Capitolo 26 - Alex
Alex
"Emily mi ami o no?"
Raccolgo tutto il coraggio mettendo da parte l'orgoglio, le pongo questa domanda, punto i miei occhi nei suoi e attendo.
Lo so, sono stato un bastardo a dirle che sono tornato con Chiara, volevo ferirla come lei ha ferito me, vendicarmi, ma ora mi sento una merda.
Quando agisco d'istinto o per paura, combino sempre casini.
Osservo la donna che ho di fronte, in viso un'espressione di dolore che mi spezza, il primo istinto è quello di difenderla, da me, da quel pazzo, da ogni male.
Ha detto che voleva proteggermi, non si rende conto che mi ha ucciso?
Continua a non rispondere alla mia domanda, si tortura il labbro inferiore fra i denti e non mi guarda.
Faccio un passo verso di lei perché non posso farne a meno, ma vedendola arretrare mi maledico cedendo le armi.
"Mi dispiace. Ti ho mentito, non sto con Chiara."
Confesso, non riesco a vederla così.
"Come hai fatto a credermi?"
Le chiedo incredulo assottigliando gli occhi.
Il suo viso scatta e mi fissa lasciando andare un sospiro.
"Perché non avrei dovuto? Lei è stata importante per te, l'hai amata, ed era ovvio che volesse riprenderti quando si è presentata a casa."
"Davvero credi che in così poco tempo io fossi in grado di dimenticarti?"
Non ha capito nulla se pensa questo.
Resta in silenzio.
Cerco di inspirare più aria possibile dalle narici e la libero con la bocca, mi siedo sul letto e chiudo gli occhi.
Devo calmarmi.
Sento il materasso abbassarsi accanto a me, posa la sua mano sulla mia, poggiata sul letto e resto ad occhi chiusi godendomi per un attimo questo leggero tocco.
"Alex, quella mattina, dopo che sei andato via, ho ricevuto un messaggio, erano delle tue foto."
Apro gli occhi e mi volto a guardarla stranito.
"Ti ritraevano in diversi momenti, in diversi giorni. Tu mentre facevi la spesa, mentre prendevi un caffè al bar, quando uscivi da lavoro."
Aggrotto la fronte non capendo.
"Ernesto ti ha seguito, non so come sia riuscito ad avere il mio numero. Ciò che ho letto dopo le foto, mi ha portata a prendere una delle decisioni più difficili della mia vita."
Fa una piccola pausa cercando il coraggio per continuare il suo racconto.
"Erano minacce di morte rivolte a te, solo perché stavamo insieme."
Sbarro gli occhi, non me lo sarei mai aspettato.
Resto senza parole, è più pericoloso di quanto mi aspettassi.
Mi alzo e incredulo mi rivolgo alla fonte dei miei guai.
"Hai davvero creduto che così facendo mi avresti protetto? Hai preferito uccidermi tu Emily."
La rossa sbarra gli occhi, non si aspettava queste mie parole e questo tono incazzato.
"Perché non capisci? Non prendere sotto gamba quel pazzo, cosa avrei dovuto fare?"
Alza la voce.
"Parlarmene, avremmo trovato insieme una soluzione."
Quasi mi faccio paura da solo per il mio tono calmo.
"Non capisci."
Scuote la testa.
"Se fossi stato al mio posto cosa avresti fatto?"
Quasi urla lasciandosi andare al rancore di sentirsi incompresa.
Cosa dovrei rispondere?
D'impeto direi che non avrei rinunciato mai a lei, ma non posso essere così bugiardo.
"Pensa ciò che vuoi."
Sussurra alzandosi e senza guardarmi va verso la finestra, osserva fuori perdendosi nei suoi pensieri come se io non fossi qui.
"Lui è là fuori, sai cosa significa? Mi riempie di messaggi dicendomi che sono sua, che mi ama, mi osserva di continuo.
Ho sbagliato il modo, mi dispiace averti ferito, ma non mi scuserò per aver cercato di proteggerti."
I suoi occhi sono pieni di astio ma allo stesso tempo delusi.
Mi volto come se potesse trafiggermi e io cercassi un riparo, poggio la fronte sul muro freddo e all'improvviso sferro un pugno per la rabbia.
É tutto assurdo.
" Vattene Alex, non posso credere che tu non capisca in che situazione io mi trovi, e il perché delle mie azioni."
Emily scuote la testa rinnegando il mio comportamento.
"Sono stanca di tutto questo."
Dice più a sé stessa che a me.
"Tu sei stanca? No mia cara. Sono io quello stanco."
Mi perdo nei suoi occhi.
"Stanco di averti sempre in testa, stanco di cercare il tuo profumo nell'aria, stanco di sentire un pugno nello stomaco quando incrocio i tuoi occhi."
Mi avvicino non riuscendo più a mantenere le distanze.
