Capitolo 23
«Gabije?»
«No, fuscello. Per adesso ci sono io».
«Oh, meno male. La situazione è sempre la solita su Kiaphus, ma… è come se Kaeler sapesse che potrebbe peggiorare da un momento all'altro».
«Cosa intendi dire?» chiese Briya aggrottando la fronte e guardandosi intorno, cercando Gabije.
«Che quelle informazioni l'hanno messo in allarme: sa che senza il Chow in abbonanza la Mano Scarlatta lascerebbe perdere di vista l'obbiettivo della Confederazione e gli Affiliati potrebbero iniziare a… massacrarsi a vicenda per ottenere le ultime stecche».
«Temi per lui?»
Julyen serrò le labbra, stringendo i pugni lungo il corpo. «Ho iniziato a chiedermi se davvero fosse un padre già da tempo, credo che ormai… il legame di sangue tra noi non conti più niente. Non sono nient'altro che una delle sue pedine».
«D'accordo, d'accordo. Ho letto le trascrizioni delle conversazioni degli altri giorni, hai altro da dire?»
«Altro? Be', è arrivata la voce della battaglia. La Confederazione crede che siano ancora alleati con la Mano Scarlatta. Il piano è stato di Kaeler, volevano solo vedere a quanto ammontasse il vostro livello e… sono convinti che la prossima volta non avrete così tanta fortuna».
«Come avevo immaginato. Spiegati meglio».
«Sì, d'accordo». La voce di Julyen tremava: Briya sapeva che stava rischiando fin troppo, ma in quel momento non era certa di potergli fornire altra protezione.
Ingoiò a vuoto, stringendo la mano libera fino a far sbiancare le nocche, aspettando altre notizie.
«La Confederazione ha iniziato a stringere sulla produzione del Chow, per mandare uno dei loro generali in una delle fabbriche farmaceutiche, la questione è grossa. Almeno così mi hanno riferito. In mancanza di altre fonti, possiamo solo fidarci. Ho cercato di approfondire, ma gli uomini della Confederazione parlano malvolentieri nonostante l'offerta di alcolici vari ed eventuali. So solo che hanno mandato una parte nuova, per così dire, della flotta».
«Sì, la battaglia non è stata affatto molto mobile. La Confederazione delle Venti Stelle ha sacrificato di nuovo delle vite per studiarci».
«Ecco. Volevano solo raccogliere dati, niente di più. Non era nelle loro intenzioni vincere. Ho sentito un discorso al bar, le divise di chi parlavano erano quelle della Confederazione, lo darei per buono. Comunque. Nel frattempo, il grosso della Confederazione sta pensando a chiudere le fabbriche che, di nascosto, producono il Chow. Lasceranno in commercio quello che è già sintetizzato, ma… è solo questione di giorni prima che la situazione su Kiaphus precipiti. Non so se sarà un bene o meno, visto che… insomma, la Confederazione si troverà presto a fare i conti con due fuochi».
«La situazione è molto pericolosa per te, fuscello».
«Che succede?» chiese Gabije arrivando a corsa. «Avevo da finire una cosa, scusami».
«Niente, stavo solo approfondendo la questione del Chow, della Mano Scarlatta e la Confederazione».
«Ci sono stati sviluppi?»
«Credo solo l'inizio delle operazioni di chiusura delle fabbriche» rispose Briya. «Vero, fuscello?»
«Sì, per adesso è… la calma prima della tempesta».
«Guarda… guarda di sopravvivere. Sei la nostra unica speranza per venire a sapere cosa sta succedendo davvero su Kiaphus».
«Lo so, lo so. Non preoccupatevi. Per adesso… va tutto bene. Se non sospettano, posso dirmi al sicuro».
«D'accordo» rispose Briya. «C'è altro? Sai quali sono le intenzioni della Mano Scarlatta verso la Confederazione?»
«Farla crollare, più o meno come il Patto. Dico più o meno, perché con il Patto fu semplice: con la flotta impegnata altrove, prendere il controllo del Consiglio fu un attimk. La Confederazione ha… spie ovunque. Non possono muoversi da Kiaphus senza destare sospetti».
«E come credono di fare?»
