Evasioni
Evasioni
Alla fermata al molo sale.
Mi individua subito.
Si siede accanto a me.
《 Non te ne ha parlato lui!
Come la stai prendendo?》
《 Come dovrei prenderla Molly?》dico con più enfasi di quanto vorrei.
Sussulta.
Oggi non è giornata...ne ho per tutti.
《 Non si può amare solo il bello di una persona; quello non è amore...è desiderio...quando invece capiamo che chi abbiamo davanti è fallibile e lo amiamo comunque; quello è amore, conosco Jace tiene a te come a nessun'altro nella sua vita...ama tutto di te...anche la parte che gli nascondi...quella che prega Byron ritorni.》
《 Lo so Molly!》
《 Allora perché fai così? 》 mi chiede lei genuinamente sorpresa.
《 Sono solo una ragazzina di 16 anni che ne ha passate tante... troppe..senza una famiglia alle spalle a capirmi...Molly...avrò il diritto di essere perplessa e confusa per alcune ore?
Credo alla sua buona fede.
So che mi ama.
Ciò non toglie che io sia ferita ed arrabbiata.》
《 Scusa.
Hai ragione....
ma passerà...
E Kallie se tu volessi con me potresti parlare di tutto; lo sai vero? 》
《Lo so....ma non posso...è diverso .》
Mi prende la mano e la tiene nella sua.
Stupide, stupide lacrime.
Arriviamo a scuola.
Sotto il castagno ci sono quasi tutti.
Mancano Jace e Stephen...
Charlie mi viene incontro serena, mi abbraccia.
Molly stringe più forte la mia mano
Non ce l 'ho con lei.
Lei non sa nulla.
Ricambio la sua stretta.
Entriamo.
《 Stephen salta la prima ora...non mi ha spiegato il perché...ma arriva dopo .》 Così dicendo saltella al suo armadietto e poi raggiunge la sua aula.
Molly mi lascia al mio, dopo uno sguardo incerto.
Ho la mano sulla serratura.
《 Capricci? 》 mi giro verso la voce ridente di Connor .
《Nah...temporeggio...non voglio andare a lezione .
...oggi vorrei essere ovunque fuorché qui.》
Poggio il capo all' armadietto.
《 E allora andiamocene!》
Connor controlla il corridoio poi mi afferra una mano ed inizia a correre verso l' uscita.
Saltiamo sulla sua auto di fretta come due fuggiaschi senza troppo guardarci indietro.
《 Daniel mi aspetta al centro commerciale; sarà felice di vederti. Oggi volevamo marinare alla grande.》
Connor...chiudo gli occhi per un istante.
Esce sgommando dal parcheggio della Beacon.
《 Tira giu la capote !》gli urlo.
《Agli ordini!》
Tolgo le scarpe.
Salto sui sedili i capelli al vento.
Mi afferro al parabrezza e urlo con tutto il fiato che ho.
E rido.
Connor mette su una musicassetta nello stereo ed alza il volume.
Ballo..saltando sul sedile.
Per una frazione di secondo credo di avere incrociato la Doggy 2 e la bmw di Jace ma scaccio il pensiero....oggi evado.
Fanculo tutti .
Mi lascio cadere sul sedile.
Connor ride di gusto .
《 Sei matta come un cavallo, ma sei adorabile piccola Kallie .》
Tira su la capote.
Gli tiro un pugno per scherzo.
《 Ti voglio bene anche io 》 dico.
Sospiro e mi accovaccio sul sedile.
Connor corre .
Non sa cosa siano i limiti di velocità e sembra non gli importi.
Passa una mezz 'ora scarsa e siamo al centro commerciale.
《 Grazie Connor ...avevo proprio bisogno di saltare la scuola oggi.》
Mi fa un sorriso ammiccante. 《Tigre, io con te sono in debito...e lo sarò sempre!》
Scuoto il capo e rido.
Davanti la caffetteria troviamo Daniel....e dio quanto è bello questo ragazzo.
La sua divisa total black ne esalta il pallore ed i fini lineamenti.
Mi stampa un bacio sulla bocca e poi bacia con passione Connor.
Dio ...cosa non sono insieme.
Entriamo in un negozio di abbigliamento: Connor e Daniel si provano dei capi; li guardo, tra loro c' é un feeling pazzesco.
