Capitolo 16 - Alex

Alex

Cavolo, che situazione.

"Tu lo sapevi che Chris in realtà è Christian, lo stronzo che ha spezzato il cuore di Sara!
Ecco spiegato il tuo bizzarro comportamento."
Mi accusa ad un tratto Emily infuriata una volta rimasti soli.

"Mi ha raccontato qualcosa stamattina, altrimenti come potevo saperlo?"
Mi difendo alzando le mani in aria.

"Ha fatto davvero lo stronzo con lei."
Continua agguerrita.

"Hey, bisognerebbe conoscere i punti di vista di entrambi, credo che lui abbia sofferto."
Cerco di difendere il mio amico, ho letto dolore nei suoi occhi.

"Dovrebbe avere una giustificazione davvero valida per il suo comportamento. Altrimenti si è comportato da bastardo perché lo è, punto."
Nervosamente inizia ad inpiattare per noi due.

Ho letto le stesse emozioni negli occhi di entrambi quando Sara ha aperto quella porta e lui era lì.
Si sono guardati ed eccolo, il dolore, l'amore, in entrambi cosi evidenti, poi i sensi di colpa in lui e la rabbia in lei.
Guardo la mia rossa muoversi davanti i fornelli borbottando, si lascia coinvolgere dalla situazione, è molto empatica.

Cavolo, non potrei più fare a meno di lei.

Mi servo una generosa fetta di polpettone ignorando ovviamente l'insalata.
Non vedo l'ora di assaggiarlo, sembra delizioso.

"Ho preso una decisione, domani tornerò a lavoro."
Dice risoluta.

"Ma certo, credo tu abbia bisogno del computer, fattelo portare da Claudio, domani mattina verrà lui qui."
Sto per assaporare il primo boccone di polpettone pregustandolo, quando la fonte dei miei guai rovina tutto.

"No Alex, tornerò a lavoro."

Stavolta capisco bene cosa intende dire.
Mi blocco con la forchetta a mezz'aria, chiedendomi perché debba essere così cocciuta.
"Non credo sia una buona idea."

"Alex, non posso rinchiudermi qui e sai che non sono al sicuro."

Per un attimo sostengo il suo sguardo, ma poi cedo, ha ragione, non è al sicuro.
"Saremmo dovuti restare al mare, lontano da qui."
Sospiro rumorosamente.
"Non sei al sicuro e vuoi uscire, attirare la sua attenzione, già che ci sei chiamalo."
Inizio ad alzare la voce infastidito.
Sta per controbattere ma la blocco.
"Non dirmi che non puoi rinchiuderti qui, che sarebbe inutile, che lui probabilmente già sa dove sei, perché ne sono consapevole."

"Allora non te lo dirò, visto che lo hai detto tu."
Fa la spiritosa ma non lo è affatto.
Poi diventa seria.
"Alex, ho paura!
Non so cosa gli passi per la testa, ma chissà quanto tempo passerà prima che lui faccia la prossima mossa."
Chiude gli occhi per un attimo scuotendo la testa come se volesse rinnegare ciò che sta accadendo, ma non può farlo.

"Le rose sono durate tre mesi prima di quel biglietto. Devo reagire o precipiterò nel baratro della paura, mi è bastato provarlo una volta."

Leggo nei suoi occhi diverse emozioni, angoscia, voglia di reagire, fragilità e forza.
Ho solo il terrore che le faccia del male.

"Non dovrai mai restare sola."
Credo si percepisca l'ansia nella mia voce, prende il mio volto fra le sue mani e posa un leggero bacio sulle mie labbra.
" Mai."
Sussurra prima di lasciarne un altro.

Dopo pranzo mi metto a lavoro, lei si chiude letteralmente in camera passando tutto il tempo al telefono con le ragazze, sarà dura per lei non poter raggiungere di persona l'amica.
Stasera farò un salto da Christian al piano di sotto, qualcosa mi dice che lo troverò a pezzi.

Ad un tratto con la coda dell'occhio vedo la mia rossa uscire dalla stanza e legarsi i capelli, manca mezz'ora per finire il turno di lavoro.
Sto praticamente boccheggiando, devo passare a comprare almeno un ventilatore o moriremo qui, fa troppo caldo e lei non migliora la situazione.
Si avvicina con uno sguardo furbo, il vestitino rosso che indossa è quasi appiccicato alla sua pelle, le sottili bretelline ad un tratto vanno giù.
Deglutisco rumorosamente quando si siede a cavalcioni su di me per stuzzicarmi, i miei occhi sono nei suoi e ci leggo tanta lussuria.

Quanto amo questa donna.

Avvicina le sue labbra alle mie senza toccarle, è una sirena che con il suo corpo, la sua bocca carnosa, i suoi occhioni, mi ipnotizza.
Lei per me è un richiamo talmente forte da sconvolgere tutti i miei sensi, da sconvolgermi il cuore.

Deve essere mia, non una volta, non un giorno, ma tutta una vita.
Strano come alcune emozioni ti travolgano facendoti scoprire quanto possa essere autentico e forte un legame.

