nonna, ha il mio stesso stato d'animo, dovrà portare le nostre fedi e spero non lanci quel piccolo cuscino bianco a forma di cuore da qualche parte.
Inizio ad essere sofferente anche io, con il dito cerco di allargare il colletto della camicia, prendo il ventaglio di mia madre alla ricerca di un po' di aria, questo dannato stomaco continua a dimenarsi.
Perché non arriva?
Capisco il solito ritardo classico delle spose, ma qui c'è qualcosa che non va, forse è successo qualcosa.
Ad un tratto parte la marcia nuziale, mi blocco portando gli occhi all'ingresso, sul tappeto rosso sono sparsi petali bianchi che risaltano, intravedo le ragazze fare il loro ingresso nell'abito coordinato blu.
Ad ogni panca un piccolo cuore formato da quei minuscoli fiorellini bianchi, credo li abbia chiamati nebbiolina, ai piedi dell'ingresso due lanterne con all'interno candele.
Lei sta arrivando.
La donna che amo è uno spettacolo, con i suoi bei capelli ramati mossi, un abito ampio, splendente come i suoi occhi che si incastrano subito nei miei.
Mi sorride e le gambe quasi mi cedono.
In questi momenti capisci il potere dell'amore, non ho mai avuto scampo, mi ha catturato con manette invisibili e buttato via la chiave.
Fine Flashback
"Devo ammettere che piace molto anche a me."
La sua voce mi distoglie dai ricordi.
Guarda la sua mano sinistra e poi me facendomi una linguaccia, le poso un bacio sul naso.
"Cosa ne è stato del ragazzo che professava 'l'amore ti frega'."
Cerca di imitare la mia voce.
"Veramente era l'amore ti fotte."
La correggo ma mi guarda male, alzo le mani in segno di resa.
"Bhe, lo sostengo ancora."
Mi sembra confusa e credo di leggere sul suo volto delusione.
"L'amore ti frega, ti cattura, ti travolge, ti fa sentire vivo, ti strappa il cuore e non è più tuo. Me lo hai insegnato tu.
Il mio cuore è nelle tue mani Emily dal primo giorno, quando una pazza e combattiva rossa mi ha aggredito."
Le do una pacca sul sedere approfittando del fatto che si sia alzata per controllare quel diavoletto.
"Che scemo, potevi essere uno stupratore..."
"Non dimenticare assassino."
Ridiamo insieme.
Torna a sdraiarsi nuovamente accanto a me e si rannicchia nel mio abbraccio, respiro il suo dolce profumo di vaniglia e inizio a giocherellare con i suoi capelli.
Si scosta da me e fissa i suoi occhi nei miei.
"Non è strano come all'improvviso in un giorno qualunque incontri qualcuno che ti sconvolge la vita?"
Sorrido come una femminuccia, questa donna mi ha trasformato in una mammoletta, una risata attira la mia attenzione e il mio sguardo si sposta verso sinistra.
"Parli di quella piccola peste che ci sta correndo incontro? "
Mi alzo con il busto e allargo le braccia, la mia piccola Ginevra si lancia letteralmente su di me sparpagliando i suoi capelli rossi sul mio petto, amo la sua risata.
La stringo forte a me mentre inizio a farle il solletico, rettifico, questa piccola donna mi ha trasformato in una mammoletta, ha catturato il mio cuore ancor prima di nascere.
"No papà, il sotetico no."
La sua vocina esprime tenerezza, a volte alcune parole non riesce ancora a pronunciarle bene, ed io me la mangerei di baci.
"Papà la smette solo se paghi pegno con un bacino."
"Va bene."
Si arrampica su di me fino ad arrivare alla mia guancia, poi mi guarda con quegli occhioni enormi e sorridenti di un verde cosi chiaro da annegarci dentro, così simile ai miei.
É un'emozione indescrivibile tutto questo.
"Dovremmo farne un altro. Potremmo divertirci molto nel mentre, come ieri sera."
La stuzzico e noto subito come si morde il labbro inferiore.
Flashback
"Finalmente quella pestifera di tua figlia si è addormentata."
Emily si lancia letteralmente sul letto.
"Posso capire perché quando fa la monella è solo mia figlia, non nostra figlia?"
"Perché sí, mi fa uscire fuori di testa, come te."
Sentenzia mentre inizia a massaggiarsi il collo.
Subito ne approfitto e poso le mie mani proprio lì, gradisce molto dati i mugulii di piacere che sento.
Le tolgo la maglia per massaggiare meglio le spalle, ma è una scusa, ho intenzione di farla mugulare molto più di così.
La faccio stendere a pancia in giù, sposto le mani sempre piú in basso, inizio e lasciarle dei baci umidi sul collo, poi sulla spalla, infine sulla schiena.
Sento la sua pelle reagire e vedo le sue mani stringere il cuscino, continuo il mio assalto fino ad arrivare al suo bel lato b stringendolo mentre la mordicchio sul fianco.
La faccio girare e le tolgo il pantalone del pigiama, accarezzo il seno e inizio a pizzicare i suoi capezzoli turgidi, sempre occhi negli occhi.
Non credo si sia resa conto di muovere il suo bacino leggermente su e giù, con le mani percorro tutto il suo busto arrivando all'intimo che va subito via.
Mi abbasso sopra la sua figura e la bacio, pura passione e voglia di amarci esplode in questo momento, mi stacco facendola lamentare per questa distanza. Inizio a baciare la pelle del collo, del petto, poi arrivo al seno, la lingua gioca, scendo sulla pancia spingendomi sempre più giù, fino al suo monte di venere.
La sento trattenere il fiato quando tutte le mie attenzioni sono concentrate su quel bottoncino magico.
La lascio senza fiato spinta fino al limite, con rapidità mi spoglio, si alza in cerca delle mie labbra che trova subito.
Sale a cavalcioni su di me facendo congiungere le nostre intimità, siamo insaziabili l'uno dell'altra, non è solo passione, ogni volta sembra un incontro di anime.
Mi chiedo se sarà sempre così, se sentirò sempre questo senso di appartenenza, di casa, questi brividi ogni volta che i nostri corpi si sfiorano, che i nostri occhi si cercano, ogni volta che le nostre bocche si trovano e le nostre mani si stringono.
Fine flashback
Le mie rosse iniziano a correre verso l'altalena e io mi godo questa visione, scrutando ogni particolare, ogni gesto, ogni risata.
Se una rossa ha travolto la mia vita stravolgendola, mi chiedo cosa succederà con due rosse, sono fottuto...ops...fregato.
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