Capitolo 9
«Come sarebbe a dire che uno degli Oligarchi è morto?» chiese Briya sbattendo entrambe le mani sulla scrivania a cui era seduto il sovrano che sussultò, allontanando appena la sedia.
«Che è… morto?»
«Muoverei guerra contro Grinda per la vostra cazzo di ironia!» sbottò Briya stringendo appena le mani. «Voglio dire, com’è possibile che sia morto?»
«Avrà fatto il suo tempo» aggiunse Roys e Briya si voltò di scatto verso di lui, scoccandogli un’occhiataccia. «Non costringermi a mettere davvero sotto assedio questo pianeta».
«Cosa ci guadagneresti?» chiese Laera appoggiando la tazza su un tavolino e guardando Briya.
«Probabilmente qualche scocciatura in meno» rispose Briya, massaggiandosi le tempie. «Tornando seri, il messaggio della Confederazione riporta qualcosa di più?»
«No: dal tono non sembrano sospettare di noi» rispose Damian, passando a Briya il pad sul cui schermo compariva il messaggio.
«Dubito sia stato per cause naturali» rispose lei, scorrendo velocemente il testo con gli occhi. «Dubito anche ci diranno nel dettaglio di cosa è morto… potrebbe anche essere stato un altro colpo basso della Mano Scarlatta».
«Possibile che abbiano così tanto potere?» chiese Damian aggrottando lo sguardo. «Credevo che fossero dei disperati».
«E lo sono» sibilò Briya, cercando di non lasciarsi sfuggire una parola sul fatto che uno degli Affiliati era su Grinda, ancora in vita solo perché non avrebbe avuto modo di coprire la morte di Julyen, causando così uno scandalo che le sarebbe costato non solo il comando della Discordia, ma l’intera Armonia. «Ma abbiamo compiuto l’errore di non controllarli abbastanza: i bassifondi di Sester sono cresciuti a un ritmo impressionante e gli Affiliati hanno iniziato a convincere sempre più gente. Erano in pochi ad avere i contatti per il commercio di droga e ora… ora lo controllano in buona parte della Proxima Hemitea! Per loro l’importante è che l’Armonia e la Confederazione si scannino, così loro possono marciare sul contrabbando del Chow. C’erano anche le prove che incastravano loro e alcuni equipaggi di navi mercantili che li portavano clandestinamente in tutta la galassia. Sono riusciti a creare una rete di consensi attraverso il Chow, se la Confederazione vuole tirare la corda su quello… be’, è ovvio che la Mano Scarlatta voglia dimostrare che reagiranno».
«Presumi che lo scontro sia tra loro adesso?»
«Ovvio che no. La guerra non è come la studiate sui vostri testi di storia! Il momento in cui mi troverò di nuovo faccia a faccia con la Confederazione è soltanto rimandato. La Mano Scarlatta, incredilmente mi ha fatto un favore».
«Cosa intendi dire?» chiese Laera accavallando una gamba e stringendo il ginocchio tra le mani.
«Che la Confederazione in questo periodo penserà più a una qualche vendetta per la Mano Scarlatta - non mi stupirei se Kiaphus diventasse una fascia di asteroidi e potrebbe essere il momento per inviare qualche spia».
«Qualche informazione sta già venendo raccolta in buona parte della Proxima Hemitea… c’è qualche pianeta in particolare che ti interessa?» chiese Laera e Briya aggrottò la fronte.
«Non saprei… fammi avere ciò che riesci ad avere».
«Ma non va leggermente contro le leggi di Grinda questo discorso?» chiese Roys.
«Sì, giusto un po’» rispose Laera accennando un piccolo sorriso. «Ma è vero anche che siamo in guerra e che vista la situazione della nostra galassia, l’unico modo per vincere è fare un po’ di sotterfugi. Tu è bene che rimanga qui che non si sa mai: la tua voglia di mantenerti ligio al dovere e alla legalità è ciò che sulla Discordia ti farebbe durare meno di tre giorni».
«So di un primo ufficiale che è durato ben undici mesi. Poi che è successo?»
«Ha effettivamente eseguito gli ordini, lasciandomi indietro su un pianeta controllato dalla Confederazione da cui mi sono tirata fuori solo grazie all’Olavia. È finita con uno sgozzamento e il dimezzamento di tutti gli stipendi» rispose Briya, portando le braccia dietro la schiena. Sorrise, mentre Roys scuoteva piano la testa, mormorando qualcosa tra sé sottovoce.
