Chimica in montagna


Strana gita in Montagna

Un bacio sulla tempia mi sveglia.
Batto le ciglia e mi puntello sul suo petto.
La notte precedente mi crea un alone d 'imbarazzo .
Lo guardo e dischiudo le labbra per cercare di spiegare.
Mi attira e a sé ed il mio corpo risponde.
Gemo al suo tocco audace.
Sorride infilando le mani sotto la maglietta che indosso.
《 Ti trovo adorabile con i miei vestiti ma meglio senza...》 me la sfila senza scoprirci.
Mi carezza la schiena e bacia il viso...mi arrendo all' ondata di emozioni che mi travolgono.
le sue mani sui miei seni giocherellano ardite.
Un turbinio di sensazioni mi pervade.
Deglutisco a vuoto e mi agito scomposta su di lui, mi struscio sul suo bacino inconsapevole.
Ansima forte.
Il respiro si fa corto ed io mi sento audace.
Gli mordo un labbro poi scendo sul petto e gli mordicchio i capezzoli.
Mi tiene per la nuca e mi ribalta sotto di sé.
Mi divora il viso di baci .
Con un braccio trattiene i miei polsi sopra la testa e bacia il mio petto e contemporaneamente mi accarezza.
Mi dimeno con il bacino sotto di lui.
Poggia la sua mano sui miei slip ed io fremo confusamente...Non so se per il terrore o per il desidero, o il mescolarsi di entrambi.

All' improvviso balza in piedi.
Mi copre con il piumone ...si morde un labbro e mi da un casto bacio in fronte.
Scuote la testa e va in bagno...nell 'arco di pochi istanti sento l 'acqua della doccia scorrere.
Resto annichilita.
Vorrei essere capace di alzarmi ed entrare in quella doccia.
Ma mi sento una stupida....una stupida codarda.
E poi c ' è  Byron che non lascia la mia testa, non lascia il mio cuore.

Quando Jace esce dal bagno mi trova al centro del letto. Ho infilato nuovamente la sua maglia.
Mi premo con entrambi i palmi le tempie, all' improvviso mi fa terribilmente male la testa.
《 Che successe Kallie?》 mi si avvicina preoccupato .
Faccio una smorfia.
《 Mi fa male la testa.》 persino le parole che pronuncio rimbombano.
《 Devi aver preso freddo stanotte.》
si avvicina al cassettone ed estrae una busta.
Mi tende una pillola con un bicchiere d 'acqua.
La prendo.
Mi alzo e prendo degli abiti.
《 Che fai? Resta a letto e riposa, finché non ti senti meglio.》
Mi giro e scuoto il capo.
《 Non posso...se un insegnante venisse a cercarmi, non è in questo letto che dovrei stare.》
Annuisce.
Prende dei jeans .
《 Jace perché  non indossi la tuta da sci ?》
《 Sto con te!
Scieró domani.》
《 No!!》
《 Tranquilla .Non è un problema, anzi!》
《 Non voglio Jace.
Ho bisogno di stare un po da sola.》 Mentre lo dico lo vedo adombrarsi.
《 Kallie se devi farti delle domande su di noi...non è necessario.》
《 Jace , noi stanotte avremmo potuto...
...mi hai respinto! 》
《 Kallie  è questo che pensi? Che non ti voglia?》
Sembra frustrato.
Annuisco.
Mi fa cenno di raggiungerlo sul letto.
《 Credevo avessi capito: non solo voglio tutta te stessa ma non voglio tu pensi di dover fare questo per risarcirmi inconsciamente del tempo che ti dedico; lo vedo il senso di colpa che ti coglie quando siamo insieme ma sei altrove. Ti ho già spiegato che aspetterò tutto il tempo che ti occorre. Voglio che tu stia con me .
Voglio tutto di te.
Comunque se preferisci stare da sola...allora andrò con gli altri sulle piste.》
《 Jace...
Mi fa paura la tua capacità di leggermi dentro!》
Raggiungo il bagno e mi vesto.
Appronto una coda di cavallo.
Scendiamo a colazione.

