Amati!

Dopo essere passata alla dependance,  a lasciare il libro di Matthew ,entro in casa silenziosa; delle voci nello studio guidano i miei passi.
《 Pa' , credi che Kallie sia felice con noi? Temo che questa famiglia le faccia solo del male ed io mi sento inadeguato, non so come farla stare bene. Si chiude a riccio e scappa. Non mi permette di esserle amico, non come vorrei.》spiega Stephen,  seduto sulla scrivania coprendo alla mia visuale il padre.
La tristezza mi assale per un istante: tengono molto a me ed io li escludo.
Socchiudo gli occhi pensosa.
《 Tuo fratello l' ha ferita, ma lei nutre profonda stima ed affetto per questa famiglia.
...
Non vi ho raccontato molto sui motivi che l 'hanno condotta qui.》
Il terrore mi ghiaccia le vene.

Non può parlarne ora, non a Stephen, non reggerei il suo sguardo.

Arretro e mi impongo di respirare normalmente.
《 C 'è nessuno?》 Urlo per interrompere le loro confidenze  .
Entro nella stanza ed abbraccio Stephen, da dietro, lo serro in una morsa amorevole.
《Scusa se sono scappata ieri sera. Oggi non ti libererai di me facilmente .》 faccio la faccetta da bimba e lui ricambiamo l 'abbraccio, mi fa volteggiare.
《 Bentornata a casa bambolina.》
Sorrido all' adulto nella stanza. Vorrei trovare il modo di dirgli di non rivelare mai a Stephen o Byron, i miei scheletri nell' armadio.

Mai.

《Buona vigilia di Natale! Non ho pensato ad un pranzo sontuoso ma qualcosa possiamo inventarci.》 dico spostando il peso da un piede all' altro.
《A quello ho pensato io. Andremo al club prima che facciate la vostra uscita per gli scambi di regali con i vostri amici.》
Annuisco convinta alle parole di Mr Covenaugh; Stephen mi prende per mano e ci avviamo in salone , oddio,  lo vedo trafficare con i cavi della play.
Sospiro  melodrammatica.
Sghignazza, poi si fa serio.
《 Un paio di partite me le devi. Poi andrò a prendere Charlie. Facciamo un salto al cimitero a fare una visita ai miei.》
Non trovo le parole per fargli capire quanto mi rattristi la sua situazione, allora annuisco soltanto ai suo occhi velati che mi scrutano.
Saltiamo il pranzo , di comune accordo.
Verso le due Stephen se ne va, serio quasi un adulto; ci raggiungerà direttamente  al club, più tardi.

Passo dalla dependance e prendo il cellulare per chiamare Jace .
《 Stasera mi serve decisamente una carrozza per portare i regali ai miei amici topini.》 Ridacchia e ci diamo  appuntamento per le venti alla villa.