«La Confederazione, oltre a Quater, su quali pianeti è molto attiva?» chiese Damian dopo aver richiamato l’attenzione dei presenti con qualche colpo di tosse.
«Oh, ce ne sono vari» rispose Laera, lanciando una ciocca di capelli dietro le spalle.
«Dipende da cosa credi che ti possa servire di più».
«La mia idea era cercare qualcosa che potesse essere un punto debole della Confederazione delle Venti Stelle. Non so, magari qualcosa sulle armi… non è mai stato un argomento di mia competenza: c'erano i servizi segreti del Patto che si occupavano della questione, ma credo che tutti i documenti ora siano finiti in mano degli Affiliati e forse anche nella Confederazione».
«Credo che qualcuna delle spie che fanno capo alla mia famiglia fosse già in quell'organizzazione. Chiederò loro cosa sapevano e cosa potremmo scoprire di nuovo. In ogni caso, recupererò abbastanza informazioni da poter avere un'idea generale e da lì trovare un ambito in cui approfondire».
«Non mi sembra una cattiva idea».
«È stata sua» rispose Briya a Damian, indicando con il pollice Laera che annuì con un cenno della testa.
«È l'unica cosa che mi è venuta in mente per aiutare una pazza disperata».
«Avremmo potuto trattare in modo serio, se tu non ti fossi fatta rapire!»
«Trattare in modo serio… tu con la Confederazione delle Venti Stelle?» Laera scoppiò a ridere e Briya strinse i pugni. «Non avrei mai creduto di sentirtelo dire».
«Per quanto possa sembrare strano» sibilò Briya in risposta. «Si dà il caso che pure io ci tenga a vivere. L'Armonia è disorganizzata, ne sono ben consapevole, ma è l'unica cosa che ho a disposizione. Molte navi del Patto sono finite in mano alla Confederazione soltanto per una loro paura… fin troppo fondata. Ne hanno avuto la certezza quando ci siamo scontrati, ma non avrei pensato che sarebbero stati loro a iniziare a colpirci».
«Magari hanno cambiato gli equipaggi… o anche solo i comandanti: bastano gli ordini di uno...»
«Voglio sperare sia così, sul serio» mormorò Briya. «Altrimenti vorrebbe dire che io non avrei più speranze. So che molti mi odiavano, ma che cazzo, almeno un'ultima resistenza insieme la potevamo fare».
«Ma non è stato così» le disse Damian appoggiando la penna che usava per scrivere sul tablet con cui aveva iniziato a giocherellare tra le dita. «È adesso ti ritrovi contro buona parte della Proxima Hemithea».
«Vi devo la vita, letteralmente. Se Grinda non fosse stata neutrale la Discordia non avrebbe avuto un porto sicuro».
«Non preoccuparti, Anderz. La Confederazione non ci è mai piaciuta» rispose Roys alzando le spalle. «La loro idea di commercio è pessima, sarebbe solo questione di tempo prima che alcune fasce si solleveranno contro di loro, spinte dalla povertà e dalla disperazione. Credono di essere nel giusto, ma…»
«Ma nessuna fazione in guerra è giustificata, nessuna ideologia che possa spingere a combattere ha ragione. Siamo tutti prodotti di un'epoca marcia. Lo so, ci sono nata in un conflitto. Speravo che fuori dal sistema solare le cose fossero diverse, migliori. E invece, sono quasi peggio che sulla Terra. Per decenni le stesse ideologie che muovono la Confederazione delle Venti Stelle sono state quelle predominanti e hanno spinto popoli ad andare contro chi non era come loro, contro chi stava anche peggio. Non era una bella situazione, dico davvero. Il sogno di cambiare aria… Be', si è infranto non appena ho finito i pochi soldi che avevo con me e mi sono ritrovata a dover sopravvivere su Itov, in mezzo alla sua sporcizia e tutto il resto. Che odio, quel pianeta. Non è certo la parte migliore del mio curriculum».
«Però hai tante qualità, Briya» le disse Laera inclinando appena la testa. «E io le apprezzo».
«Tipo? Essere una pazza assetata di sangue che si accanisce sull'equipaggio sia quando esegue gli ordini, sia quando non lo fa?» chiese Roys abbozzando un sorriso. «O che prende in mano la situazione disobbendendo agli ordini dell'Olavia?»
«Si può sapere chi ti ha detto tutte queste cose?» sbottò Briya voltandosi verso di lui e allargando le braccia.
«Un robot mi ha chiesto se volevo sentire qualcosa di divertente sul tuo conto».
