La neve nel mare
Un leggero mal di testa preme, preannuncia un nuovo giorno e rammenta al mio fisico i bagordi della sera precedente .
Un risveglio lento è auspicabile, per non aumentare il pressante fastidio alle tempie . Ricordi piacevolmente confusi di stanotte.
Guardo fuori dalle vetrate: la neve.
Non ho mai visto la neve al mare , credevo fosse un fenomeno impossibile.
Il bagliore abbacinante ferisce gli occhi ed impone cautela; nel letto l' immagine di Jace, in posizione fetale, piega gli angoli della mia bocca in un dolce sorriso.
Abbiamo ritrattato i termini di questa amicizia/storia d' amore; mi è necessario per non perdermi, per non andare in pezzi.
Pigramente si stiracchia puntando quello sguardo magnetico nel mio.
《 Buon Natale!》sussurra con la voce impastata dal sonno.
《 Buon Natale!》replico tuffandomi in un caldo e confortevole abbraccio.
Il suo regalo di questa festa giace nel fondo della mia borsetta.
Ora, temo sia stato avventato il mio acquisto, ma sono convinta che l' amicizia sia una branca dell' amore.
Non posseggo una sfera di cristallo per prevedere il futuro, forse un domani saremo la coppia che lui agonia ed io auspico...O forse no.
《 Presto per recarsi alla villa?》 Mi chiede alzandosi.
《 È il giorno di Natale. Oggi non esiste questa parola ! 》lo rassicuro lasciandolo a vestirsi, mentre io guadagno indisturbata il bagno.
Indossare una tenuta da casa, per la giornata che ne consegue, è la mossa più opportuna.
Nessuna famiglia felice imbadirà la tavola oggi, solo tre anime sole, profondamente legate.
Propositi per la giornata odierna:
non pensare a Byron, non indugiare su mamma e Michael, rendere questa giornata memorabile.
Alla villa tutto tace; Jace ed io entriamo ed ammiriamo il pino che svetta in soggiorno , riccamente addobbato e sotto il quale vi sono tanti pacchetti che aspettano di essere aperti.
Uno stupore infantile mi pervade: batto le mani e saltello eccitata.
Jace sale a svegliare Stephen che raggiunge il soggiorno soffocando svariati ed imbarazzanti sbadigli.
Entrambi mi guardano con tenerezza ed io li ricompenso con genuino entusiasmo.
Mi siedo a terra e lacero la carta di un piccolo pacchetto, a Jace tendo il biglietto che legge a mezza voce:
"Tigre palmare sei unica. Connor , Daniel ed Ayden."
Tra le mani un apparecchio ultratecnologico a me sconosciuto : una sorta di lettore mp3, con gps incorporato e mini tablet delle dimensioni di un portamonete, rosa laccato ; infilo una delle cuffiette e sospiro beata, la musica di Connor. La adoro. I ragazzi scompaiono per la frazione di un secondo e tornano con tazze fumanti di caffè per tutti e tre.
Stephen ha un enorme sorriso come se la mia gioia infantile fosse la sua.
Apro altri pacchi : da Charlie 6 paia di parigine con i colori della Beacon : alcune a righine sittili ed altre con dei pon pon all' estremità.
Da Cloe: una borsetta porta trucchi sapientemente riempita.
Da Adam: un libro di favole medievali; un voluminoso e morbido pacco vede divelto l' involucro : da Brian, Clarissa e Anne Lee :una borsa da palestra tubolare di marca con al suo interno guantoni da boxe, un outfit e delle scarpette .
Azzeccatissimo: ho le lacrime agli occhi.
Da Eric: dei paraorecchie in pelliccia rosa e neri.
Da Jordan e Melissa un tween set rosa in cashmere.
Il regalo di Gonzalo è una maglia rossa con una stella bianca al centro, sferruzzato in maglia con amore.
Moussad mi ha regalato due bigiletti open per uno spettacolo nel tour mondiale della Disney on ice, ci sono sette date ed undici località.
《 Vorrei aprissi quello ora: da Molly Coraline e me.》 mi dice Jace.
Afferro tra le mani un involucro delle dimensioni di una scatola di scarpe.
Spacchetto la confezione con i miei occhi puntati nei suoi.
Uno scrigno, in legno, finemente intagliato e dipinto a mano che parrebbe un libro per i vari intarsi: presumo Molly lo abbia commissionato al padre.