Devo affrontare Mr Covenaugh.
Raggiunto il suo studio, lo guardo un attimo: sembra davvero stanco, ma continua a rileggere carte, contratti e lavorare.
Si toglie gli occhiali e forse avvertendo la mia presenza nella stanza,  alza lo sguardo.
《 Fa una pausa?》propongo.
Sorride e lascia la scrivania.
Mi raggiunge in cucina dove prendiamo due enormi tazze di caffè ed apriamo una confezione di dolcetti natalizi che mangiucchiamo in silenzio.
Ho sempre apprezzato il fatto che con lui non ci fosse bisogno di riempire i vuoti, i silenzi.
Non oggi.
Sento l' urgenza di parlargli,  se fosse necessario,  arriverò a supplicarlo.
Finito il nostro spuntino, posa la tazza nel lavello e mi guarda, in attesa.
《 Che ne dice di una partita a dama?》
Stringe gli occhi a due fessure e sorride.
《 Sei rovinata bambina, sono un mostro .》
Rido per l'arroganza dietro le parole,
raggiungiamo il salone.
Prima di raggiungermi passa dallo studio, torna con una busta tra le mani.
Attendo, curiosa che  me la dia.
《 Sono arrivati ieri con un corriere.
Sbircio e riconosco i pacchetti della gioielleria dove mamma prese i nostri bracciali.
Un pacchetto più grande, sul biglietto attaccato il mio nome.
《 Lo aprirò domani con gli altri.》 Annuisce brevemente.  Dopo averlo soppesato tra le mani , lo porta sotto l 'albero.
Predispongo la scacchiera .
Vince con facilità le prime tre partite ma poi ne vinco una; man a mano che giochiamo riprendo confidenza con le strategie insegnatemi ed apprese.
《 Mr Covenaugh,  non dica mai a Stephen o Byron le ragioni che mi hanno spinta a venire a vivere qui.
La prego!》
Tiene la mano sospesa,   in attesa di fare la sua mossa.
Mi guarda.
《 Perché? 》 mi chiede .
Aggrotto la fronte, poso la mano sulla scacchiera, obbligandolo a guardarmi.
《Non sopporterei  lo sguardo di  biasimo e pena che potrebbero avere. Cambierebbe tutto!!!
Non ce la posso fare ad affrontarli.》abbasso il volto e mi mordo il labbro.
Posa la sua mano, grande e calda sulla mia.
《 Non hai alcuna colpa.》 dice con un fremito compassionevole nella voce.
《 Si sbaglia. È stata solo colpa mia. 》gli occhi si fanno lucidi.
Scuote il capo.
《 Prima hai sentito me e Stephen  parlare.》Non è  una domanda; un'affermazione, direi.
Ritraggo la mano e lui fa la sua mossa.
《 Non volevo spiare.》 ammetto.
Con due dita mi solleva il mento.
《Non dirò nulla ai ragazzi, ma tu non dovresti  assolutamente sentirti in colpa. Non è stata colpa tua!》
Lo guardo,  so che anche lui come la dottoressa Jenkins non cambierà idea, come d'altronde non la cambierò io. Uno strano sapore metallico invade la mia bocca;  gli dico quello che vuole sentirsi dire, come lo voleva lei, prima che scappassi.
《 Lo  so.》
Mento.

Io sono un mostro .
Un errore.
Una brutta persona .

《 Conti molto per questa famiglia, nonostante quello che  ti ha  fatto  mio figlio, credo di poter affermare  che per tutti noi sei essenziale.
Impara ad amarti.
Amati!》
Lo lascio  parlare e continuiamo a giocare.
Sa che la sera prima Byron era a Beacon, glielo ha riferito Stephen.
Non è passato da casa, si sarà fermato dagli Strotman , ipotizza;
ma io so che non è  così, non ho il coraggio di rivelargli  questa triste realtà.
Se non fosse entrato nella villa come avrebbe potuto indossare la mia sciarpa?!
Io l' ho visto: lui mi aspettava,  non so nemmeno il motivo perché fosse fuori la dependance con Jace, ma c' era .
Dopo un numero imprecisato di partite, e di mie sconfitte,  do forfait.
《 Devo ricredermi. Lei è  un mostro a dama.》
Sghignazza  e mette a posto le pedine.
Saluto con la mano e raggiungo la dependance per prepararmi alla cena della vigilia.

Indosso un vestitino avorio con le cuciture rosse , corpino aderente e gonna a campana.
Le mie ballerine bianche le ho buttate nella spazzatura ed ora mi rendo conto quanto questo gesto sia stato stupido.
Abbino delle ballerine rosse, laccio in tinta  e cammeo della mamma.

Mamma...
Mamma!
È  la vigilia  di Natale! È  possibile che tu non pensi minimamente a tua figlia?

Mi mordo a sangue il labbro.
Andiamo in scena. Ti dimostrerò che sono superiore a tutto questo e me la sto cavando alla grande , anche senza di te.

Digito sulla testiera un numero dopo averlo cercato in rubrica .
《Buona vigilia  e buon Natale Michael.
Mi auguro tu stia bene.
Questi giorni di festa sono una gioia per il cuore. Auguri a te...ed a chi ti sta accanto.》 Lascio questo messaggio sulla sua segreteria, un tono gioioso , fintamente gioioso, ma non importa, mica può  accorgersene.