Daniel indossa un maglione nero slavato stretto a costine con una zip che parte dalla spalla al collo.
Gli sta d 'incanto.
Nonostante sembri fatto su misura per lui lo ripone.
Lo afferro senza esitare e lo compro per lui.
Quando usciamo dal negozio glielo do. 《 Buon Natale 》 gli dico tendendogli il sacchetto.
《 ohg.. .no...》 replica.
《 Oh si...mi mancava il tuo regalo di natale!》
Mi abbraccia.
Mangiamo , gironzoliamo e ci troviamo davanti il negozio di Matt; il centro tattoo .
Matt è fuori che parla con un cliente.
Si stacca al nostro indirizzo.
Lo raggiungiamo.
《 Kallie , come stai? Hai poi deciso per il tatuaggio?》
Gli faccio no con la testa.
Gli presento Connor e Daniel.
Daniel chiacchera amabilmente con Matt: suo fratello Ayden si è fatto fare da lui tutti i tatuaggi che gli coprono il corpo.
Poi verso le 14 lasciamo il centro.
《Kallie, come sta Byron?》mi chiede Connor in auto.
《 Non lo so; ma non credo bene!》
《 Voi stavate insieme?...non voglio farmi i fatti tuoi ma quando mi ha preso a pugni...ed in altre circostanze era come se non esistesse altri che te.
Non capisco .》
《 Stavamo insieme, poi però se n 'è andato, ha definito la nostra storia clandestina un errore ed è partito!》
Annuisce.
《 Non dovrei dirtelo ma preparati per sabato : Jace ha una sorpresa per te.
Mmmm fossi in te penserei ad una canzone da dedicargli....e cosi ti ho già detto troppo.》
Una canzone?
Nel viaggio di ritorno Connor se la prende con calma
Mi faccio lasciare al "Ranchos", un villaggio di piccoli appartamenti appena fuori dal centro di Beacon.
Ho deciso di aspettare qui Gonzalo: così quando rientra le darò il suo regalo di Natale e potra' organizzarsi per trascorrere le feste con la sua famiglia.
Mi siedo sui gradini di una scala che da sulla strada.
Estraggo il cell dalla borsa .
2 chiamate da Stephen.
1 da Jace ed un messaggio da Molly, Charlie e Clarissa.
Rispondo alle ragazze che va tutto bene, avevo bisogno di evadere.
Non passano 10 minuti che il telefono squilla.
Jace.
Molly gli avrà fatto sapere che sto bene.
Alzo gli occhi al cielo.
Rispondo.
《 Hei...sì....al "ranchos"...al 46 b .. ..non c' è bisogno.....d'accordo. 》
Jace sta venendo qui.
A me la rabbia ed il nervoso sono scemati, ora sono davvero serena ma non so cosa aspettarmi.
Jace risale il vialetto, tiene le mani nelle tasche.
Mi guarda il volto divorato dall'ansia.
《 Kallie, con Stephen stamani ci siamo presi del tempo, abbiamo parlato e chiarito.
...io con te.
...vorrei almeno rimanessino amici : non escludermi dalla tua vita , mi basta vederti!》
《 Ok.》
Alza il viso.
Mi fissa .
《 Se è questo che vuoi Jace , non è un problema.》
《 Noooo!!!》 la sua voce esce strozzata.
Si butta in ginocchio e mi abbraccia.
《 Kallie, voglio te, solo te : a qualsiasi ora del giorno o della notte.》ammette disperato.
Prendo il suo viso fra le mie mani.
《Ma tu mi hai già; potremo anche discutere, litigare talvolta ci feriremo, come è normale, ma se mollassimo davanti alle piccole difficoltà che ne sarebbe di noi?》
Affonda le mani nel mio viso, fissa un istante i miei occhi e poi deciso si impossessa delle mie labbra.
Gli cingo il collo e lo stringo a me.
Jace...dolce ...tenero Jace.
Si siede accanto a me.
Gonzalo arriva ed é stupita di trovarci lì fuori. Ci fa accomodare e mette un bollitore sul fuoco per un te.
Non ci fermiamo più di mezz' ora.
Quando le spiego il motivo dell' improvvisata si commuove.