«Gli Affiliati sono ovunque, sono arrivati anche in posti che non potete immaginare. Sto cercando di capire dove e come vogliono colpire. Sono propensi alla via degli attentati, dei sabatoggi e… non so che altro. Tutta l'illegalità che stava succedendo nei bassifondi di Sester si sta spargendo nella Proxima Hemithea. E con questo intendo, davvero ovunque. È come se volessero far sì che tutti conoscano quel lato della Mano Scarlatta, anche fuori da Kiaphus… vogliono dare inizio a una nuova era, ma nelle loro intenzioni, sia Patto della Frontiera che Confederazione delle Venti Stelle devono morire. Non deve esserci più nessuna traccia né Della Discordia, né di alcuna altra astronave e…»
Un tonfo improvviso fece sì che la frase fosse tranciata a metà. «Che succede, fuscello?» chiese Briya al microfono mentre Gabije stringeva una mano sulla sua spalla.
«Cos'è successo?» mormorò mordendosi un labbro. «Non è che…»
«L'abbiamo scoperto? Esattamente».
«Di chi era quella voce?» chiese Gabije e Briya si voltò verso di lei, appoggiando la mano sulla sua.
«Il capo della Mano Scarlatta, Kaeler. Uno dei primi traditori dell'Olavia. Ricordo il giorno della sua condanna, ma avrei dovuto davvero spingere per punizioni più… intransigenti. Se fossero morti, non avremmo anche questo problema».
«Spostati, guardo se riesco a trovare il modo per ristabilire il collegamento, potrebbero saltare fuori informazioni utili» le disse Gabije parlando velocemente e Briya si spostò, rimanendo in piedi dietro di lei, stringendo tra i denti l'unghia del pollice, sicura che tra Grinda e Kiaphus non ci sarebbero stati altri collegamenti. Julyen si era forse scoperto troppo o era stato tradito. Abbassò lo sguardo su Gabije, osservando la cliccare velocemente sui tasti, mormorando frasi sconnesse che mischiavano le due lingue.
Sullo schermo iniziavano a comparire spezzoni di frasi, ma il cui senso veniva perduto man mano che altri rumori si accatastavano sopra le parole.
«Non… non riesco a fare meglio di così» mormorò alla fine Gabije abbassando la testa. «È… è finita, vero?» chiese alzandosi e fronteggiando Briya. «L'abbiamo… l'abbiamo condannato, vero?»
«Sembra che tu ci tenga tanto a lui» le disse Briya appoggiandole entrambe le mani sulle spalle.
«E se anche fosse? È stata mia l'idea dopotutto».
«Calmati» rispose Briya spostando lo sguardo sullo schermo, cercando di capire da quelli spezzoni che andavano via via comparendo se Julyen fosse vivo o meno.
Sembrava di sì, che lo scontro fosse solo verbale.
«Io…. Non posso sopportare l'idea!»
«Di aver condannato a morte qualcuno? Dovrai conviverci, visto che l'Armonia era nelle tue mani dal punto di vista tecnico. Anche se le astronavi della Confederazione erano lì per osservare, molte sono state distrutte comunque».
«È… È diverso».
«Soltanto perché lo conoscevi di persona?»
«Sì, credo di sì» balbettò Gabije stringendo le mani davanti al petto. «Non… non credevo di affezionarmi così tanto in pochissimo tempo».
«Ascoltami. Guardiamo di capire se sia ancora vivo o meno. Non farti prendere dal panico: sapeva a cosa stava andando incontro e quanto avrebbe rischiato a tornare su Kiaphus, da solo, in mezzo alla Mano Scarlatta».
«Parli come se sapessi qualche altra verità».
«Conosco i bassifondi di Sester. Ci andavo spesso a bere e giocare d'azzardo. Alcune abitudini sono dure a morire anche quando hai la responsabilità e il comando di un'intera astronave. Gli Affiliati non si fanno scrupoli, sono spinti dall'odio, ma sono un gruppo coeso da tradizioni. Poche, ma ci sono. La prima è la regola d'oro del gruppo: gli ordini non si discutono».
«Perché stai dicendo questo, a dove vuoi arrivare?» urlò Gabije con la voce incrinata.