"Io vado a fare una doccia, sono bollente."
Sussurra al mio orecchio solleticando la mia pelle con il suo respiro caldo, stringo istintivamente le mani intorno alla sua vita e sento un dolore nelle mie parti basse.
Cattura i miei occhi con i suoi e deglutisco nuovamente, sono stordito da lei, da questa vicinanza, dal suo odore, dalla sua pelle.
Lecca seguendo l'intero perimetro delle mie labbra procurandomi brividi, e serro le mie mani sul suo lato b spingendola su di me e la mia erezione.

"Ti lascio lavorare, non vorrei distrarti."
Dice togliendosi di dosso le mie mani e scendendo dalla sua bella postazione.

Piccola malefica tentatrice.

Sento l'acqua della doccia scorrere, è un invito al quale non posso rinunciare, già la immagino spogliarsi in quel piccolo bagno, inconsapevole di quanto sia sexy e dell'effetto che ha su di me.
Tamburello le dita sul tavolo, guardo l'ora sul computer davanti a me, mancano venti minuti, lei è nuda a pochissimi metri da me.
Accarezza le sue forme, insapona la sua morbida pelle, al solo pensiero vado fuori di testa.

Devo toccarla.
Il mio amico qui sotto soffre, come posso resistere?

Sento l'acqua chiudersi e l'anta della doccia aprirsi, fremo, ormai è in ogni mio pensiero, mi ha fottuto il cervello.

"Fanculo!"
Mi disconnetto dal programma nonostante l'ora e vado da lei.
La trovo in camera avvolta in un telo davanti lo specchio enorme dell'armadio, intenta a spalmarsi una crema corpo, ovviamente alla vaniglia.
Io sono alle sue spalle e cerca nello specchio il mio sguardo, che trova subito.
Faccio cadere a terra il telo lasciandola nuda, restiamo in questo punto e ci fissiamo attraverso di questo.

Prendo la crema e ne verso un po' sulla sua spalla, le mie mani viaggiano sulla sua pelle morbida, massaggio delicatamente e faccio lo stesso su tutta la schiena.
Questa fragranza invade le mie narici facendomi venire l'acquolina in bocca, ho voglia di mangiarla.
Un altro po' di crema e accarezzo i suoi glutei sodi, mi prudono le mani, vorrei sculacciarla mentre è piegata davanti ed io dentro di lei.

La spingo verso di me e la sua schiena poggia sul mio petto, il suo bel fondo schiena poggia da altra parte.
Sadica struscia proprio lì quel bel sederino, mentre io inizio a stendere la crema sul suo seno, ci stuzzichiamo a vicenda.
Massaggio in circolo questi succosi ed invitanti seni, stuzzicando i capezzoli che sotto le mie dita diventano turgidi.
Voglio leccarli.

La mano sinistra inizia il suo viaggio verso il suo punto sensibile che non vedo l'ora di gustare.
La assaggerò il prima possibile. Inizio a muovere in circolo le due dita senza distogliere lo sguardo dal suo.
Il suo respiro inizia ad essere più pesante ed irregolare e tutto questo spettacolo è davvero eccitante, così tanto che potrei venire così.
In questo momento apprezzo tantissimo l'idea di un enorme specchio in camera.

Accidenti, sto per scoppiare.

La volto e divoro le sue labbra, credo che sul nostro volto sia dipinta la stessa lussuria per entrambi, lo stesso bisogno dell'altro, la necessità di essere una cosa sola.
Con le labbra sulle mie, con le nostre lingue occupate in una danza furiosa, abbassa la mia tuta e l'intimo in un solo colpo, la sua mano afferra la mia erezione iniziando una tortura.
Vorrei assaggiare il suo frutto, ma ora ho un disperato bisogno di sentirla.
La spingo delicatamente contro lo specchio dell'armadio, prendo la sua gamba e la alzo quel tanto che basta per poter avere accesso in lei.
Ed è ciò che faccio, dopo averla stuzzicata accarezzando più volte la sua intimità con la mia.

Mai ho provato questo senso di appartenenza facendo l'amore con qualcuna, mai ho avuto queste sensazioni sulla pelle.
Questo turbinio di emozioni che esplode nel mio petto in profondità, come se le nostre anime si fondessero in una sola, credo lo si provi solo una volta nella vita.

Chiude gli occhi, presa dal piacere, ma voglio godermi tutto di questa donna.
"Guardami piccola, voglio i tuoi occhi nei miei."
Riesco ad ordinarle fra un gemito ed una spinta, ed è quello che fa, incastra i nostri occhi ed è uno spettacolo.

"Ti amo Alex."

Al suono di queste semplici parole, sento esplodere nel profondo di me un'emozione troppo intensa e grande.
Spezza ogni parte di me e allo stesso tempo rimette insieme i mille frammenti con un tocco, uno sguardo, un bacio, una rassicurante verità chiamata Amore.

Senza di lei sono incompleto.

Mai avrei potuto immaginare cosa sarebbe successo pochi giorni dopo.

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Ciao a tutti, spero vi sia piaciuto il capitolo, se vi va lasciate una stellina.
Un enorme bacio. 💖

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