Tanto per...
Carter si è messo a nudo con me; non so cosa mi abbia spinto ad accettare la sua assurda proposta, ma mentre mi conduce alla villa, mi sento più leggera.
《Senti ma...?》Provo a chiedere.
《Niente: balli scolastici, shopping,
cenette mano nella mano, partite, o cinema o quant'altro di sdolcinato.》
《Carter certo. Praticamente non devo vederti. Affare fatto.》 Sembra stupito, in effetti sono quasi più entusiasta di lui.
Alla fine è lui ad aver messo dei paletti a questa finta storia.
《Mmmm. Ma io cosa ci guadagno?》
《Lui sarà geloso marcio.》
《Lui?》Chiedo.
《Sì, il bamboccio.》Afferma serafico.
《No, dai, davvero?》
Sbuffa esasperato e ignora la mia domanda.
《Due sere a settimana stai con me poi fai quello che vuoi, non ti vincolo principessa, non farmi passare per cervo a primavera però!》
《D'accordo Carter.》
Mi lascia alla villa, un casto bacio in fronte.
Scendo serena e felice per il tatuaggio che mi parla di Byron, che ho perso certo, ma ora sarà sulla mia pelle, per sempre. Ricordo indelebile.
E nella mia testa un film con i sottotitoli parte. Anche se temo Carter non sarà qualcosa così semplice da gestire come credo.
Nulla di definito con Byron e un buco nero con Jace.
Ma Carter mi farà da cuscino.
Mi eviterà di pensare a loro.
Mentre giro intorno alla proprietà per andare alla dependance trovo Stephen e Byron seduti sulle sdraio.
《Ciao ragazzi!》 cinguetto allegra superandoli.
Mi guardano come se fossi un demogorgone a sei teste, li ignoro ed entro nella casetta in piscina.
Tempo di poggiare la sacca a terra che qualcuno bussa alla porticina, ed eccoli.
《Stai bene?》Mi chiede Stephen accorato.
《Certo. Non dovrei?》 chiedo scettica.
Byron sembra teso, non parla gira i tacchi e se ne va, Stephen sospira si strattona i capelli e mi fissa.
《Credevo stessi male per Jace.》
《Oh...Jace. Non sto male come credevo. Carter mi sta aiutando.》
《Carter? Carter Baynes? Da quanto lo conosci?》Lo guardo di sbieco, non è da Stephen essere così brusco.
《Senti tutti voi mi ricordate solo Jace o Byron, con lui metto la mia vita in stand by.》
Strizza gli occhi alle mie parole, ma non replica.
《Mangiamo insieme? Poi un film?》propone con una delle sue facce buffe che adoro.
《Sì!》 Concedo buttandomi tra le sue braccia.
《Anche se ho già mangiato. Con Carter.》Sussurro sul suo petto.
《Potevi avvisare.》
《Scusa!》emetto con voce infantile.
Sbuffa ma ridacchia fra i miei capelli, mi stringe a sé e mi sento serena davvero; mi mancava il calore di un abbraccio sincero.
Lascio loro cenare alla villa mentre cerco di mettermi in pari con i compiti.
Verso le 21 dopo una breve telefonata con Molly che sento distante, contesa fra me e Jace, i ragazzi arrivano.
Ho già messo uno dei miei infantili pigiamini e fatto due codini arrotolati, lo stesso look della prima volta insieme, penso amara.
《Film?》 Chiedo per spezzare l'imbarazzo.
Byron non ha ancora parlato e
dopo le rivelazioni di stamani vorrei davvero mi dicesse di più, anche se ha usato il passato per definirci, e forse dovrei fermarmi a quello;
non so nemmeno cosa guardiamo in realtà: luci, suoni, dialoghi, immagini sfilano sullo schermo mentre nella mia mente risento le parole di Byron, rivedo i momenti migliori della nostra storia, penso anche a Jace e mi sento delusa. Era un buon amico all'inizio, la storia fra noi ha complicato tutto, mettendo alla luce troppe insicurezze che hanno sgretolato un rapporto in cui la fiducia non è mai stata vissuta appieno.
Penso anche a Carter: la sua storia mi ha impietosito, è un dannato pazzo che mi esaspera e vuole qualcosa da me; cosa non mi è ancora chiaro. Non mi resta che aspettare.