Raggiungo mr Covenaugh ed in un  battibaleno siamo al club.
L' atmosfera della sala nella quale ci conducono è  davvero natalizia, stralci d' abete decorano i centrotavola  su tovaglie rosse con inserti  oro.
Bicchieri di Boemia scintillanti campeggiano sui tavoli .
Lanterne e candele a profusione.
Mentre raggiungiamo il tavolo a noi destinato non posso non apprezzare la sofisticata eleganza del luogo .
Stephen ci raggiunge , con un ritardo di solo venti minuti ed il suo abbigliamento formale mi destabilizza.
Cavolo quando vuole questo ragazzo sa esternare tutto il suo sex appeal
Mi strizza l 'occhio complice.
Beviamo del bianco frizzante con una cena pregevolissima a base di pesce.
Il dessert, rigorosamente a base di cioccolato,  viene accompagnato da una pregevole  bottiglia di champagne.

Chissà che stai facendo Byron?

Ignoro la testa; mi concedo alle bollicine che fanno il loro lavoro, mi rendono leggera ed ilare trascorro un pasto in perfetta armonia con questi due strepitosi cavalieri.
Sono le 19.45.
Un signore di avvicina al tavolo ed invita Mr Covenaugh a fumare un sigaro nella sala dei fumatori.
Dopo avere ottenuto il nostro permesso, ed i saluti di commiato; Stephen ed io ,mano nella mano, guadagnamo l 'uscita , non prima che lui abbia rubato da un secchiello una bottiglia intonsa.
Rido e lo strattono complice.
La Doggy2 accoglie le nostre risate.
Ci abbracciamo stretti. 
《 Ti  voglio un sacco di bene,  sciocco di un ragazzo.》gli dico.
《 Bambolina io ti adoro, sei proprio come una sorella. La migliore.》

Mi lascia alla villa dove trovo Jace , intirizzito sulla porta della dependance, forse a causa dell' alcool,  gli salto al collo e lo stringo a me.
Agguantiamo tutti i miei pacchetti e ci dirigiamo al Glam.
Nel parcheggio raggiungiamo Stephen  e Charlie alla Doggy2 ; questi  viene coinvolto nell' impresa di portare i miei regali all' interno del locale in un unico viaggio .
Stephen afferra i pacchi e mi strizza l' occhio mentre io e Charlie bellamente li ignoriamo, raggiungendo l ' entrata.
Dopo aver scaricato tutto . Jace mi prende ingiro si sente solo un povero  ragazzo sfruttato.

All' interno del locale troviamo tutti al tavolo : delle feste,  delle occasioni e delle celebrazioni del venerdì sera.
Clamorosi assenti Marissa e Byron, ovviamente.

Azz ...mi sono scordata di Ayden .

Saltello  al tavolo e balzo  con malagrazia in braccio a Connor, che mi accoglie destabilizzato dalla mia irruenza.
Daniel  giunge alle spalle, mentre  mi tira la mia treccia e mi scocca un sonoro bacio  in fronte .
Ridacchio. Sono brilla.
《 Ieri hai fatto una cosa bellissima: cedere la tiara di reginetta a Marissa. Sei la migliore.》 Mi sussurra nell' orecchio.

È  questo quello che credono? 

Io non potevo stare lì  con lui nella stessa stanza, figuriamoci abbracciati a ballare.
Annuisco ebbra.

Mentre Jace e Stephen portano i regali all' interno del locale li prendo uno ad uno e li tendo ai destinatari.
Guardo Daniel  che indossa la maglia regalatagli.
Sono euforica.
Melissa prende la borsa fra le sue mani e la contempla attonita, le labbra una linea sottile.
Cloe esulta stringendo la sua.
Mi tendono dei pacchetti ma io li depongo davanti a me,  accumulando  una discreta montagnola; non voglio rovinare la tradizione, li aprirò domani mattina.
Ayden mi guarda.
《Ehm...mi  sono scordata di te.》 ammetto strascicando un po la voce.
Scoppia a ridere stringe a se Clarissa, prende una coccarda lasciata sul tavolo, tra le cartacce,  gliela schiaccia  sulla testa la bacia e ride.
Ok.
Lei è  il suo regalo.
Ridacchio.
Tutti trovano la scena buffa, tranne Clarissa che ricopre di insulti il suo ragazzo.
Eh già perché ormai è palese stiano insieme.
Brian fa spallucce , non era così preso da lei allora,la Ming e gli altri contemplano i regali.
Jace mi osserva attento
A lui non ho dato ancora nulla.
Mi alzo per andare alla toilette e prendo la mano di Molly e Clarissa.
Vorrei avere un altra mano, guardo Charlie che mi scruta confusa.
《Andiamo in bagno!》 dico loro.
Assecondano la mia momentanea follia.
Stasera ho preso una capiente borsa da giorni che stona con il look prescelto ma mi consente di celare gli ultimi è più importanti regali.
Non sarà brillantissima la location prescelta ;  nei bagni tendo loro tre pacchetti identici.
Li aprono.
Il mio sguardo corre dall'una all'altra.
Trovano il bracciale.
Alzo il polso cosicché vedano il mio.
Un abbraccio un sorriso e delle strette calorose.