All' interno trovo un album di legno, nel doppio fondo, miriadi di foto ritraggono me ed i miei amici. Svariati scatti di questi mesi insieme: a scuola, in palestra , all' acquario in montagna, ai due balli scolastici, sulla pista sul ghiaccio, al karaoke, al Glam...
Molte fotografie sono una sorpresa perché scattate a mia insaputa.
Sopra un pannello portagioie ed un bracciale rigido con due charms enormi, con l' effige di Alice del paese delle meraviglie uno, ed una delle celeberrime frasi del film/ libro, l 'altro.
Sono sopraffatta dalla commozione e gratitudine, mi agito scomposta mentre lacrime, calde lacrime di gioia premono dietro le ciglia.
《 Ti piace?》mi chiede Jace.
Non ho parole per rispondere.
Mi lanciò in un abbraccio e lascio Stephen testimone ignaro di questo sentimento che mi invade e sopraffa.
Lui ha aperto i regali di Gonzalo , un maglione identico al mio di diversa tonalità e da Moussad due biglietti per la Heavy League.
Sono felicissima.
Tengo per ultima la scatola con il logo di Tiffany che è arrivata l 'altro giorno: il regalo di mamma.
Lo apro con un leggero tremito.
《 Il giorno che ci rivedremo, sarai un altra persona, resterai sempre la bambina che ho amato. Mamma》Jace legge il biglietto allegato perplesso.
Scoppio in un pianto irrefrenabile, un laccio di velluto nero con incastonato un opale lavorato, al centro una rosa incisa.
Jace mi abbraccia, seduto a terra ed io mi ricompongo, lo allontano.
Raggiungo i ragazzi guardando il macello caotico di carte varipontae che ricopre il pavimento. Tiro su col naso ed asciugo anche l 'ultima lacrima.
《 Hai dimenticato questo!》Stephen nel rassettare ha trovato un altro pacchetto di piccole dimensioni, ma molto pesante constato prendendolo dalle sue mani.
Non c' è un vero biglietto solo il mio nome sull' incarto.
Lo apro, sotto il loro sguardo curioso ed il mio sorriso si congela.
Fra le mani reggo la palla di vetro che ho intimamente apprezzato in un negozio del centro commerciale, quando andai con Byron, a comprare il regalo di compleanno di Stephen.
La mignatura di Central Park mi guarda beffarda, le mie mani scosse da un lieve tremore.
《 Di chi è ?》 chiede innocentemente Jace.
Chiudo gli occhi ed il nome esce con un esile sospiro.
《 Byron.》
Tacciono entrambi.
Il momento di gioia è passato, spazzato via da confusione e ricordi.
Poggio a terra la sfera e li raggiungo sui divanetti .
《 Chi ha fame?》
Chiedo con una voce falsa che stona anche a me.
Annuiscono entrambi e lasciamo il delirio in salotto.
Non facciamo in tempo ad arrivare alle postazioni della cucina che il campanello suona scuotendo le pareti.
《 Chi può essere?》 Chiedo io.
Entrambi alzano le spalle.
Stephen mi supera e mi fa scudo con il suo corpo, mentre Jace va ad aprire il portoncino d' ingresso.
Una furia fa il suo ingresso: Clarissa,
entra nel soggiorno, sposto Stephen, posizionato a schermarmi la visuale.
Il volto turbato , mi si fa incontro.
《 Hei!》
《 Buon Natale Clarissa!》
《Già !》boffonchia.
《Che hai ?》le chiedo.
Guarda Stephen e Jace con malcelato fastidio.
Si sclissano in fretta mentre noi raggiungiamo la cucina dove dopo esserci impadronite ciascuna di uno sgabello ci serviamo una dose massiccia di caffè.
Lei tace.
Assapora il liquido, un atteggiamento mesto.
《 Grazie per i vostri regali, non vedo l 'ora di poterli usare, a breve spero. 》 ed agito il polso fasciato.
Guarda dalla tazza di caffè a me.
《 Scusa non dovevo piombati in casa, ma non immaginavo avrei trovato qua Jace, non lo avevi mollato?》
Mi stringo nelle spalle, questa ragazza è estremamente diretta.
《 Sì, ma resteremo amici, lui conta troppo per me.》 ammetto.
Annuisce.
《Che succede, cosa ti porta fuori casa la mattina di Natale?》
《 Ayden!》 sibila furiosa.