A gruppi vanno sulle piste da sci.
Nella baita restiamo in 4/5 persone.
Ho salutato il gruppo: Charlie era adorabile in tuta.
Tra i restanti alla baita Safia e Molly che mi invitano ad andare con loro sul pulmino della baita che conduce al paese successivo ricco di librerie e negozi,declino.
Il cerchio alla testa è lì, in agguato.
Tutti sono usciti.
Resto un attimo nella hall.
Perplessa sul daffarsi .
Mi passa accanto Matthew Saltzman, fa paura; chissà se poi se l 'è scolata tutta quella bottiglia?!
Mi guarda storto.
Lo seguo.
《 Se proprio devi....parla piano!!!》mi intima.
《 Mmmm qualcuno parrebbe abbia un mal di testa epocale?!》 lo prendo giocosamente in giro.
《 Taci va là ...mi tocca pure appurarmi dello stato di salute di una che non è andata sulle piste e nemmeno ha aderito alle escursioni nei borghi limitrofi .》 sospira afflitto .
《 Presente!》
《Sia ringraziato Budda.
....bene vai a dormire; se passa la Salinas sono venuto a vedere come stai...ciao ciao...》 mi dice tirando dritto.
《 Ehh...cosa?》 chiedo.
Mi scaccia come una mosca fastidiosa.
Lo guardo scocciata.
《 Mica vorrai tornare a dormire?!》 gli chiedo.
《 ...é esattamente quello che intendo fare per smaltire questa sbornia epica.》asserisce lui.
Lo tiro per la manica.
《 Non penso proprio...ti sveglieresti con un mal di testa fotonico. Andiamo!》gli dico.
Mi segue a testa bassa.
Raggiungo quella che dovrebbe essere la reception e chiedo se ci sia una sala di lettura o qualcosa di simile.
Una ragazza che avrà si e no la mia età ci indica una sala da té al terzo piano .
Ordino un vassoio di caffè per sei persone ed una porzione di paste.
Mi guarda perplessa.
《 Gli altri vi raggiungono dopo?》 chiede incerta.
《 No , no! Noi adoriamo il caffè. 》 chiarisco io, giustificando l' ordinazione.
Tiro Matthew per la manica della giacca e seguendo le indicazioni della ragazza saliamo.
La saletta si rivela essere una graziosa stanza di dimensioni abbastanza imponenti , alcune poltrone attorno a dei buffi tavolini tondi.
Delle finestre con seduta concedono di ammirare il paesaggio . In alcune scansie: riviste e libri per gli ospiti del luogo.
In un angolo una postazione per giocare a scacchi.
Raggiungiamo il tavolino vicino la postazione degli scacchi, é forse quello più in penombra; la sala ha delle tende enormi che consentono alla luce esterna di entrare ed illuminare a giorno l' arredo.
Matthew si lascia cadere su una poltrona con una grazia bisontina.
《 Da quando , ragazzina , ti intendi di sbornie?》 mi chiede ad occhi socchiusi.
《 oh ...beh ...l autista di mia madre, Frederick , un tedesco piuttosto massiccio amava concedersi il piacere del bere e non sempre era frizzante il giorno seguente.
Mi dilettava nel tragitto con i suoi rimedi post sbornia.》 ridacchio al ricordo.
Si raddrizza interessato.
《 Kallie non sono in grado di trattenere i tuoi racconti oggi, per quanto li trovi affascinante, abbi pietà di me!!!》aggiunge teatrale.
Sto per fargli una replica piccata ma fa il suo ingresso una cameriera con un carrello stile ottocento con un brico di caffè di dimensioni ginormiche - come direbbe Coraline, la sorellina di Jace.- ed un piattino di dolci.
Lo poggia davanti a noi e ringrazio grata.
Matthew grugnisce per risposta.
Ci credo non ha trovato un' altra dopo il suo grande amore; è socievole come un orso.
Verso il caffè e lo obbligo a berne un paio di tazze, perlopiù parlo io : di New York e della mia vecchia vita, quando lo vedo reclinare il collo al poggiatesta rinuncio.
Prendo un plaid poggiato su una panchetta e glielo drappeggio sul corpo.
Afferro un libro dalla piccola biblioteca e mi sistemo nel bovindo a leggere.
Il tempo scorre piacevolmente, la lettura di questo romanzo storico si rivela avvincente ed io ignoro l 'ora.
Un leggero russare mi fa da sottofondo.

