La Beacon High

La mattina mi sveglio per terra semi girato sul fianco,  sono sul pavimento della dependance, sotto la testa un cuscino che profuma di buono, una coperta mi copre per tre quarti; ho un vago ricordo della sera precedente. Mi alzo, le gambe reggono, io non sono uno che beve, non perdo mai il controllo.
Faccio un breve giro della casetta in piscina, il letto è sfatto ma di lei non c' è traccia.
Piego la coperta e poggio il cuscino sul letto. Recupero le chiavi dal cassetto del cucinino e torno in camera mia.

Ho mal di testa, solo un accenno.
Devo prepararmi per andare a scuola. Dopo la doccia resto a guardare il contenuto dell' armadio per un paio di minuti di troppo...Come se avessi scelta.
Scendo a fare colazione, non prima di avere salutato Step. Oggi è più fuori di testa del solito.
Kallie è già seduta al bancone, Stephen la fa volteggiare per la cucina, potrei vomitare.
Lei saluta, non posso fare lo stronzo, in fondo di stanotte non ha detto nulla.
Moussad ci ha preparato gli zaini: ognuno afferra il suo. Usciamo e le tengo aperta la porta,  non posso impedirmi di ringraziarla sottovoce,  ma non risponde. Resto perplesso.
Saliamo in macchina per andare a scuola: impiegheremo 10/15 minuti, Step si scatena sul sedile a ritmo di musica house, lei guarda fuori.
Non ho ancora spento il motore che quel pazzo di Stephen é già corso sotto il castagno, dove sono di solito radunati tutti.
《Siamo arrivati, che fai non scendi?》la guardo dallo specchietto.
《La chiusura si è inceppata.》lo dice piano, cercando di sbloccare invano il fermo della cintura di sicurezza.
Salto giù dall 'auto.
《Lascia faccio io!》 sbuffo, ma tutto sommato è tenera. Mentre la libero,  la vedo appiattirsi il più possibile al sedile, mi infastidisce le appaia ripugnevole il contatto con me.
Salta giù dall' auto,  ma siccome mi sta fissando con una domanda inespressa, la blocco, ponendo le braccia oltre le sue spalle.
《 Posso farti una domanda?》mi chiede.
《 Dopo stanotte puoi chiedermi quello che vuoi! 》 replico .
Il suo viso si tinge d' imbarazzo.
Non so,  se perché ci passa accanto qualcuno, o perché la mia risposta ha doppi sensi.
《Davvero?!》
È strano come il suo viso sia espressivo.
《 No!!!》 E rido.
《 Comunque grazie per stanotte, se mio padre avesse scoperto che ero sbronzo, mi avrebbe proibito l' uscita di stasera e ci tengo davvero.》
《Perché Stephen é cosi fuori di testa oggi? 》 Mentre me lo chiede lo guarda; le fa buffi cenni di andare da lui.
《Ma come , non te l' ha detto!? Oggi è il suo compleanno.
Stasera dopo la cena al club con nostro padre, ci sarà una festa epica in spiaggia. 》
《Non me ne ha parlato....Oh ...Cosa posso regalargli? 》
《Hei! Avevi detto una domanda?!》
La guardo e sporge le labbra come i bimbi quando fanno i capricci.
《EDDAI...non fare quella faccia. Fatti trovare al suv per le sedici, troveremo qualcosa.
Stephen rientra più tardi, ha gli allenamenti di Lacrosse. 》
Mentre parliamo Stephen ci si fa incontro impaziente.
Li guardo allontanarsi correndo, con la divisa della scuola è proprio carina.
Raggiungo con calma il gruppo, saluto tutti e poi metto un braccio sulle spalle di Marissa che è visibilmente tesa, non la vedo bendisposta verso Kallie, l 'ha deliberatamente ignorata quando le ha teso la mano, entriamo a scuola.
Marissa mi tempesta di domande su chi sia , da dove venga e perché fosse in macchina con noi, e dal momento che ne so quanto lei praticamente, non ho risposte da darle, verrà con noi a scuola, perché così vuole mio padre, punto.
Le taccio il fatto che vive da noi, meglio evitare la sua ingiustificata gelosia.
Accompagno Marissa a lezione, abbiamo molte ore in comune, non tutte per fortuna. Alla terza ora, a letteratura avanzata , fa il suo ingresso Kallie, quindi è pure una ottima studentessa per accedere ai nostri corsi avanzati.
Dopo una mezz'ora di lezione colgo il suo sguardo indugiare su me e Marissa, sicuramente Charlie e Cloe le avranno già raccontato della nostra relazione... Provo fastidio al pensiero.
A fine ora, mi passa accanto e le tiro una treccia per dispetto, fa una smorfia e prosegue.
Marissa la trova infantile e scialba. Meglio cambiare argomento, se Marissa si fissa su qualcuno, non gli rende la vita facile.
Non abbiamo arte, avrei voluto tanto andare a Boston, col professore a visitare una prestigiosa  galleria d' arte, ma mi sarei perso il compleanno di Stephen e questo torto non glielo avrei mai fatto.
Quindi pausa caffè.
Andiamo alla caffetteria; è un posto che adoro, a questo ora poi, siamo in quattro gatti ed il caffè qui è eccezionale.
Al tavolo , il nostro tavolo, Cloe, Jordan ed Adam, parlano degli orari di questo anno delle cheerleader, dei ragazzi di Lacrosse e di football;
Marissa ed io ci uniamo a loro.
Solite chiacchiere vane, soliti discorsi banali.
Marissa vuole un muffin, ed io dell' altro caffè, andiamo al bancone, lei deve scegliere ed io aspetto le nostre ordinazioni.
Kallie entra nella caffetteria, non ci ha visto: si dirige al tavolo da Adam e dagli altri; quando facciamo ritorno, lei ci volta le spalle.
Adam, che presumo sia il suo tutor, le presenta la sorella: Marissa appunto.
Lei si gira verso di noi, il suo viso è stupito, tende la mano, che come stamani Marissa ignora. Le caccio in mano allora il mio caffèlatte intatto. Ci sediamo tutti, Cloe le suggerisce di candidarsi alle cheerleader, ma Kallie rifiuta, ha già trovato un altro interesse, la  biblioteca.
Marissa la provoca con un commento piccato su Molly " la stramba", che fa la volontaria , Kallie con classe eclissa.

Prevedo tempi duri.

Ci diamo puntello per pranzo. Ognuno guadagna la propria aula.

In caffetteria arriva Stephen, senza Kallie, non posso fargli domande a riguardo altrimenti Marissa diventerebbe una iena. Abbiamo praticamente finito il  pasto,  che lei arriva.
Eric le chiede dove si sia trattenuta fino ad ora , visto che la pausa pranzo sta finendo. A mensa.  Siamo tutti alquanto  stupiti.
Lei alza le spalle con noncuranza; ed io che pensavo si sarebbe ancorata a Stephen ed il gruppo . Si fa in fretta a parlare d 'altro, e lei conversa amabilmente con tutti.
Ad un certo punto la vedo estraniarsi, Marissa sta sfogliando una rivista e Kallie ha uno sguardo confuso, quasi addolorato, mentre la guardo si scuote dal torpore.
Non sappiamo nulla di questa ragazza, chissà perché ha lasciato la sua vecchia scuola, per venire a vivere con degli estranei; i suoi genitori avrebbero potuto sistemarla in un appartamento qualunque, con un tutore se proprio.

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