Capitolo 21 - Emily

Emily

Chiudo questa porta e mi accascio a terra, le lacrime scendono sul mio viso e le emozioni mi travolgono come un fiume in piena.
Avrei voluto gettarmi fra le sue braccia, avrei voluto stringerlo a me così forte da diventare una sola persona.
Mi manca ogni cosa di lui e vederlo qui, leggere nei suoi occhi delusione e dolore, mi ha annientata.

Non saprà mai che lo amo a tal punto da rinunciare a lui pur di proteggerlo.
Ogni parola detta era una pugnalata che scagliavo dritto al mio stupido cuore.

Batterà sempre per lui.

È finita, l'ho ferito proprio come ha fatto la sua ex, l'ho fatto di proposito, era l'unico modo altrimenti non si sarebbe arreso.
Scrivere quel biglietto quel giorno e andar via, credevo fosse la cosa più difficile, mi sbagliavo di grosso, ora lo so.
Rivedere i suoi occhi guardarmi come se non fossi più nulla, quello è stato come un viaggio di sola andata per l'inferno.

"Chi era?"
Sento la voce di mio padre provenire dallo studio.

Provo ad asciugarmi le lacrime come meglio posso e mi tiro su, non posso farmi vedere così da papà.

"Il nuovo postino ha di nuovo sbagliato civico, cercava la vicina."
Urlo salendo le scale, ho bisogno di rintanarmi nella mia stanza.
Entro e chiudo la porta alla mie spalle appoggiandomici.
Fisso il pavimento, cerco di regolare il respiro e riesco a pensare solo ad una cosa.

L'ho perso.

Il maledetto suono del mio telefono mi riporta ad una realtà che odio, guardo quell'aggeggio infernale e ho paura.
Mi avvicino con il cuore in gola e con mano tremante sblocco lo schermo, c'è ancora una foto che ritrae noi due, abbracciati su quella spiaggia a guardare l'alba.

Come vorrei tornare indietro e fermare il tempo a quel momento.

Mi faccio coraggio e apro il messaggio, il mio cuore si ferma un istante quando vedo la foto che mi è stata inviata, Alex alla mia porta.
"Maledetto!"
Chiudo gli occhi per cercare di concentrarmi esclusivamente sul mio respiro, inspiro profondamente con il naso e poi espiro lenta con la bocca.
L'arrivo di un altro messaggio mi fa spalancare gli occhi di scatto, è ancora lui.

Messaggio da Numero Sconosciuto :
"Mio bellissimo fiore, hai fatto bene a mandare via Alex, non ti merita, nessuno può apprezzarti come me. Veglierò su di te da lontano, non preoccuparti.
Tuo unico amore."

Le sue parole mi mettono i brividi, sapere che è lì fuori, proprio in questo momento mi terrorizza.
Chiamo immediatamente il commissario della polizia proprio come quel giorno, lo informo subito che lui è qui da qualche parte.
Scosto la tenda di pochissimi centimetri, quel tanto che basta per poter sbirciare fuori, nulla.
La casa della signora Paola di fronte, una dolce vecchina che mi ha vista crescere, mi preparava sempre dei biscotti alle mele.
Accanto quella della famiglia di Elisa, mia amica di infanzia, andavamo sempre a scuola insieme.
Poi alberi, siepi, più avanti un bar, non vedo nulla di anomalo, eppure lui è lì.

Temo per me, per le persone che amo, volevo allontanarmi da Alex, ma anche dalle ragazze per proteggerle, non sapendo dove andare sono tornata nel mio paesino natale.
Forse ho sbagliato a rintanarmi qui dai miei genitori, se lui decidesse di non mantenere il patto stabilito, se impazzisse, potrebbe fargli del male.

Devo andare via.

Non posso pensare a quel momento che ha distrutto la mia vita, disintegrando tutte le mie speranze, ho dovuto accettare le sue regole, farei di tutto pur di proteggere Alex.

Flashback
Mi sveglio e accanto a me il letto è vuoto, sbadiglio rumorosamente e mi rigiro nel letto fra le lenzuola color lavanda che lui detesta.
La suoneria della sveglia suona per l'ennesima volta, la chiudo malamente facendo quasi cadere il telefono.
Sbuffando vado in bagno, guardo lo specchio e penso che dovrei coprirlo la sera per evitare al mattino traumi.
Sento la porta di casa sbattere, vado in salotto e trovo sul tavolo la busta del bar qui vicino, un dolce profumino di cornetto stuzzica le mie papille olfattive facendomi venire l'acquolina in bocca.
Sento Alex trafficare in cucina e io ne approfitto per sbirciare nella busta, ma all'improvviso mi afferra da dietro, butto un gridolino per lo spavento mentre le sue forti braccia mi intrappolano.

"Beccata, la solita golosona."
Mi schernisce lui.

Inizio a ridere a causa del solletico che mi fa alla pancia, cerco di divincolarmi ma non è facile.
"Alex, no, per favore basta."
Cerco di dire fra le risate.

"Pagherai pegno? "

"Ok."
Mi arrendo.