《 Argh ...greh ...》
Matthew produce suoni informi .
Mi avvicino.
Si sveglia.
Beviamo il caffè freddo e mangiamo un paio di paste in silenzio.
《 Non ho mal di testa!》 constata stupito.
《 Merito del caffè,  freddo  è persino migliore.》gli spiego.
Si leva il plaid di dosso e lo getta con malagrazia su una poltrona vicino a noi.
Si alza stira le membra e studia il tavolino degli scacchi.
《 Dai vieni qua!》
《 Non sono brava per niente....conosco i rudimenti.》
Inarca il sopracciglio e si siede; gira la scacchiera e mi invita alla prima mossa.
Assecondo il pazzo che c' è in un lui.
Mentre giochiamo parla o meglio mi pone svariate domande.
Rispondo assente .
《 Kallie concentrati.》
《 Come faccio a concentrarmi se mi fai una domanda dopo l 'altra?》
dico esasperata.
《 La mente umana è fatta a scomparti; isola la risposta ed isola il contesto di gioco , devi procedere parallelamente non perdere di vista la mossa successiva. 》
Arriccio il naso e rido.
《 Eh già...facile!》replico acida.
Si gratta la fronte.
《 No, per niente!》 ammette concentrato.

Non sentiamo il rumore della porta che si apre ; siamo persi nelle ultime mosse di una partita combattuta le nostre fronti a pochi centimetri .
Matthew dice qualcosa di stupido , solo per farmi distrarre e vincere. Ridiamo.
Nella stanza sono entrati Safia, Molly e Jace che non indossa la tuta.
Si avvicinano.
Matthew si alza .
Squadra tutti e se ne va senza parlare.
Io guardo gli altri
《 È ora di pranzo, vieni?》 mi chiede Molly.
Jace tiene le mani in tasca .
Safia ammira la stanza.
《Ha un non so che di intimo.》 dice.
Sorrido.
《 Parrebbe ti sia passato il mal di testa?! 》 Jace sembra scocciato .
Sorrido.
《 In effetti!》 ammetto superandolo.
Afferro Molly a braccetto e le chiedo di raccontarmi cosa abbia fatto lei durante il mattino.
Molly guarda Jace poi mi intrattiene parlando dei graziosi negozi e di una caratteristica bibliotecate itinerante visitata nella cittadina a fianco.
La ascolto rapita.
Deve essere stato bello.
Nel pomeriggio loro vanno in centro se mi andasse di aggregarmi ne sarebbe entusiasta.
《 Perché no?!》 Concedo.
Safia e Jace ci seguono.
Nel refettorio guadagnamo i posti della sera precedente.
《 Credevo che Saltzman fosse un mostro a sei teste?! Non credevo di trovarvi intimi in una saletta isolata.》
Guardo Jace.
《 Intimi? Ma di cosa stai parlando? Non dovresti parlare di cose che non sai.》 Mi alzo.
Non ho mangiato nulla.
Anzi l' idea di mangiare mi urta.
Le parole di Jace mi hanno parecchio infastidito....alludere a cosa poi? Lascio la mensa.
Siccome ho dimenticato il giubbotto nell' atrio stamani , lo recupero ed esco a prendere una boccata d 'aria.
Il sole scalda ed è meraviglioso sulla pelle.
Megan sta fumando una sigaretta dietro l 'angolo.
Mi guarda sorpresa.
《 Approfitto della pausa pranzo così non mi richiama...la Salinas intendo. 》
《 Oh.》 Annuisco.
Tira poche boccate poi la spegne.
Stiamo lì, baciate dal sole .
Gli altri sono tutti a mangiare.

Qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce.
《 Come si sente signorina Davenport?》
La docente di scienze mi guarda in attesa.
《 Meglio...il signor Saltzman è stato molto carino con me...ed ora siccome il cibo mi dava un leggero senso di nausea Megan mi ha accompagnata fuori per prendere aria.》 le spiego timidamente.
Guarda da me a Megan ed annuisce comprensiva.
Si gira e se ne va.
《 Come diavolo hai fatto a convincerla? Pendeva dalle tue labbra.》
《 Nah, comunque sono delle mezze verità: avevo bisogno di aria e il prof stamani non è stato il bastardo che si dice.》confesso.
Mi fissa esterrefatta.
Torniamo nell' atrio .
Rido e scherzo con tutti ignorando Marissa e Jace.
Qualcuno si è cambiato; altri hanno fatto la doccia per levarsi il freddo dalle ossa prima di pranzo.
Altri ancora pensano di andare in camera a riposare prima di riprendere le piste da sci.
Io non voglio affrontare il biasimo di Jace.
Trovo Matthew al bancone del bar e gli chiedo se sappia se in zona ci sia una pista di pattinaggio , perché nel pomeriggio, è lì che vorrei andare.
Alza le spalle e prende informazioni.
Sorpasso Jace senza neanche guardarlo.
Lo supero e raggiungo Connor e Charlie: ascolto le loro prodezze sulle nevi .
Clarissa mi fissa.
Dio quanto è intuitiva quella ragazza; mi sembra Molly prima di Adam.
Forse se si trovasse un ragazzo non sarei costantemente sotto il suo riflettore.
La raggiungo.
Mi chiede di accompagnarla non so dove, scusa banale per essere aggiornata.
Le faccio una sintesi sui malumori di Jace.
Ride.
《 Oh Kallie quel ragazzo è un santo a starti dietro.》
《 Forse non dovrebbe.》sussurro appena.
Sospira.
《Vado a sciare cara ...non mi dispiacerebbe vederlo incazzarsi con te...sembra il tuo cagnolino .》
《Clarissa, che dici?》
《Non te ne accorgi.
Ma é così . Non perché tu lo tratti male: è lui che pende dalle tue labbra. 》
《Allora perché non fa sesso con me?》
《Tesoro é un romantico: ...beh sicuramente non è un puttaniere; ci tiene a te....ritieniti fortunata.
E comunque per come la vedo io : devi decidere o restare fedele a Byron...al suo ricordo, o cedere alle lusinghe di Jace e voltare pagina. 》
Clarissa forse è quella che sapendo più degli altri ha un quadro completo.
Cavolo !!!
Davvero Jace sembra il mio cagnolino?
Gironzolo nell' atrio.
Gli altri ricompattano i gruppi del mattino e tornano alle piste.
Jace mi si avvicina.
Lo guardo in cagnesco e tiro dritto .
Verso le 14 sono nuovamente tutti fuori.
Saltzman mi aspetta picchiettando sul bancone della reception.
Molly e Safia si aggregano.
Una graziosa pista all 'aperto da pattinaggio ci accoglie.
Safia chiede a Molly di raggiungere un negozietto poco oltre, se ne vanno, con la promessa di tornare a breve.
Affitto dei pattini e mi avvio sulla pista.
Dopo una mezz' ora sfido Matthew che sta pigramente appoggiato al parapetto della pista circostante. Incedere impettito.
Socchiude gli occhi ed accetta.
La sua abilità mi ricorda vagamente quella di Melissa o Marissa : inesistente.
Tentenna si tiene alla staccionata, trova il tutto stupido.
Eppure dopo un poco si lascia andare e si affida alle mie mani, riesce a stare in piedi.
Dopo un tempo imprecisato Molly mi urla qualcosa.
Matthew mi frana addosso e ridiamo.
Il mio sederino si sta ghiacciando per colpa sua. Indosso una gonnella ma le temperature non sono rigide di giorno.
Raggiungiamo Molly e Safia e rientriamo alla baita.
Non prima che un generoso professore ci regali tre cioccolate con panna.
Alla baita aspetto Megan e Kevin, ... e Jace.
Maledizione.
..le chiavi le ha lui.
Verso le 1630 arriva.
Mi tende le chiavi.
Saliamo tutti e 4 insieme.
Di fronte alla camera esito un attimo poi entro.
Jace tace, si toglie i doposci ed aspetta guardando fuori.
《 Forse dovresti farti una doccia, io aspetto.》
Non mi guarda e si infila in bagno.
Sento l 'acqua scorrere.
Preparo i vestiti per la serata.
Appena esce gli sfilo accanto in slip e reggiseno.
Mi afferra un polso e mi da un bacio nervoso, esigente....mi ci abbandono per un lungo istante.
Poi lo supero ignorando l' alchimia fra noi.
Mi concedo una doccia , lavo anche i capelli.
Quando esco Jace ha già lasciato la camera.
Mi asciugo con calma.
Mi vesto e scendo per cena.
Connor mi viene incontro.
Noto uno strano cipiglio sul viso di Molly ma non c' è il tempo di parlarsi, Adam la reclama.
Sposto nervosamente il mangiare nel piatto e lascio a tre quarti del pasto la sala.
Raggiungo la saletta di lettura di stamani al terzo piano.
Trovo il libro che volevo e mi rannicchio in un bovindo a leggere ed ammirare la notte così caratteristica e romantica.
Devo essermi addormentata.

《 Ehi .》 Tendo le braccia.
Mi ritrovo nell' abbraccio confortevole di Jace, con poche falcate raggiunge la nostra camera. Mi stringe a sé.
Mi spoglia gentile ed io torno a sognare la vita che vorrei: quella in cui mia madre non mi ripudia e sono felice senza fingere di essere chi non sono.
Sospiro beata.

