Capitolo 37
Bea
Nonostante abbia dormito poco e male stanotte mi sono costretta ad uscire presto questa mattina.
Non ho voglia di incontrare i miei amici, ieri mi hanno davvero fatto arrabbiare, come al solito esagerano quando qualcuno mi gira attorno.
Ieri sera non ero davvero interessata a Vincent, è un bellissimo ragazzo, ma non è affatto il mio tipo, anzi, proprio il contrario, non ho affatto apprezzato le sue mani su di me, ho avuto il voltastomaco quando a tentato di baciarmi.
Mi sono trattenuta dal levargli le mani solo perché volevo ottenere una reazione da parte di Jack, che è arrivata ma, ancora una volta, non ha portato a niente. Questo ragazzo mi farà impazzire, non riesco a togliermelo dalla testa, e da quella famosa sera ancora di più. Perché deve essere così complicato? Cavolo!
Quando sono scesa in cucina, stamattina, ho trovato tutta la famiglia e allora ho deciso di mettere in pratica il mio piano: far finta di essere andata in barca con Vincent e il suo gruppo.
Voglio proprio vedere la reazione di Jack, mi dico speranzosa.
Ovviamente non ho nessuna intenzione di andare con quei ragazzi, mi è bastato ieri sera. Per non farmi vedere mi sono nascosta in un bar vicino al centro, abbastanza isolato, non posso rischiare che Jack mi veda o il piano andrà in fumo.
Un gentile ragazzo si avvicina per l'ordinazione, decido di prendere un cappuccino e un cornetto ai cereali, non ho fatto colazione per uscire prima da casa. E' davvero una bella giornata, il sole splende nel cielo azzurro, e dal tavolo che ho scelto vedo tutta la costa, uno spettacolo.
Per intrattenermi decido di chiamare le mie amiche in video chiamata.
La prima a rispondermi è Sara.
"Pronto"
sento sussurrare
"Buongiorno!"
esclamo esuberante
"Ma che ore sono, Bea? Sei impazzita?"
"Decisamente sì per chiamare all'alba"
si intromette Lisa, che nel frattempo ha risposto.
"Scusate ragazze, avete ragione, ma avevo bisogno di parlare con voi. Volevo aggiornarvi e raccontarvi anche il mio piano di oggi."
"E' successo qualcosa?"
mi chiede Sara già più sveglia, ah, la curiosità.
"Si qualcosa..."
"Sputa il rospo Beatrice"
Interviene Lisa minacciosa.
Mi rendo conto di avere tutta la loro attenzione e allora inizio il racconto del giorno prima.
"Lo sapevo è geloso marcio"
dice Lisa soddisfatta
"E' proprio un idiota se non ti dice ancora niente"
precisa Sara.
"Lo so, per questo oggi mi sono inventata la storia della barca"
"Si hai fatto bene"
Lisa approva la mia scelta.
"Devi spingere. Se è veramente interessato non resisterà molto".
"Su questo non ci sono dubbi il problema è farglielo dire"
Precisa Sara
"Potresti provare con un maggiore contatto"
Suggerisce, sempre, Sara.
A quel punto iniziano a spiegare le loro teorie e io mi estraneo ripensando a ieri notte.
Avere la sua attenzione mi ha fatto piacere e quando gli ho sentito sussurrare dormi con me il mio cuore stava per esplodere. E' stato tremendamente difficile resistergli visto che finalmente era nella mia stanza: bellissimo, sexy e furioso di gelosia. Avrei tanto voluto lasciarmi andare, dormire con lui e permettermi di godere del suo calore, ma poi cosa avrei ottenuto.
Niente!
Perché l'indomani se ne sarebbe andato come sempre.
Ho dimostrato una forza di volontà di ferro, che pensavo proprio di non avere, soprattutto con lui, non riesco neanche a resistere alle patatine fritte; come ho fatto a resistere a lui è un mistero o forse no.
Perché, io, spero di raggiungere il mio trofeo alla fine di questa lotta e il mio trofeo è lui, il suo amore.
Sospiro e li mi accorgo che le mie amiche mi stavano fissando
"Sei proprio cotta, eh?"
Guardo Lisa in silenzio
"Sì"
E per la prima volta ammetto
"Sì, io lo amo"
Lo dico decisa e sento subito il calore invadere il mio corpo, le guance si colorano è tutto perfetto manca solo lui.
"Tieni duro amica, ce la farai".
"E' cotto anche lui, ma non riesce a capirlo infondo è un uomo"
Sorrido all'incoraggiamento delle mie amiche.
Dopo qualche altro scambio di novità le saluto.
Persa nei miei pensieri finisco la mia colazione e a quel punto devo trovare un modo per passare la giornata, per rendere tutto credibile dovrò rientrare a casa nel primo pomeriggio.
Mi guardo attorno e vedo diversi negozietti graziosi e decido di dare un'occhiata.
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