Capitolo 11
La sensazione delle dita di Laera che accarezzavano ogni centimetro della pelle del proprio corpo facevano rabbrividire Briya: sentiva il respiro affannato, mentre osservava con gli occhi socchiusi il soffitto immerso nel buio che la luce della piccola lampada accanto al letto non riusciva a vincere.
«Eveiw».
«Dovrai dirmi che significa, prima o poi» sibilò Briya, stringendo il volto che Laera, abbandonata sopra di lei, aveva sollevato per chiamarla. «Soprammobile» aggiunse prima di baciarla di nuovo. La strinse a sé, continuando a stringere le mani tra le ciocche di capelli che ormai avevano abbandonato la posizione originaria nell'acconciatura, togliendo a Laera quell'aria rifinita che aveva prima della festa.
«Almeno l'hai capito che non era solo gentilezza la mia» sussurrò Laera,mordendole un labbro e stringendole una mano. «Sapevo che tu fossi testarda, ma non credevo fino a questo punto» aggiunse poi ridacchiando e appoggiando la testa nell'incavo della spalla di Briya; si voltò appena, dandole una serie di baci sul collo che, da piccoli e veloci, ben presto si trasformarono in ciò che per Briya non era altro che una tortura. Si morse un labbro, spostando la mano dalla schiena di Laera al suo fianco e facendole un piccolo pizzicotto.
«Cos'hai intenzione di fare?»
«Non farti dormire, ovviamente» fu la risposta di Laera prima di appoggiare di nuovo le labbra sul collo di Briya. «Avrei voluto passare più notti insieme a te. Mi sei mancata su Quater, mi è mancato tutto di te... di noi» aggiunse stringendosi a Briya.
«Non ti facevo... così» mormorò Briya, spostando l'ennesima forcina che si trovava davanti. Il fruscio delle coperte e il conseguente spostamento dei capelli, che si riempivano quasi tutto il suo campo visivo, distolsero l'attenzione di Briya che, un attimo dopo, scivolò sul letto, affondando la testa tra i cuscini mentre Laera rimaneva in ginocchio vicino a lei, con le mani abbandonate davanti a sé.
Briya le fece un cenno con la mano. «Credevo avessi intenzione di continuare».
«Speravo di poter usare di nuovo quei sali da bagno» rispose lei, accennando un sorriso. «Altrimenti cos'è che avrei portato prima, secondo te?»
Briya sospirò, rabbrividendo appena; si puntellò sui gomiti, osservando Laera. «Perché non me l'hai detto subito?»
«Perché sarebbe stato un peccato interromperti».
«Sentirti gemere il mio nome in quel modo è stata la cosa più eccitante».
Laera scosse appena la testa. «Mi farai l'onore di alzarti o...»
«O rompi le scatole fino a domani» concluse Briya mettendosi a sedere e dandole un bacio sulla spalla. «Non avremo molte altre occasioni, sfruttiamo ogni momento».
Laera le accarezzò una guancia, fermando la mano sotto il mento di Briya e facendole alzare lo sguardo. «Se tu per adesso non vuoi sentire ciò che le spie mi hanno riferito, io non voglio che ti sfugga una sola parola sul conflitto. Lo sappiamo entrambe che è inevitabile, ma ancora è buio». Briya annuì con un cenno della testa, seguendola in bagno ed evitando tutti i vestiti che erano finiti a terra nella furia che aveva avuto non appena l'aveva trascinata in camera alla conclusione della festa, ignorando i gruppetti che continuavano a chiacchierare.
Briya si morse un labbro quando Laera si chinò per preapare i sali, certa che lo facesse di proposito. Distolse lo sguardo, ma un attimo dopo, l'ormai calore familiare del corpo dell'altra premuto contro il proprio la costrinse a incrociare di nuovo i propri occhi con quelli di Laera, mentre lei spostava le braccia, abbracciandola e spingendola contro il muro; Briya rabbrividì, quando si trovò le piastrelle fredde a contatto con la schiena e Laera davanti, sollevata appena sulle punte che le torturava - di nuovo - le labbra.
«Non potrai più sfuggirmi, lo sai, vero?» le sussurrò prima di approfondire il bacio e spostare una mano in mezzo alle gambe di Birya che si lasciò sfuggire un sospiro.
«Non che ne avessi mai avuto l'intenzione».
«Meglio così» rispose Laera, muovendo lentamente la mano, continuando a guardare Briya negli occhi, sorridendo quando la vide reclinare di nuovo la testa all'indietro, cercando di sistemarsi in una posizione più comoda, ma Laera si allontanò di scatto, tornando velocemente verso la vasca e scivolando lentamente all'interno.
«Ti conviene raggiungermi, eveiw».
«Sei crudele, Soprammobile» sibilò Briya, appoggiandosi al bordo e sollevando un piede per tastare la temperatura.
«Funzionano meglio se l'acqua è bollente, fidati» le disse agitando appena le mani sotto l'acqua e facendo increspare la superficie.
Briya sospirò, ignorando la sensazione di calore sulla pelle - consapevole che non fosse dovuta solo all'acqua - e scivolando all'interno dopo che Laera ebbe spostato le gambe per farle posto e subito le si sistemò addosso.
«L'oblio del sesso è la cosa migliore... » le sussurrò facendo scivolare un dito sul petto di Briya che annuì piano con un cenno della testa e poi accarezzò una guancia di Laera.
«Avrei voluto scoprirlo prima questo tuo lato».
Laera ridacchiò appena, fermando la mano nel punto che aveva lasciato poco prima e facendo sì che il corpo di Briya fosse attraversato da una nuova scarica di calore.