«Questa è la volta buona in cui io BIT lo ammazzo sul serio» sibilò Briya tra i denti. «Non deve parlare in questo modo con gli estranei».
«Guarda che qui l'unica estrenea sei tu, noi siamo… autoctoni».
«Giuro che se continui finisce male pure per te, Benteleye. Quando al fatto degli ordini dell'Olavia… be', spesso il Consiglio mi approvava i pieni poteri perché erano consapevoli che la forza di fuoco della Discordia funzionava al meglio se avevo più libertà decisionali. Prendere decisioni sotto stress mi riesce meglio di quanto tu possa credere».
Roys annuì piano con la testa. «Sì, certo… ovviamente».
Briya roteò gli occhi, incrociando le braccia al petto, poi si voltò verso Laera. «Per quando pensi di ottenere quelle informazioni?»
«Anche per domani» rispose lei.
«Il sistema è ben collaudato, non devi preoccuparti» aggiunse Laera non appena uscirono dalla sala. «Dalle informazioni che mi sono arrivate ho deciso di chiedere al Consiglio di essere assegnata alla Discordia. Cosa pensavi che fosse?»
«Non lo so, una decisione suicida. Non avevo mai capito a fondo quella tua decisione, ma ora mi è tutto molto più chiaro. Cos’è che ti ha spinto davvero a scegliere la Discordia? Perché non hai detto niente al Consiglio?»
«L’ho fatto in realtà» rispose Laera congiungendo le mani davanti al petto e la stoffa larga delle maniche le coprì. «Solo che… non pensavamo che quasi tutte le astronavi accettassero l’armistizio. Per rispondere alla prima domanda, è semplice: sapevamo tutti che tu saresti stata la persona più decisa per continuare la guerra e, in effetti, è stato così. In molti iniziavano a essere stanchi della guerra, a perdere le speranze soprattutto dopo quella pesante sconfitta che ha portato il Patto della Frontiera a restare su Kiaphus per tutto quel tempo. La Confederazione ci ha strappato territori se non vitali, quasi».
Briya annuì con un cenno della testa. «Ho iniziato a capire il gioco… ma perché non dire niente alla flotta?»
«Avresti dovuto partecipare alla riunione straordinaria invece che andare a bere» rispose Laera abbozzando un sorriso.
«Ah, si dà il caso che io stessi rischiando la vita per tirarti fuori da quel dannato buco di Kiwei».
«Stavo scherzando. Lo so dov’eri e quale fosse il motivo per cui non sei stata presente».
Briya sospirò, alzando le spalle e poi lasciandole ricadere di scatto. «Immagino anche che per Jareth sia sembrato più opportuno mettermi al corrente solo delle decisioni effettive piuttosto che perdere tempo a spiegare il perché».
«Be’, sì. D’altra parte, se le cose fossero andate lisce tu ti saresti chiesta il motivo?»
«Probabilmente no. Ma ora che ci penso, c’è una correlazione tra il ricevere notizie e la festa di domani sera?»
Laera annuì. «Sono i momenti migliori per incontrare persone… anche se hai doppi fini».
«Basta che io ottenga quelle informazioni: qualsiasi punto debole possa avere la Confederazione adesso può essere un minimo vantaggio per l’Armonia. Anche informazioni precise sulle astronavi potrebbero essere utili: io mi baso sull’esperienza e so che le loro dimensioni sono anche maggiori di quelle della Discordia e che, soprattutto, sono poco mobili. Attirarle nella zona degli asteroidi potrebbe essere una buona idea, ma...»
«Ma hai paura? C’è qualcosa che ti preoccupa, vero?» chiese Laera, appoggiando una mano sul braccio di Briya.
«Mi sembra di perdere tempo, tutto qua».
«Non ti riesce proprio aspettare, vero?»
Briya annuì, ingoiando a vuoto e trattenendosi dal dire quel che le passava per la testa, riguardo a tutte le preoccupazioni che, da giorni, l’attanagliavano e le facevano sembrare fin troppo soffocante l’aria di Grinda. Avrebbe voluto partire, ma non poteva: era bloccata a terra, inserita nella lista degli invitati della festa del giorno seguente.
L'angolino buio e misterioso
Gosh. Non ricordavo questo capitolo.
Non ricordavo Briya e Roys che interagivano così.
Non ricordo un cappero di Armonia. Miii. Vabbè. Mi sono ricordata in tempo di aggiornare oggi 🎉
Diciamo che da dopo il prossimo capitolo ci sono solo... Vabbè, morti, esplosioni, guai, eccetera eccetera eccetera.
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