Il film finisce e i ragazzi si alzano, non ci sono stati commenti o risa, è stato un po' triste forse, l'atmosfera avrebbe potuto essere più rilassata ma io persa nei miei ragionamenti non ho fatto nulla per cambiarla, incosciente, inconsapevole.
Stephen esce dopo un bacio e l'augurio della buona notte.
Byron tentenna sulla porta.
《Vuoi parlare?》 Mi chiede gentile.
I fatti di oggi me lo dipingono ancora come il mio primo amore, colui che ha messo da parte orgoglio e affetto per proteggermi. Ma...
《Vorrei...Ma forse non è il caso Byron.
Sai, avrei mille domande da farti sul perché tua madre abbia cercato di separarci ma come giustamente hai fatto notare tu: ci amavano molto, forse saremmo stati in grado di affrontare tutto, ora non credo rivangare le cose serva a qualcosa.
Siamo stati felici e una parte dell'amarezza e del dolore che ho provato per come mi hai lasciato grazie a oggi si è dissolta. Non so se potremo essere amici, ma dovremmo provarci...》
Non finisco di parlare che la mia suoneria parte in crescendo.
Non riconosco il numero quindi rispondo automaticamente, in parte per l'orario inconsueto; è quasi mezzanotte.
Byron mi fissa, le mani nelle tasche della tuta informe. Non decifro la sua espressione.
《Pronto...》
Riconosco immediatamente la voce.
《Carter che vuoi?》
《Sentire la tua voce principessa.》
《Ma sei serio?》
Vedo qualcosa passare sul viso di Byron, fastidio forse.
Mi fa un cenno con la mano e io vorrei trattenerlo, ma non ne ho il diritto, allora lo guardo andarsene.
Scambio davvero solo due parole con Carter che voleva in sintesi avessi il suo numero.
Quello strano ragazzo ha impedito che mi chiarissi con Byron o forse ha impedito che mi rendessi ridicola.
Con questi pensieri raggiungo il letto dove il sonno non giunge, pertanto lavoro sugli scritti per Matthew.
~•~
Sono già pronta per scuola e non avendo Jace che mi porta non credo sia il caso di scocciare Stephen.
Mezzi pubblici arrivo.
Byron scende vestito di tutto punto.
Stephen in calzoncini mangia sdraiato sulla penisola della cucina.
《Io vado. Ci vediamo a scuola.》
Stephen borbotta qualcosa di incomprensibile.
Byron mi segue.
《Aspetta cinque minuti ti porto io.》
Apro e chiudo la bocca perché non so che replicare, restiamo muti a fissarci sulla porta di casa, la sua mano pronta a richiuderla.
Il mio cuore perde un battito.
Un pic up rosso entra nel viale,
Byron lo fissa con odio malcelato e
Carter scende.
《Ehi principessa vuoi uno strappo a scuola? Avevo delle commissioni da fare e passavo di qua.》
《Mmmm.》
《Se è un sì salta su.》
《Ciao Covenaugh.》Carter saluta Byron che palesemente lo ignora.
《Grazie comunque Byron.》 Aggiungo un sorriso alle mie parole per addolcire il rifiuto al suo gesto garbato, ma lui fissa semplicemente Carter.
Salgo sul pc up interdetta: Carter abita dall'altra parte della città; che diavolo ci fa qui?
Non siamo coinvolti in una vera relazione quindi?
《Come mai qui?》
《Buongiorno anche a te,
sei solare la mattina principessa.》
Mi carezza una treccia e mi guarda inebetito con un accenno di ironia nella voce.
Vorrei tirargli un calcio ma non ho cinque anni.
《Sembri una bimba.》
Ecco appunto.
《Carter che ci fai qui?》
《Passavo per caso, parola di lupetto. Quindi non ti ci abituare.》Esclama serio.
《Ohh.》
《Come va il tatuaggio?》
《Bene.》Rispondo.
《Bene.》Conferma lui.
《Che strada fai ? Così la allunghi!》 Esclamo rendendomi conta del percorso.
《Ho bisogno di un caffè non fare la bisbeticca e fammi compagnia. Idee?》
《Al Glam?!》 Propongo io.
Alza gli occhi al cielo ma effettivamente si dirige lì.
《Raccontami la tua favola principessa. Ho chiesto in giro ma nessuno sa molto di te.