«Ne parliamo dopo» tagliò corto Briya, spostandola di lato e sedendosi al computer, facendo scorrere in alto il documento che ormai non veniva più aggiornato. Sperò che Julyen fosse vivo, che Kaeler non l'avesse ucciso. Non aveva sentito il rumore di uno sparo, ma se il coso che usava per le comunicazioni fosse stato distrutto, c'era poco da fare.
«Cosa significa».
«Mh?»
«Quella frase».
«Sei la peggiore feccia che possa esistere, traditore dei traditori?» chiese Briya leggendo nel punto che Gabije indicava un dito tramante.
«Sì…»
Briya abbassò la testa. «Julyen ha disertato la naveboh quando aveva solo diciotto anni. Per una mia… distrazione, è riuscito a imbarcarsi sulla Discordia. Aveva l'ordine di uccidermi».
«No… no!»
«Calmati».
«Non è possibile!»
«Gabije…»
«Non può… non può essere uno di loro. È… troppo…»
«Lo so. Nemmeno io l'avrei mai detto o immaginato. Come pensi abbia fatto a infiltrarsi nella Mano Scarlatta senza troppi problemi, eh? Uccidono a vista - o quasi - tutti coloro che sono fuori dal loro gruppo. È il figlio di Kaeler Gav, il capo degli Affiliati».
«Perché non l'hai detto? Perché hai fatto sì che tornasse su Kiaphus?»
Briya si alzò, serrano le labbra fino a ridurrle a una fessura. «Perché ci ho parlato. Perché so che ne pensava Dax di lui. Non sarà stato il migliore ammiraglio della storia, ma… aveva il dono di capire al volo le persone. Ne parlava sempre bene di quel ragazzo, è parte degli Affiliati, ma non… non dovrebbe essere uno di loro».
«Perché non l'ha detto? Perché non mi ha detto la verità? Io…»
«Sembra che più che tenerci, tu abbia una bella cotta per lui».
Gabije abbassò lo sguardo, stringendo i pugni. «Sono stata bene insieme a lui. Era come se… ci conoscessimo da tempo e non da tre giorni» ammise stringendo la mano sinistra sul braccio destro. «È vero, forse mi sono presa una cotta. Ero felice di risentirlo, ma adesso…»
«Julyen si è deciso a partire anche per te. Voleva fare qualcosa, voleva… fare qualcosa. In una sola serata gli avete dato qualcosa che gli è mancato per tutta la vita».
«Come posso esserne sicura?»
Briya abbracciò Gabije, stringendo una mano sopra la stoffa della divisa della giovane, accarezzandole con l'altra i capelli. «Ho parlato con lui la mattina dopo la festa. Voleva fare qualcosa per Grinda, per tutti e diceva che restare qui non gli sembrava la cosa giusta da fare. Quel che è successo tra voi quella notte… credo gli abbia fatto capire quale fosse il suo posto nel mondo».
«Io…»
«Immagino sia dura da accettare. Lo so, ci sono passata quando l'ho scoperto, ma sai vero che se avesse rivelato chi fosse davvero, probabilmente nessuno di voi si sarebbe fidato».
«Lo so…»
«So che può sembrare strano, detto da me, ma… lui è una di quelle persone in cui non ti devi fermare alle apparenze. Vedrai che prima o poi mi darai ragione».
«Non so…»
«Gabije, fidati. Ti prego. Ascoltami per una volta. L'ho visto con i miei occhi: se avesse condiviso davvero le ideologie della Mano Scarlatta, avrebbe potuto uccidermi la sera in cui ci siamo incontrati nei bassifondi di Sester. Ero ubriaca, o comunque, poco lucida. Non avrebbe accettato di venire sulla Discordia dove uccidermi sarebbe stato molto più complicato e soprattutto rischioso: ci sono telecamere ovunque, il colpevole sarebbe saltato fuori in… pochi giorni. L'ho visto crollare sotto il peso delle aspettative che Kaeler gli ha messo addosso, senza considerare che Julyen si è creato le sue idee, non può essere programmato come BIT».
«Però…»
«Ha tradito la tua fiducia, lo posso immaginare che sei… delusa, ma ti prometto che questa situazione si risolverà».
L'angolino buio e misterioso
Beh, sì mi stavo per dimenticare di nuovo di aggiornare, but still. A voi i casini, ci vediamo venerdì
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