Nonostante il mio cipiglio perplesso non concede spiegazioni, devo sponarla.
《 Che hai fatto?》
《 Eh già : perché sono io quella stronza, giusto?》 mi aggredisce lei nervosa.
Merda.
《Ehm no.》
《Che ha fatto?》chiedo allora.
《Avremmo dovuto passare il capodanno insieme in montagna , ad Aspen, invece ieri sera sul tardi, dopo avermi lasciato fantasticare ogni singolo dettaglio, mi annuncia che la sua ex non ha una band di supporto per il concerto di capodanno a Dallas e lui e Daniel andranno lì.》
《Oh!》
Mi spiace anche per Connor.
《Beh, non è Aspen, ma Dallas non è poi tanto male.》le dico sorridendole.
《 Non me lo ha chiesto.》
Idiota.
《Scusa?》fingo di non aver capito.
《Non mi ha chiesto di accompagnarlo, e si aspetta magari pure che lo aspetti dopo che passa un paio di giorni con quella troia. Ah scusa. Quella...》
《Magari dà per scontato che tu gli sia accanto!》l' interrompo .
Scuote la testa.
《Ne avete parlato?!》insisto.
《No!!!》mi dice lei secca. 《 Mi sono incazzata e l' ho piantato in asso.》
Alzo gli occhi al cielo.
《Avevo pianificato tutto. Noi finalmente avremmo potuto stare un po' insieme, insomma lui vive con Daniel e non è che la privacy sia...》 continua Clarissa.
《Cioè volevi?》 le chiedo.
《Biancaneve? Sveglia! Certo che volevo finirci a letto, quel ragazzo mi piace da matti.》
《Più di Stephen?》 le chiedo abbassando la voce .
《 Forse! 》concede.
《Perché sei venuta qua? 》 indago.
《A casa, mi sentivo un leone in gabbia: Anne Lee è incastrata con quel pesce lesso della Wing, la tipa che Jace ha portato al ballo, avevo bisogno di un consiglio lucido.
Se mi arrabbio, ragiono poco.》mi spiega
《Temo di sì. 》 ammetto.
Mi guarda in cagnesco.
《Potresti andare con lui, stargli accanto, perché non gliel'hai proposto?》
《Non lo so, non avrebbe dovuto farlo lui?》
Fa tanto la dura, a volte, ma vuole quello che vogliamo tutte: un principe azzurro.
《Forse aveva paura di chiedertelo, di allontanarti dai tuoi amici.》
《Credi?》
《Non lo so.》
Appoggia la testa al bancone.
《 Tiene molto a te, e si vede.》
《Lo so. Ma...》
Jace e Stephen fanno capolino in cucina.
《 Non sapevo dove andare; la palestra oggi è chiusa.》confessa Clarissa.
《Hai fatto bene, tanto noi stiamo qui .
Non abbiamo programmi per oggi, Resta tutto il tempo che vuoi.》 le dico.
Alle spalle di Clarissa vedo Jace e Stephen fare facce contorte e scuotere la testa.
《Che avete voi due?》chiedo loro esasperata.
《Ecco, veramente, doveva essere una sorpresa.》balbetta Stephen, che in presenza di Clarissa è sempre teso.
《Cosa?》 Li guardo incerta.
《Ci siamo accordati per trascorrere il pranzo di Natale da me !》ammette Jace, le mani in tasca.
Stephen annuisce .
《Anche Papà viene.》
《Beh, potrebbe venire anche Clarissa, no?》chiedo.
Si guardano ed annuiscono, timorosi.
《Ci saranno anche Molly con la sua famiglia, poi Charlie, Adam, Connor e Daniel.》
Salto giù dallo sgabello.
《Ma è una sorpresa magnifica.》
《Posso davvero?》chiede Clarissa con un filo di voce.
Per un istante abbiamo tutti dimenticato la suapresenza.
《Certo.》confermo.
《Grazie; mamma ha accettato il turno in ospedale e sarei stata a casa sola.》
La guardo in parte dispiaciuta per lei, in parte, mi sento meschina, credo sempre la mia vita sia infelice e vuota, ma altri hanno vuoti peggiori...
《Ragazzi giocate alla play, mentre mi vesto e Clarissa mi fa compagnia.》 Così dicendo trascino Clarissa con me alla dependance.
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