"Stanco di sentirmi a casa se ti abbraccio, di restare incantato se sorridi, di non poter fare a meno di te."
Le mani mi tremano, devo toccarla.
"Stanco di voler addormentarmi con te addosso, di sentire un vuoto se al risveglio non ci sei."
Prendo fra le mani il suo viso.
"Sono stanco di aver bisogno di toccarti. Di baciarti. Di fare l'amore. Perché si, è stato questo fin dalla prima volta, non è mai stato sesso e l'ho capito fin da subito e ne sono stato terrorizzato, perché mi sei entrata dentro con una facilità disarmante."
Poggio la mia fronte sulla sua.
"Mi fai impazzire in tutti i sensi. Sei testarda e non mi ascolti letteralmente mai, al mattino non ti si può parlare e hai sempre quel telefono scarico. Ci metti un'ora per lavare i capelli occupando il bagno."
Dai suoi occhi lucidi sgorgano lacrime e le sue labbra formano un sorriso.
"Mi guardi sempre con amore, mi cucini sempre la mia torta preferita al cioccolato e mi riempi il telefono di emoticon che non capisco."
Ride e sentirne il suono dopo tutto questo tempo è bellissimo.
"Se la mia giornata è andata storta mi fai sfogare e poi ordini la pizza e mi fai scegliere il film. Trovo bigliettini ovunque con tuoi messaggi e tutti sono firmati 'Il Tuo amore'."
La stringo forte a me, cercando di avvicinare i nostri corpi il più possibile, sentire le sue braccia stringermi mi riscalda l'anima ormai gelida.
"Sí, io lo sento che sei mia, e sento di essere tuo, non allontanarmi mai più se non vuoi annientarmi."
Mi scosto e poso le mani sul suo volto, come il nostro primo bacio la sorprendo e incastro le nostre bocche che combaciano alla perfezione.
Solo ora i frammenti di me si ricompongono.
Le nostre labbra unite suggellano un accordo, quello di restare uniti, affidarci l'uno all'altra e non separarci più.
Accarezzo con la mia lingua la sua, giocano in una dolce danza sensuale, stringe le mie spalle come se temesse una fuga.
Dove potrei scappare?
All'improvviso non ci basta più questo misero contatto, il ritmo di questo bacio si intensifica esplodendo in uno passionale, le nostre lingue si rincorrono e cerco di tenerla più vicina.
Poso una mano sulla sua schiena spingendo il suo corpo sul mio e l'altra mano alla base della nuca.
Ci stiamo quasi divorando, eppure non è abbastanza.
Come se riuscisse a leggermi nei pensieri, con mani tremanti inizia a spogliarmi, anche lei ha la mia stessa urgenza di un contatto.
Ci allontaniamo in cerca di ossigeno, senza distogliere lo sguardo, afferra la mia felpa e mi aiuta a toglierla, riposo le mie labbra sulle sue come se fosse troppa la distanza e nel mentre spottono la sua camicia.
Tolgo le scarpe scalciandole e godo al solo tocco delle sue mani sul mio petto, che poi sposta lentamente verso il basso.
Fisso i miei occhi nei suoi lussuriosi tanto quanto i miei e sgancio il suo reggiseno, mi beo alla vista di questo ben di dio tutto per me.
Sbottona i miei jeans e infila una mano dentro, inizia un movimento lento e sensuale come se il tempo avesse rallentato, passando da un ritmo incalzante ad uno seducente.
Le sue labbra che leccano i miei capezzoli mi fanno impazzire, e faccio due passi indietro cedendo al piacere, ad occhi chiusi poso la testa al muro dietro di me e mi lascio sfuggire un gemito.
Sto per esplodere.
La fermo e le abbasso i pantaloni con forza, fremo all'idea di farla nuovamente mia, non posso più aspettare, mi fiondo sulle sue labbra come un assetato.
Lei, solo lei può salvarmi o condannarmi all'inferno.
La sua pelle a contatto con la mia mi scatena un'euforia tale da sentirmi quasi stordito, le mani viaggiano fino al suo punto debole ed inizio a farla mugulare.
Mordicchio leggermente il suo seno per poi spostarmi nell'incavo del suo collo, so che questo la eccita.
Cavolo sto impazzendo, devo assolutamente farla mia, non solo ora, non solo oggi, ma ogni giorno della mia vita.
La mia bocca sulla sua, assaporandola, i nostri corpi l'uno sull'altro, solo insieme siamo completi.
Porto le mani sul suo lato b e stringo, mi è mancato, le sue mani sulla schiena graffiano.
Con uno slancio la prendo in braccio e aggancia le sue gambe intorno al mio bacino, mi volto per farla poggiare con la schiena al muro.
"Voglio i tuoi occhi nei miei piccola."
Ciao a tutti, spero vi sia piaciuto il capitolo. Fatemi sapere. 💕
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