Sbuchi fuori dal nulla più assoluto.
Non appari sui social, niente di niente. Anno di interscambio?》
Per un attimo una fitta di paura mi attraversa.
《Come scusa?》 Balbetto incerta.
《Stai dai Covenaugh per uno scambio studentesco o roba simile?》
《Ehm no.》Smentisco.
《Parla, raccontami qualcosa di te!》 Mi incita lui.
《Non amo parlare di me.》Sussurro con la fronte appoggiata al finestrino.
《Papino è via per lavoro e mammina deve restaurare l'immagine in qualche clinica europea? Tra l'altro hai dei lineamenti particolari.》Ironizza bonario.
《Mio padre era coreano.》
《Principessa pensavo andassi bene a scuola.》
《Io sono una studentessa modello.》Replico piccata.
《Certo, che usa l'imperfetto invece del presente e cerca di dare fuoco alla scuola. È coreano!》 Mi corregge ilare.
《Mio padre è morto.》Affermo lapidaria.
《Oh.》Esclama.
《Ma le sue ceneri sono ancora di matrice coreana.》 Aggiunge sornione.
Lo guardo come potrei guardare un essere sovrannaturale o forse un pazzo.
《Scherzi?》Gli chiedo.
《Mmm... un po'.》Conferma.
È la prima persona a cui lo dico che non mi consola con banali frasi di circostanza.
《Tua mamma?》Mi chiede gentile.
《È via per lavoro credo. Non la vedo ne la sento da quasi un anno.》
Si gira e mi guarda perplesso.
Se prova a compatirmi gli tiro un pugno.
《Forte! Ecco perché stai dai Covenaugh.》
Batto le palbre perplessa; non ha mai la reazione che credo.
《Ehm già.》Concedo totalmente destabilizzata.
《Arrivati.》 Annuncia sorridendo.
Mi lascia fuori il cancello della Beacon e non mi lamento.
《Addio Carter.》 Non lo ringrazio, non lo trovo necessario.
《Principessa non dare fuoco all'istituto. Ci vediamo presto.》
La sua risata non si spegne nemmeno quando sbatto la portiera scocciata.
Raggiungo i ragazzi quasi tutti sotto il grande castagno.
Vari capannelli di ragazze scomposte chiocciano elettrizzate, anche Cloe si è appartata con tre di loro e ridacchia.
《Ehm. Che succede?》Chiedo a Charlie.
《Pare che ieri Carter Baynes sia venuto a prendere un'alunna dell'istituto e l'abbia portata via di peso. Non trovi sia romantico?》Espira sognante.
La guardo come se fosse impazzita.
Cam arriva trafelata.
《Pic up fuori dalla scuola con Carter a bordo meno di cinque minuti fa, ma nessuno ha visto chi ne è sceso.》 Ammette sospirando.
《Oddio allora è vero? Frequenta una qui alla Beacon!》 Dice Melissa.
Marissa le scocca un'occhiata bieca per l'entusiasmo.
Io taccio perché mi sento trapassare dallo sguardo di Byron e Stephen.
Clarissa tace mentre studia i presenti,
Molly arriva con Jace, salutano tutti;
mentre ci avviamo all'ingresso Jace resta indietro e mi si affianca.
Noto Connor stoppare Byron ed indicarci.
Rallentano la falcata e restano a tiro mentre gli altri si dileguano.
《Ti devo delle scuse immense.》 Esordisce Jace.
Annuisco.
《Non volevo ferirti.》
《Ma lo hai fatto Jace.》
《Mi manchi!》 Esala.
《O meglio mi manca vederci.
Potresti provare a perdonarmi?》Il suo tono sa di supplica, non posso scordare quanto importante sia stato.
《Jace... Mi manca il mio amico ma non il mio ragazzo... Se accetterai questo potremo tornare a vederci. Mi hai mentito su tutto.》
I suoi occhi si fanno enormi nell'afferare il senso delle mie parole.
Sembra distrutto.
Raggiungo Byron e Connor mentre Jace fermo sul posto assimila le mie parole.
《Devi dirglielo.》 Sento Byron dire a Connor.
《Non so. Forse. Forse lo farò.》 Concede lui teso.
《Ragazzi, venerdì chi gioca?》Chiedo per non sentirmi esclusa.