Picchietta l'indice sulle sue labbra.
Mi avvicino e gli scocco un bacio veloce, ma non gli basta, posa la mano alla base della mia schiena per riportarmi da lui e si prende ciò che vuole.
Le sue labbra sulle mie, un bacio dolce e tenero, un altro, ancora uno, istintivamente sorrido incastrando i miei occhi nei suoi e vederlo sorridere a sua volta è bellissimo.

Dopo colazione mi preparo velocemente per andare a fare compere con le ragazze, Alex già pronto si avvia verso la porta di corsa come al solito.
"Non dimentichi nulla?"

Alle mie parole si blocca, appena vede che lo osservo truce con le braccia conserte torna indietro e lascia un leggero e breve bacio sulle mie labbra.
"Sono in ritardo, sicura che le ragazze stanno arrivando?"
Chiede agitato, faccio cenno di sí.
Prima di varcare la soglia di casa, si volta e mi saluta con un occhiolino mentre io mimo un 'ti amo'.

Chiamo le ragazze visto che non ho notizie, sicuramente è colpa di Sara che è sempre fastidiosamente in ritardo, Emma invece è come un orologio svizzero, irritantemente in anticipo.
"Che fine avete fatto?"

"Emily, scusa abbiamo bucato."
Spiega Emma, sento in lontananza la voce di Sara.
"Per una volta io non c'entro nulla."

Mi viene da ridere.
"Dai ragazze vengo io da voi, dove siete?"

"Vicino la tua pasticceria preferita."
Alle parole della biondina mi illumino, con la scusa potremmo prendere un dolcino.

"Ok, esco subito."
Chiudo la telefonata e mi avvio alla macchina, il cielo è novoloso, spero non pioverà, penso mentre esco dal parcheggio.
Sono ferma ad un semaforo e mi arriva un messaggio, lo apro e non c'è alcun mittente, numero sconosciuto.
Il contenuto inizialmente non ha senso, sono foto di Alex sulla moto, mentre fa la spesa, quando esce dal suo ufficio, foto scattate in giorni diversi.
Un secondo messaggio lampeggia nella barra in alto dello schermo, lo apro e il contenuto questa volta mi ghiaccia.
Un senso di nausea improvvisa, la bile risale dal mio stomaco fino in gola provocandomi un conato di vomito.
Cerco di controllarmi, non andare nel panico, ma non è assolutamente facile, quel mostro ha pedinato Alex e mi chiede l'impensabile.

Messaggio da Numero Sconosciuto :
"Mio bellissimo fiore, è una gioia per me parlarti di nuovo, anche se solo tramite un telefono. So di averti spaventata l'ultima volta, mi dispiace, non succederà più.
Per dimostrarti che sono cambiato, ti darò tutto il tempo per perdonarmi, resterò nell'ombra per vegliare su di te da lontano. "

Il mio respiro affannato fa da cornice ad un corpo tremolante, i miei sensi iniziano ad intorpidirsi.
Ecco un altro messaggio.

Messaggio da Numero Sconosciuto:
"Non mi piace affatto ciò che ho visto fin'ora, nessuno può corteggiarti tranne me.
So che per te solo l'unico, quindi dovrò pensarci io a fargli capire che deve starti lontano. Non posso pensarti con un altro."

La vista è annebbiata dalle lacrime che invano i miei occhi, mi guardo intorno per cercare aiuto, ma ovviamente è un gesto insignificante perché nessuno può aiutarmi.
La disperazione prende forma sul mio volto perché so cosa devo fare.
Rinunciare a lui.

Messaggio in uscita :
"No, ti prego, non fargli del male, è solo il mio vicino di casa. Non c'è nulla di tenero fra noi."
Digito di corsa sperando ci creda.

Messaggio da numero sconosciuto :
" Voglio crederti, so che non mi mentiresti mai, altrimenti dovrei fare qualcosa che non ti piacerà. Tienilo lo stesso lontano ed io farò il bravo, restando in disparte finché non mi vorrai di nuovo al tuo fianco."

Chiudo gli occhi piangendo lacrime amare tirando un sospiro di sollievo.

Il clacson della auto dietro di me mi avvisa del semaforo verde, riparto nonostante sia scossa e ancora frastornata.
Appena è possibile accosto l'auto e poggio la testa allo sterzo continuando a piangere, non riesco a calmarmi.
Invio un messaggio alle ragazze per dirgli che devo parlargli ma al momento ho bisogno di restare sola, dovranno coprirmi con Alex.
Rimetto in moto e parto per il mare, unico posto in cui riesco a pensare.

Fine Flashback

Quella mattina è cambiato tutto, ho lasciato la mia anima in quell'appartamento, con lui che mi guardava teneramente, con il suono delle nostre risate, con i nostri baci.
Non sapevo che quello sarebbe stato l'ultimo bacio, l'ultima volta che gli avrei detto che lo amavo, l'avrei stretto più forte a me.


Ciao a tutti, povera Emily, lo stalker la sta perseguitando, stavolta è in pericolo anche Alex.
Spero di riuscire ad aggiornare al massimo martedì.
Un bacio.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top