Le spiego che Mr Covenaugh sa tutto e noi non avremo bisogno di lei durante le feste, che si senta libera di partire quando vuole.
Jace va a prendere l 'auto mentre sull' uscio ci salutiamo.
Un' auto passa lentamente e abbassa il finestrino e guarda me e Gonzalo abbracciate; non ci giurerei ma penso siano Melissa e Marissa.
Gonzalo rientra e torna con un sacchetto: i regali per noi ragazzi.
Mi chiede di portarli alla villa.
Corro da Jace che mi porta a casa Covenaugh.
In macchina parliamo un poco.
《 Sono un ipocrita a pretendere di sapere tutto di te mentre io resto vaga su molto.》gli confesso.
《Sai Kallie quando sono arrivato alla Beacon avevi , in realtà hai tuttora diversi soprannomi, sei popolare!》
Lo guardo allibita.
《 Tra i vari: tigre palmare, la ragazza del mistero, la piccola furia.》prosegue lui.
《 Ma a me non importa da dove vieni. So che se potessi mi diresti tutto ma non lo fai perché non puoi...e a me sta bene.》
《 Jace, ti prometto che un giorno ti dirò tutto di me!》
Gli stringo il braccio.
《 Non mi interessa il tuo passato se il tuo presente lo vivi con me.》
Mi vengono le lacrime agli occhi, mi ricordano le parole di Byron : qui e ora.
In serata trovo il modo di parlare anche con Stephen: pare essersi chiarito con Jace; trova il coraggio di ammettere quanto davvero gli manchi suo fratello...e a me si frantuma un altro pezzetto di cuore.
Jace dopo avermi lasciato alla villa se ne è andato, con la scusa della gita sulla neve i suoi lo vogliono a casa il più possibile.
È comprensibile.
Durante la notte di veglia mi ricordo dei regali di Gonzalo, ho lasciato la busta nel cucinino.
Penso al fatto che a casa Covenaugh non c ' è l albero, domani vi porremo rimedio.
Anche se so che non serve a farmi stare meglio sopra la maglietta del pigiama indosso un giaccone e silenziosa raggiungo la camera di Byron.
Qui è tutto esattamente come lo ha lasciato.
Non si è fatto spedire nulla.
Mi butto sul suo letto e piango....manca....anche se ho Jace.... e lo amo, manca terribilmente.
Non so come, mi addormento.
Sono le sei del mattino ed a svegliarmi non è altri che Mr Covenaugh.
È entrato nella camera di Byron.
Lui come me sente il bisogno di recarvisi.
《 Forse dovresti elaborare la cosa: io ci sto provando.》
Mi dice.
Giaccio supina nel letto di Byron, abbracciata al suo cuscino, umido delle mie lacrime.
Stropiccio gli occhi e lo guardo.
《E ci sta riuscendo?》
《No! ...lui è il mio figlio, il mio unico figlio.》
《Lui e il mio unico amore, non mi chieda di farlo.
Amo Jace....ma ...Byron. 》
《Lo so tesoro, lo so, ma credevo fosse la cosa giusta da dire .》
Mentre esce mi alzo, riassetto il letto poi lascio la villa.
Mi preparo per scuola.
Devo focalizzare il presente se non voglio soffrire oltre.
Sarebbe quello che mi suggerirebbero sia Chanel che Sunny...anche se da settimane non sono onnipresenti nei mie pensieri; sono in me quando serve.
Le mie sciocche e vere migliori amiche.
Penultimo giorno di scuola .
Domani si parte.
A colazione interrogo la famiglia: ossia Stephen e Mr Covenaugh sull' assenza di un albero di Natale, in fondo oggi è il 16 dicembre, manca davero poco.
Mi confessa Mr Covenaugh che generalmente chiamava una decoratrice d'inteni ma quest' anno ha disdetto.
Lo guardo male ...ci siamo noi.
Stephen fa un sorriso triste.
Appena il padre se ne va, Stephen mi confessa che il Natale per lui non è un che di che: se non l ' anniversario della morte dei suo genitori, a breve distanza tra l 'altro.
Non lo sapevo.
Ora però la sua famiglia siamo noi.
Lo guardo ed affermo che oggi andiamo a comprare un albero perché a Natale un albero serve.
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