《 Un uccello:  simbolo di libertà.
Una perla, per le lacrime che verseremo per i nostri ragazzi ma mai per noi. Un fiore stilizzato, per la freschezza dei nostri anni. Un cuore per l' affetto che ci lega e ci legherà. L' infinito per questo legame oltre il tempo ed un aquilone affinché  i nostri sogni  si librino nell' aria,  liberi.》 Spiego loro la voce rotta dall' emozione.

Per un nanosecondo mi ritrovo catapultata tra Sunny e Chanel,  mentre anche in questo sordido bagno avviene un miracolo. Un abbraccio genuino scaturisce , inno alla vita.
Ci stringiamo tutte e poi ci aiutiamo a vicenda,  a metterli al polso.
Io già indosso il mio.
Come se nulla fosse torniamo dagli altri.
《 Buon Natale!》 urla Connor, con  il capo  indica il  pendolo nel locale e sorrido.
Il gestore ci ha portato un paio di bottiglie.
Stappiamo, beviamo e ridiamo parlando di tutto e di niente.
Verso le due,  i primi cenni  di stanchezza si stampano sui  visi e pian pianino tutti se ne vanno;  rimaniamo Jace ed io, Stephen e Charlie ed infine Molly ed Adam.
Audace della quantità di alcool che circola nel  mio corpo , ormai tutti nel parcheggio,  afferro Adam e chiedo la spiegazione che ha  permesso al preside di chiudere la faccenda ed annullare ogni provvedimento.
Stranamente fa  un sorriso triste.
《 Non sono stato io. Byron ha chiuso la faccenda e chiarito , una  volta per tutte. 》 ammette deglutendo.
Come se una secchiata d 'acqua mi fosse stata rovesciata in testa torno sobria e lucida.
Annuisco.
Non voglio più sapere oltre.

Guardo Stephen e Jace vicini , tra loro un abbraccio sincero e poi li vedo stranamente  adulti scambiarsi  una stretta di mano.
Quanto è cambiato il mio adorato fratello putativo.
Già perché anche io lo considero un fratello fantastico dal primo incontro, dal primo sguardo.
Corro ad abbracciarlo.
Charlie sorride ed approva.
Stephen. Estrae allora la bottiglia rubata al club. La fa girare un sorso a testa e la svuotiamo.
Decisamente alticci ci separiamo, affido la mia incolumità a Jace.

Dopo aver scaricato il mondo di  pacchi,  pacchettini e simili tiene le mani in tasca, incerto, insicuro.
Fa un freddo pazzesco, stringo il cappottino al corpo, ne alzo il bavero.
Non gli ho ancora dato il suo.
《Posso chiederti un regalo?
Fammi dormire qui, per favore; vorrei solo vedere il tuo volto domani quando aprirai  pacchetti sotto l' albero.》
Sono ubriacaquindi accetto ridacchiando.
《 Beh,. voglio vedere anche io il tuo...quando telo darò. 》

Tutte le sue cose sono ancora qui. In un attimo  siamo nel letto; io con uno dei miei strabilianti pigiamini antistupro,  mi avvicino a lui.
《 Sei brilla. Eppure sembri spenta.》
mi dice stanco.
Il mio sorriso si spegne.

Credo che solo il coma etilico potrebbe farmi dimenticare Byron,  il grande assente.
Non replico e trovo posto nella clavicola, il mio posticino speciale .




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