«Oh, credo che tu non immagini il numero delle volte che ho usato questi sali solo per fantasticare sull'averti accanto a me... o con la testa affondata tra le mie gambe, come quando mi hai lanciato sul letto, insomma» le disse accarezzandole l'interno coscia. Briya serrò le labbra, stringendo il pugno della mano sinistra, ancora sott'acqua. I sali non l'aiutavano di certo a trattenersi dall'implorare Laera di prendere in mano la situazione e non continuare a giocare.
La sensazione di calore che le aveva attanagliato il basso ventre si accentuò quando Laera sistemò un ginocchio tra le gambe di Briya, premendo contro il suo bacino per chinanarsi a baciarla, ma senza mai smettere di accarezzarle le gambe.
«Per favore, Soprammobile» la implorò alla fine Briya, socchiudendo appena gli occhi, ma senza distogliere lo sguardo da Laera che sorrideva, tornando a darle veloci baci sulle labbra.
«Cosa?»
«Come te lo devo dire?» chiese Briya reclinando la testa all'indietro e lanciando uno sguardo alle loro figure riflesse nello specchio. «Non ti basta osservarmi?»
«Basta chiedere».
Briya sospirò. «Fuck you. But fuck me» le sibilò spostandosi in avanti per darle un altro bacio. Un po' di acqua strabordò, bagnando il pavimento, ma nessuna delle due ci fece caso, mentre sia le mani che i corpi si ricercavano per l'ennesima volta in quella serata.
Briya si lasciò scappere un gemito quando, finalmente, sentì le dita di Laera penetrarla. Reclinò la testa all'indietro, cercando un appiglio con le mani che il pavimento liscio della vasca non le avrebbe offerto. Era in balia dei movimenti delle dita dell'altra, ormai completamente alla sua mercé.
Laera si chinò su di lei, baciandole e mordendole il collo.
«Sei meglio di qualsiasi fantasia».
«Deduco sia un complimento».
«Cosa dovrebbe essere?»
«Non lo so, sai essere strana».
«E questa non è esattamente una conversazione che immagino per quando finalmente avrei sentito il mio nome urlato da te, non seguito da qualche insulto».
«Che c'è? Ti piace essere pregata?»
«Forse» rispose Laera sorridendo e arricciando le dita, strappando un altro gemito a Briya che appoggiò una mano sul bordo della vasca, scivolando poi verso il basso e appoggiando la testa sul lato più corto, ignorando la sensazione di poca comodità del collo. Chiuse gli occhi, lasciando che Laera prendesse il comando della situazione: non le dispiaceva e anche se non gliel'avesse detto, era certa che l'altra se ne fosse accorta. Non era difficile leggerle in faccia ciò che pensava.
***
La prima cosa che Briya notò quando aprì gli occhi, fu la luce lampeggiante al centro del bordo più alto del pad: sperò non fosse l'avviso della presenza della flotta della Confederazione delle Venti Stelle appena fuori dai confini di Grinda, perché sapeva che non sarebbe stata in grado di combattere. Non dopo che Laera, ormai addormentata accanto a lei, ma con un braccio ancora piegato sopra il suo corpo.
Strizzò gli occhi, cercando di leggere il nome del mittente e, solo dopo essersi stropicciata più volte le palpebre, riuscì a capire che si trattava di Julyen. Serrò le labbra, mettendosi a sedere cercando di non svegliare Laera.
Dobbiamo parlare.
Erano solo due parole, ma abbastanza per farle aumentare il battito cardiaco: non aveva idea di quel che era successo alla festa mentre lei era impegnata con Laera, non sapeva se la vera identità del giovane fosse stata scoperta o se era soltanto Roys che l'aveva malmenato per aver solo sfiorato Gabije.
Briya rispose velocemente, lanciando un'occhiata all'orario del messaggio inviato da Julyen: risaliva alla sera prima. Sperò solo che fosse già sveglio.
Si passò le mani sul volto, lasciandosi andare a un sospiro e solo allora Laera si girò sull'altro fianco, mugolando appena.
Aveva soltanto mezz'ora prima dell'incontro con Julyen e averla lì accanto non l'aiutava a decidersi dal letto: i ricordi della notte appena trascorsa le continuavano a tornare in testa, a farle stringere lo stomaco nonostante l'acol che aveva assunto la sera prima. Le appoggiò una mano sulla spalla, scuotendola appena.
«Ehi, Soprammobile».
«Preferivo quando mi chiamavi in modo diverso» mugolò Laera stringendosi a lei. «Cosa c'è? Vuoi la rivincita?»
«No, devo andare. La giornata di festa è finita e io devo tornare al lavoro».
«Posso tornare da te, stasera, vero visto che ora hai così fretta di andare?» le chiese mettendosi a sedere e abbracciandola da dietro; Briya sospirò quando sentì le mani di Laera stringersi sul proprio seno.
«Immagino di sì. Puoi... puoi farmi una relazione di quel che ti hanno riferito le spie?»
«Tutto quello che vuoi, eveiw» le rispose Laera dandole un bacio sul collo. «Spero tu sia stata bene stanotte».
«Non immagini quanto» mormorò Briya, appoggiando poi le mani sopra quelle di Laera. «Ma davvero, devo andare adesso».
«Avrei voluto farlo così da tanto... uno dei miei due sogni principali su di te si è avverato, aspetterò per il secondo».
«Cos'altro vuoi?»
«Qualcosa che ti distrarrebbe troppo dalla guerra» ridacchiò Laera. «Quindi... ci vediamo stasera».
L'angolino buio e misterioso
Bene. BENE.
BENE.
BENE.
FUGGO. Ciao.
Non avete idea delle cose che ho fatto per tirarmi fuori la prima parte del capitolo che OH GOSH ESULA COMPLETAMENTE DA TUTTO QUELLO CHE HO SCRITTO- AIUTO, VADO A SOTTERRARMI, CIAO.
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