《Adam e io. Step va in trasferta.
Sabato Marissa organizza un party in piscina.》
Annuisco.
A mensa raggiungo la sala con Marissa, incontrata casualmente; non parliamo mai molto noi due.
《Sarebbe bello ci fosse un'area ristoro fuori, le giornate sono calde ora.》
Mi guarda con un sorriso enorme.
《Esatto Davenport!》
《Ecco perché ne ho parlato con il preside ed entro la prossima settimana allestiranno un'area apposita fuori.》
《Sei un genio.》 Ammetto ammirata.
Sorride entusiasta.
《Non dirlo a nessuno. Sarà una sorpresa.》Mi dice lei con fare cospiratore.
Le lezioni finiscono tra mattina e pomeriggio; incontro pure Saltzman, mi chiede se mi sia trasferita in Cambogia visto che non mi incrocia neanche per caso.
L'euforia per la ragazza misteriosa e Carter Baynes pare essere l'unico argomento sulla bocca di tutti.
A mensa grazie alle mie informatici doc, Charlie e Cloe, scopro qualcosa di più su di lui. Si parla anche di un piccolo scandalo non confermato che lo riguardi ma davvero troppe congetture.
Si tratti forse di Sophie?
Mentre esco passo davanti la bacheca sportiva esposta nei presi della segreteria.
Vedo la foto di Carter con la squadra del suo anno: una maglia incorniciata con il suo nome, poi resto incantata a fissare Byron in un altro scatto quello del campionato di un anno fa.
Sembrava davvero il ritratto della felicità. Era prima di sapere che la sua relazione con Marissa avesse basi d'argilla.
La foto di inizio campionato di questo anno lo vede più cupo introverso ma sempre dannatamente bello.
Nel parcheggio se possibile c'è un brusio ancora più fastidioso rispetto a stamani. Una ventina di ragazze sono appresso un mezzo e io ridacchio superandole.
《Principessa?》
Nooooooo questa voce fastidiosa no.
Carter mi raggiunge e mi afferra per un polso, Melissa e Marissa ci passano accanto e lui dedica loro un sorriso da servizio pubblicitario.
Melissa si ferma mentre Marissa manifesta tutta la sua stizza battendo il piede a terra.
《Principessa ti porto a fare un giro.》
《Non oggi Carter.》
《Dai sono in moto.》Insiste lui.
《Ecco perché non avevo visto quel mostro del tuo pic up.》Dico rivolta alla sua schiena.
Torna da me con la moto e il casco sottobraccio.
《Sei tu la ragazza misteriosa?》 mi chiede Melissa.
《Ci sei sempre tu di mezzo vero Davenport?》 Esclama Marissa livida andandosene, mentre l'amica la segue.
Salgo in moto con Carter e lasciamo l'istituto.
Lascia a me indossare il suo casco.
Arriviamo nei pressi del centro di Beacon, un pensiero mi attraversa fulmineo.
Lo prego di fermarsi e nonostante siamo nel mezzo di un ponte accosta .
Gli tendo il casco e lo ringrazio.
《No, aspetta principessa che hai?》Mi interroga genuinamente sorpreso.
《Carter perché mi assilli così?
Mi farai odiare a scuola e già non è facile.》
《Che intendi?》
《Nulla Carter ma lasciami in pace d'accordo.》
《Ho capito, hai il ciclo?》
Lo guardo davvero come se fosse impazzito.
Scuoto il capo e proseguo a piedi.
《Addio Carter.》
《Parto. Torno venerdì. Mi serve un pezzo in officina.》In maniera telegrafica mi urla queste ultime parole.
《Buon viaggio Carter.》
《Sei esasperante principessa.》
《Mai quanto te.》Ammetto sfinita.
Sta infilando il casco e mi giro.
《Aspetta.》
Un sorriso enorme tira i tratti del suo viso.
《Dimmi.》
《Come faceva Cheryl a sopportarti?》
La mandibola pare toccare terra, forse non credeva gli avrei chiesto questo.
《Non sei divertente.》Replica con un ghigno.
《Non sentire troppo la mia mancanza.》 Aggiunge prima di partire con un rombo del motore che scuote l'area circostante.
Ma noi stiamo insieme?
Perché?
E l'unica risposta che mi viene è
"Tanto per...".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top