Ultimo giorno sulla neve.
Dopo colazione mi scuso con Jace, non mi piace il silenzio ostinato che c 'è fra noi. Nonostante io mi sia comportata da stronza permalosa lui ieri sera è venuto a cercarmi e mi ha portato a letto , tenendomi stretta a lui e concedendomi un riposo ristoratore che non merito.
La mattina allora resta con me; andiamo con il pulmino della baita al paese accanto, ci teniamo per mano ed ammiriamo i negozietti tipici.
Siccome devo ancora prendere dei regali ne approfitto per comprare a Brian un maglione con lo stemma del luogo ed ad Anne Lee una valigetta di cosmesi .
《 Vorrei non rientrare per pranzo!》 mi dice Jace.
《 Perché ?》
《Beh quando siamo soli è tutto perfetto.
E vorrei fosse sempre così.》
Oh Jace...
《Per il sempre non ti posso garantire nulla, ma oggi forse possiamo concederci questa fuga.》dico.
《Kallie se non avvisiamo i professori si preoccuperanno?》Mi dice lui.
《E chi ha detto che non li avvisiamo?》
《Eh? 》Mi guarda perplesso.
Estraggo il cellulare e compongo il numero di Matthew che ho salvato l' altra sera.
《 Matthew...sono io... ci sono problemi se io e Jace stiamo fuori a pranzo? Avvisi tu la Salinas?
Ahahah davvero simpatico. E comunque grazie.
A dopo!》
Jace mi guarda esterrefatto.
《 A posto!》
Gli sorrido candidamente.
《....Kallie tu....tu hai appena chiamato Saltzman? Hai il numero del gran bastardo? E gli parli come se vi conoscete davvero.》
Arriccio il naso.
Merda. Non avevo preso in considerazione che Jace potesse trarre ulteriori conclusioni.
Socchiudo gli occhi.
《 ...stiamo lavorando ad un progetto insieme... e beh si gli do del tu. Non è cattivo come si dice, davvero...forse un po acido, ma tutto sommato direi una persona interessante.》
《Ti giuro che non capisco  ma io mi fido di te e preferisco non stressarti a riguardo...ieri per uno stupido commento su di lui sei stata distante tutto il giorno. Godiamoci questa giornata.》
Annuisco.
《Dove vuoi andare?》Mi chiede.
《Beh,  a mangiare?!》
《Aggiudicato! Purché mangi. Negli ultimi due giorni non hai toccato cibo.》 mi rimprovera gentilmente.
Mi appendo alla sua schiena.
《Forza allora , prenditi cura di questa principessa.》 Gli dico scherzando.
Mi issa sulla schiena e mi porta a cavalluccio per un tratto.
Raggiungiamo un pub rustico: entriamo e tra risate e buon cibo trascorriamo il tempo del pasto .
Il caffè ci invitano a berlo fuori.
Effettivamente dalla terrazza a picco si gode una veduta innevata che mozza il fiato .
Jace mi tiene in braccio ed io gli circondo il collo.
Sospiro, potessimo davvero stare sempre così.
Rientriamo verso le 17.
Pare che la nostra assenza fosse giustificata; qualcosa di giusto Saltzman la fa allora!?
Ridacchio mentre portiamo gli acquisti in camera e ci prepariamo per la cena.
Subito dopo è previsto il coprifuoco.
Ultima notte; si parte alle 4 del mattino.
Domani Adam e Stephen nel pomeriggio partiranno.
Non ci devo pensare.

《 Fai il bagno con me?》
《Cosa? 》
La mia voce lo interroga stridula.
Lui ridacchia per il mio disagio.
《Dovresti fidarti oramai.》 mi sussurra girandomi intorno.
Annuisco, anche se credo di avere una tinta scarlatta uniforme.
Mi spoglia e mi lascia solo con la biancheria intima indosso.
La vasca è colma d' acqua.
Anche lui resta solo con un boxer scuro.
Entriamo in bagno tenendoci per mano.
Entro nella vasca per prima.
Jace mi sistema i capelli sul capo e poi si adagia dietro di me.
Mi rilasso leggermente, non pensavo intendesse con i vestiti così riduciamo l' imbarazzo dell' ottanta per cento.
Credo.
...finché non inizia a massaggiarmi la schiena e le braccia con una spugna e del sapone.
Abbandona la spugna: le sue mani salgono e scendono sui mie avambracci.
Vorrei baciarlo ma non riesco a girarmi e lui serra delicatamente le gambe attorno ai miei fianchi per impedirmi di muovermi.
Mi bacia il collo dove incontra il laccio. Lo supera e scende sulla spalla.
Gemo.
Appoggio languida il capo al suo petto mi stringe a sé, poggio le mie mani sulle sue.
...e rovino tutto.
Così facendo ho immerso la fasciatura in acqua che si è bagnata velocemente.

Ormai.
Tanto vale.
Mi giro e lo bacio premendomi a lui.
Purtroppo in un attimo realizza il guaio che ho combinato .
Ride sulle mie labbra.
Mi da un bacio sul naso e con il doccino mi sciacqua velocemente.
Salta fuori dalla vasca e mi avvolge in un morbido telo .
Lo guardo mettendo il broncio.
Scuote la testa.
《 ...il mio splendido disastro!》
Mi vesto in camera mentre lui sta nel bagno.
Tengo una salvietta sulla fasciatura zuppa.
Quando torna da me tiene il cellulare all 'orecchio.
《 già...un piccolo incidente...
grazie...di a Megan che è un angelo.》
Lo sento dire nell' apparecchio.
Lo guardo interrogativa.
《Vai da Megan, insieme andate dalla Salinas a farti medicare.》
Mentre esco entra Kevin che mi fa l' occhiolino.
Megan mi accompagna dalla professoressa.
Bussiamo discretamente.
Sono solo le 21.
Apre stringendosi in vita un'informe vestaglia grigia.
Megan non trattiene una smorfia, mi paro davanti a lei.
《 Sono mortificata di darle disturbo ma mentre mi lavavo mi è scivolato il doccino ed ho bagnato la fasciatura, Non volevo venire ma Megan ha insistito che era meglio avvisarla.》 recito.
Lei guarda Megan .
《 Avete fatto bene , accomodatevi ho io la cassetta per le emergenze.》 Ci spiega .
In pochi istanti rimuove la benda, mi deterge la mano tumefatta e fa una nuova fasciatura.
《 Le sono davvero grata》 ammetto.
《 Ben fatto signorina Abrait; buona notte signorine!》
Resta sull' uscio a guardarci raggiungere la nostra camera.
Megan ride.
《 Sei il mio idolo; come fai a rigirartela così.》
Le strizzo l 'occhio.
Kevin entra di soppiatto ed io esco silenziosa.
Jace sta sull' uscio e controlla il corridoio.
Chiude la porta alle mie spalle.
Lo abbraccio.
E gli salto al collo.
Finiamo per cadere sul letto.
Soffoco uno sbadiglio.
《 Dormi piccolo disastro.》
Rispondo con un versetto imprecisato e mi addormento.

La sveglia suona fin troppo presto .
Chiudiamo il bagaglio in fretta controllando di non avere dimenticato nulla.
Mentre esco dalla stanza trascinando la valigia, incontro nientemeno che il professor Saltzman.
Jace esce anche lui incurante che qualcuno possa passare nel corridoio.
Matthew guarda entrambi.
《 Ofelia...non voglio saperlo! 》
Apro la bocca e la chiudo facendo una smorfia.
Non c 'é   nulla da dire in effetti.
Megan e Kevin escono dalla loro, non hanno ancora visto Saltzman.
Anche la Salinas esce dalla sua camera.
Sorride e ci esorta a scendere nella hall....ignara.
Matthew se ne va a lunghe falcate.
Oh cavolo.
Oh cavolo.
oh cavolo.
Speriamo non mi faccia una ramanzina con i fiocchi.

I pullman sono in orario e dopo l' appello si parte.

Il viaggio verso Beacon è noioso, un po dormo un poco ascolto la musica, a fianco di Jace .
Verso le 15 siamo nel parcheggio della scuola.
Molly mi si fa incontro ma Adam le mette fretta ; lui e Stephen fra poche ore devono partire.
Durante questi giorni avrò scambiato una manciata di frasi con Molly, chissà se va tutto bene davvero?!

Stephen porta Charlie e Jace a casa.
Rientriamo solo noi alla villa.
Sale in camera sua a preparare un borsone con un cambio e quanto altro.
Io lascio intonsa la valigia nella dependance e aspetto nervosa in cucina...tra le mani una tazza di caffè .
Di mr Covenaugh non c è traccia.

Ho paura.

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